44 - Paure e futuro

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Brad

Aprile

Il suono delle ambulanze tuona nelle mie orecchie, nella mia testa.
Tutto attorno sirene, gente che corre, medici che urlano.
Sono confuso, non so dove guardare.

Hilary mi ha strappato le chiavi dalle mani e ha acceso la mia auto dando gas e dirigendosi di corsa verso l'ospedale, lasciando il padre all'evento di beneficienza con uno sguardo sgomento.
Eve non ha nemmeno avuto il tempo di capire cosa stava succedendo che già Hilary l'aveva messa a tacere solo con lo sguardo.

Ha preso la situazione tra le mani e ha deciso di condurmi fino al mio più caro amico che ora rischia la vita.
Non sono in grado di ragionare, lo ammetto.

Larry ha avuto un incidente.
Il mio amico Larry sta lottando tra la vita e la morte e io non ero con lui.
Non ho potuto impedirglielo.

Quando finalmente raggiungiamo l'entrata del pronto soccorso,veniamo accolti da un medico che ci blocca.
Tiene tra le mani una borsa, sembra abbia fretta.

"Chi state cercando? Siamo nel bel mezzo di innumerevoli emergenze.. Non dovreste sostare davanti all'entrata delle ambulanze"

Si volta ad indicarci il divieto di transito.
Abbiamo lasciato l'auto proprio in mezzo al parcheggio.

I nostri volti sono terrorizzati.

Dobbiamo fargli una gran pena se si è fermato a parlare con noi in mezzo a tutto questo caos.

"Cerchiamo un amico e la sua ragazza. Si chiama Larry, ha avuto un bruttissimo incidente.... Sappiamo che è arrivato qui poco fa."

Gesticolo con le mani, non sono mai stato così nervoso in vita mia.

Le parole mi muoiono in gola, non pensavo che avrei mai potuto dire qualcosa di così straziante.

Il medico ci conduce in una piccola sala d'attesa dove una ragazza è riversa su se stessa.
Indossa solo una camicia da notte e un paio di ciabatte, si copre il busto con un soprabito un po' troppo leggero.

È Maggie e sta piangendo.

Hilary le piomba addosso abbracciandola forte.
Maggie alza il capo e inizia a piangere ancora più forte, sembra un lamento ed è straziante.

"Che è successo Maggie?" singhiozzanano l'insieme, io invece sono completamente bloccato.

Le osservo esternare le emozioni.

Non che io sia così apatico, ma non ci riesco ad essere come loro.

Non riesco a credere che tutta questa faccenda sia reale.
Non vorrei essere qui, vorrei ancora essere al ballo con Hilary a danzare e a ripeterle quanto è bella.
Ora il suo abito è sgualcito, i suoi occhi sono sporchi di trucco colato e i suoi capelli ricadono sulle spalle.
È distrutta, glielo riconosco.

La sua bellezza va ben oltre un bel vestito.

"Larry stava venendo da me.. Non so bene come sia successo, ma i freni della sua auto hanno smesso di funzionare.. quando si è trovato all'incrocio non è stato in grado di fermarsi... È stato investito in pieno da quel signore laggiù!"

La ragazza si asciuga il volto con la manica.

Maggie indica un uomo seduto in fondo alla stanza.
Si tiene la testa tra le mani, è molto turbato.
Piange, si dimena sulla sedia, chiama al cellulare quella che molto probabilmente è sua moglie.
Continua a ripetere al suo interlocutore di venire in ospedale, che forse ha ucciso un ragazzo, che è distrutto.

In fondo non è colpa sua, lo sappiamo tutti noi.
Eppure si distrugge dal dolore e non posso che provare pietà per lui.

"Ora come sta?" chiedo a Maggie allontanando la mia attenzione da quel pover'uomo.
Ha causato un incidente al mio amico ma non riesco ad essere arrabbiato ora.

"Non bene Brad.. Non bene.. Ha perso molto sangue.. Ha preso una violenta botte in testa. È molto grave. I medici non si sono ancora sbilanciati"

Piange e si getta di nuovo tra le braccia di Hilary che la stringe forte.
Non ho mai visto Maggie così a pezzi, deve amarlo davvero molto per stare così.
Sembra molto più grande della sua età in questo momento.

Siamo tutti in una situazione più grande di noi e dobbiamo affrontarla.

___________________________

I minuti, le ore non passano mai.
Continuiamo a girare attorno alla stanza, piangere silenziosamente, stringerci le mani.
Aspettiamo un segno, una parola di conforto, ma niente.
Nessuno giunge a darci buone notizie.
Siamo sospesi in un limbo infinito.

La vita del nostro amico è appesa ad un filo e solo il personale medico può fare qualcosa.
Non ci resta che sperare.

"Non sapevo che l'auto di Larry avesse dei problemi..." si ripete Maggie, toccandosi il capo.
Nemmeno lei si spiega come possa essere accaduto.
Larry ha molti difetti, ma è un tipo prudente alla guida.

A dire il vero, è proprio un fissato.

Effettivamente nemmeno io sapevo che Larry avesse guai con la sua macchina, anzi l'aveva appena fatta controllare ed era sembrato tutto apposto.
Questa cosa mi lascia un po' perplesso.

Un medico esce poco dopo dalla stanza di primo soccorso.
Tiene la testa bassa, i suoi occhi sembrano allucinati.
Si avvicina a noi, ma parla principalmente con Maggie, colei che è accorsa per prima.

"C'è un famigliare di Larry qui?" il tizio seduto infondo si alza in piedi e viene verso la nostra direzione.
Non è un famigliare, ma reagisce come che lo fosse.
Sta male quanto noi.

"Larry non ha famigliari. Io sono la sua ragazza e questi sono i suoi amici. Dovete parlare per forza con noi..."
Maggie si prostra davanti al medico, vuole sapere la verità.

"D'accordo.. Il vostro amico è vivo, ma non è del tutto fuori pericolo..."

Maggie si lascia andare ad un pianto consolatorio.
Il medico pare non aver finito di darci notizie su Larry.
Siamo tutti in attesa, tutti con il fiato stretto in gola.

"C'è una cosa che dovete sapere però.. Abbiamo riscontrato un grave danno al midollo spinale di Larry.. Non ne siamo sicuri, ma potrebbe aver perso in parte l'uso delle gambe o del busto.. Lo sapremo solo dopo aver fatto opportuni accertamenti...mi dispiace"

Il medico si stringe nelle spalle e si allontana silenziosamente da noi lasciandoci la nostra privacy.

Il suo sguardo lascia aperta la porta del dubbio, una cosa che continua a lacerarci ormai da ore.

Hilary al mio fianco si lascia cadere sulla sedia.
Il mezzo sorriso di Maggie lascia spazio ad un espressione distrutta e annientata dal dolore.

Sono al loro fianco, ma sono lontano.
Ripenso a Larry, alla sua vitalità e non me lo immagino bloccato su una sedia a rotelle.
Non sarebbe vita per lui, sarebbe un tormento.
Una cosa straziante.

Mi siedo accanto a Hilary e mi lascio andare ad un pianto silenzioso.
Non amo piangere pubblicamente, ma non riesco a controllare le mie emozioni ora che so cosa ci attende.

È un turbine misto di dolore e incredulità.
Tutta questa faccenda mi sembra sempre più assurda.

Un altro medico ci comunica che Larry sarà trasferito in terapia intensiva appena la sua situazione sarà tale da poterlo spostare.

Verrà sedato per permettergli di riposare e che non è più il caso che restiamo qui.
Forse dovrà subire degli interventi, ma è ancora presto per saperlo.

Mi rendo disponibile ad accompagnare Maggie che a casa che però si rifiuta immediatamente.

Vuole rimanere qui con Larry, anche se può solo vederlo attraverso un vetro.
Ha l'impressione di essergli vicino, è sicura che lui può sentirla.
Non voglio forzarla, al suo posto credo farei lo stesso.

Io e Hilary decidiamo di andare a riposare qualche ora prima di fare ritorno in ospedale, siamo davvero a pezzi.

Una volta saliti in auto, mi intrattengo in ragionamenti ad alta voce.

"Non sono sicuro che l'auto di Larry avesse dei problemi.." sto guidando io, ora mi sento molto più lucido.

"Che vuoi dire Brad?..." Hilary è confusa e gliene do atto.
Sembra che il stia parlando a sproposito, ma non è così.

Nemmeno io so bene di cosa sto parlando in effetti, ma da quando Maggie ha detto che i freni dell'auto di Larry hanno avuto problemi ho iniziato ad avere sospetti che questa non sia una vera casualità.

"Dico solo che non credo che i freni di Brad di punto in bianco abbiamo smesso di funzionare..."

Hilary si volta nella mia direzione, è arrabbiata.

"Il tuo più caro amico sta male e tu stai a pensare a certe congetture? Come puoi pensare a certe cose in questo momento?"

Non la sto ascoltando con attenzione, sto ancora pensando alle mie teorie.
Questa cosa la fa infuriare ancora di più perché richiama il mio sguardo su di lei alzando la voce.

"Portami a casa Brad, ora. Non ti riconosco, invece di preoccuparti per Larry..."

Ora mi sto stancando io.

"Ehi, stai zitta un po'? La vuoi smettere? Certo che sto male per Larry Cristo Santo!!! Solo sto ragionando sul perché sia avvenuto questo incidente, non mi è lecito farlo? Il mio amico è morente in un letto di ospedale, posso sapere il perché?"

Picchio un pugno sul volante.
La plastica trema sotto le mie dita.

"Non ha importanza il perché. Ora è importante che si salvi. O mio dio Brad, non capisco dove vuoi arrivare!"

Hilary sta urlando, siamo entrambi molto stressati e ce la stiamo prendendo l'uno verso l'alta.

Ho rallentato in mezzo alla strada.
Non sono più tanto concentrato.

Guido o discuto, i prossimi ad avere un incidente se continuo così saremo noi.

"Dico solo che non devi intrometterti più del dovuto nei miei pensieri, ok?"

Hilary abbassa il capo.
Il mio tono deve avere fatto del male perché tutto d'un tratto smette di parlarmi.

"Scusami... Non volevo... Davvero"

Sono pentito del mio tono, per ciò che le ho detto, ma sono nervoso tanto quanto lo è lei.

Forse di più.

"Non importa, portami solo a casa.. Sono stanca e mio padre ora sarà molto preoccupato.."

Continua a guardare dritto a se, l'ho ferita come faccio sempre.
Siamo già abbastanza spossati dall'incidente di Larry, era sufficiente come dolore per stasera ed invece no, mi ci sono messo io con i miei orribili modi.

"Hilary seriamente non volevo farti del male.. Credimi" le prendo la mano ma lei me la lascia andare.

"Non importa davvero, siamo solo davvero esausti..." Hilary mi sembra stanchissima, non insisto oltre.
Domani avremo modo di parlarne di nuovo.

O almeno me  lo auguro.

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