who's laughing now?

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Jungkook continuava a fissare la mail con l'invito al lancio del nuovo videogame della Treat la compagnia di Greta; era passato appena un anno dalla loro chiacchierata alla sede Samsung, dove lei gli aveva detto che avrebbe fondato la prossima Nintendo, ed era stata di parola. Erano rimasti in contatto, anche se era difficile vedersi, lei gli faceva avere tutti i giochi in anteprima, un po' perchè le facesse pubblicità ed un po' perchè in fin dei conti le interessava il suo parere come giocatore.

Prese il cellulare ed uscì dalla stanza, voleva il parere degli altri prima di prendere una decisione sul da farsi, erano pur sempre personaggi famosi e perfino cosa fare la sera per loro era da programmare con mesi di anticipo.

-potremmo andare tutti- disse Taehyung.

-no, abbiamo ancora il contratto con la Samsung, potrebbero crearsi problemi se andassimo tutti.- disse Namjoon pensieroso.

-io vorrei andare- disse Jungokook.

-lo so Kook, ma questo ci metterebbe in una brutta posizione; ringraziala per l'invito e dille che avevamo altri impegni- sentenziò Namjoon.

-ma..- provò a ribattere il maknae prima di beccarsi un'occhiataccia dal leader del gruppo.

Jungkook tornò nella sua stanza molto indispettito, non amava il fatto che Namjoon avesse sempre tutto quel controllo sulle loro scelte personali.

Non voleva mandarle una stupida mail, in cui le scriveva delle cazzate in cui non si rispecchiava, così decise di provare a chiamarla.

-sogno o son desta? è Jungkook dei BTS quello che mi ha appena chiamata, non ci posso credere- disse Greta rispondendo alla sua chiamata.

-come stai?- le chiese spontaneamente lui.

-me la cavo, cosa ti serve?-

-nulla, però ti devo dire che non potrò esserci al lancio per il nuovo videogioco, mi dispiace ma..-

-Kim Namjoon mi odia ancora e non vuole che io tocchi il suo fratellino preferito, lo immaginavo.- disse lei interrompendolo.

-Nam non ti odia-

-allora diciamo che gli piaccio poco- fece lei.

-mi dispiace noona-

-non è colpa tua; ora scusami ma devo lasciarti, ho una riunione importante. Ci sentiamo ok?- disse lei.

-certo- rispose Jungkook prima di chiudere.

Si lasciò andare sul letto ed emise un gemito di frustrazione, detestava non poter vivere senza dover rendere conto agli altri della più piccolo decisione, lo detestava davvero con tutto sé stesso.

La sera della presentazione, Jungkook era nervoso, aveva deciso di andare lo stesso ed ora si ritrovava a fare avanti e indietro per la sua stanza in attesa che gli altri si mettessero a fare le loro cose, e lui avesse il campo libero per uscire.

-dove stai andando?- gli chiese Namjoon alle spalle quando era quasi alla porta.

-da Yugyeom, ci beviamo qualcosa e forse resto da lui- gli disse senza voltarsi.

-Jungkook, guardami negli occhi e ripetimi quello che hai appena detto- fece Namjoon consapevole del fatto che Jungkook non fosse in grado di mentire praticamente su nulla.

-lasciamici andare Namjoon- lo implorò.

-lo sapevo che non mi avresti dato ascolto... prendete la giacca ragazzi, stiamo per uscire- urlò agli altri.

-cosa?- fece Jungkook interdetto.

-Namjoon ha chiesto ai nostri manager di assicurasi che la sicurezza fosse sufficiente e che non ci fosse un conflitto di interessi nel presentarci tutti insieme stasera- gli disse Jin mentre si sistemava il colletto della camicia.

-davvero?- domandò sorpreso.

-davvero, ora togliti quell'espressione ebete dalla faccia e usciamo a qui- replicò Namjoon sbrigativo.

-Grazie!- disse Jungkook abbracciando il leader di slancio.

-la verità è che nessuno di noi riuscirà mai a dirti di no- disse Yoongi rassegnato a quel dato di fatto oggettivo.


Greta era accanto a Si Woo e sorseggiava un cocktail pretenzioso che aveva un sapore decisamente troppo dolce per i suoi gusti; detestava le presentazioni dei videogiochi, tutta quella gente, i vestiti scomodi ed i sorrisi di circostanza.

-che mi venga un colpo...- disse Si Woo dandole una gomitata non appena vide entrare i Bts.

-non avevi detto che non sarebbe venuto?- le chiese per conferma.

-così mi aveva detto lui- gli rispose guardandoli incedere verso di loro con movimenti perfettamente coordinati, quasi come stessero eseguendo una delle loro coreografie anche in quel momento.

-ahhh cavoli, mi sono dimenticato di dirtelo; ci hanno contattati la settimana scorsa per informarci che ci sarebbero stati tutti e sette- disse Yoon comparendo alle loro spalle.

Greta lo fulminò, e lui fece un piccolo inchino nella speranza che lei non lo trascinasse di peso nel suo ufficio per prenderlo a pugni.

Si Woo la prese sottobraccio e insieme andarono ad accogliere i nuovi ospiti.

-benvenuti- disse Si Woo per primo allungando una mano verso Namjoon che sorrise educatamente e la strinse.

-sono felice di rivedervi, lui è Lee Si Woo il presidente della compagnia- disse Greta.

-ah è lui il presidente?- fece Namjoon punzecchiandola.

-sì, e lei è il nostro C.E.O.- intervenne Si Woo.

-dev'essere difficile per te, dover dare ordini- le disse.

-no, per niente... sai quando sono in dubbio mi chiedo " cosa farebbe Kim Namjoon?" e poi faccio l'opposto- gli rispose sarcastica.

-ook... voi due siete proprio cane e gatto- intervenne Tae per cercare di raffreddare gli animi.

-c'è la signora Pak, ti lascio con loro- disse Greta prima di allontanarsi e andare ad accogliere la loro anziana ex vicina di casa.

Namjoon seguì Greta con lo sguardo e la vide avvicinarsi ad una vecchietta che era appena entrata e sembrava parecchio a disagio.

Gli altri si erano allontanati ad esplorare e lui era rimasto solo con Si Woo.

-non farti ingannare dal suo modo di fare, potrà compiere scelte a volte discutibili ed essere impulsiva, ma ha un cuore d'oro.- gli disse Si Woo.

-e quanto ci vuole perché la smetta di trattarti con superiorità?-

-questo non lo so... la conosco da anni ormai e non ha mai smesso, ma sotto tutti quei tatuaggi, i capelli colorati ed il cinismo, c'è una brava persona, l'unica cosa che ti sconsiglio di fare è metterti sulla sua strada, non è una che si ferma ad aggirare l'ostacolo lei lo fa saltare in aria.- gli rispose prima di allontanarsi verso l'ennesimo ospite.


Jungkook aveva visto Greta uscire dal salone e prendere le scale, voleva parlare con lei dato che per tutta la sera non c'era riuscito ed era ormai arrivato il momento di andare per loro, così a seguì cercando di dare nell'occhio il meno possibile, uno scandalo non era di certo quello che gli serviva.

-noona- la chiamò per attirare la sua attenzione.

-Kookie, che fai mi segui?-

-non ci siamo parlati per tutta la sera, volevo restare solo con te un pochino prima di andare- le disse.

-perchè? vuoi confessare di essere segretamente innamorato di me?- fece lei col suo solito sarcasmo.

-tranquillo, scherzo so di non essere il tuo tipo- aggiunse immediatamente.

-come lo sai?- le chiese lui guardandola serio.

Greta rimase un attimo stranita dall'espressione che si era palesata sul volto del ragazzo, sembrava quasi offeso dalle parole che lei gli aveva riservato, e le parve parecchio strano dato che in quell'ultimo anno si erano presi in giro utilizzando epiteti ben peggiori.

Gli sorrise avvicinandosi a lui e proseguì il discorso.

-sei un Idol di 23 anni, fissato con la palestra e con i videogiochi, i tuoi standard in fatto di donne sono i più elevati che riesco ad immaginare, dato che sono una combinazione di tope famose e stellari ed eroine dai corpi perfetti ideate con la computer grafica.- disse lei mantenendo sempre il suo tono sarcastico.

Jungkook si avvicinò a lei e la spinse contro la parete alle sue spalle, non poteva neppure dare la colpa a qualche bicchiere di troppo dato che era praticamente sobrio quella sera. Le sollevò un lembo della lunga gonna fino ad arrivare con la mano ai suoi slip; lei lo guardava quasi divertita come se si aspettasse che da un momento all'altro si sarebbe fermato troppo imbarazzato per continuare.

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