Parte 21 - Mettici il cuore

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Il mouse si spostava rapidamente sotto le sue dita.

La tastiera ticchettava senza sosta.

Mentre lo schermo del computer gli illuminava il viso, Cobra era concentrato a studiare l'andamento dei mercati finanziari. Muoveva velocemente gli occhi da una parte all'altra della piattaforma e si tormentava il labbro inferiore mordendolo tra i denti.

«I soldi facili non esistono», mormorò in preda alla tensione. Era impegnato a cogliere ogni minimo dettaglio per impostare al meglio la sua strategia di trading. Dopo un'attenta analisi si convinse che era giunto il momento per comprare, impostò quindi il massimo valore di perdita accettato e rimase in attesa di un potenziale rialzo. Gli indicatori gli suggerivano che quelle azioni non potevano scendere oltre quella soglia.

«Ecco fatto! Adesso mi posso rilassare», sbottò facendo un respiro profondo.

Quindi prese il telefono e inoltrò una chiamata.

«Ciao Ismaele, come stai?», domandò Cobra con voce squillante e piena di energia. Era da tanto che non si sentivano. Del resto, ultimamente lui passava le sue giornate tra borsa, sport e Dorina. Il tempo che gli restava lo utilizzava per studiare e preparare l'esame all'università.

«Un filo amareggiato», rispose Ismaele sottotono. «Devo dire che le ultime vicende mi hanno buttato un po' giù il morale».

«Come mai?», chiese Cobra cambiando l'intensità della sua voce.

«Elisabetta...».

Cobra capì all'istante che qualcosa non andava. Mentre camminava per la stanza mise il vivavoce e si appoggiò sul divano: «Che problemi ci sono tra voi?».

«Eh, non va», rispose Ismaele mestamente.

«Vero?», chiese Cobra alzando il livello della sua attenzione. «Spiegati meglio».

«All'improvviso lei è cambiata. Si comporta in modo strano, diverso... direi molto più freddo. Ho provato a parlarle. Ma lei rimane distaccata, fa l'elusiva».

«In che senso?», chiese Cobra, inarcando un sopracciglio.

La disillusione nella sua voce era evidente. «Dice che tra colleghi è meglio mantenere un certo tipo di rapporto, che le relazioni sul luogo di lavoro possono essere difficili da gestire, che al momento deve pensare alla carriera, ecc. Insomma, non mi vuole». La voce di Ismaele si spezzò, come se qualcuno gli avesse bloccato il respiro.

«Non puoi insistere?».

«Ci ho provato in tutti i modi e niente, anzi si è allontanata di più».

«Capito. Mi dispiace veramente», replicò Cobra scuotendo la testa. Era sincero, e si sentiva impotente davanti alla delusione dell'amico. «Purtroppo le donne sono capaci di regalare gioia immensa, ma anche sconforto senza pari, a volte con una carezza sola», provò a dire, pur sapendo che quelle parole non sarebbero servite a lenire le sue ferite.

«Mm... nel mio caso la seconda che hai detto. Non ci dormo più la notte», replicò con un filo di voce. «E tu invece? Con Dorina come va?».

Il cambio di contesto lo spiazzò un po'. Cobra non voleva parlare di quanto lui fosse felice mentre l'amico soffriva. La sua empatia lo faceva entrare in sintonia con la sua pena e non voleva rigirare il coltello nella piaga. «A me, al momento, sembra andare meglio, ma sono sempre lì a chiedermi quando finirà l'illusione. Quello che sta succedendo tra noi mi pare troppo bello per essere vero».

«Non ci pensare. Goditi la vita e ogni sua sfumatura. Lascia che le cose seguano il loro corso. Con le seghe mentali non si va da nessuna parte», replicò Ismaele ritrovando la forza per parlare.

«Parole sante», confermò Cobra annuendo.

«Ma vi state frequentando regolarmente?».

Cobra allungò una mano e prese la bottiglia dell'acqua dal tavolo, bevve un sorso e rispose avendo sulle labbra un sorriso vagamente trasognato: «Direi di sì, ci siamo visti parecchie volte ultimamente».

«Ah, bene. Sono contento» rispose Ismaele, con una punta di entusiasmo.

«Ci siamo visti anche ieri sera. Sono andato a prenderla all'uscita del lavoro».

«Bravo, sei diventato anche intraprendente, vedo».

«Però lei era stanca e la serata è finita quasi subito, appena dopo cena», disse cercando di non far emergere troppo la sua felicità.

«E beh, dai, un'occasione in più per stare insieme. Sei contento di come sta andando?».

Cobra alzò lo sguardo al soffitto e sul suo viso si disegnò un'espressione dolce. «Molto. Al punto che per questo fine settimana vorrei invitarla a cena a casa mia. Ma ho paura che dica di no. A dire il vero l'avevo già invitata una volta, purtroppo nel momento sbagliato».

«Tu riprovaci. Se ti dice no, okay, farete qualcosa di diverso. Non c'è nulla di male a chiedere», lo incoraggiò Ismaele.

«Certo. Al pensiero mi sale già l'ansia», disse passandosi una mano tra i capelli. Lo fece con delicatezza, quasi temesse che gli si potessero staccare nuovamente.

«Per cosa?».

«Per tutto quello che potrebbe andare storto», lamentò, tornando a osservare il movimento frenetico delle azioni sullo schermo.

«Ah beh, ricorda che il tuo obiettivo è farla stare bene. Assicurati che casa tua sia pulita, fai la spesa e prepara qualcosa di delizioso. Anzi, chiedile se ha delle preferenze, così ti sbatti pure di meno ai fornelli. Meglio ancora se cucinate insieme», suggerì Ismaele.

Cobra era grato per come l'amico si prendesse cura di lui. Pur nel dolore, non traspariva nei suoi confronti nessuna traccia di invidia o gelosia. «Giusto, mi sembra un'ottima idea».

«È sempre bene essere preparati».

«Come su tutto», confermò Cobra.

«Nel caso venga proponile un film».

«A questo ci avevo già pensato», rispose lui riattivando lo schermo del computer messosi in pausa. Come previsto le azioni acquistate poco prima stavano salendo e forse era giunto il momento di venderle.

«Visto, sei un grande. Non hai più bisogno nemmeno dei miei consigli, per quello che possono valere», commentò l'amico con uno slancio d'ammirazione.

«Ma no! Spero solo di essere all'altezza e di non annoiarla», rispose Cobra con un filo di apprensione.

«Tranquillo. Preparati anche per il dopo», disse con tono ottimista. Il sottinteso era evidente.

Cobra fu colto alla sprovvista. «In che senso?», domandò.

«Nel senso che, se viene, c'è una buona probabilità che finiate a letto», rispose Ismaele senza troppi giri di parole.

«Tu dici?», chiese lui, stupito e imbarazzato.

«Perché no!? Un uomo e una donna di solito certe cose le fanno».

«Magari...», fece Cobra serrando le labbra.

«Nel caso le puoi pure chiedere di rimanere per la notte», lo imbeccò Ismaele.

«Sarebbe straordinario. La prima notte insieme... a casa mia... non riesco nemmeno a immaginarmela», replicò con gli occhi sognanti.

«Chi lo sa? Mettici il cuore e tutto andrà bene. A presto», concluse Ismaele prima di congedarsi.

«Grazie amico, ti voglio bene», rispose Cobra chiudendo la chiamata con un tono di voce carico di gratitudine.

Quindi spostò il mouse sullo schermo e, con un click rapido, vendette le azioni prima che iniziassero una nuova discesa. Con grande soddisfazione il margine di guadagno fu molto alto.

Si rilassò qualche minuto e poi, sotto la spinta di Ismaele, provò asentire Dorina.

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