Capitolo 27

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Natalie 




Dopo aver salutato Chandra, mi trovo sull'auto di Chris verso una destinazione ignota. Da quando siamo soli si è creato un silenzio imbarazzante. Non posso fare a meno di pensare a quanto tutto questo mi sembri sbagliato e mi faccia sentire terribilmente in colpa. 

Mi sento molto combattuta, non dovrei essere qui, mi sento incastrata in questo appuntamento forzato. Perché deve essere sempre tutto così difficile? Dovrei uscire senza problemi, in fondo cosa sono io per Tobias? Nulla, forse mi crederà una sorta di pazza. Lui mi ha dimenticata. E il minimo che posso fare per me stessa è togliermelo dalla testa almeno per un pomeriggio. Passare una giornata serena, perché in fondo sono consapevole di meritarmi un po' di pace. 

Chiudo gli occhi per concentrarmi sulle note muschiate del suo profumo. Riescono a calmare la mia mente e, più calma, socchiudo gli occhi per sbirciare i suoi movimenti. Ha le spalle contratte e stringe convulsamente le dita attorno al volante. La mandibola si contrae e quel movimento assottiglia le labbra che sbiancano facendogli assumere un’espressione più severa di quanto sia in realtà.

Per quanto possa essere triste, è ingiusto comportarmi così, devo cercare come minimo di non essere un peso durante questa uscita. Di certo non si merita un atteggiamento del genere, è stato molto premuroso nei miei confronti. 

Cerco di sorridergli per smorzare l'aria pesante e il suo viso sembra distendersi leggermente. 

Dopo aver parcheggiato, mentre armeggio con la portiera nel tentativo di uscire, scende dall'auto e si precipita ad aprirmi lo sportello, tendendomi la mano. Sono costretta ad accettare quel galante gesto, e la sua calda mano stringe la mia come per non volerla più lasciar andare. 

Davanti ai miei occhi si staglia il National Aquarium di Baltimora.
È una struttura meravigliosa che si erge su quattro piani, completamente fatta di vetro.
Dall'esterno si intravedono già i diversi habitat. Non ospita solo pesci e creature acquatiche, ma anche diversi animali terrestri: è uno degli acquari più rilevanti del paese. 

Entrando al fianco di Chris spalanco la bocca per lo stupore. Sono riusciti a ricreare un vero e proprio habitat sudamericano: il placido letto di un fiume, rocce granitiche, tronchi caduti e una flora acquatica che conferisce un nota realistica. Dei coccodrilli riposano placidi sulla sponda leggermente bagnati dalle calme acque di quel posto, ricreato alla perfezione, sotto la calda luce artificiale che crea dei bellissimi riflessi sull'acqua che fanno risaltare le loro squame. 

Solo qualche metro e uno spesso vetro ci separano, mi avvicino per osservarli meglio poggiando una mano sulla calda superficie… sono davvero enormi dal vivo. Mi hanno sempre incuriosita, spesso guardando i documentari che narrano la loro ferocia mi sono chiesta se, in fondo, sono davvero così, oppure qualcosa di buono si nasconde in loro. 

Sembrano così calmi, mansueti… Fino a quando uno di loro intercetta il mio sguardo voltandosi di scatto. I suoi occhi gialli mi fissano, quasi ipnotici, come se volessero scavarmi dentro. Sono paralizzata, ma la mia non è paura. Sembra quasi che il coccodrillo cerchi di trasmettermi qualcosa. Si muove lentamente, con un’eleganza impressionante nella mia direzione, come attratto da un richiamo, senza mai staccare quegli sconvolgenti occhi dai miei. Sento un enorme inquietudine che mi fa accapponare la pelle, rabbia e dolore... Sembrano vere e proprie emozioni umane!

Poggio anche l'altra mano sulla superficie liscia, mentre tutto intorno a me sembra scomparire. In lontananza sento la voce di Chris che mi chiama, ma non riesco a sottrarmi a ciò che sta succedendo. Ormai si trova a pochi passi, una morsa mi opprime il petto. Sento la sua anima scura come la pece, il tormento incombe su ogni filamento del suo essere. Di quale peccato si sarà mai macchiata per meritare questo strazio? 

Un guizzo, come una scintilla di pura malignità nei suoi occhi interrompe tutto. In un attimo fa uno scatto, per poi sbattere prepotentemente il muso contro il vetro nel tentativo di raggiungermi. Apre la bocca mostrando le fila di denti aguzzi. D'istinto, indietreggio scontrandomi contro qualcosa di caldo e marmoreo. 

Due forti braccia mi cingono per non farmi cadere. Mi accorgo solo ora di avere il fiato corto e il cuore che galoppa veloce nel petto. Mi volto e incontro lo sguardo preoccupato di Chris che ha il viso contratto in un'espressione accigliata. 

«Cosa diavolo è successo? Sembrava non mi sentissi. Va tutto bene?»

Incapace di trovare una spiegazione plausibile rispondo flebilmente: «Scusa, ero sovrappensiero.»

Mi volto verso l'animale che mi sta ancora fissando vicino al vetro, distolgo lo sguardo nel tentativo di scacciare la viscida sensazione che mi si posa sulla pelle. 

«Sembra che ce l'abbia con te quel coccodrillo… È impossibile.» dice Chris sempre più dubbioso. 

Solo ora mi accorgo di essere ancora cinta dalle sue braccia, sento le guance avvampare dall’imbarazzo. Con le dita mi sposta una ciocca di capelli sfuggita sulla fronte sfiorandomi la pelle. 

«Ma sei gelida! Forza, spostiamoci lontani da quella bestiaccia», mi prende la mano guidandomi nel cuore della struttura, «Ti devi essere spaventata molto...»

«Tranquillo, va tutto bene. Non mi spavento così facilmente.» dico cercando di smorzare il discorso. 

Il caldo contatto con la mano di Chris sembra scaldarmi facendomi tornare pian piano alla realtà. Forse ho trovato la risposta che cercavo riguardo a quegli strani animali… 

Mi lascio guidare tra la gente verso degli enormi acquari che ricoprono tutte le pareti, compreso il soffitto, contenenti specie marine di ogni genere: pesci pagliaccio, pesci angelo, razze, delfini e meduse di ogni genere. Sembra quasi di essere immersi nel mare, dentro una bolla. Ci sono coralli di ogni forma e colore.

Rimango incantata dalla vista di due pesci colorati che si rincorrono, sembrano così felici. Un sorriso affiora sulle mie labbra, mi sento come se tutto il mondo si fosse fermato donandomi un po' di pace. 

«Bello qui, vero?» mi chiede Chris osservando nella mia stessa direzione. 

«Sì moltissimo. Trasmette pace…»

«Fin da bambino ho sempre avuto l'abitudine di venire qui quando i problemi diventavano troppo soffocanti. Per questo ho deciso di portartici», sfodera un sorriso sincero per poi proseguire, «Spero che questo posto ti possa trasmettere un po' di serenità come fa con me.» dice con una dolcezza disarmante nello sguardo. 

Abbasso la testa, incapace di sorreggere i suoi occhi su di me, mentre lui riprende a parlare. 

«So bene come ci si sente quando si è sopraffatti dai problemi, quando ti sembra di non avere una via d'uscita, quando sembra che tutto ti crolli addosso come una valanga», alzo la testa e vedo i suoi occhi lucidi, «Conosco bene questa sensazione. Tutti pensano che sia facile fare il mio lavoro, la ricchezza, il potere… ma nessuno pensa quanto ci sia in gioco in ogni momento, a quanto possa costarmi ogni minima decisione.»

Quello che vedo nel suo sguardo sono pure emozioni, il colore azzurro chiaro dei suoi occhi sembra essersi inscurito, come per rispecchiare il suo stato d'animo. Non pensavo potesse essere così tormentato… 

«Qualcosa è cambiato in te da quando venivo alla tavola calda, il tuo tormento è palpabile.»

«Chris, è tutto così difficile da spiegare. Per me è così dura andare avanti, però ti ringrazio per avermi portata qui, in un posto così speciale per te.» osservo i giochi di luce creati dall'acqua che accarezzano il suo volto donandogli dolcezza, non pensavo che avesse un lato così sensibile e fragile. 

«Natalie, tu sei diversa dalle altre, non sembri attratta da come appaio, da quello che rappresento. Se vuoi posso aiutarti a colmare questo dolore, possiamo provare a essere felici.»

Mi acccarezza delicatamente il viso, la sua calda mano mi dona sollievo. Sono incapace di pensare, non riesco a rendermi conto di ciò che sta succedendo. In un attimo, colma la piccola distanza che c'era tra noi e mi bacia dolcemente. Con le mani cinge la mia vita facendomi aderire al suo petto marmoreo. Sopraffatta dalle emozioni, inizialmente ricambio il suo bacio, come ipnotizzata. Ma il mio cuore scalpita nel petto come per ribellarsi, le immagini di Tobias riaffiorano nella mia mente come un fiume in piena. 

È tutto così sbagliato, forse sono pazza, ma sento di appartenere a lui. 

Premendo le mani sul suo petto, mi stacco da lui col viso ormai rigato dalle lacrime portandomi una mano alle labbra arrossate, incredula per ciò che è appena accaduto. 

Indietreggio, dicendo flebilmente «Non posso, scusami tanto.» 

È come se si fosse aperto uno strappo nella mia anima già martoriata, no, non posso farlo. Ho bisogno di chiarezza, ho bisogno di sapere se davvero è tutto perduto. Il mio cuore e la mia mente gridano a gran voce un solo nome: Tobias. 

Mi volto e comincio a correre verso ciò che il mio cuore brama realmente.

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro