La serata d'apertura dei giochi

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Il 15 Settembre di ogni anno si organizza la serata di apertura ai giochi ed ogni studente è invitato a partecipare.
In questa serata si balla,ci si diverte e vengono esposte le varie prove;chi desidera può iscriversi al torneo in questa serata e alla mezzanotte di essa dei fuochi artificiali vengono sparati in aria per celebrare,l'inizio del torneo.
L'invito recita queste parole:

     Gentile Studente o Studentessa,ti invitiamo a partecipare ai festeggiamenti
     dell'apertura dei giochi, il giorno 15 Settembre alle ore 19:00 nella sala da ballo.
     In questa serata potrai iscriverti al torneo,ballare,scoprire le varie prove che ti
     attendono e alla fine di questa meravigliosa serata ci sarà ad attenderti uno
    spettacolo con i fuochi d'artificio.
    Signor Preside Richmond Nikas

Zefira
Questa mattina non andai all'Arena,avevo un brutto presentimento,soprattutto per
la delicatessima lettera del sabato sera che sicuramente moltissime ragazze vorrebero ricevere.
La domenica la passai tutto il tempo a letto a dormire,dato che non ero riuscita a chiudere occhio la sera precedente,tutti i miei fratelli rimasero piuttosto sorpresi di questo ed anche io lo ero.
Quando mi svegliai stamane,ritrovai un invito,l'invito alla serata di apertura per fortuna non era un'altra lettera di minacce. Mi vestii ed andai in caffetteria solo che durante il tragitto andai contro ad un ragazzo dai capelli neri e gli occhi marroni scuro,riconobbi subito quel viso,tra tutte le persone in quel istituto dovevo proprio incontrare lui?
Quel ragazzo era Salazar.
:"Ah,Buogiorno avatar,piaciuta la lettera?" Disse lui in tono di sfida
"Ciao,tantissimo guarda"gli dissi con sguardo freddo
"Bene bene,tranquilla te ne scrivo altre,non ti preoccupare"disse lui scherzoso
"Aww,che gentile,sei proprio un amore"gli dissi in tono ironico
"Si lo so,vabbè,adesso devo andare avatar,ci vediamo dopo"disse lui
"Ok,a mai più,tossico"dissi e finalmente se ne andò. Mentre mi dirigevo in caffetteria notai che c'erano moltissime coppiette in giro, quando sorpassai la soglia vidi Antea ed Ade seduti l'uno di fronte all'altro che parlavano,ma non mi pareva così diverso dal solito.
Presi dei biscotti di pastafrolla, i miei preferiti soprattutto accompagnati da un bel cappuccino. Feci colazione in piedi,mentre mi dirigevo a lezione.
Mi sentivo sempre osservata,ogni passo che facevo mi saliva l'ansia a questo pensiero ma poi mi sono detta 'ci sono tante persone in questa accademia è ovvio che qualcuno mi guardi'.

Prima ora del lunedì: filosofia ,e puntualmente chi mi ritrovai di fianco?
Salazar si era seduto di fianco a me,per fortuna che frequentiamo solo quel corso assieme,non mi parlò per tutta la durata della lezione,la cosa mi sorprese,pensavo che volesse darmi fastidio,invece con mia piacevole sorpresa no.
In cambio ,però,sentivo che mi fissava ma non diedi troppa importanza a quello sguardo,una domanda mi balzò in mente 'su cosa si stava focalizzando?'.
Poi ritornai a pensare alla lezione,la professoressa stava parlando di Talete, un filosofo dell'epoca che credeva nell'archè dell'acqua,cioè l'elemento che pensava che costituisse tutto il mondo.
Altri filosofi credevano invece che fosse la terra,l'aria o addirittura il fuoco,e tutto ciò era molto interessante anche se io controllo tutti e quattro.
La mattinata passò in fretta dato che erano tutte materie che mi piacevano,subito dopo le lezioni andai in camera e trovai sul letto una scatola nera con sopra dei petali rossi scuri quasi neri.Pensai subito che fosse stato mio padre ma dopo aver notato i petali quell'idea si ritrasse nella mia mente,con la mano passai sopra alla scatola per tirare via petali.
In seguito aprii la scatola,trovai uno stupendo abito rosso con delle spalline che lasciavano in mostra le spalle ed erano anche abbastanza grandi da ricoprire laggermente la parte del petto,più precisamente ai lati.
La gonna era un pò tirata ed era anche abbsatanza corta,adoravo già quel vestito,lo piegai e cominciai a cercare dei gioielli da abbinarci; decisi l' oro come gioielli.

Salazar
Quella conversazione era la prima tranquilla e nessuno che minacciava di uccidere l'altro,cosa alquanto incredibile a parer mio.
In seguito non decisi di infastidirla a lezione anche se era difficile non farlo,era troppo bello farla arrabbiare perciò la fissai per quell'unica volta che avevamo lezione assieme.
Essere un poco di buono è ciò che mi viene meglio, è una parte carraterriale della mia specie, ma in questo periodo mi sono focalizzato su Zefira,era una ragazza interessante,che si impegna molto ed in più è la parte fondamentale del mio piano.
Tormentare gli altri discepoli è divertente ma infastidire Zefira lo era ancora di più.
Dopo le lezioni andai verso la camera dei discepoli ed entrai,lasciai quacosa e poi me ne andai nello studio del preside,per aiutarlo con la sala da ballo. Andai a prendere tutto l'occorrente nel mentre vidi Antea che portava il cibo per la serata.
:"Ciao Antea"dissi in tono più amichevole possibile anche se non ero molto bravo in questo.
"Che cosa ci fai qui?"chiese lei disgustata dalla mia presenza,sensazione che potevo comprendere a pieno.
"Ti sei già dimenticata?Aiuto tuo padre a preparare il bello"nel mentre che lo dicevo appoggiai una scatola con degli striscioni di color giallo e lei appoggio dei vassoi ricolmi di salatini e stuzzichini vari
"Mhm,spero che questa storia finisca presto e non provare più ad avvicinarti ala nostra famiglia,capito?"disse lei avvicinandosi a me
"Capito,capo"dopo questa frase ci ammutulimmo entrambi e contuammo in silenzio a sistemare la sala.
Dopo un'ora e mezza lei se ne andò definitivamente e fu un pò un sollievo per me,non avevo voglia di scontrarmi con lei e bruciare però non mi dispiacerebbe fare un combattimento contro di lei o direttamente contro tutti i discepoli,sarebbe molto divertente.
Notai che ormai la sala era pronta,l'unico a non essere pronto ero io,perciò andai nella mia stanza ed indossai un tuxedo color nero e dei mocassini,lasciai leggermente la camicia sbottonata,mi sistemai i capelli ed indossai una collanina argentata che mi era stata regalata da mia madre.

Tecla
Appena ebbi saputo che Zefira non era andata ad allenarsi mi allarmai,non era da lei,invece non mi avrebbe sorpreso se per puro caso Athos avrebbe fatto un pisolino proprio nel bel mezzo del allenamento.
Mentre cambiavo classe vidi Salazar e Zefira uscire dalla stessa lezione,sarà stato un inferno per lei stare nella stessa classe,mi dispiaceva per lei ma allo stesso tempo ero felice perchè questa sera sarebbe stato il primo "ballo" dell'anno,il prossimo sarebbe stato il giorno prima di iniziare i giochi.
Entrai e mi sedetti in prima fila,come al solito nessuno azzardava a sedersi di fianco a me finchè non vidi Stevan,l'unico che aveva avuto il coraggio di sedersi vicino a me e a rivolgermi la parola.
"Hey Tecla,come stai?"mi chiese amichevolmente,rivolgendomi addirittura un sorriso.
"Heyy,bene bene,te?"chiesi,cercando di essere più gentile possibile
"Bene,grazie,senti avrei una domanda da porti"disse lui ed in quel momento calò un silenzio tombale,colmo di tensione mentre intorno a noi c'era un assordante rumore di chiacchiere.
"Ti andrebbe di andare insieme al ballo di questa sera?"mi chiese lui,dentro di me sentii una moltitudine di emozioni,percepii il mio viso diventare rosso in un secondo e cominciai ad avere un caldo terribile.
"SIIIII"dissi quasi urlando,mi alzai e lo abbracciai,in quel moemento tutti si girarono intonando:"Uuuu".
A quel punto entrambi diventammo rossi come pomodori e passammo tutto il tempo seduti vicini e parlammo tantissimo,alla fine delle lezioni mangiammo pure insieme e vidi Antea e Ade mangiare insieme in mensa e loro videro me. Antea mi rivolse uno sguardo che mi fece ridacchiare,per tutto il tempo io e Stevan parlammo e mangiammo e tutti e due eravamo felici della presenza dell'altro soltanto che erano già le 15 e dovevo andare a prendere il vestito nello studio di mio padre ed avevo il terrore di poter incontrare Salazar.
Dopo questo gioioso pensiero salutai Stevan ed andai nello studio,trovai altre 5 scatole,molto probabilmente erano i vestiti per questa sera e decisi di portarli tutti fino alla mia stanza,il tragitto fu difficile dato che non riuscivo nemmeno a vedere davanti a me.
Appena varcai la soglia della mia camera provai ad identificare i vari vestiti,per fortuna le scatole erano tutte di colore diverso e procedei a distribuire le varie scatole.
Arrivai alla porta di Zefira e bussai perchè avevo sentito dei passi proveniente da quella stanza e speravo che ci fosse lei e non un mostro con gli occhi rossi pronto ad assalirmi anche se come carattere non è che cambiava molto.
Per fortuna Zefira mi aprì la porta e gli consegnai la scatola soltanto che vidi un'altro vestito appoggiato sul letto ed era stupendo.
"Chi ti ha regalato quel bellissimo vestito?" Gli chiesi curiosa,daltronde le sorelle piccole sono quelle ingaggiate per "ficcare il naso" negli affari altrui.
"Non lo so,forse un ammiratore segreto"disse anche se pensavo che sapesse chi fosse.
"Uuuu,buon per te,vabbè adesso ti lascio stare"Dissi,sapevo che non voleva parlare con me e dunque me ne andai in bagno a prepararmi.

Ade
Il sollievo di sapere che hai una persona che tiene a te penso sia la sensazione più bella del mondo,questa è stata la prima cosa che ho pensato appena ho aperto gli occhi.
Mi vestii con un sorriso stampato in faccia,fuori dalla mia porta c'era già Antea ad aspettarmi,andammo a fare colazione assieme ed ero un poco emozionato all'idea di stasera ma non lo davo a vedere.
Durante la colazione parlammo tantissimo ma quando girai lo sguardo verso il corridoio vidi Zefira e quel testa di cazzo parlare,Antea notando che non stavo più guardando nella sua direzione guardò cosa stessi osservando e appena vide la scena a cui stavamo assistendo pronunciò queste parole:
"Che stra cazzo ci fa con lui?"chiese sbigottita e pensai che quella domanda fosse più che legittima
"Non lo so ma al momento sembra che tutto tranquillo"dissi e ritornammo a mangiare per poi dividerci ed andare nelle rispettive classi.
Sul banco trovai un fogliettino,lo aprii e trovai la fatitica domada di andare al ballo assieme,avrei risposto di si se non fosse che quel bigliettino non era della persona che volevo che fosse,perciò risposi di no ed in seguito lo strappai e lo buttai nelle scartoffie.
Durante le seguenti ore ricevetti altri due bigliettini a cui risposi nuovamente di no,per fortuna le ultime due ore passarono velocemente e mi diressi velocemente in mensa,presi il pranzo ed il tavolo,cominciai a mangiare e dopo alcuni minuti arrivo Antea con un ragazzo che non avevo mai visto.
Antea ed il fanciullo da schiaffi cominciarono a camminare nella mia direzione e nel mentre parlavano,arrivarono a pochi centimetri dal tavolo e gli andai incontro,quando giunsi lì il ragazzo fece la domanda della giornata ad Antea.
"Ehm senti Antea...,stasera hai già qualcuno ad accompagnarti?"chiese il ragazzo,sapevo che Antea avrebbe risposto di no e quindi guardai altrove cercando di non udire quelle parole.
"Ah,in realtà si,pensavo appunto di andarci con lui"disse lei e sentii due paia di occhi puntati su di me,quella risposta mi fece tornare il sorriso ma mostrai solo una piccola smorfia di superiorità. Antea si accostò di fianco a me e ci dirigemmo verso il tavolo dando le spalle al fanciullo e con un gesto molto gentile alzai la mano ed anche il dito medio.
Appena ci sedemmo al tavolo Antea mi chiese:
"Ti ha dato fastidio?"quella domanda mi sorprese un pochino,come poteva darmi fastidio?
"Si un pochino" dissi
"Ah,scusa.."disse lei mettendosi a mangiare a testa bassa
"Perchè volevo chiedertelo io di andare al ballo assieme"ammisi,i suoi occhi brillarono e le sue guancie diventarono più colorite,speravo tanto in una cosa e volevo provare a dirglielo stasera.
Finimmo di mangiare presto dato che lei doveva portare da mangiare alla festa ed io dovevo fare il mio pisolino pomeridiano,ci dividemmo nuovamente ed appena arrivai trovai il mio vestito sul letto ancora sigillato nella scatola.
Spostai la scatola e sprofondai nel letto cominciando immediatamente a dormire.
Mi svegliai con le urla di Zefira che stava cercando di svegliare gli altri due fratelli,guardai l'orario ed erano già le 17:30,corsi in bagno e mi feci una doccia,subito dopo andai a vedere il mio abito per questa serata,era un tuxedo blu con una camicia nera.
Indossai il mio tuxedo con la camicia leggermente sbottonata e degli anelli di argento,appena uscii dalla mia stanza tutto bello e profumato trovai Antea ad aspettarmi. Lei indossava un abito color panna con la schiena scoperta e due fasci uncrociati sul davanti che coprivano leggermente il petto per poi chiudersi intorno al collo,la gonna le arrivava al di sopra delle ginocchia ed indossava degli orecchini d'oro.
"Sei incatevole"dissi sottovoce mentre lei si girava verso di me.
"Cosa?"chiese innocentemente
"Pure le stelle sono gelose della tua bellezza sapendo che non potranno mai raggiungerla"dissi,mi sentivo poetico in quel momento e mi avvicinai a lei
"Awww,che carino,però adesso è meglio che andiamo"disse,speravo che ricambiasse i miei sentimenti.

Antea
A quelle parole mi commossi,cominciavo a provare qualcosa per lui ma non ero ancora pronta a confessarlo,soprattutto se si venisse a sapere di un amore tra fratelli molto probabilmente qualcuno l'avrebbe detto a nostro padre e saremo finiti in galera oppure separati per sempre dato che nel mondo magico era altamente proibito.
Cominciammo ad incamminarci verso la sala da ballo,arrivammo a braccietto,salutammo nostro padre che non sembrava molto contento di vederci insieme ma poco importava.
"Ti va di andare a fare una passeggiata nel bosco?"gli chiesi dato che entrambi ci stavamo annoiando 
"Si,mi piace come idea"disse lui ed andammo verso il bosco.
Appena fuori dalla radura notai una figura bianca, era la mia lupa,dovevo fargliela assolutamente conoscere ad Ade,giungemmo a pochi centimetri da lei e cominciò a dirigersi verso di noi dando una leccata sul palmo della mano ad entrambi.
La lupa cominciò ad incamminarsi e ci fece strada lungo un sentiero pieno di erbacce.
"Tra poco è il tuo diciottesimo compleanno"disse Ade contento mentre mi aiutava a superare un tronco abbattuto.
"Già,mi aspetto un enorme regalo da te,ok?"dissi in tono scherzoso.
"Va bene,ahahha" disse lui intrecciando le nostre mani e continuammo a passeggiare così fino a quando la lupa non si fermò.
La lupa si stanziò davanti ad una lugubre casa malmessa,la porta di legno all'entrata era barricata ,le assi del tetto blu stavano cedendo e le finestre al secondo piano erano tutte rotte.
Toccai un muro della casa e sentii un potere magico potentissimo,dovevo allarmare papà e gli altri.
Corremmo velocemente indietro ad avvisare tutti,arrivammo appena in tempo per lo spettacolo dei fuochi d'artificio, prendemmo tutti da parte e raccontammo cosa avevamo visto,nessuno dormì quella notte...

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