4 - L'origine del viola profondo

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In quel momento si sentiva come in trappola, senza una porta o una finestra libera da cui poter scappare. E sentiva che non era l'unica ad avere quella sensazione, tutti si sentivano così lì dentro.

- Che noia queste lezioni!- bisbigliò Eliana al suo fianco, seduta in una di quelle sedie un po' scomode.

- Io dico che sono interessanti. Tu cosa ne pensi Selene?- disse invece Arlena che era seduta dietro di loro e si era sporta un poco in avanti per parlare con loro.

- Non so, finora ho solo sentito una donna che parlava di sé e del suo incantesimo migliore, quindi non è stato così interessante.-

Eliana la abbracciò subito come vittoriosa e guardò la bruna in tono di sfida.

- Visto? Ho ragione.- e mentre le due ragazze continuavano a parlare Selene si guardò intorno. Erano dentro un'enorme aula dalle pareti bianchissime, una maestosa cattedra regnava davanti ai ragazzi, tutti seduti su dei banchi disposti a gradinate a forma di semicerchio, come alcune università umane le aveva detto Lukas quando erano entrati. Ancora quel luogo le sembrava strano e che non le appartenesse. Preferiva starsene in mezzo alla natura ma ormai il preside l'aveva accolta nell'istituto e non poteva tirarsi indietro, le dispiaceva averlo scomodato inutilmente.

Dopo che Azura la trovò il giorno precedente, andarono subito nella camera di Arlena dove gli altri tre ragazzi l'aspettavano e lei si scusò dicendo una mezza verità: si era sentita oppressa e aveva bisogno di stare un po' da sola, per conto suo. Loro capirono, non era abituata a tutto quello. Ma non aveva detto niente riguardo a quello strano sogno fatto quando era rimasta nell'acqua, anche se pensava che fosse più un ricordo, aveva questa sensazione.

Un rumore attirò la sua attenzione e guardò in direzione della porta, dove vide Amara. I suoi capelli corvini leggermente più mossi rispetto al giorno precedente le cadevano eleganti sulle spalle, le labbra colorate con lo stesso rossetto erano leggermente schiuse, i leggings in pelle nera valorizzando i suoi fianchi e le sue gambe snelle, la camicia nera sbottonata lasciava vedere una canottiera nera aderente che le metteva in risalto il seno, infine i suoi inseparabili tacchi neri. Sentì il battito del suo cuore accelerare e non riusciva a levarle lo sguardo di dosso.

La vide raggiungere il posto più in alto e inosservato di tutti, mentre si chiedeva il perché fosse l'unica a non indossare l'uniforme scolastica, ma quel pensiero svanì quando i loro sguardi si incrociarono. Li vide per un attimo i suoi occhi viola, meno di un secondo, prima che l'altra cominciasse ad osservare l'insegnante che stava entrando, ma riuscì comunque a vedere dolore e rabbia al tempo stesso in essi. Le sembrava di aver già visto quello sguardo e rimase a fissarla per qualche minuto in cerca di qualche indizio che l'aiutasse a ricordare ma senza risultati. Arresa, ritornò a seguire la lezione e non pensare più alla vampira.

 

- È stata una noia! A momenti dormivo.-

Eliana continuava a lamentarsi senza sosta mentre raggiungevano l'aula canto, dove i nuovi arrivati mettevano in mostra ciò che sapevano fare, così come per tutti i test, per poi frequentare le lezioni adatte a loro. Da quanto aveva capito, quel luogo cercava di trovare ogni talento di ogni ragazzo per aiutarlo a migliorare senza insegnargli cose nuove che non gli si addicevano. Il mese di prova dei novellini consisteva infatti di capire chi riusciva a fare cosa.

- Arrivate.- disse Arlena e salutò Azura che stava andando incontro a loro.

- Eccovi, vi stavo aspettando.- disse sempre sorridente.

- Perché?- chiese Selene alla bionda che aveva davanti non capendo inizialmente. Da quanto sapeva né Eliana né Arlena frequentavano i corsi di canto dove la propria voce la si univa alla magia. Aveva pensato che si fossero recate lì solo per prendere la bionda con loro e andarsene.

- Per quest'anno aiuto l'insegnante di canto con i novellini e tu sei una di loro, devi vedere se sei in grado di seguire questo corso. E loro due sono qui solo per vedermi sbagliare qualcosa e rinfacciarmelo.-

Selene annuì un po' preoccupata mentre la rossa e la mora fecero alla bionda la linguaccia, poi lei le portò subito al centro della stanza bianca essendo rimaste solo sulla soglia fino a quel momento, dove si trovavano delle sedie e almeno una trentina di ragazzi che parlavano tra loro.

- Buongiorno ragazzi, io sono Sarah, l'insegnante di canto. Ora vi chiamerò uno ad uno in base alla data della vostra iscrizione, chi supererà questo test sarà il benvenuto nel nostro corso, sempre che superi anche l'esame di ammissione magico. Ricordo che qui aiutiamo i ragazzi ad esprimersi con le loro voci per i primi mesi, dopodiché si unirà anche la magia guidata dalla voce. Tornando a noi, ricordo che siete voi a scegliere il brano da cantare. Allora, cominciamo con... Flora Greenson.- lesse la giovane donna in piedi in un angolo su un foglio che stava tenendo in mano mentre una ragazza minuta si avvicinò a quel mini palco che c'era davanti a un po' di ragazzi seduti sulle sedie e dopo essersi schiarita la gola cominciò a cantare.

Una voce soave si diffuse nell'aria e dopo che ebbe finito tutti applaudirono. Il pomeriggio passò così tra un canto e l'altro, chi era stonato e chi no, chi deliziava e chi procurava solo un gran mal di testa, fin quando non arrivò il turno dell'ultima rimasta.

- Selene Moon.- disse la donna, ma la chiara non si mosse minimamente.

- Ehi, va tutto bene, stai tranquilla.- le disse Azura al suo fianco dopo averla raggiunta, vedendo anche quanto fosse tesa.

- Non so, ho come l'impressione che non dovrei cantare...- disse a bassa voce lei sentendo in sé l'agitazione crescere.

- Non fa niente se non sei brava, hai visto gli altri.-

Selene si morse il labbro inferiore e alla fine si alzò, raggiungendo il piccolo palco e ricevendo un enorme sorriso sincero da parte di Sarah e delle sue due amiche. Tutti la fissavano e cercò di ignorarli e pensare a qualche canzone, anche se non ne sapeva nessuna, non ricordava nulla del suo passato perciò come poteva ricordarsi un qualsiasi brano?

Però, quando chiuse gli occhi, il suo corpo sembrò rispondere da solo e cominciando a cantare. La sua voce era forte ma allo stesso tempo dolce, melodiosa, intensa, nessuno di loro aveva mai sentito una voce così, o quasi tutti. Continuava a cantare una melodia in una lingua che capiva e parlava fluentemente ma da dove arrivava?

All'improvviso il suo corpo cominciò ad emanare un'aura leggermente bianca che poi esplose creando un boato, rovinando l'aula che si riempì di crepe e alcune parti si sbriciolarono. Selene aprì subito gli occhi dopo aver sentito quel rumore e trovò tutti come storditi e l'aula sottosopra, polvere in giro. Qualcos'altro attirò subito la sua attenzione da quel caos: Amara era lì appoggiata allo stipite della porta mezza rotta e sembrava che nessuno l'avesse vista a parte lei. La guardò per qualche secondo con i suoi occhi rosa-viola così ammalianti e freddi, dopo di che se ne andò come se nulla fosse. Perché eri qui? Chi sei?

 

- Dovevi sentirla, era uno spettacolo, non ho mai sentito una roba del genere, anche se poi ha distrutto quasi tutto. A quanto sembra non hai trattenuto la tua magia che non sappiamo ancora quale sia. Si vede che il tuo corpo non è più abituato ad essa dato che non l'hai usata per un po'. Chissà da quanto eri in quel bosco...-

Erano tutti e cinque in biblioteca a parlare e Azura sembrava una macchina senza un interruttore con cui spegnerla e continuava a raccontare quello che era successo poco prima nell'aula canto, tormentando pure i suoi amici. Selene invece era altrove con la testa, ancora sentiva il nome Kilena in testa e un paio di occhi rosa-viola a fissarla intensamente. Perché vedeva che provava rabbia nei suoi confronti? Perché le procurava un senso di familiarità? Forse l'aveva già vista?

- Chi è Amara?- domandò senza nemmeno rendersene conto creando un silenzio tombale tra i ragazzi con quella domanda improvvisa e li guardò aspettando una risposta. Eliana sospirò poco dopo e cominciò a parlare, purtroppo non con una risposta che le potesse servire.

- Nessuno lo sa con certezza, non ha amici, nessuno. Di solito i vampiri formano dei piccoli gruppi tra di loro per non essere troppo deboli, ma lei sta perennemente sola. Persino gli altri vampiri talvolta hanno paura di lei, anche i professori le stanno alla larga.-

- Gli angeli dicono che ha una forte aura negativa che può superare di gran lunga quella del preside ma è come se la tenesse sotto controllo e che è molto più forte di quello che sembra. Come se la trattenesse. Inoltre, nessuno l'ha mai vista usare la magia né prendere le sembianze di un vampiro in tutti gli anni che è qui, in senso con i canini in mostra e gli occhi rossi. Come tutti gli altri che vediamo.- continuò Azura dicendo ciò che sapeva e che aveva sentito negli anni passati nell'istituto.

- Non si sa nemmeno la sua vera età, nemmeno da dove venga. Girano molte ipotesi su di lei, e nemmeno il preside è a conoscenza della sua storia. In più sta in questa scuola da moltissimi anni.- aggiunse Lukas.

- È meglio andare ora, non possiamo rischiare di arrivare in ritardo per la lezione.- interruppe Arlena, quella che Selene aveva capito essere la secchiona come dicevano quei ragazzi che si alzarono dalle sedie su cui erano seduti uscendo da quel posto. Per un momento Selene si sentì osservata e si voltò, guardando verso gli scaffali ricolmi di libri ma non notò niente di strano e si voltò di nuovo, proseguendo per la sua strada. È come se... mi chiamasse a sé...

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