11 - Aiutare

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Selene entrò nell'appartamento e si appoggiò alla parete, chiudendo gli occhi e stando in silenzio. Il suo respiro stava iniziando a diventare più affannoso, le testa le faceva male e il panico l'assalì. Che fosse tutta colpa della luna blu?

- Stai bene?-

La voce di Amara le fece venire i brividi e riaprì gli occhi, ritrovandosela di fronte, vicinissima. La stava studiando con quei suoi occhi freddi, portando poi una mano sulla sua fronte.

- Sei calda, l'effetto dell'intruglio sta diminuendo a vista d'occhio ora.- le disse allontanandosi e raggiungendo una scaffale pieno di ampolle e libroni. Ma, quando fece per prendere una piccola fiala, si portò una mano al braccio sinistro, lì dove c'era ancora quella fasciatura che si stava sporcando di sangue.

- Cos'hai fatto alla mano?- le chiese Selene cercando di raggiungerla.

- Non ti interessa, te l'ho già detto.- le ringhiò contro Amara e quello la fece solo arrabbiare.

- Voglio solo aiutarti. Tu aiuti me e io cerco di fare lo stesso, ok?- le disse alzando la voce, di nuovo quell'energia negativa che si insinuò nel suo corpo per un istante. Amara la fissò truce per qualche secondo, poi con un gesto della mano sana una piccola scodella, una fiala e un'ampolla assieme ad un pezzo di stoffa volarono nella stanza, raggiungendo il tavolino.

La vampira si era seduta sul divano lì davanti, iniziando a levarsi la benda. Selene la vide la sua sofferenza. Voleva solo aiutarla e le si avvicinò, prendendo la stoffa e bagnandola con il liquido rosato che c'era nella scodella, appena versato dall'altra da quell'ampolla.

Amara la guardò ancora, sempre con quella rabbia negli occhi e Selene invece con preoccupazione, forse fu quello a farla tentennare e alla fine cedere, porgendole il braccio e distogliendo lo sguardo, facendo sorridere la chiara. Era un buon inizio quello per arrivare a conoscerla, perché sì, voleva scoprire di più di quella scontrosa ragazza.

Senza dire niente, la chiara le prese il braccio tra le dita, finendo di levarle tutta la benda che cadde a terra. Sul dorso della mano c'era uno strano simbolo scuro coperto dal sangue e da lì si estendevano vari tagli profondi che avevano ripreso a sanguinare. Così Selene iniziò a passarci sopra quella stoffa inzuppata di un liquido dalle proprietà curative, lo riconosceva nonostante non ne avesse memoria. Una volta finito prese delle bende nuove coprendo il tutto cercando di non farle male.

- Ecco fatto.- disse felice, prima di sentire una fitta alla testa su cui poggiò le mani. L'agitazione ritornò così come il suo battito accelerato. Aveva paura, non voleva guai.

- Calmati.-

Amara le aveva preso il volto tra le mani, fissandola negli occhi seria e comprensiva. Il respiro non voleva tornare regolare e iniziava a sudare freddo.

- È l'effetto della luna, nient'altro.- disse Amara e Selene si morse nuovamente il labbro nervosa.

- Non voglio ferire nessuno.- disse senza accorgersene. Quel che successe da lì in seguito non lo ricordò mai, solo il buio, il vuoto.


Arlena camminava per i corridoi della scuola lentamente, raggiungendo la biblioteca per studiare con gli altri come facevano molto spesso, anche se in verità dovevano parlare di Selene. La ragazza infatti non si era fatta vedere per due giorni e lo stesso valeva per Amara e la paura aumentava in loro. C'erano state brutte esperienze con lei in quella scuola ed Eliana lo sapeva bene. Sua sorella maggiore era entrata nella trappola di quella vampira anni prima e ancora, quando la rivedeva a casa, ne era segnata.

- Eccoti.- disse Lukas quando la vide e lei lo salutò con un cenno per poi sbadigliare, sedendosi con loro.

- Scusate ma dopo una notte insonne sapete che non riesco a fare nulla.-

- Che è successo?-

- È quello che mi chiedo anche io Azura. Ieri sera ho visto Selene e avrei preferito non vederla.- rispose in un sospiro.

- Che intendi dire?-

- Sembrava non essere più lei. Aveva delle occhiaie paurose, dei tagli profondi sulle braccia, la pelle bianchissima e poi il suo sguardo. Completamente vuoto, come assente. Ho anche provato a parlarle ma era come se non mi sentisse e se ne è andata.-

Arlena raccontò anche del suo provare a seguirla ma la chiara era svanita nel nulla. Era davvero preoccupata per lei, quei tagli dovevano essere medicati o sarebbero peggiorati. Chi glieli aveva inflitti? Dov'era finita in quei giorni? Prima sembrava stare bene...

- Dobbiamo andare da Selene.- propose Eliana dopo un po' rimasti a pensare sul da farsi.

- Non sappiamo dove sia.- disse Azura un po' dubbiosa su quell'idea.

- Magari è nella sua stanza, dobbiamo solo chiedere alla segreteria scolastica dove si trova.-

I ragazzi così si alzarono e si diressero all'entrata della scuola dove, sempre rinchiusa in quella piccola stanza piena di scartoffie, c'era una donnina, dai capelli corti e grigi dalla vecchiaia. La pelle del volto era rugosa oltre che chiara, sul naso un paio di occhiali dalle lenti piuttosto grandi a renderle più grandi anche gli occhi azzurri. Era una donna molto gentile e cortese e, con la sua solita voce calma, disse loro di non poterli aiutare. Purtroppo non sapeva neppure lei dove fosse la camera di Selene dato che il preside non le aveva detto nulla.

- Mi spiace ragazzi.- disse la donna veramente dispiaciuta.

- Non fa niente, grazie comunque.- disse Azura sorridendole e trascinando via i suoi amici prima che passasse loro qualche strada idea per la testa conoscendoli.

- Possiamo solo controllarla quando la vediamo.- sbuffò Eliana agli altri che si arresero. Perché il preside non vuol far sapere la sua posizione?


Amara camminò avanti e indietro per ore, ripercorrendo gli stessi passi del salone. I suoi capelli erano umidi alle punte e indossava una maglia larga e dei pantaloncini che la maglia copriva, entrambi neri. Alla fine si sedette sul divano, i gomiti sulle ginocchia, le mani nei capelli che le coprivano il viso.

Si sentiva stanca, ma doveva stringere i denti e rimanere lucida, non doveva perdere la testa. Il braccio le bruciava come fuoco vivo e non c'era nulla che potesse alleviare il suo dolore. O meglio, c'era ma non doveva usare la magia, non doveva farsi beccare assolutamente o quegli anni passati in quella scuola sarebbero stati inutili.

- Questo dovrebbe essere l'ultimo giorno, da domani tornerà tutto normale.- si disse cercando l'unico lato positivo di quella situazione. Quelle notti non erano state delle migliori nemmeno per Selene ed essere in due nello stesso luogo nelle stesse situazioni stava cominciando ad innervosirla. Cercava di stare il più lontano dalla chiara ma ogni volta qualcosa la riportava a non ignorarla e sapeva bene cosa fosse. Quel maledetto patto, perché esiste?

Un leggero vento aprì una delle enormi finestre, facendo entrare dell'aria fresca e pulita che la fece sentire meglio anche se per poco. Da quella finestra entrò Selene che si dovette reggere al muro per non cadere. La luna l'aveva resa molto debole ed era già tanto se riusciva a stare in piedi.

Alla prossima luna mi taglio le braccia! pensò sentendo dolore. Infatti, sulla sua pelle, c'erano dei graffi che le bruciavano ancora e, sbuffando, si sedette sul divano anche lei, di fronte alla corvina che aveva fatto apparire una piccola ciotola in ceramica con un liquido rosato all'interno e un pezzo di stoffa morbida, gli stessi che la chiara aveva usato per medicare la vampira giorni prima.

Amara, senza che le dicesse nulla, cominciò a tamponarle le ferite che bruciavano ancora di più a contatto con quel liquido e lei si morse il labbro inferiore per il dolore. Passarono cinque minuti, prima che la corvina finisse e posasse la stoffa sul tavolino affianco alla ciotola.

- Dovresti andare. Non ti reggi in piedi nemmeno tu a momenti, riesco a rimanere sola per un po'.- disse poi guardandola sorridendo appena, quegli occhi viola-rossicci che in tutto quel tempo erano rimasti freddi e rabbiosi. Amara non disse nulla, solo si alzò e uscì dalla finestra silenziosamente, dirigendosi verso il bosco alla ricerca di qualche preda.

Selene sospirò invece, guardando le bende lungo quasi tutte le sue braccia e ripensando a tutto quello che era successo. Lei e Amara non si erano scambiate molte parole, o più che altro era sempre lei a dire qualcosa.

La vampira stava sempre distaccata, le aveva spiegato delle cose brevemente, come il fatto che dovesse bere più sangue in quei giorni, mostrandole dove poteva trovare qualche animale. A Selene dispiaceva uccidere delle povere creature, infatti le lasciava libere quasi subito dopo aver bevuto un poco del loro sangue.

- Chissà perché è così quella ragazza. Forse ha avuto brutte esperienze con degli amici e non ne vuole altri.- disse in un sospiro. Come faceva quella vampira a stare sola la maggior parte del tempo? La solitudine l'aveva portata ad essere così con tutti? Nessuno poteva saperlo.

Uno sbadiglio la convinse a riposare un po' prima che arrivasse la notte e impazzisse di nuovo. Non ricordava molto ciò che accadeva, sapeva solo che, anche lì, Amara stava sempre in un angolo a fissarla, come se la tenesse d'occhio. Non mi vuole intorno, però è come se... le importasse di me in fondo...

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