7. Futuro

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Dazai

«Bene Dazai, accomodati pure» il prof Ade sorride mentre prepara dei documenti sulla scrivania. Ovviamente Ade non è il suo vero nome, gli è stato affibbiato dai ragazzi di quinta che si sono diplomati l'anno scorso. Noi lo abbiamo ereditato senza saperne l'origine. Ora che sono seduto nel suo ufficio posso affermare che è azzeccato: Ade si occupa di orientamento, aiuta a scegliere l'Università migliore,  il Master, insomma spalanca le porte per l'infernale mondo degli adulti. 

«I tuoi voti sono eccellenti, partecipi poco alle attività di classe ma non è significativo»

Certo non lo è per la mia condizione, se ci fosse seduto un altro studente al mio posto sarebbe un problema.

Continua a leggere i fogli, corruga la fronte e li appoggia sulla scrivania «Non hai compilato il modulo orientativo, cosa vuoi fare Dazai? Con i tuoi voti potresti continuare gli studi, non ho dubbi che otterresti una borsa di studio. La professoressa Lina suggerisce lettere moderne, mi è parso di capire che volessi fare il giornalista»

La prof di lettere ricorda i desideri del vecchio Osamu, il ragazzo che aveva una famiglia alle spalle con meravigliosi sogni per il suo futuro.

«Non posso permettermelo» il nuovo Osamu non ha i soldi per pagarsi una retta, li ha appena per comprarsi i libri e i vestiti che indossa. Il costo del funerale ha dilapidato i pochi risparmi messi da parte dai genitori «ho bisogno di lavorare» è inutile nascondere l'evidenza. 

Il prof Ade sospira «Perdere un ragazzo come te è una gran sofferenza per noi insegnanti, però posso capire»

No, non puoi capire cosa significa cambiare struttura ogni 3 mesi e convivere con perfetti sconosciuti e finire poi in mezzo ad una strada come un sacco della spazzatura.

«La scuola organizza degli stage, un periodo di alternanza scuola lavoro, con gli altri docenti abbiamo formulato una lista di quelli adatti a te»

Mi porge un foglio. Quasi non credo che sia così semplice ottenere un lavoro. Lo stringo tra le dita tremanti.

«Osamu, non ti pagheranno per ora»

La delusione si fa strada nel mio cuore, mi ero illuso. Che stupido.

«Ma se svolgi bene gli incarichi ti richiameranno dopo il diploma, con uno stipendio»

Alzo gli occhi dalla lista e mi ritrovo a fissare i suoi centrati nella mia anima.

«E se anche non ti richiamassero, torna da me. Ti aiuterò a trovare lavoro. Devi imparare ad appoggiarti anche agli altri, è vero che il mondo è pieno di mostri ma se rimani vigile in mezzo al marciume troverai persone disposte ad aiutarti. Imparare a riconoscerle e affidarsi è un passo importante per diventare adulti. Nessuno si salva da solo.»

Stringo il foglio accartocciandolo un po'. Mi pento subito della distrazione e cerco di lisciarlo sulla gamba abbassando lo sguardo e nascondendo così gli occhi umidi.


Chuuya

Avere quel cagacazzo di Kunikida come tutore ha i suoi risvolti positivi: non sono finito in presidenza per esser entrato alla terza ora e non ho ricevuto note per lo zaino dimenticato. Il risvolto negativo è che ha fissato l'incontro con il prof di orientamento a mia insaputa.

Filini siede dietro ad una scrivania sopravvissuta ai bombardamenti della prima guerra mondiale, prima di leggere i fogli sistema meglio gli spessi occhiali. Ovviamente Filini è un appellativo affibbiatogli dagli studenti, credo che persino lui ogni tanto si confonda e firmi col soprannome.

«Chuuya» si schiarisce la gola mentre scorre i fogli tra le mani «devo dire che in 5 anni sei riuscito a raggiungere la presenza di 3. Un nuovo record da segnalare» alza lo sguardo su di me, gli occhi sembrano piccolissimi dietro quelle lenti «dimmi cosa vuoi fare?»

Non capisco la domanda, verrò bocciato ancora? Nonostante le assenze credo di avere un sei tirato in tutte le materie. Se non mi diplomo il mastino non mi aiuterà a trovare lavoro, anche se non mi piace ammetterlo il suo aiuto mi farebbe comodo.

Il prof non attende una risposta, forse la domanda faceva parte di un monologo personale «dunque non hai voti altissimi ma sarai ammesso agli esami. Il tuo tutore garantisce che ti impegnerai nello studio e ha chiesto di non farti perdere tempo con alternanza scuola lavoro»

Sia ringraziato il cielo! Non pagano un cazzo quegli spilorci, morirei di fame.

«Quindi l'unica cosa che ti chiedo ora è di compilare il modulo orientativo e di consegnarlo in segreteria. Non ho consigli per il tuo futuro quindi puoi inventarti ciò che vuoi.»

Strappo il foglio dalle dita grossolane del prof ed esco dall'ufficio sbattendo la porta. 

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