Fake it till you make it

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Jungkook deglutì, non sapeva bene come rispondere a quella confessione da parte di Greta.

-puoi ripetere?- le domandò.

-ho detto che hai ragione, non era solo per amicizia- ribadì lei.

-quindi ti interesso?-

-no Jungkook, non è per te- disse lei.

-chi?-

-vai a dormire!- disse Greta rimettendosi sdraiata e sollevando la coperta sulla testa, nella speranza che desistesse e lei non dovesse andare avanti con quella messa in scena.

-dimmelo noona!- disse lui sollevando la coperta

-ti ho detto di no!-

-Greta!- disse lui alzando la voce più di quanto avrebbe pensato.

-abbassa la voce idiota- disse lei sollevandosi di scatto ed arrivando a pochi centimetri dalla faccia di Jungkook.

Jungkook afferrò il viso di Greta con entrambe le mani e schiantò le sue labbra contro quelle di lei, baciandola con rabbia; e più lei cercava di sottrarsi, più si avvicinava e la spingeva sotto di lui, costringendola tra il suo corpo ed il materasso.

Greta trovandosi alle strette decise prendere in mano la situazione, letteralmente.

Quando Jungkook la sentì stringere in maniera decisamente poco delicata i suoi gioielli di famiglia smise di baciarla e la guardò.

-ora ti levi dalle palle e te ne vai o mi metto a urlare, sono stata chiara?- gli disse.

Lui annuì e lei mollò la presa.

-mi dispia..-

-esci cazzo!- disse lei esasperata.

Jungkook uscì dalla stanza senza emettere un'altro fiato e tornò in quella degli ospiti; lei l'aveva appena tirato fuori dai guai e lui, per tutta risposta l'aveva baciata contro la sua volontà.

"che cazzo non va in me?!" pensò mentre si premeva il cuscino sulla faccia e soffocava un urlo.

Il problema era evidente in realtà, contro ogni sua previsione o aspettativa, col passare dei mesi si era innamorato di lei; aveva sempre creduto che si sarebbe innamorato di un tipo totalmente diverso di donna, con un fisico scolpito e un carattere più dolce. Aveva appena realizzato, a spese del suo cuore, che le aspettative raramente combaciano con quello che succede nella vita, soprattutto nelle questioni di cuore.

Greta lasciò un post-it sulla porta del ragazzi prima di uscire, ringraziandoli per l'ospitalità, non aveva voglia di vedere Jungkook quella mattina, per due motivi principali, il bacio che si era preso, ed il fatto che nonostante tutto il senso di colpa fosse sempre presente in lei quando lui cercava qualcosa di più, come se glielo dovesse in qualche modo.

Fortunatamente una volta arrivata a lavoro venne completamente assorbita da tutto quello che c'era da fare, ed il suo cervello smise di rimuginarci sopra.

Jungkook provò nuovamente a chiamare Greta, ma lei non rispose, erano passati una manciata di giorni dal loro bacio e lui ora era preoccupato che lei non volesse più fingere di essere la sua ragazza; quella sera avevano un galà di beneficenza e si erano accordati per andare insieme come coppia, forse le cose erano cambiate.

"smettila di chiamare, sto lavorando. Stasera verrò" Jungkook si sentì sollevato nel ricevere quel messaggio da lei.

"posso chiederti di che colore sarà il tuo abito?" le scrisse.

"bordeaux"

Sorrise soddisfatto per la risposta ricevuta e si rimise a provare i passi per il nuovo videoclip insieme agli altri.

Si Woo chiuse la porta dell'ufficio e guardò Greta, aveva capito che c'era qualcosa che non andava quel giorno, ma erano stati troppo occupati per fermarsi a parlare, così decise di sondare il terreno in quel momento.

-cosa non va ragazzina?- le domandò.

-Oppa... non posso più nasconderti niente eh?- fece Greta massaggiandosi la spalla indolenzita.

-sputa il rospo-

-Hai mai dei rimorsi, per la vita che facevamo prima?-

-tanti... ma non sono più quell'uomo- le disse appoggiandosi al bordo della sua scrivania.

-mhhhh... -

-è per quei ragazzi non è così?-

-sì, dovendoli frequentare è più difficile ed i sensi di colpa si fanno sentire- ammise guardandolo.

-Greta, abbiamo sbagliato; non siamo qui per negarlo, nessuno dei due. Ma non puoi lasciare che i tuoi sbagli ti definiscano- le disse serio.

Greta decise di raccontargli di quello che era successo la notte che si era fermata dai ragazzi, con Jungkook, che era poi il motivo principale del suo continuo rimuginare di quella mattina. Si sentì meglio dopo aver vuotato il sacco con Si Woo, parlavano la stessa lingua e lui sapeva sempre come prenderla.

-è un peccato che non abbia funzionato tra di noi anni fa..- gli disse prima che lui uscisse dalla porta.

-tra noi due non potrebbe funzionare davvero neanche tra un milione di anni, e lo sai meglio di me- le rispose facendole l'occhiolino prima di sparire oltre la porta a vetri.

Greta si dondolò per qualche minuto sulla sedia sorridendo mentre con la mente ritornava al periodo in cui lei e Si Woo erano stati insieme, era effettivamente uno dei periodi più assurdi della sua vita e loro litigavano di continuo come coppia.

Probabilmente sarebbe potuta andare solo in quel modo.

Jungkook era seduto tra Greta e Jimin, erano quasi arrivati a destinazione e lei si stava comportando come se non fosse successo nulla tra di loro, rideva e scherzava con Tae e Jimin senza problemi ed era abbastanza sicuro di averla persino vista sorridere a Namjoon per un secondo.

-ti sta davvero bene quel vestito Greta- le disse Jin una volta scesi dall'auto pochi istanti prima di venire investiti dai flash dei fotografi.

Lei si sentiva un po' sopraffatta da tutto quel caos, era un personaggio pubblico, ma non così tanto e l'avere tanti occhi puntati addosso la stava mettendo un tantino a disagio.

Jungkook le si avvicinò, non sapendo bene cosa fare le posò una mano sulla schiena per accompagnarla dentro con lui.

La sentì irrigidirsi non appena la sua mano toccò la sua schiena e la ritrasse immediatamente, non voleva esagerare.

-tu non lo meriti, puttana!- urlò una delle ragazze accalcate contro le transenne.

-non reagire- mimò Namjoon con le labbra guardando Greta.

Jungkook la guardò, e si rese conto che non poter rispondere la stava mettendo parecchio a disagio; quando i loro sguardi si incrociarono si passò la lingua sul labbro inferiore ed alzò un sopracciglio, le stava chiedendo il permesso di fare qualcosa di stupido con la speranza che lei non lo fermasse.

Quando la vide annuire in maniera quasi impercettibile, il suo cuore perse un battito, non riusciva a credere che gli avesse davvero dato il permesso.

Si avvicinò a lei, e dopo averle messo una mano dietro la nuca si chinò a cercare le sue labbra; sentirla rispondere al suo bacio lo rese euforico e terrorizzato allo stesso tempo, dato che era consapevole che fosse tutto finto, almeno per lei.

Per tutto il resto della serata la mano di Jungkook non lasciò mai quella di Greta, voleva immergersi in quella realtà fittizia e credere che sarebbe stato per sempre.

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