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Quando Namjoon e gli altri si sedettero davanti al tavolo bianco della solita sala riunioni, videro che Joon era più nervoso del solito e c'era un ragazzo nuovo seduto al computer dove solitamente stava Greta

-Buongiorno a tutti, devo mio malgrado darvi una spiacevole informazione, il gioco che stavamo pensando per voi in precedenza, quello visionato nel nostro ultimo incontro non è più disponibile. Ma ne abbiamo ideato un'altro con i BT21 come richiesto dalla vostra compagnia- disse Joon.

-come mai non è più disponibile il vecchio?- domandò Namjoon.

-il suo ideatore è stato licenziato e noi non ne detenevamo i diritti- disse sbrigativo.

-Greta?- chiese Jungkook.

-sì è stata licenziata il giorno dopo il nostro ultimo incontro, per via del suo comportamento inqualificabile, del quale ci scusiamo ancora- disse Joon serio.

Jungkook e Jin si voltarono verso Namjoon, che era rimasto spiazzato da quell'informazione data con così tanta freddezza.

Joon fece partire la presentazione del nuovo videogioco senza perdere ulteriore tempo prezioso a parlare di chi ormai non era più un suo problema.

Jungkook, cercò il numero di cellulare di Greta, l'aveva copiato di nascosto settimane prima dal cellulare di Namjoon per chiederle del gioco e poi gli era passato di mente, convinto che avrebbe potuto farlo di persona ma in quel momento voleva sapere come stesse, era strano, lei era praticamente un'estranea per loro ma era sinceramente dispiaciuto per come erano andate le cose.

Greta era fuori dall'ufficio del suo ex capo, doveva consegnare gli ultimi documenti; sentì il cellulare vibrare e vide la notifica di messaggio, era Jungkook "Ciao Greta, sono Jungkook dei BTS.. volevo dirti che mi dispiace molto per quello che è successo, mi piaceva parlare di videogame con te" lei sorrise debolmente, per quel messaggio del tutto inaspettato, si era completamente scordata che quello fosse il giorno in cui avrebbero dovuto riceverli, nelle ultime settimane le sue priorità si erano spostate su altro.

Decise di rispondergli, infondo non le costava nulle ed aveva un debito Karmico con tutti loro, " figurati, era un lavoro di merda, per gente di merda... ci hanno rimesso loro, se vuoi approfitto degli ultimi minuti come dipendente e ti offro un caffè al bar ( ho ancora il badge aziendale, sono qui per riconsegnarlo oggi).

Jungkook uscì dalla sala riunioni con la scusa di dover andare in bagno e raggiunse il piano che Greta gli aveva indicato; la trovò seduta ad un tavolino accanto alla finestra intenta a bere.

-ciao- le disse sedendosi davanti a lei.

-ciao ragazzino, cos'è quel muso lungo? sei giovane, ricco ed oggi è una bella giornata- gli disse passandogli il caffè che aveva ordinato per lui.

-è per colpa nostra?- le chiese.

-vostra?! ma figurati, è il mio carattere di merda- disse lei tranquilla.

-comunque questo è per te- aggiunse allungandogli un cd- è la copia che tenevo nel mio armadietto, sei stato fortunato a beccarmi oggi- disse.

-cosa farai adesso?- le domandò preoccupato.

-fonderò la prossima Nintendo e farò il culo a questi imbecilli. Tu stammi bene- gli rispose prima di alzarsi e lasciarlo solo davanti all'enorme bicchiere di caffè freddo e ad un paio di biscotti.

Si alzò e le andò dietro, riuscendo a fermare appena in tempo le porte dell'ascensore, e non potendo fare a meno di notare lo sguardo interdetto di lei.

-posso chiamarti ogni tanto?- le chiese.

-perchè dovresti farlo?-

-per dirti se mi piace il gioco- le rispose.

-se vuoi- fece lei.

Jungkook sorrise e lasciò richiudere le porte davanti a lui.

Greta aprì a fatica il pesante portone della fabbrica dismessa che aveva comprato la settimana prima, era un vecchio edificio, probabilmente risalente ai primi anni 90, ma la posizione era ottima, praticamente attaccato al quartiere di Gangnam.

Vide che Yoon e Si Woo, erano già lì ad aspettarla.

-ti fai sempre attendere tu vero?- le disse Yoon.

-ricordami perchè ti tollero?- gli rispose.

-perché ti serviva un commercialista ed un coreano per aprire questa attività- le disse serio.

-Già-

-i primi mobili dovrebbero arrivare a momenti- le disse Si Woo.

-perfetto, così dopo ci potremmo mettere a lavorare sul serio.-

-tu sei proprio convinta di questa cosa vero?- le domandò Yoon incuriosito.

-questa cosa la sogno da troppo tempo; ho lavorato, mentito e rubato per arrivarci, ed ora che sono così vicina, non ho intenzione di mollare- gli rispose.

-era quello che volevo sentire.-

-perchè?-

-perchè ho lasciato il mio vecchio lavoro, per dedicarmi completamente a questo e per stare col mio fratellone- le disse indicando Si Woo.

-pensi mai a quanto sei stata fortunata ad avere noi come vicini di pianerottolo?-

-un commercialista che fa tatuaggi per arrotondare ed un ex galeotto?- fece lei sarcastica.

-hey...- le disse Yoon.

-sta scherzando, possibile che dopo tutti questi anni e con tutto quello che ha fatto per noi, tu non abbia ancora capito che ci vuole bene, zuccone?- disse Si Woo.

-comunque sei ingiusto; tuo fratello sarà pure stato dentro per frode informatica, ma è grazie al suo cervello di programmatore che tu sei qui.- disse lei.

-ti serviva un prestanome incensurato- le ricordò Yoon.

-ne avrei trovato un'altro-

-smettetela voi due, è arrivato il furgone con le nostre cose.- disse Si Woo indicando oltre la finestra il furgone blu che aveva appena parcheggiato.

-si parte!- disse Greta entusiasta.

Dopo aver scaricato il furgone ed aver portato all'interno tutti gli scatoloni, iniziarono a montare un mobile dopo l'altro e a sistemare i computer.

Yoon si stava prendendo una pausa sorseggiando una birra quando gli cadde l'occhio sul cellulare di Greta che si era illuminato per via di una chiamata in arrivo.

-Chi è " Coglione stellare"?- le domandò prendendo in mano il telefono.

-nessuno di importante, è uno di quegli idol a cui ho rubato le foto, per poterci permettere questo posto ed una vita sicura, anche in caso le cose non andassero bene- gli rispose mentre aiutava Si Woo con l'ultima scansia.

-posso rispondere?-

-fai come ti pare-

Namjoon stava per terminare la chiamata, ma all'ultimo lei rispose.

-pronto?- disse.

-perchè chiami la mia ragazza a quest'ora?- fece Yoon.

-la tua ragazza? Greta?- disse Namjoon interdetto.

-certo, che vuoi da lei?-

-dammi il telefono coglione- disse Greta.

-non volevo disturbarti, scusati col tuo fidanzato.- disse non appena rispose lei.

-Yoon non è il mio ragazzo, è un mio amico; comunque cosa vuoi?- domandò rubando la bottiglia di birra a Yoon e prendendone un paio di sorsi, iniziava a sentire la stanchezza.

-volevo solo dirti che mi dispiace per quello che è successo.-

-non dispiacerti, quando diventerò famosa ti chiederò di collaborare con me. Nel frattempo divertiti ogni tanto.- gli disse prima di chiudere la chiamata.

Namjoon rimase fermo a fissare il cellulare, lo aveva liquidato in un paio di secondi netti, ed ancora una volta aveva avuto la sensazione che non le importasse assolutamente niente di quello che le era successo.

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