Capitolo 8

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Un'ora dopo sono sdraiata sul pavimento di casa sua. Sto ridendo.

"Ohh!Ti riprendi?!"  Ride Marco. Siamo ubriachi.

-Mi mancava questa sensazione...Posso fare tutto! Mi alzo e,barcollando,mi arrampico sul tavolo. 

-Oggi...Oggi canterò La Solitudine di Laura Pausini! Cado.

Vedo tutto mosso.Sto ridendo.

"Ti sei fatta male?"

-No. Sorrido. Mi avvicino a lo bacio. -Ti amo.

"Anche io"

-Voglio divertirmi.  Sorrido,poi mi alzo, dirigendomi verso il mobiletto degli alcolici. -Uhh,cosa abbiamo qua...Tequila!    Cerco ancora.Non ci credo!  Lascio cadere la bottiglia,che si schianta contro il suolo.

-Scusa! Scoppio a ridere.

"Non ti preoccupare...Cos'hai visto di tanto bello?"

-Vodka alla menta! Scoppio a ridere. -E' nostra! Biascico prendendola,ma mi ferma.

"Perché bevi così tanto?Hai già sgolato due tequile,un rum...E adesso pure questa?"

-Sai che è la mia preferita!E poi..Questa giornata la dovrò pur dimenticare in qualche modo! Cerco di estorcergli il permesso.  "Ma così starai male! Va bene prenderla come un gioco all'inizio,però poi devi riuscire a controllarti. Calmati"

-Scusa?

"Ho detto che di devi calmare,perché starai male"

Forse non hai capito... Mi avvicino. -E' inutile che tu mi dica così,lo sono stata per fin troppo tempo. Non sai quello che si prova quando qualcuno ti rinfaccia una tua debolezza davanti a tutti,tra l'altro proprio quella che odi a morte.  Distolgo lo guardo. -Non sai cosa vuol dire vedere i tuoi genitori piangere mentre raccontano sempre la stessa storia che sai a memoria e doverli stare ad ascoltare ogni anno, in ospedale,quando non hai più niente da diciotto anni,ma devi fare comunque quei fottuti controlli. Non lo sai...Quindi taci.  Cerco di prendere la bottiglia.ma mi precede tirandola a sé non smettendo di guardarmi negli occhi:"Continua a parlare. Cos'altro no so?"

-Perché?

"Per capirti" Faccio un mezzo sorriso. -Tante cose... Le frasi fatte che tutti dicono,che i limiti sono fatti per essere abbattuti e sapere che non è così.

I volti curiosi della gente che vede per la prima volta la tua cicatrice,le domande e dover rispondere sempre "Non è niente" ,le voci...

I genitori che ti costringono a fare le visite annuali,vedere la gente che sta peggio di te e sentirli che dicono Loro cosa devono dire?

Ti dico una cosa:non lo so cosa debbano dire loro,ma so cosa voglio dire io:BASTA!

Non ce la faccio più a riascoltare ancora quella fottutissima storia,io... Davvero,a volte vorrei...Urlare. E correre via,lontano da tutto e da tutti. Oppure,più semplicemente, non avere mai avuto niente! Ma la vita mi ha insegnato che è più saggio restare con i piedi a terra..

Solo che poi arriva l'estate,le passeggiate in bicicletta e di nuovo,io che non riesco a tenere il passo degli altri...E' chiedere troppo,secondo te, riuscire a stare al loro passo?O salire una rampa di scale di un palazzo senza dovermi stancare al secondo piano? Lo guardo negli occhi,disperata.

"Vieni qui.." Mi lascio cadere tra le sue braccia,dove scoppio a piangere.

-Sono stanca di sorridere e dire sempre di star bene e poi bere per cercare di dimenticare tutta questa storia il giorno prima delle visite!Non va tutto bene e queste stronzate non le farò mai più!   Urlo in preda ad una crisi di nervi.


Dopo qualche minuto di silenzio,si avvicina al mio orecchio:"A cosa pensi?" Domanda,tra un bacio e una carezza.

-Adesso come a desso a niente e forse è meglio così.   Dico decisa alzandomi. -Scusa,ma ho i compiti da fare.  Aggiungo per chiudere la questione.

"Ti è già passata la sbornia?" Domanda.

-No. Sorrido. -Ma devo studiare. 

"Aspetta un attimo..."

-Non posso. Apro il libro di latino e inizio.

"Se hai bisogno...Chiama tua sorella!" Dice sbadigliando.   -Senz'altro!  Rido.  -Come mai tutto questo sonno?

"Non dormo da due giorni"

-Perché?  Lo guardo. Nessuna risposta. Mi volto e vedo che si è addormentato,così mi alzo e prendo lo zaino con i libri ed esco spegnendo la luce.

"Che fai?"

-Vado in camera tua,tu riposa. Gli sorrido.

"Ma non hai mal di testa?"

-Passerà!Continua a dormire morto stecchito sul divano!  Dico divertita tornando indietro. Gli lascio un bacio sulla tempia,lo copro e poi vado via.


Finisco dopo due ore e mezza. Riaccendo il cellulare e torno in sala,dove il mio ragazzo dorme ancora. Poverino,pur di non lasciarmi da sola è venuto a prendermi,si è ubriacato con me..E adesso dorme pure sul divano,per giunta di casa sua! A volte sono proprio una stronza...

Non volevo finisse così,non voglio fargli del male,io lo amo! E' solo che...Ho bisogno di qualcuno che mi stia accanto e mi faccia sentire amata e protetta...E dovrei crescere,perché non sono più una bambina!

Non molti sanno cosa voglia dire ritrovarsi ogni anno a rifare le stesse visite per poi sentirsi dire ogni volta che va tutto bene,come io non so cosa significhi per un esterno dovermi sopportare...

Guardo l'orologio che segna le sette meno venti,così apro il frigo e comincio a cucinare,poi torno in camera a prendere il cellulare.Mando un messaggio a papà dicendogli che resto dal mio ragazzo e quando la pasta è pronta lo vado a svegliare.

 "Mmh.." Mugula con la voce ancora impastata dal sonno.

-Dai,svegliati! Rido dandogli un bacio. -Ohh!Ci sei?

"Se mi dessi un altro bacio potrei anche pensare di aprire gli occhi!" Scherza,così lo accontento e lui si tira a sedere.

-Buona sera! Sorrido. 

" 'Sera" Sbadiglia. "Come stai?"

-Bene.Tu?

"Un po' fuori,ma comunque okay,grazie" Sorride lasciandomi. "Dai,andiamo a mangiare quella buonissima pasta!" Si alza.

-Andiamo!  Lo seguo.

A tavola parliamo del più e del meno,finendo poi con la solita domanda:"Quindi...Per domani hai deciso cosa fare?"

-Non andrò...Ma questa volta davvero. 

 "Rispetto la tua decisione" Socchiudo gli occhi in due fessure:-Sei un pessimo bugiardo. 

"Voglio solo passare questa serata  sereni,senza urla..." Ah

-Anch'io.

"Bene"


Il giorno seguente mi sveglio e Marco è sopra di me. Sta dormendo beatamente...E' bellissimo! Ha tutti i capelli spettinati, il viso così sereno che mi fa venire voglia di riempirlo di baci...Tentazione alla quale rinuncio,decidendo invece di accendere il telefono.

Venti chiamate perse. Quattrocento messaggi. Bene! 

Le chiamate sono di mamma e papà. Tra i messaggi,invece, ce ne sono anche alcuni da parte di Martina...Che si fotta!

Spengo e riprendo a dormire.


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