14. IL GUASTAFESTE

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È arrivato il momento di parlare con i genitori di Louise.
«Louise, non vorrei farti salire l'ansia, ma oggi dobbiamo assolutamente parlare con i tuoi riguardo Brandon e Jason.» non posso deludere Brandon.
«Sei sicura?»
«Certo. Dobbiamo dirglielo.» le risposi.
«E va bene.»

Ci preparammo per andare al mare, poi uscimmo dall'albergo. Durante il tragitto continuavamo a parlare dei ragazzi, del fatto che erano rimasti delusi da questa faccenda. Era l'ultima cosa che volevo, anche Louise. Amo Brandon, e voglio bene a Jason, ma credo che possano capire la nostra paura nel dire tutto a Jasmine e Tom.
Arrivammo in spiaggia, tra una chiacchiera e l'altra, dopo dieci minuti arrivò anche la famiglia di Louise.
Io e la mia amica ci guardammo negli occhi, che dicevano chiaramente: "ok, se non sopravvivo, ti ho voluto bene".
«Ciao mamma, finalmente siete arrivati.» disse Louise, facendo notare il fatto che fosse nervosa.
«Tesoro, ti vedo ansiosa. È successo qualcosa?» ci chiese sorridendo.
«In realtà» intervenni «dobbiamo dirvi una cosa.»
«Diteci tutto.» ci disse Tom.
«Allora, hai presente quei due ragazzi che ti abbiamo presentato ieri?» chiesi rivolgendomi a Jasmine.
«Quali ragazzi?» chiese Tom.
«Te ne ho parlato.» disse Jasmine. «I ragazzi con cui escono quasi ogni giorno. Cos'è successo?» chiese lei infine.
«Beh, dovete sapere che non sono solo amici...» rispose Louise «Jason è il mio ragazzo, mentre Brandon sta insieme a Joanie...» disse lei, con il rosso che le sporcava le guance pallide.
Rimasero pietrificati. In quel momento speravo non fossero arrabbiati. In quel momento Ben ruppe il silenzio.
«Quindi tu dai i baci al tuo fidanzatino?» disse, mentre giocava con la sabbia.
«Sta' zitto, non peggiorare le cose!» rispose la sorella.
«E da quando?» Jasmine poi riprese a parlare. Ancora non capivo cosa provava in quel momento.
«Da circa cinque giorni.» rispondemmo.
«Ti prego, rispondi a questa domanda sinceramente: sono dei bravi ragazzi, oppure devo imparare ad usare un fucile?» chiese Tom.
«Papà, se fossero dei ragazzi inaffidabili, non usciremmo insieme a loro.»
«Infatti, non devi preoccuparti per questo, poi loro sono ragazze mature, sanno cosa fanno.» disse Jasmine a Tom.
«Ecco, ti puoi fidare.» dissi io.
«E va bene.»
«Grazie papà.» Louise diede un bacio sulla guancia del padre e abbracciò la madre per la felicità e feci lo stesso anche io.
«Louise, andiamo a fare il bagno, sto morendo di caldo.» le proposi.
Arrivate alla riva, inzuppammo i nostri piedi nell'acqua fredda, e piano piano, ci immergemmo completamente in mare. L'acqua era stranamente fredda, anche se c'era un caldo micidiale. Io e Louise parlammo un po', andammo a nuotare un po' più lontano quando decidemmo poi di uscire e andare a fare una camminata sulla riva, mentre le onde sbattevano sui nostri piedi pieni di sabbia bagnata. Vedemmo da lontano un campo da beach volley, e delle ragazze che giocavano, così decidemmo di unirci a loro. Mentre ci stavamo avvicinando, spuntò Corinne.
«Ciao ragazze, come va?» ci chiese.
«Ciao.» rispose Louise, non ero entusiasta nel rivederla. Ormai lo sapete.
«Vi va di giocare? È una partita tra amiche.»
«Certo. Vieni Joanie!» mi disse Louise.
«Che palle.» dissi a voce bassa.
Passammo un'ora a giocare con loro e Corinne sembrava quasi un'altra persona.
«Corinne, io e Louise dobbiamo andare. Ci vediamo.»
«Certo. Ci vediamo stasera.» mi disse Corinne.
«Stasera? Perché?» chiese Louise.
«Come perché? C’è la festa di Dave! Non vi ha invitate?»
«No, in realtà non sapevamo nulla.» le dissi.
«Non sapevo che non foste state invitate. Sarà per la prossima volta.» disse Corinne.
Parlando del diavolo...
Vedemmo avvicinarsi Dave e Brandon.
«Ciao amore.» mi disse Brandon.
«Hey ciao. Scusa posso parlarti un attimo?» gli chiesi.
«Certo.»
Ci allontanammo un po' per non farci sentire da Dave.
«Scusa ma è vero che stasera c'è una festa?»
«Sì, quella di Dave. Oggi compie 21 anni.»
«Ma tu ci vai?»
«Certo che sì. Perché me lo chiedi?»
«Perché non siamo state invitate e quindi volevo sapere il motivo.»
«No ma tranquilla. Dave lo voleva fare proprio ora, ecco perché siamo venuti.»
«Capisco.» dissi sorridendo.
«Ora andiamo da lui.» mi disse.
Ci avvicinammo a loro, nuovamente.
«Allora Joanie e Louise, oggi è il mio compleanno e ho deciso di affittare un appartamento abbastanza grande. Se vi va di venire, siete le benvenute.» ci comunicò Dave.
«Ma certo! Con piacere.» dicemmo.
«Ma dove si trova questo appartamento?» gli chiesi.
«Non è lontano. Brandon sa dov'è. Stasera alle 9:30 p.m. lui e Jason vi verranno a prendere e vi accompagneranno.» disse Dave rivolgendosi al ragazzo.
Li salutammo e tornammo dai genitori di Louise, per chiedere loro il permesso.
«Mamma, papà dobbiamo chiedervi una cosa.»
«Diteci tutto.» rispose Tom.
«Papà stasera c'è una festa: è il compleanno di un amico di Jason e Brandon. Possiamo andare?»
«E chi sarebbe questo amico? È uno di cui ci si può fidare?»
«Certo papà, si chiama Dave. La festa è in un appartamento non lontano da qui. Possiamo andare?»
«E va bene, potete andare. Dovete però fare attenzione.»
«Grazie mille papà, ti voglio bene.»

Prima di tornare in albergo andammo a comprare un regalo per Dave. Non volevamo fare brutta figura, presentandoci a mani vuote. Così decidemmo di andare in una gioielleria, per vedere qualche possibile regalo da comprargli. Quel negozio era davvero grande: sembrava luminosissimo. Ci avvicinammo alle vetrine e scegliemmo l'orologio meno costoso (anche perché i nostri risparmi non erano eccessivi) ma quello che apparentemente era il più carino di tutti. Pagammo ed uscimmo.
Tornammo nelle nostre camere e iniziammo a preparare gli abiti per stasera. Eravamo felicissime. Eppure era una semplicissima festa. Forse eravamo contente perché era la prima festa a cui andiamo con i nostri fidanzati.

Si fece subito sera, sono le 9:20 p.m. e Brandon mi mandò un messaggio per dire che ci stavano aspettando. Dunque scendemmo.
«Siete pronte ragazze? Andiamo a piedi perché è abbastanza vicino.»
«Va benissimo.» rispondemmo.
«Comunque siete stupende.» ci disse Jason.
«Come sempre.» aggiunse Brandon ed io diventai rossa.
«Grazie mille.» rispose Louise.
Ci incamminammo e, lungo il tragitto, parlammo e ridemmo come pazzi. In realtà non vedevamo l'ora di arrivare.

Siamo arrivati. Era come immaginavo, da fuori sembrava molto grande.
Appena entrammo, si sente la voce di Dave.
«Hey ragazzi ben arrivati.»
«Ancora tanti auguri.» feci io.
«Dave, questo è un piccolo regalo da parte mia e di Joanie.»
«Ma è un orologio!» disse Dave. «È stupendo! Io amo gli orologi. Grazie mille ragazze.» ci abbracciò.
«Di nulla.» Louise credeva che fosse un regalo abbastanza banale e invece, no.
«Ed ecco chi arriva.» disse Louise. Era Corinne in compagnia di un ragazzo.
«Salve a tutti e benvenuti.» disse Corinne come se la festa fosse la sua.
«Ciao Corinne.» disse Brandon.
«Ragazzi voglio presentarvi il mio amico Michael. È anche lui di Malibu.»
«Piacere sono Michael.» strinse la mano prima a me.
«Piacere, io sono Joanie. Lei è la mia migliore amica Louise, lui è Brandon, il mio ragazzo, e lui è Jason, il ragazzo di Louise.»
«Piacere di conoscervi.»
«Dai, prendete qualcosa e godetevi la festa.» disse Dave entusiasto.
«Brandon» disse Corinne «dai vieni a prenderti qualcosa da bere.»
«Tu vuoi qualcosa Joanie?» mi chiese Brandon.
«No, grazie.»
«Ok, torno subito.» Corinne lo trascinò, come se fosse un sacco nella spesa, e lo persi di vista.

Nel frattempo Jason si mise a ballare con Louise e Michael si avvicinò.
«Joanie giusto?» mi disse Michael.
«Sì.»
«Di dove sei?»
«Di Austin.»
«Austin.. sì credo di esserci stato qualche volta. Quanti anni hai?»
«Diciassette. Tu?»
«Io diciannove.»
«Dato che sei sola in questo momento, ti va di ballare?»
«No, grazie, non mi va.»
«Andiamo non farti pregare. Amo questa canzone, dobbiamo ballarla.» disse lui, con lo sguardo da maniaco pervertito.
Mi prese la mano e mi tirò per farmi alzare. Ero un po' in imbarazzo, però dopo un po' mi feci trasportare dalla musica.

Dopo una ventina di minuti.
«Michael, io vado a sedermi.»
«Aspetta, vengo con te.» mi seguì come un cagnolino. Quanto odio questo tale!
«Sai Joanie, sei molto bella.»
«Ehm grazie.» dissi un po' intimidita.
«Ma davvero stai con quel.. Brandon?» disse lui, con un'aria schifata, molto simile alla mia espressione quando vedo Corinne da lontano.
«Sì, perché non dovrei?» mi diede fastidio questa domanda. CHE RAZZA DI DOMANDA È?
«No, era per dire.» si giustificò lui.
Per fortuna Brandon si avvicinò a noi.
«Amore, andiamo a bere qualcosa?»
«Sì, andiamo.»
Finalmente una scusa per allontanarsi da Michael.
Non mi interessa per niente: si dà troppe arie, mi guarda come un lupo guarda la sua preda, pronto ad attaccare. D'altronde è un po' come la sua amica Corinne.
«Joanie senti ma, non è che quel Michael ti dà fastidio?»
«No tranquillo. Non ti preoccupare, amore.» mentii spudoratamente, ma non volevo rovinare la serata a tutti, quindi ho evitato di dirgli la verità.
«Va bene, se lo dici tu.»

Dopo un po' arrivò anche Corinne.
«Brandon, lo sai che stasera sei davvero molto elegante?» disse lei, nella sua solita maniera provocatoria.
«Grazie Corinne.»
In quel momento iniziai a pensare ad una cosa: e se si fossero messi d'accordo per rovinarci, non solo la serata, ma anche la relazione? Sarebbe tipico di Corinne, non mi sorprenderebbe se fosse così.
Io e Brandon ci allontanammo da lei, e andammo a ballare un po'. Quella canzone era stupenda. Brandon sa sempre come strapparmi un sorriso, penso sia una delle poche persone che, anche soltanto respirando, mi rende felice. Lo guardavo negli occhi, non staccavo lo sguardo da lì, non l'avrei mai fatto. Sono ipnotici. Si avvicina a me, mi abbraccia, poggiando le mani sulla parte bassa della mia schiena, poi mi dà un bacio. Sorridemmo, ci staccammo e andammo a sederci per parlare un po'.

Dopo un po', Jason iniziò a gridare:
«Ragazzi è il momento della torta! Dai avvicinatevi.»
Tutti gli invitati si avvicinarono al tavolo per prendere un pezzo di torta.
«Allora, com'è la torta Brandon?» chiese Dave.
«Ma è buonissima. Sicuramente non ľhai fatta tu.»
«Infatti ľho comprata.» rispose. Iniziammo a ridere come idioti.

Dopo un po' Dave disse:
«Ragazzi ora dobbiamo fare una foto di gruppo.»
Ci avvicinammo tutti.
Mi avvicinai a Brandon per la foto. Eravamo tutti vicini, un momento che mi ha fatto sentire parte di un vero gruppo, mi sentivo davvero felice. Non facevo caso a chi avevo vicino, anche se sentivo qualcuno avvicinarsi troppo a me, e non intendo avvicinarsi ad una comune parte del corpo, intendo al mio fondoschiena. Non credo di essermi mai arrabbiata in quella maniera. Pensavo fosse di nuovo Brandon, che voleva farmi uno scherzo, così mi girai verso di lui, e gli sorrisi.
Dopo aver fatto la foto, vidi Corinne avvicinarsi a Michael: stavano guardando dalla mia parte, così capii. Quelle facce da culo si sono messi davvero d'accordo.
Cercai di fare un respiro profondo e di avvicinarmi a Michael per parlagli:
«Michael posso parlarti un attimo?» iniziai, cercando di non alterarmi. «Per caso sei stato tu a palpeggiarmi prima?» dissi io, nella maniera più civile possibile.
«Sì, perché, non posso?» in quel momento mi venne l'incredibile voglia di schiaffeggiarlo fino a quando non avrebbe sputato tutto il sangue che aveva in corpo, dal primo millilitro fino all'ultimo. L'unica cosa che feci è stata guardarlo incredula.
«No, sono fidanzata. Non so chi tu sia, ci siamo conosciuti un'ora fa, non trattarmi come se fossi la tua puttana, mi hai capito, stronzo?» gli dissi. Non volevo più trattenere la mia rabbia.
Appena finii la frase, sentii Brandon che parlava con Dave. Stava dicendo:
«Perché quel coglione era così vicino a lei?»
Dave gli aveva mostrato la foto, e credo che abbia visto Michael avvicinarsi troppo a me. Posso capire la sua rabbia.
Lo vedo avvicinarsi a me, incazzato.
«Joanie, perché Michael è così attaccato a te? Cosa ti ha fatto?»
«Non ti preoccupare non è niente.»
«Come niente?! Ti stava vicinissimo. E se non te ne fossi accorta, aveva anche una mano sul tuo fondoschiena.»
Non sapevo cosa dirgli: non era colpa mia, non gliel'ho mica chiesto io di toccarmi in posti riservati?!
«Brandon, gli ho già parlato. Vedi di calmarti ora!»
«A me sembra che ci stia provando con te. Sei sicura che non sia successo niente?»
«Ti ho già detto di no. Neanche lo conosco. E poi Corinne mi sembra abbia fatto la stessa cosa con te. Ti stava sempre dietro.»
«Ma no, lei è solo un'amica.»
«Questo lo dici tu.»
«Ora basta.»
«Certo, finiamola qui.»
Per un po' mi allontanai da Brandon e andai a raccontare tutto a Louise.
La serata sembrava cominciare bene e invece non era così.
Passai la serata accanto a Louise e non rivolsi la parola a Brandon per quasi tutta la serata a venire.
Non so tra Corinne e Michael chi sia il guastafeste, so solo che se Corinne mi si fosse avvicinata per parlare, le avrei fatto ingoiare tutti i denti che aveva in bocca, non mi interessava più nulla.

SPAZIO ALL'AUTRICE
Ehilà Ehilà Ehi- (mi ricorda Richard Cunningham in una puntata di Happy Days ahahah)

Soo ritorniamo in noi, secondo voi cosa succederà tra Brandon e Joanie?
È la prima volta che discutono così, tutta colpa di Michael...

Se volete sapere di più continuate a leggere! ✨

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