9. Ripetizioni

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Dazai

Quando mi ha rivolto la parola sono rimasto spiazzato, credevo che avremmo convissuto ignorandoci come già era successo con altri compagni di stanza. Ora non sono certo che sia positivo questo improvviso interesse nei miei confronti, temo che voglia usarmi come schiavetto personale. In passato mi hanno rubato soldi e anche pestato per bene per non aver donato la mia felpa preferita al piccolo boss in una delle case dove alloggiavo. Dopo la dimissione dall'ospedale sono stato spostato in un'altra casa famiglia, per fortuna.

Ora se decidesse di maltrattarmi non potrei fuggire. Voglio davvero lavorare per questa cartoleria dal nome magico. 

Lo seguo all'interno della casa ma con mio stupore invece che salire le scale verso le camere si dirige in cucina. Rimango fermo in corridoio, non è sicuro entrare in quel locale da solo con lui.

Si ferma sulla soglia, picchietta le dita sottili sul muro accanto all'interruttore, si volta a fissarmi con quegli occhi che luccicano di rosso sangue.

«Guarda che non ti mangio mica, vieni con me o no?» un sorriso di scherno. Labbra sottili strette e pericolose come quelle di una vipera. Non mi muovo. Sospira e si appoggia al muro con la schiena «senti voglio essere sincero con te altrimenti quello che ci perde sono io, ok?»

Annuisco ma non capisco dove voglia arrivare con questo discorso.

«Non voglio farti del male né bullizzarti, non mi interessano queste minchiate che non portano da nessuna parte e non garantiscono un tetto sopra la testa. Ci siamo capiti?»

Il tono è aggressivo come sempre ma qualcosa nella sua postura è cambiata, non lo percepisco pericoloso. Faccio un passo verso di lui, sorride nuovamente ma le labbra sono piene e il calore risale sino alla sguardo.


Chuuya

Finalmente è entrato con me in cucina, resta vicino alla porta garantendosi una via di fuga ma è già qualcosa. Apro il freezer e trovo solo ghiaccioli, meglio di nulla. Ne prendo uno per la mia guancia e tiro l'altro al cerbiatto, con mio stupore lo prende al volo.

«Woow ma allora hai dei riflessi» credevo fosse solo un nerd.

«Giocavo a basket prima» osserva il ghiacciolo come se fosse una bomba pronta ad esplodere. Mi siedo e tiro due bestemmie per il dolore appena sento il freddo sulla guancia.

«Cos'è successo?» il rumore della plastica attira la mia attenzione, il piccolo Bambi morde il ghiacciolo e mi fissa con quelle nocciole che si ritrova al posto degli occhi. Sono stupito dal suo atteggiamento, è la stessa persona con cui condivido la camera o il suo gemello?

«C'è uno a scuola che si diverte a giocare allo Yakuza, abbiamo avuto un piccolo scambio di divergenze» meglio non entrare nei dettagli spiegando che eravamo nella stessa banda di ladruncoli, una piccola gang gestita da uno stronzo sicuramente affiliato con la Mafia. Lo spaventerei e basta e non posso permettermelo. Lui è la mia possibilità di salvezza, se riesco a migliorare i voti il mastino mi troverà un lavoro e non dovrò tornare da loro. Non voglio tornare da loro.

Il cerbiatto si siede e mi coglie impreparato nuovamente «Quali materie hai sotto?»

Lì per lì non capisco la domanda perché sono affascinato dal suo cambio di atteggiamento, la postura, la voce, la luce negli occhi.

«Matematica, scienze, lettere» mi massaggio la mandibola, fa male ancora cazzo.

«Non possiamo recuperarle tutte, che tema porterai all'esame?»

«Non lo so, ero assente all'assegnazione» forse me ne hanno dato uno?

«Lo devi scegliere tu e discuterne coi prof.» sospira «Prima scegliamo il tema e poi decideremo quale materia scartare. In poco tempo non puoi recuperarle tutte e tre ma due si»

Cazzo questa versione di Bambi mi piace veramente molto più dell'altra personalità. 

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