Capitolo 15

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Mi feci una doccia, mi lavai i capelli e mi misi il pigiama mentre aspettavo le nuove Cip e Ciop che sul tormentare me si erano trovate d'accordo. Inutile perdere tempo a decidere cosa mettere, tanto qualunque mia iniziativa sarebbe stata bocciata, Abbie aveva un'avversione per i vestiti comodi.

Mi sedetti sul letto con il mazzo delle lettere, erano due giorni che le avevo messe da parte, anche se ero veramente curiosa di sapere cosa dicevano, avrei voluto aspettare David e forse raccontare ad Abbie così potevamo leggerle insieme, ma uno era preso con il trasloco al campus e aveva ormai fatto abbastanza per me e l'altra stava provando a superare la cosa, quindi non volevo disturbarli ulteriormente. Ero da sola, che pensiero deprimente. Avrei tanto voluto avere qualcuno con cui condividere tutto questo casino; il pensiero volò a Will e mi diedi della stupida, non potevo riporre speranze in questo appuntamento o ne sarei uscita distrutta, "piedi per terra" ecco cosa dovevo tenere a mente. Non era il caso di aspettare oltre per leggerle, anche perché dopo l'ultimo sogno/incubo e le considerazioni che aveva fatto David, avevo cominciato a pensare che le lettere fossero veramente collegate ai sogni e a tutto quello che mi accadeva, episodi strani inclusi. Forse dovevo cominciare a leggerle associandole a quello che mi accadeva quando dormivo. Era difficile credere che veramente esistesse qualcosa di più...

Presi la numero 3...

Cara anima

A volte provano a proteggerci nei modi più assurdi e sbagliati, pensando forse che tenendoci all'oscuro saremo al sicuro da ogni pericolo, ma è come il bambino che si copre gli occhi e pensa di non essere visto, inutile. Non so quando riceverai queste lettere ma confido sia prima che arrivino a te, perché di una cosa sono certa, arriveranno per finire quello che hanno iniziato, motivo per il quale devi essere preparata, devi ricordare chi sei stata.

Fondamentale nella nostra storia fu la decisione di effettuare "il rito", complesso e decisivo, ogni fazione diede il suo contributo, le loro essenze si mescolarono nell'arco di tempo che durò il passaggio dell'astro rosso. Nacque dalla madre, la regina del soprannaturale e guardiana dell'ordine naturale, te. Hai preso l'energia della cometa e l'invulnerabilità delle razze immortali ma senza le loro debolezze o maledizioni. Prima della trasformazione tra le tue sorelle eri temuta per i tuoi "doni", faticavi a ritenerli tali e per questo eri rispettata, oltre che per il tuo senso di giustizia, e la tua imparzialità, ma dopo di essa diventasti ancora più potente e temuta, anche tra i maledetti.

Sembrano i presupposti per un regno duraturo, ma purtroppo nel mondo soprannaturale ci sono esseri il cui potere ha una connotazione negativa, e tu eri contraria a ogni forma di violenza, quindi hai represso il loro essere sempre in nome del bene, di quello che credevi fosse giusto, ma chi può dire cosa sia giusto o sbagliato quando tutti sono così diversi?

Tutti ti seguirono e ti obbedirono poiché credevano di non avere nessuna possibilità di contrastare il tuo potere, ma la notizia che ci fosse una forma per renderti mortale giunse ai falsi alleati che da quel momento ti seguirono aspettando solo il momento di attentare alla tua vita.

Un tradimento segnò la fine di un'era di pace, e la fine di una stirpe. Il traditore aveva la tua completa fiducia e conosceva il tuo potere tanto da sapere dove fossero le zone d'ombra nelle tue visioni, e così tramò finché in un'unica notte riuscì a cambiare tutto, anche se non in modo definitivo come lui sperava.

Per tutto il tempo in cui la tua anima è stata separata dal corpo della strega i tuoi nemici si sono rafforzati aspettando nell'ombra il tuo ritorno.

Il suono del campanello mi fece saltare fuori da letto e mi fece sbattere col sedere per terra, Dio santo! La lettera mi aveva messa in allerta, e mi aveva talmente preso da dimenticare l'imminente arrivo delle mie torturatrici.

Più tardi avrei pensato a quello che avevo letto, mi aveva di sicuro confermato quello che già sospettavo, cioè che fossero collegate ai sogni. Mi sentivo stupida a credere a queste cose ma lo sarei stata ancora di più se ignoravo ciò che mi stava capitando.

Feci un paio di respiri profondi e mi alzai, il campanello continuò a suonare, ero sicura fosse Abbie, aveva il vizio di attaccare il dito al pulsante, ma io non affrettai comunque il passo, dovevo farmi scivolare di dosso questa sensazione di ansia e di malessere.

Quando aprii la porta entrarono come se io non ci fossi, e avevano delle enormi buste in mano.

‹‹Ragazze cosa sono quelle?›› dissi indicando le buste incriminate.

‹‹Il necessario›› rispose Abbie ‹‹andiamo di sopra che non abbiamo tutto il giorno.››

Kate mi venne vicino, mi stampò un bacetto sulla guancia e mi disse:

‹‹Se ti può consolare lui è messo peggio di te.››

Ne dubitavo ma mi fece ridere il suo commento, immaginare un Will in ansia per un'uscita con una scialba ragazzina era una scena veramente comica, oltre che impossibile. Al piano di sopra presero possesso della mia scrivania sistemando una serie infinita di aggeggi, piastre per capelli di diverso tipo, trucchi vari e chissà quale altra diavoleria.

‹‹Da dove avete cacciato fuori tutta questa roba, avete svaligiato un parrucchiere?››

‹‹No, siamo salite a casa di Kate, lo sai che sta al secondo piano? Incredibile!›› disse pensando sicuramente a quanto tempo avevamo speso tentando di convincere il proprietario a fittarlo a noi ‹‹E non hai idea di quanto sia bello, hanno trasformato quell'enorme spazio in una casa da sogno, e Kate è fissata con i prodotti di bellezza.›› ecco spiegato il vasto rifornimento che vedevo davanti a me, ma la notizia che Abbie avesse visto la casa di Will mi metteva una strana sensazione addosso, come d'invidia o gelosia non saprei spiegare bene.

‹‹Rimarrai lì o anche tu hai un'altra casa?›› chiesi a Kate.

‹‹Ancora non lo sappiamo perché a me e a Tom piace molto e non vogliamo fare da terzo incomodo nella nuova casa›› perché mai avrebbero dovuto esserlo, erano fratelli ‹‹e poi serve anche ai ragazzi dell'agenzia sai dopo i turni, le missioni massacranti, spesso si riposano e mangiano da noi. Ma tutto dipende da quel testardo del mio fratellone, ha detto che deciderà a suo tempo se possiamo tenerla. Ti piacerà la sua casa sai? Sta venendo uno spettacolo.››

‹‹Si mi ha detto anche questo, solo che continuo a non capire perché debba piacere a me, Boh! Lui è strano quanto te e Tom.››

‹‹Iniziamo?›› disse Abbie con una piastra in mano, aveva un'aria minacciosa.

‹‹Io mi rifiuto, cosa hanno i miei capelli che non vanno?››

‹‹Niente, in realtà sono perfetti ma vogliamo accentuare le onde e il resto, è solo per renderli più lucidi.››

‹‹Vogliamo prima scegliere i vestiti?›› mi sa che stavo solo provando a ritardare l'inevitabile.

‹‹Giusto, così poi possiamo decidere il trucco e il tipo di acconciatura.››

‹‹Abbie fai come vuoi, ma vorrei essere io alla fine di questo lungo e tortuoso processo.››

‹‹Ani so esattamente cosa ti piace e cosa ti sta bene, giuro solennemente che farò del mio meglio per compiere i due requisiti, ora ci tuffiamo nell'armadio sperando che tu abbia qualcosa di più adatto di un paio di jeans alla serata. Kate cosa potrebbe piacere secondo te a Mr perfezione?›› domandò e il mio orgoglio diede i calci per ribellarsi a quell'affermazione che andava contro tutto quello per cui le donne lottavano da tempo.

‹‹Penso che anche con un sacco di juta addosso l'attenzione di Will sarebbe tutta per Anima›› queste due vivevano in una realtà parallela, vedevano cose inesistenti, il suo commento non finiva lì ‹‹ma qualcosa di carino e femminile, non troppo vistoso ma che al tempo stesso dica "guardami" andrebbe bene, ma dobbiamo anche tenere conto che forse ci raggiungeranno, se non saranno troppo impegnati.›› disse con tono malizioso alzando e abbassando le sopracciglia ed io avrei voluto sotterrarmi.

‹‹Ma che dici guarda che se Will sarà fortunato avrà il suo primo bacio.›› so che lo disse per tirarmi fuori dal mare di vergogna in cui stavo annegando ma nel suo tentativo mi stava mantenendo la testa sott'acqua.

‹‹Non hai mai baciato nessuno?›› era scandalizzata e non aveva fatto niente per nasconderlo, si era fermata con le mani a mezz'aria mentre tirava fuori un vestito bianco dall'armadio ‹‹Dici sul serio?››

‹‹Puoi non dirlo a Will? Non voglio che mi prenda in giro, e poi non succederà niente tra di noi, voi vedete troppi film, noi ci detestiamo!››

‹‹Guarda che se lui lo venisse a sapere probabilmente batterebbe le mani al petto come un cavernicolo. Ma rispetterò la tua decisione. Che ne pensi di questo?›› si riferiva al vestito bianco.

‹‹No!››

‹‹E questo?›› disse Abbie con uno rosso.

‹‹Ma anche no!››

‹‹Non avevo idea che avessi tanti vestiti, meno male, perché se continui a bocciarli andrai in mutande.››

Trovammo quello giusto dopo un'infinita serie di "no e neanche per idea", mi piaceva veramente anche se non lo avrei mai ammesso, almeno non di mia spontanea volontà. Un abito nero lungo fin sotto il ginocchio con la gonna svasata, con inserti di tulle a pois, loro avrebbero preferito qualcosa di più vivace, ma a convincerle fu il tocco sensuale della schiena in tulle, anche le maniche erano di quel materiale, lo adoravo, le scarpe erano un altro problema e su quelle non mi fu permesso trattare, décolleté nere con tacco 12, non sapevo nemmeno se sarei riuscita a muovermi con quelle, secondo Abbie non erano poi tanto alte, anzi, erano comodissime, ci si poteva anche correre, e non erano poi tanto alte... io mi ci sarei spezzata il collo. Dopo il vestito fu il turno d'iniziare ad acconciarmi i capelli, sciolti con morbide onde sulle punte, poi fu il turno di impiastricciarmi il viso di trucco, che a quanto pareva piaceva a entrambe, ma non avevano avuto bambole da piccole?

Il risultato era veramente bello, sembravo un'altra, ma non potevo ancora vestirmi dovevo aspettare un'oretta, loro dovevano andare via per prepararsi per la serata, come se ne avessero bisogno, erano già stupende. Abbie non stava nella pelle sia per l'uscita di gruppo sia per me, viveva la mia vita e le mie emozioni come se fossero le sue.

Una volta andate via con tutti gli strumenti di tortura, mi sedetti sul letto e presi la lettera che avevo letto prima che quelle due piombassero in casa. Le lettere davano un senso a quello che vivevo nei sogni, come se gli dessero un ordine cronologico. Qualcun altro nella mia situazione sarebbe subito saltato all'ultima lettera per capire come andava a finire il tutto, ma io odiavo chi leggeva un libro solo se il finale era di suo gradimento, inoltre avevo capito che ogni passaggio era fondamentale, ogni dettaglio doveva essere analizzato, non sapevo come tutto questo potesse essere possibile ma quando la razionalità non può più spiegare cosa succede dobbiamo dare credito a quello che ci dice l'istinto, e il mio diceva che le risposte le avrei trovate prima o poi, anche se probabilmente non sarebbero state di mio gradimento.

Due giorni senza sogni non mi capitavano da un po', ma sapevo che non c'é ne sarebbe stato un terzo, questa notte di sicuro c'era un'altra parte della mia presunta vita onirica che mi si sarebbe palesata. Misi un po' di musica mentre andavo a vestirmi, le note di Team di Lorde mi accompagnarono durante il processo:

We live in cities

(Viviamo in città)

You'll never see onscreen

(Che non vediamo sullo schermo)

Not very pretty,

(Non molto carini)

but we sure know to run things

(ma sappiamo come far funzionare le cose)

Living in ruins

(Abitando in rovine)

Of a palace within my dreams

(In un palazzo dentro i miei sogni)

And you know

(E tu sai che)

We're on each other's team

(Siamo gli uni nella squadra degli altri)

Una volta finito mi guardai allo specchio, erano state veramente brave, ero sempre io ma più sofisticata, femminile e avevo anche un tocco sensuale che di solito mi mancava.

Scesi al piano di sotto ad aspettare, così non avrei rischiato la vita precipitandomi giù per le scale per andare ad aprire la porta. Mentre aspettavo provai a chiamare David volevo metterlo al corrente di quello che diceva la terza lettera, sarebbe stato molto felice nel dire "te lo avevo detto", ma il suo telefono squillava a vuoto, provai un altro paio di volte nel caso non avesse sentito la prima, forse non aveva il cellulare vicino, ma niente, l'indomani avrei riprovato a chiamarlo.

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