Il duello

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Gli studenti di Hogwarts hanno un'età compresa tra gli undici e diciannove anni, la fascia della cosiddetta adolescenza. I giovani, in questo periodo, sono ribelli, arroganti, presuntuosi, e non c'è differenza tra maghi e babbani. È come se il sangue, da una certa età in poi, risvegliasse certi spiriti sopiti per tutta l'infanzia e impedisse di non mostrarsi in tutta la loro arroganza e il loro orgoglio.

I piccoli uomini e le piccole donne hanno il mondo nelle loro mani e lo usano per specchiarsi, per tentare di essere un tutt'uno con esso piuttosto che studiarlo per poter emergere dalla massa informe che lo popola e non riesce a colorarlo, lasciando immensi spazi bianchi. Compito degli adolescenti dovrebbe essere armarsi di colori e ridipingere il mondo, dargli un pretesto per farsi ricordare.

Rose e Scorpius sono consapevoli del loro dovere, ma si arrogano il diritto di farlo da soli, di colorare tutta l'immensità di un colore unico. Non hanno compreso che in realtà c'è abbastanza spazio per tutti.

«Io vado a destra, tu vai a sinistra» ordinò Scorpius durante una ronda notturna.

I turni di vigilanza non erano cambiati, dunque i due si ritrovavano insieme la maggior parte delle notti a percorrere i corridoi bui e freddi di Hogwarts. Dopo quel litigio, nonostante i brividi che scuotevano Rose ad ogni ronda, non le aveva più prestato il suo mantello per ripararsi dall'umidità insita tra le mura del castello.

«No» replicò la ragazza per il mero gusto di contraddirlo. «Io vado a destra e tu a sinistra».

«Come ti pare Weasley, basta che ti levi di mezzo» rispose Scorpius, oltrepassandola e imboccando il corridoio indicatogli dalla ragazza.

Rose s'incamminò per la strada opposta con la bacchetta spianata a illuminarle il cammino. Più volte le era capitato di fare le ronde da sola, ma il senso di incompletezza e inquietudine che le attanagliava le viscere quella sera non l'aveva mai accompagnata per i corridoi del castello.

Hogwarts era la sua casa. Hogwarts era la casa di tutti. Ogni tanto pero, Rose dimenticava che la storia vissuta da quei muri era talmente crudele che ci si poteva aspettare che cascassero da un momento all'altro. Qualche volta si potevano sentire le urla riecheggiare tra le pareti se si tendeva per bene l'orecchio, o si poteva vedere la cicatrice dell'esplosione che aveva ucciso suo zio Fred. A Rose sarebbe piaciuto essere forte come quei muri, ma sapeva di non esserlo minimante.

«Chi va là?» esclamò quando vide un ombra illuminata dalla luce della sua bacchetta attraversare il corridoio da parte a parte per tornare nell'oscurità.

«Non eri tu il mio obiettivo» disse una voce fredda, lontana milioni di chilometri da lei, che rimbombava tra le pareti. «Ma sicuramente non sei sola» udì poi chiaramente, dentro al suo orecchio, come se la voce le fosse entrata nella testa.

Non ebbe il tempo di reagire che una Pastoia Total-Body le aveva stretto le viscere al punto di non fargliele sentire affatto. Un incantesimo non verbale era difficile da mandare a segno al meglio e, dal modo in cui Rose stava immobile in balia della voce, era stato pronunciato da un mago esperto.

«Wingardium Leviosa» disse poi, e il corpo della ragazza gli volteggiò davanti, facendogli da scudo.

«Non hanno cambiato i turni, vero Rose? Quindi Malfoy dev'essere qui da qualche parte» continuò parlando a vuoto. La ragazza non poteva rispondere, ma udiva tutto ciò che l'uomo diceva e ne era terrorizzata. I turni di sorveglianza dei prefetti non erano di pubblico dominio, li conoscevano appunto i prefetti, i caposcuola e il preside.
E la Voce non era certo uno studente o il mezzo goblin.

«Chi va là?» chiese Malfoy quando sentì l'eco dei passi avvicinarsi dalla direzione in cui lui proveniva. Suppose che fosse Rose a fargli uno scherzo, nonostante la ragazza non fosse incline a gesti del genere, ma si sbagliava di grosso.

La Rossa era intrappolata in cinture invisibili che la stringevano sempre di più e sorrideva -tentava di farlo- udendo che Scorpius aveva pronunciato le sue stesse identiche parole.

«Malfoy» di nuovo la voce sembrava distante, ma Rose avrebbe voluto gridare al biondo di correre a chiedere aiuto perché in realtà voleva solo infilarsi nella sua testa.

La Rossa si sentì muovere, ma le cinghie invisibili che la stringevano non accennavano ad allentarsi. Fu scagliata contro Scorpius con un altro incantesimo non verbale, con troppa forza per essere solo il frutto di un Wingardium Leviosa, e impattò contro lo stomaco del biondo, accecato dall'oscurità per impedirgli di difendersi.

«Merlino» biascicò, scrollandosi il corpo immobile e gelido di Rose di dosso senza rendersi conto che fosse davvero lei. La scaraventò a terra con poca grazia e sfoderò la bacchetta verso il nulla davanti a sé, senza sapere che il pericolo era proprio dietro le sue spalle.

Un nuovo incantesimo, verbale questa volta, colpì Scorpius al centro della schiena a distanza ravvicinata, rischiando di spezzargli la spina dorsale. Per fortuna la Voce aveva parlato e un breve incantesimo scudo lo aveva protetto, seppure in minima parte.

«Tutto qui, Lord Malfoy?» calcò in senso dispregiativo sulle ultime due parole, affibbiando al ragazzo lo stesso titolo che molti anni prima era appartenuto a Voldemort in persona. Scorpius ci rifletté appena, impegnato nel tentativo di risollevarsi da terra, ma Rose ebbe modo di rimuginarci anche in seguito.

Nonostante nel duello Scorpius stesse avendo la peggio, la Voce doveva comunque star utilizzando maggiori risorse di quelle che si aspettava di sfruttare, dunque l'incantesimo in cui Rose era intrappolata si stava alleggerendo, complici anche i movimenti improvvisati da lei.

«Stupeficium» urlò Scorpius, colpendo a vuoto una parete con il getto di scintille rosse mentre una risata risuonava tra le pareti in pietra. A vedere quella scena dall'esterno poteva sembrare un momento casuale della Battaglia di Hogwarts, ma da quell'anno era passato molto tempo e, a quanto pareva, il razzismo era cambiato.

«LUMOS» urlò Rose sfoderando la bacchetta e accecando i presenti con un fiotto di luce argentea che li immobilizzò entrambi. Scorpius, una mano davanti gli occhi, non riuscì a vedere l'uomo che, esattamente davanti a lui, era vestito completamente di nero e si stava scagliando nuovamente contro Rose. Le sue mani, talmente sottili da sembrare scheletriche, fuoriuscivano dal mantello e, se avesse iniziato a volteggiare e succhiare l'anima ai passanti, sarebbe potuto essere scambiato per un Dissennatore.

«Stupeficium» pronunciò nuovamente Scorpius. Questa volta lo Schiantesimo andò a segno, ma scalfì solo in minima parte la Voce, giusto il tempo di permettere a Rose di sottrarsi alla sua presa e raggiungere Scorpius dietro un'armatura.

Per un lungo istante tutto tacque, ma tutti e tre erano consapevoli che quella quiete non sarebbe durata a lungo. Quando la Voce sollevò la bacchetta contro di loro -un gesto impercettibile, solo un fruscio del mantello e lo spostamento d'aria resero noto il gesto ai due studenti, che tenevano le orecchie ritte col l'intento di catturare ogni movimento- Scorpius si gettò in avanti con un sortilegio scudo a proteggerlo e atterrò direttamente sulla Voce.

«Dov'è la tua autoconservazione, Malfoy?! Pensavo che voi Serpeverde ne aveste da vendere» sbraitò Rose, colpendo a suon di Schiantesimi il malcapitato, che non si era aspettato di trovare così preparati nel duello due studenti del sesto anno.

Ma aveva dimenticato di trovarsi al cospetto di un Malfoy e una Weasley, entrambi figli di reduci di guerra, per anni vissuti nel terrore della ricomparsa di Voldemort per una regolazione dei conti; entrambi avevano combattuto battaglie reali, mettendo a repentaglio la propria vita in nome di un ideale non sempre corretto, osservando inermi il sacrifico di coloro che amavano.

La Voce stava appunto per scagliarsi contro i due ragazzi -la posizione indicata dalle scintille verdi che fuoriuscivano dalla bacchetta- quando la voce tranquilla e pacata di Teddy, ora forte e roboante, risuonò nel corridoio in un incantesimo a loro ignoto che mise in fuga lo sconosciuto.

E finalmente trassero un sospiro di sollievo.

N.d'A.

Mi sento buona. Avrei potuto lasciarvi nel bel mezzo del duello e invece ho terminato proprio all'arrivo del salvatore. Forse mi sto ammorbidendo... 🙄

Anyway, avete qualche ipotesi? Dubbi? Perplessità? Sono qui per confondervi ancora di più ahahah

Vi ricordo che mi trovate sempre su ig come flyerthawind_ per anticipazioni sulla nuova storia, estratti, immagini, quattro chiacchiere e chi più ne ha più ne metta!

Luna

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