Capitolo 26

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Natalie 






È trascorsa una settimana dal momento esatto in cui il mio cuore è andato in mille pezzi. Da quando sono stata dimessa dall'ospedale mi sono rinchiusa nella mia stanza a trasportare su carta i ricordi e a crogiolarmi nella mia tristezza.

Per un assurdo scherzo del destino questo avvenimento drammatico ha risvegliato in me il desiderio di disegnare. Ormai lo faccio da giorni quasi senza sosta, disegno ogni cosa successa con lui, l'esperienza traumatica nel Limbo; disegno per non dimenticare, per far sì che le immagini di ciò che è successo non sfuggano dalla mia mente come dalla sua. 

Mentre la mia mano guida la matita tracciando linee scure sul foglio candido, mille pensieri affollano la mia mente e tormentano la mia anima già duramente provata.

Le domande sono sempre le stesse: com'è possibile che si sia dimenticato tutto? Io lo sento ancora quel legame, anche se flebile, lo sento. Lui come può non sentirlo? Come può non sentire questo dolore che mi opprime il petto, che la notte mi fa svegliare tra le lacrime e col fiato mozzato. Perché a me? Perché questa vita ricca di sofferenze? Il mio corpo è troppo piccolo per contenere da solo questo enorme peso che mi schiaccia a tal punto da togliermi il respiro. 

Una lacrima scivola posandosi sul foglio, si mischia col colore rendendo tutto sfocato… Ecco, questa è la mia vita: solo una macchia sbiadita.

Sento quell'assurdo campanello suonare. Chi sarà mai? Da quando sono tornata mi sono rifiutata di parlare con chiunque, persino con mio padre. 

Cammino sul fresco parquet in direzione della porta per vedere chi sia. Osservo dallo spioncino Chandra in uno dei suoi assurdi vestiti floreali attaccata al campanello con in mano un contenitore. "Oddio i brownies stupefacenti proprio no!" si ferma per un attimo avvicinando l'orecchio alla porta. 

«Tesoro, so che ci sei! Sento il tuo respiro da dietro la porta. Fammi entrare, ti ho portato qualcosa per tirarti su il morale!»

Sto zitta cercando di trattenere il fiato, sperando che vada via. Ciò non accade, anzi fruga nella tasca del suo abito tirando fuori una chiave e apre la porta! 

Appena me la trovo di fronte saltella felice fiondandosi tra le mie braccia. Sono basita, ma non posso fare a meno di ricambiare il suo caldo abbraccio. Il suo dolce profumo floreale invade le mie narici, donandomi un pochino di serenità. 

Mi ridesto dal momento idilliaco tornando alla realtà: «Mi spieghi come fai ad avere le chiavi di casa mia?»

«Beh, diciamo che avrei potuto sedurre il portiere col mio immenso charme, per farmi dare le chiavi», dice dondolandosi e lisciandosi i rossi capelli con le mani, «Oppure sarà perche l'ho stordito di parole dicendogli che eri sola in casa e potevi essere in pericolo… Sì forse è più probabile la seconda opzione.»

In silenzio cerco di trattenere un sorriso che minaccia di affiorare sulle mie labbra. 

Lei arrossisce guardandomi con aria colpevole. 

«Oddio, per favore, non essere arrabbiata con me. Non riuscivo più ad aspettare di vederti e in più dovevo portarti i miei fantastici biscotti!»

Non riesco più a trattenermi e scoppio a ridere seguita a ruota da lei. 

«Adesso fai pure i biscotti drogati?», dico ancora scossa dalle risate, «lo sai che l'erba non mi fa un buon effetto.»

Comincio a sentirmi più leggera, come se pian piano quell'enorme peso al petto diminuisse. Come ho fatto a stare tutto questo tempo senza la mia amica? 

«No, ti giuro che non ci ho messo nulla di stupefacente. So che non ti piace, volevo solo tirarti su il morale. Lo giuro…» lo dice guardandomi dritta negli occhi come per avvalorare le sue parole. 

Chiudo la porta e ci avviamo verso il divano, ci sediamo l’una accanto all'altra. 

Appoggia sul tavolino i biscotti e mi guarda tristemente con un grande rammarico, come se la intenerissi. I suoi occhi sembrano lucidi, velati dalle lacrime e la tristezza per me. 

«Fiorellino, io sto bene.» cerco di dire convinta anche se le parole escono forzate dalle mie labbra. 

«Tesoro, so cosa stai provando. Con me non puoi mentire, sono la tua migliore amica, io ti capisco.» I suoi occhi si incatenano ai miei. E io non riesco a reggere il suo sguardo, ha ragione non posso mentire con lei, ha la capacità di guardarmi dentro. 

Chandra allunga la sua mano prendendo la mia. È così calda rispetto alla mia che, nonostante sia estate, è gelida come la mia anima. 

«Hai ragione… È così dura. Maledizione! Non mi sono mai sentita così per nessun ragazzo. Ma con lui è diverso c'è un legame, lo sento ancora, Chandra. Anche se flebile lo sento dentro di me, e non riesco a lasciarlo andare.» Carica di frustrazione, non riesco a trattenere una lacrima che scivola solitaria sul mio viso. 

«Appunto, tesoro, tu non sei così! Devi reagire. Hai superato tanti ostacoli nella tua vita… E poi ci sono io a sostenerti, non ti lascio sprofondare nel dolore.»

Dicendo questi mi abbraccia. È un abbraccio carico di conforto, che mi trasmette la consapevolezza che non mi lascerà mai sola qualunque cosa accada. 

Mi rilasso e mi sento finalmente più leggera. Parlare con lei mi ha fatto bene, devo cercare di reagire. Almeno per chi mi ama, non posso buttare la mia vita così. Anche se mi distruggo le cose non cambieranno. Devo provare ad andare avanti, anche se fa maledettamente male. 

Mentre mi crogiolo nella tenerezza dell'abbraccio della mia amica, sento il campanello suonare. Mi scosto e guardo Chandra dubbiosa, chi potrebbe essere? Mio padre è al lavoro e oltre a lei nessuno viene a trovarmi. 

La mia amica di colpo arrossisce come se stesse prendendo fuoco «Forse mi sono dimenticata un piccolo particolare», dice sbattendosi una mano sulla fronte alzandosi di colpo in piedi, «E se ti dicessi che ho incontrato Chris alla tavola calda… Era così preoccupato per te e visto che avevi il telefono spento...»

Mentre parla indietreggia come se avesse paura che potrei esplodere da un momento all'altro. 

«Allora non ho potuto fare a meno di dargli il tuo indirizzo, e suggerirgli di venire a trovarti», unisce le mani come in segno di preghiera, «non c'è miglior modo di riprendere in mano la tua vita, se non con un figo pazzesco al tuo fianco. Su vai ad aprire, oddio adoro! Sono meglio di cupido.» dice saltellando. 

Mi alzo incerta sul da farsi, procedo a piccoli passi come per cercare di guadagnare tempo per capire come liquidarlo. 

Apro e mi ritrovo davanti Chris con un enorme mazzo di rose rosse tra le mani. È vestito in modo informale con una maglietta e un paio di jeans. La maglietta lascia intravedere le braccia toniche ricoperte di tatuaggi. Questo ragazzo sprizza testosterone da tutti i pori, e sono sicura che ne sia consapevole. 

«Ciao, splendore. La tua amica mi ha dato il tuo indirizzo, e visto che abbiamo lasciato in sospeso un appuntamento, ho pensato di venire a rimediare.» dice con fare ammiccante, mentre i suoi occhi studiano ogni centimetro del mio corpo. 

Interdetta, lo vedo sorridere intenerito e solo ora, notando la  direzione del suo sguardo, mi rendo conto di indossare solo la mia maglietta di Garfield oversize. 

Impacciata, cerco di tirarla giù il più possibile, ma con scarsi risultati. Sento le guance avvampare dall'imbarazzo e lui lo nota perché sorride ancora di più. 

Alle mie spalle spunta Chandra tutta emozionata e con voce stridula annuncia:

«Certo, Natalie non vedeva l'ora di uscire con te! Prego, accomodati mentre lei si cambia.» 

Che spudorata bugiarda! Questa me la paga. Non mi sento pronta per uscire con un altro, qualcosa mi si smuove dentro, credo sia tristezza… A quest'ora avrei dovuto uscire con lui, ma ormai non c'è più speranza. Anche se in fondo mi sento in colpa nei confronti di Tobias, non doveva andare così, potevamo essere felici insieme. Non riesco a scacciarlo dalla mia testa, ma soprattutto dal mio cuore. Fa male, brucia come una ferita aperta che non ha intenzione di richiudersi. 

Sbuffando mi dirigo verso la mia camera, consapevole che l’unico modo per iniziare a guarire è quello di iniziare guardare avanti.





Angolo autrici

Ecco che Chris parte all'attacco per consolare la nostra triste Natalie, chissà cosa potrebbe accadere... Voi cosa ne pensate?

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