"Clara!" Mi corre in contro la professoressa spaventata,seguita da Martina.

-Sto bene,tranquille.  Tento di tranquillizzarle.

"Coraggio,vieni" Cerca di aiutarmi la prof,ma rifiuto:-La ringrazio infinitamente,però credi di riuscire a farcela da sola. Mi rimetto in piedi. -Grazie mille ancora. Sorrido.

"Sai che non devi sforzare,rischi di farti veramente male!" Sbotta Marty lasciandomi perplessa. Più che altro,spaventata!

-Come ho già detto,sto bene.  Ripeto sorridendo.

"Sì,ma io non sono sorda!Ho sentito,che hai un problema al cuore! Forse non lo sai,ma è pericoloso fare ciò che fai con ciò...Che hai!Non si scherza con la salute,irresponsabile!" Strilla.

Guardo la prof indecisa se saltare addosso alla mia compagna o andarmene. Nel dubbio, faccio la seconda correndo a chiudermi negli spogliatoi.

Come ha potuto dirlo davanti a tutti?! Ma soprattutto,come l'avrà sentito? Adesso c'è una sola cosa che voglio:vendetta.

Torno in campo,dove tutti si voltano.

-Riprendiamo? Dico come se nulla fosse. "..Sì" Mi guarda incerta la prof,poi riprende a spiegare:"Adesso ci alleneremo,come già sapete,a pallavolo. Voglio vedere che bella partita giocherete questa volta. Coraggio!"

Ci mettiamo in campo,ognuno nelle sue posizioni. "Schema circolare." Dice prima di fischiare.

"Clara.."Mi si avvicina la mia compagna,ma fingo di non sentirla e vado a prendere un pallone.

"Clara!!" Insiste.

-Cosa vuoi?I complimenti?Brava!  Batto le mani:-Ma sai che c'è?Sì,io ho un grande limite fisico,ma tu ne hai un mentale e credo che questo sia più grave,tu?! Sputo acida prima di raggiungere gli atri per l'ultimo esercizio:addominali.

La giornata passa tra un appunto e l'altro e l'intervallo arriva in fretta,così chiamo Marco.

"Ohy"

-Ti prego,vienimi a prendere...

"Cos'hai?"

-La odio.

"Chi?"

-Quella...Mmh!!  

"Ma di cosa stai parlando?!"

-Ha scoperto che sono stata operata e l'ha detto davanti a tutti!Io le metto le mani addosso...  

"Chi?" Adesso è arrabbiato.

-Una... Sbuffo. -Voglio venire da te! Piagnucolo.

"Non posso venirti a prendere!"

-Dai!!

"Amore..."

-Ti prego!  Lo supplico.

"Calmati!Dai,farò tutto il possibile.." Cede,facendomi spuntare un sorriso gigantesco.

-Ti amo!!

"Anche io,purtroppo! A dopo"Mette giù.

Passa mezz'ora e bussano alla porta:è la bidella.

"Buongiorno.Professoressa,mi scusi..Marini deve uscire. C'è il fratello che la sta aspettando"  Ma quanto può essere scemo?!Non si vede che non siamo fratelli? Va beh,dai...

-Arrivo.  Sorrido mettendo lo zaino in spala,per poi salutare.

"Perché esci?" Domanda mentre mi accompagna.

-Ho una visita.  Mento e lei sembra crederci. "Va bene,riferirò alla professoressa di modo che riesca a segnarlo poi... Ciao!"  Mi lascia nell'atrio.

-Arrivederci! Saluto sbadatamente mentre vado in contro a Marco. 

-Ciao! Sorrido radiosa mentre si avvicina.

"E' la prima e l'ultima volta che facciamo questa cosa,okay?Se ci scopre qualcuno io vengo denunciato, tu sospesa e la scuola passerebbe i guai...Tutto per colpa di una bambina che si è stancata!" Mi guarda male.

-E' questo che sono io per te?  Lo guardo negli occhi:-Una bambina?  Faccio un mezzo sorriso. -Ti sembra stupido voler stare in pace dopo che qualcuno ti ha messo di fronte alla tua debolezza più grande davanti a tutti? Resta in silenzio. -Rispondi.  Continuo,con le lacrime agli occhi.

"No..." 

-E allora perché l'hai detto?

"Non lo so,io...Ero arrabbiato. Non puoi perdere una giornata di scuola per una cretina!" Abbasso lo sguardo e lui mi si avvicina prendendomi le mani. "E comunque tu per me non sei una bambina, tu sei la mia bambina" Sussurra guardandomi dritto negli occhi,per poi unire le nostre labbra in un tenero bacio.

-Mi porti via da qui?

"Subito"

Una volta usciti,mi aiuta a salire sulla moto per  poi sfrecciare lontano,con la brezza del vento tra i capelli.

Mi stringo forte a lui,ho bisogno di sentire la sua presenza accanto,di sapere che,nonostante i miei limiti,lui ci sarà.

Si ferma.

-Dove siamo? Alzo la testa spaesata. 

"Dove a nessuno verrà mai in mente di cercarci"   Mi fa scendere,poi mi stringe la mano dolcemente. "Facciamo una passeggiata,così mi racconti per bene!"

E' una piazza deserta dentro un parco. Ci sono alberi di pesco,faggio,querce e a terra molte margherite,anche se non è questa la loro stagione.

Intorno alla piazza ci sono quattro panchine,dietro le quali vi sono state piantate delle rose rosse,blu e rosa...E' bellissimo!

Comincio a parlare a ruota libera e alla fine,notando qualche mia lacrimuccia, si siede a terra e mi invita con lui.

"Vieni in braccio" Acconsento. "Sei meravigliosa,ma questo già lo sai..No?"

-No. Sono stupida,è diverso.  Faccio,stringendomi a lui.

"Quando fai così di certo..." Ribatte. Lo guardo male e mi da' un bacio sulla fronte.

"Cosa vuoi fare?"

-Bere.

"No"

-Sì.

"Ho detto no"

-E io dico di sì. Sorrido guardandolo negli occhi.

"Ah beh,allora!" 

Rido,poi mi alzo.

"Dove vai?"

-Secondo te?  Alzo un sopracciglio incamminandomi,seguita da Marco.

"Mi pare giusto,troverai un negozio o un bar che vende alcolici in un parco!Come ho fatto a non pensarci!?"

-Scemo! Rido girandomi. -Allora portami tu!

"Non mi sembra un valido motivo ubriacarsi solo perché una scema ti ha rinfacciato quel segnetto!"

-Quel segnetto? Mi fermo. Fa lo stesso.

"Andiamo...E' un avvenimento morto e sepolto diciotto anni fa!"

-Che mi ha portato via da tutto ciò che amavo! Se oggi sono qui e ho dovuto lasciare te,la mia casa, Anna,Lorys e Stefano e solo colpa di questo e lo sai! Urlo.

"Io sono qui" Fa avvicinandosi "E scusa, se è grazie a quella cicatrice che oggi sei in vita!" Mi fulmina. Ha ragione...

-Questo non cambia il fatto che voglio bere, Riprendo a camminare.

"Dove vai?"

-Non lo so! Mi fermerò..Al primo locale!

"Io l'ho detto che sei scema..." Borbotta venendomi appresso,per poi afferrarmi un braccio e farmi voltare. "Vieni"

-Dove?

"A casa mia"  Prima che possa replicare continua:"Tra poco uscirete da scuola e qui viene sempre qualcuno della tua classe"

-Come lo sai?

"L'ho visto"

Mi arrendo.