Think twice

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Jungkook arrivò davanti alla porta dell'appartamento di Greta e suonò, era nervoso ma contento che lei lo avesse chiamato per vedersi, dato che nel giro di pochi giorni sarebbero ricominciate le promozioni del nuovo singolo e avrebbe fatto fatica a trovare del tempo per lei.

-entra- disse Greta aprendogli la porta.

-sei sicura che non sia un problema se resto a dormire ?-

-di tutte le cose che mi aspettavo potessi chiedermi stasera, questa non era nemmeno in lista ragazzino- rispose lei.

-è che non voglio romperti, non te la sei passata bene nelle ultime settimane-

-vuoi dire quando ero in coma? in realtà ho dormito.. credo e poi..- Greta venne interrotta da Jungkook con un bacio, il maknae le aveva preso il viso tra le mani e l'aveva baciata assecondando quell'impulso di sentirla nuovamente vicina. Greta non si sottrasse al bacio, aveva capito che per quanto lei continuasse a respingerlo, i sentimenti di Jungkook erano sempre presenti nel cuore del ragazzo.

-scusami, lo so che non ti piace quando faccio così- le disse staccandosi da lei e guardandola negli occhi.

-non è successo niente di grave dai, non hai neppure cercato di infilarmi la lingua in gola, si può dire che tu sia stato un gentiluomo d'altri tempi praticamente- disse lei facendolo sorridere.

-sei sempre la solita..- le rispose.

Si misero a cenare in silenzio, lui era troppo imbarazzato per quello che voleva dirle e lei sperava che non cercasse di nuovo di baciarla.

-ho ascoltato quello che hai mandato a Yoon- gli disse dopo aver preso un sorso di birra.

-cos..- fece lui strozzandosi col riso che aveva in bocca.

-quello che gli hai inviato, tutto ok?- disse Greta versandogli da bere.

-hai ascoltato tutto?- le chiese dopo essersi ripreso un attimo.

-sì... allora per cosa dovrei essere in procinto di rimproverarti, sentiamo- gli disse guardandolo seria.

-ecco..- fece lui indeciso.

-coraggio, è una cosa così terribile?- lo incalzò.

-potrebbe... non ti incazzare- le disse.

-ci proverò- rispose Greta appoggiandosi allo schienale della sua sedia a braccia conserte in attesa.

Jungkook si sfilò prima la felpa e poi la t-shirt che aveva addosso, restando a torso nudo davanti a lei. Greta inizialmente lo guardò senza capire il motivo di quel gesto, poi notò una cosa che non c'era l'ultima volta che l'aveva visto nudo, un piccolo tatuaggio tra i pettorali appena sotto lo sterno, a forma di cuore stilizzato i cui contorni erano definiti da punti e linee che si intervallavano.

-carino- fece senza capire per quale motivo si sarebbe dovuta arrabbiare con lui, dato che anche lei era piena di tatuaggi e non aveva mai fatto mistero di apprezzarli anche sugli altri.

-c'è scritto il tuo nome- le disse sentendosi il cuore in gola.

-che?-

-in codice morse... le linee ed i punti sono..-

-ma ti sei bevuto il cervello?- fece lei.

-io ti amo Greta ed ero disperato per quello che era successo, ho agito di impulso.. avevo bisogno di starti accanto e non potevo-

-il vostro fandom è uno dei più attenti ai dettagli del mondo, pensi che non si renderanno conto del vero significato dietro quei punti e quelle linee?- fece lei cercando di controllarsi per non risultare troppo arrabbiata.

-ti ho detto che ti amo e tu ti preoccupi delle mie fan?- fece lui.

-ho sentito quello che hai detto-

Rimasero in silenzio a guardarsi, entrambi non sapevano bene come mandare avanti quella conversazione.

Greta accarezzò per un attimo il pensiero di dirgli delle foto, ma quando lo vide infilarsi la felpa e dirigersi verso la porta decise di trattenerlo, forse in fondo gli importava di lui.

-fermati- gli disse afferrandogli un braccio.

-perchè? tu non mi vuoi, mi sono umiliato a sufficienza direi- disse Jungkook guardandola, era furioso in quel momento perché non credeva che un amore non corrisposto potesse fare tanto male.

-perchè devi essere sempre così emotivo?-

-io voglio stare con te, non so più come dirtelo Greta, ma tu non fai che respingermi, sono stanco- le disse.

-ok, proviamoci- disse Greta stentando per prima a credere che fosse davvero stata lei a pronunciare quelle parole.

-ti faccio così pena?- disse lui risentito.

-no...no, idiota. Senti Yoon mi ha detto che quando mi sono svegliata mi hanno tolto gli auricolari e stavo ascoltando te, forse non mi sei poi così indifferente ragazzino, di certo non ti amo, ma non ti odio neppure- disse lei.

-che razza di ragionamento stai facendo?-

-non lo so, non sono brava in queste cose, con questa roba dei sentimenti insomma- disse Greta.

-io non voglio essere un esperimento Greta- le disse.

-sarò io il tuo, vediamo se puoi davvero sopportarmi- disse lei.

-che stai dicendo, non fare la cretina- le disse.

-non sto scherzando- gli disse seria.

-non stai scherzando- fece lui per conferma.

-no- rispose secca Greta.

-baciami- disse lui cercando di testarla per capire quanto facesse sul serio dicendo che era disposta a provarci.

Greta raccolse la sfida di Jungkook, gli afferrò il colletto della felpa per farlo abbassare e lo baciò.

Sentì, le labbra del giovane lasciare che la sua lingua si facesse spazio nella sua bocca, era così prevedibile in tutto quello che faceva, così terribilmente innocente sotto certi aspetti; si sentiva spesso sopraffatta dal suo modo genuino di vedere le cose; per Jungkook le cose nella vita erano bianche o nere, niente zone grigie, stando con lei avrebbe imparato a sue spese che le sfumature erano invece molto più importanti delle tinte decise.

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