L'intervista

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La fama è qualcosa che arriva quando meno te l'aspetti e diventa una costante senza che sia tu a chiederlo. Ti segue ovunque, a prescindere se tu lo voglia o no, e non smette di esserci mai. Talvolta si attenua, ma è solo un modo per riprendere le energie e tornare più forte e agguerrita di prima, decisa a ridurre in brandelli la tua privacy e rendere di pubblico dominio ogni cosa, che sia essa positiva o negativa.

La fama che accompagnava i Weasley e i Potter era differente da quella dei Malfoy. Harry Potter era il Prescelto, il Salvatore del mondo magico, il bambino prodigio che con le giuste amicizie aveva parato il culo a tutti. I coniugi Weasley erano la sua ombra, e anche la loro fama era riflessa dalla luce propria di quella di Harry.

I Malfoy, invece, avrebbero preferito di gran lunga vivere nell'anonimato piuttosto che essere additati ancora come la famiglia di Mangiamorte che continuava a perseguire gli ideali di Voldemort. Lucius era da sempre fedele al Signore Oscuro e solo il timore per lui era maggiore della sua codardia; Draco era stato cresciuto in un società di storture e aberrazioni e aveva fatto le scelte sbagliate, sebbene se ne fosse amaramente pentito. Scorpius, dal canto suo, aveva solo udito le vicissitudini della guerra dai racconti del nonno o del padre, due punti di vista molto differenti, e si era ritrovato a sedici anni in una condizione similare: Draco era stato obbligato a stare tra i cattivi, Scorpius era stato attaccato da loro.

Sebbene fossero due forme di razzismo prettamente diverse, la seconda era più pericolosa, poiché Voldemort odiava i babbani e tentava, in un modo ambiguo e indubbiamente sbagliato, di risparmiare i maghi, mentre il mago che li aveva attaccati non si era fatto scrupoli nell'utilizzare Rose come arma.

La fama li aveva raggiunti entrambi, catapultati in un mondo che credevano non esistesse e lasciati in balìa di giornalisti e curiosi. Avrebbero voluto rifiutare, ma quando la fama suona il campanello entra senza aspettare che qualcuno apra la porta.

«Perché quella notte avete deciso di dividervi?» domandò una giornalista ai due ragazzi, convocati in un aula in disuso per rilasciare le dichiarazioni per la stampa. Avevano tentato di oppersi mettendo in mezzo i genitori e il fatto che fossero minorenni, ma avevano potuto fare ben poco. Inoltre l'intervista dava visibilità al loro rapporto, ed era esattamente ciò che Hermione e Astoria tentavano di fare da sei mesi a quella parte.

«Stavamo facendo una ronda, è normale dividersi per coprire più corridoi» rispose Rose, alterata dall'idiozia e dall'inutilità di quella domanda. Scorpius le posò una mano sul braccio con l'intenzione di calmarla, ma non funzionò minimamente.

«Cosa avete provato quando vi siete voltati le spalle?» li sollecitò, la piuma incantata che si muoveva frenetica sulla pergamena svolazzante nonostante nessuno stesse parlando.

«Cosa avremmo dovuto provare?!» replicò di nuovo la ragazza, furente dato che quelle inutili domande le stavano solo sottraendo tempo allo studio.

Scorpius le lanciò un'ammonitoria occhiata di sbieco, poi aggiunse: «Nulla, non era la prima volta che ci capitava».

«Dunque non era la prima volta che vi vedevate insieme in piena notte?» continuò, con domande sempre inopportune a cui Rose si stava stancando di rispondere.
Fu messa a tacere dalla mano si Scorpius che le artigliò il braccio, e anche quella volta fu il ragazzo a rispondere.

«Facciamo le ronde insieme dall'inizio dell'anno, i nostri nomi sono stati sorteggiati» spiegò con tranquillità, stringendo la presa sul braccio della Rossa che tentava di divincolarsi e di Schiantare la giornalista.

«Quali sono i vostri rapporti?» domandò, deviando completamente l'argomento dell'intervista per tastare il terreno alla ricerca di succulenti gossip con cui dare in pasto i due rampolli delle famiglie Weasley e Malfoy all'intera Comunità Magica.

«Siamo entrambi prefetti» rispose prontamente Scorpius, prima che la Weasely potesse dar fuoco alla pergamena con un incantesimo non verbale. Ma la giornalista la osservava, leggeva il linguaggio del suo corpo e sperava che si tradisse, mentre attendeva anche la sua risposta.

«Ci conosciamo dal primo anno per mio cugino Albus Potter» spiegò Rose tentando di ricomporsi, consapevole che la donna la stesse studiando e decisa a non far trasparire nessuna emozione di troppo.

Sempre che non decida di Schiantarla prima che finisca questa stupida intervista!

«Quindi siete... amici?» domandò, mentre un sorriso consapevole le incurvava le labbra e i suoi occhi marroni catturavano una strana luce che la rendeva maliziosa.

Rose arrossì furiosamente ma lo nascose, affrettandosi ad annuire per sottolineare la risposta data da Scorpius al riguardo.

«Passate molto tempo insieme per essere due conoscenti» osservò la donna sedendosi meglio sulla sedia che le era stata assegnata.

«Abbastanza, stiamo diventando amici» rispose Rose, osservando la bozza dell'intervista che era sulla pergamena e tentando di leggere qualche riga.

«Cosa apprezzate l'uno dell'altra?» domandò ritirando la piuma, avendo notato il gesto della Weasley. Le sue labbra ormai erano arricciate in un ghigno malizioso.

Scorpius guardò la Rossa senza premurarsi di nascondere il gesto, poi puntò gli occhi azzurri in quelli della giornalista e rispose lapidario, in tono deciso: «La sincerità».

Rose intuì si riferisse al loro litigio dopo lo scontro con Colin e al fatto che gli aveva urlato addosso delle cattiverie, ma con tutto quello che era successo l'episodio era acqua passata e ormai dimenticato da entrambi.

«Il sangue freddo» aggiunse la ragazza, imitando lo sguardo di Scorpius e lasciando la giornalista impotente di fronte a quelle affermazioni sincere e lontane da qual si voglia doppio senso o sotto testo che avrebbe potuto inserire.

«Va bene così» disse allora, radunando le proprie cose e infilandole distrattamente nella borsa. Rose sperò che il calamaio le rendesse illeggibile la pergamena su cui aveva preso appunti, ma supponeva fosse incantata per resistere a quel genere di attacchi.

«Però, ce la siamo cavata bene» disse Rose quando la donna fu uscita dalla stanza e si fu chiusa la porta alle spalle. Era la prima volta dall'incidente che erano di nuovo soli e la tensione tra di loro si era nettamente attenuata, lasciando il posto alla riconoscenza.

«Intendi prima o dopo che hai tentata di Schiantarla con lo sguardo?!» domandò retorico il ragazzo, sorridendole mentre si metteva in piedi e toglieva la mano dal suo braccio. Era un calore a cui si era abituata, nonostante le mani gelide del ragazzo, e l'allontanamento repentino la lasciò di stucco.

«Comunque, la fama non fa per me» terminò mentre apriva la porta alla ragazza e la lasciava passare per prima, esattamente come era stato educato. Rose rise della sua affermazione, di una risata cristallina che gli entrò nelle orecchie così come il suo profumo di inchiostro gli era penetrato fin dentro l'anima

N.d'A.
Ah ma quindi sanno anche collaborare ogni tanto... Per fortuna che Scorp è sempre così pacata altrimenti Rose avrebbe certamente Schiantato questa imitazione di Rita Skeeter 😂
Fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo di passaggio con una stellina e un commento 🌷
Luna

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