Capitolo 23

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ANIMA

‹‹"William"›› bisbigliai quando la lucidità tornò a farmi visita, lo spinsi di lato e mi allontanai un po' da lui ‹‹sei tu, com'è possibile?›› mi presi la testa tra le mani.

‹‹Anima.›› si avvicinò nuovamente ma ero confusa e non lo volevo vicino, che stava succedendo?

‹‹Non ti avvicinare!›› urlai alzando le mani e Will andò a sbattere contro il muro a una altezza considerevole da terra, mi coprii la bocca con le mani ‹‹Oh dio! Oh Dio! Sono un mostro.›› lui si alzò da terra con una mossa agile degna di un felino, ma ero troppo sconvolta e mi addossai alla testiera del letto ‹‹No no no allontanati.›› non sapevo se temere per lui o per me, una cosa era immaginare delle cose, un'altra, ben diversa, era vedere che si concretizzavano.

‹‹Non ti farò del male›› disse lui avvicinandosi calmo ma con una nota triste nella voce ‹‹dolcezza sono sempre io.››

‹‹No no Will che sta succedendo?›› ero impaurita e molto vicino a un collasso nervoso, lui avanzò come se avesse a che fare con un animale selvatico.

‹‹Will allontanati›› sentivo qualcosa montare dentro, una forza che premeva per uscire ‹‹ti prego.›› supplicai impaurita da me stessa e dalla situazione. Tutto nella stanza cominciò a tremare, i mobili, lo specchio e facevano un rumore assordante ‹‹Will!!!›› urlai in preda ad un panico crescente, i lumi e gli altri oggetti sul comodino si scagliarono contro di lui che fece appena in tempo a spostarsi muovendosi a una velocità incredibile, sovraumana, anche se di umano in quella stanza non c'era nulla ‹‹Ahhh!›› strillai ‹‹Fallo smettere Will che sta succedendo?›› lui arrivò in un lampo e mi abbracciò cullandomi come una bambina. Quando alzai la testa dalla sua spalla vidi del sangue sulla sua camicia ‹‹Oh no, ti ho fatto male.›› stavo ormai singhiozzando.

‹‹Non è mio dolcezza.››

‹‹Il tuo è ambrato come gli occhi.›› mi era uscito senza sapere il perché, ormai ero certa che lui fosse il ragazzo del sogno ‹‹Che cosa sei tu? Che cosa sono io? Ti prego dimmi cosa sta succedendo.›› vidi del sangue che mi colava addosso, era mio. Cominciai a passarmi le mani sul viso in maniera convulsa provando a toglierlo, Will provava a farmi smettere, poi la testa cominciò a girare finché il buio non mi accolse.


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