Capitolo 8: Il cane e il cubo

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"Questa ecchimosi ha del miracoloso!" esclamò il traumatologo incredulo "Solo ieri sembrava che il versamento di sangue fosse da drenare con la siringa, ed è il motivo per cui l'ho fatta tornare anche oggi, e invece oggi è quasi del tutto sparito" la guardò in viso stupefatto e con le mani le passò ancora sulle costole facendola rabbrividire per il tocco delicato "E' rimasto solo il livido che ha ridotto decisamente le sue dimensioni, è sparito il gonfiore e alla palpazione non ha più dolore. Com'è possibile che sia guarito così in fretta?" si alzò dallo sgabello e spense le luci sopra il lettino, le sorrise lasciando intravedere i suoi denti bianchissimi, si diresse verso la scrivania sotto lo sguardo attento di Alexandra.

Era un uomo molto affascinante, sulla quarantina con i capelli castano chiaro e gli occhi color nocciola, sotto al camice nascondeva un fisico palestrato e molto attraente, aveva pochissimi capelli bianchi e la barba fatta di fresco. Alexandra si sentiva un po' imbarazzata sotto lo sguardo di quell'uomo, ma non intimorita, chiese se poteva rivestirsi e lui assentì, scrisse qualcosa su un foglio e poi alzò di nuovo lo sguardo sulla donna "Ancora non mi so spiegare cosa sia successo... magia..."

Lei sobbalzò "Crede alla magia?" chiese seria, ma poco dopo si sentì molto stupida ed infantile e si nascose dietro alla mano che portò sugli occhi.

"Ci credo... sì, direi che ci credo. Ci sono cose senza una spiegazione, deve esserci per forza qualcosa di mistico nell'universo. Ma forse lo dico solo perché non voglio ammettere la fallibilità dell'uomo. Lei ci crede?"

Lex si sentì scoperta e decise di dissimulare elegantemente "Chi? Io? Ma no" e scoppiò a ridere forzatamente con il solo scopo di darsi un tono "Non posso credere alla magia, sono un avvocato divorzista, non credo nemmeno all'amore... figuriamoci alla magia" e riuscì a spostare l'attenzione su altro. Si rivestì completamente, prese il foglio con la prescrizione di antidolorifici che le aveva preparato il medico e uscì dallo studio.

Prima di lasciare l'ospedale passò nella stanza della sua cliente per salutarla e vide che anche lei stava per essere dimessa, si sedette qualche minuto sul letto e le chiese se fosse certa di non voler sporgere denuncia, la donna confermò la sua posizione e presero appuntamento per uno dei giorni successivi, da concordare in base al risultato delle indagini dell'investigatore privato che Lex aveva messo alle calcagna del marito.

Uscita dall'ospedale raggiunse Viola in una sala da the e iniziarono a parlare di quanto accaduto: del sogno con la strega e del fatto che si fosse svegliata con un trauma al costato; del successivo sogno con la guarigione e del fatto che dopo appena 24 ore dal trauma, la ferita si fosse riassorbita a tal modo da essere inspiegabile anche alla scienza e al medico che l'aveva visitata. Vio sottolineò ancora le sue perplessità ma le spiegazioni razionali ai fatti iniziavano a vacillare e Lex era sempre più convinta che quello che accadeva nei sogni, in realtà, accadeva in una dimensione parallela e non erano frutto della sua fantasia.

"Lex, la prima notte che hai dormito nella tua nuova stanza ti sei trovata nel mondo parallelo da sola. La seconda notte hai appoggiato un medaglione e un libro sul comodino e ti sei ritrovata nell'altra dimensione con un animale e una persona. Hai provato ad appoggiare sul comodino o sul letto qualche altro oggetto?" le chiese Vio entrando nell'ottica che quanto accaduto, forse, non era casuale

"Beh, sì, insieme al libro e al medaglione con su il gatto ho appoggiato un pacchetto di fazzoletti ed effettivamente la notte successiva me li sono ritrovati nell'altra dimensione. Li ricordo bene perché sono la prima cosa che ho visto di Cathy, lei li aveva raccolti da terra e me li porgeva" riflettè Lex

"Prova con qualche altro oggetto questa notte e vedi cosa succede" le consigliò l'amica

"E cosa potrebbe succedere?"

Tornata a casa guardò con attenzione i propri soprammobili e ne scelse due da mettere sul comodino: un cane d'argento e un cubo di vetro raffigurante la città di Londra

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