Revengessence - Profumo di vendetta

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Rose non marinava le lezioni. Mai. Non l'aveva mai fatto e non lo avrebbe fatto mai. Tuttavia, a volte bisognava giungere a soluzioni drastiche, soprattutto quando il cugino metteva la squadra sotto torchio e un gufo distruggeva quello che si prospettava essere il miglior tema di pozioni della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts.

Okay, forse non proprio il migliore, ma andando avanti con la stesura poteva diventarlo.

La doppia ora di pozioni era sempre stata un incubo per i capelli di Rose, che levitavano insieme ai calderoni contenenti strane pozioni. L'abile pozionista e professore Horace Lumacorno era invecchiato e l'avanzare dell'età doveva avergli fuso qualche neurone.

La maggior parte delle volte faceva preparare loro pozioni che, nel migliore dei casi, esplodevano più o meno a metà del processo. L'unico che aveva ancora lo stesso calderone da anni era Albus, abile pozionista del Luma-club. Da anni si vociferava della pensione del vecchio professore, che si trascinava per i meandri del castello con poca forza vitale e un piatto sempre pieno di cibo, ma con sommo stupore degli studenti il primo settembre sedeva sempre al tavolo dei professori, più arzillo che mai, salvo poi abbandonarsi durante l'anno.

Al primo anno Rose era eccitatissima di conoscere il professore, ma col tempo si era reso conto che tutto ciò che le avevano detto James e Fred -e non erano cose belle- era vero. Certo, ancora dubitava del fatto che ad Halloween si fosse travestito da Lord Voldermort e fosse andato in giro per il castello barcollando con un bottiglia di Whiskey Incendiario in mano, ma al momento doveva ricredersi.

Infatti Lumacorno stava passeggiando per il corridoio con un bicchieri di non-succo-di-zucca tra le mani quando avrebbe dovuto trovarsi a fare lezione. Rose era un po' stordita dalla situazione, ma non poteva muoversi dalla statua dietro cui si stava nascondendo altrimenti sarebbe stata scoperta. Per fortuna ci pensò il professor Neville a intervenire, passando lì per caso mentre chiacchierava con una studentessa particolarmente avvezza alla sua materia.

Rose tirò un sospiro di sollievo salvo poi pentirsene immediatamente, data la voce che sentì alle sue spalle. Non le era ancora chiaro come avesse fatto a vederla, ma dato che lo aveva fatto tanto valeva fronteggiarlo apertamente, con Lumacorno lontano dai paraggi.

«Weasley che salta le lezioni, complimenti» trillò con tono canzonatorio. Se lei non fosse stato un prefetto era certa che le avrebbe tolto dei punti, ma per fortuna era impossibilitato.

«Mi sembra che lo stia facendo anche tu, Malfoy» replicò sottolineando il suo cognome. Nella sua testolina bacata non doveva dirlo con tutta quella cattiveria, ma alla fine era sembrato quasi un insulto.

Il biondo storse il naso prima di trascinarla dentro alla statua, letteralmente. A quanto pareva quello era un passaggio segreto a Rose ignoto e male illuminato. La Rossa tastò le pareti di pietra con le mani prima di riuscire a stare, probabilmente, faccia a faccia con Scorpius, la cui ramanzina imminente stava per cominciare con un dito puntato sotto al naso.

Il ragazzo le tappò la bocca con una mano facendole perdere l'equilibrio. Mentre indietreggiava nel tentativo di stabilizzarsi cozzò contro la parete di pietra, maledicendo l'idiota che ancora non toglieva la mano dalla sua bocca e ventilando l'ipotesi di morderlo.
Quando sentì un vociare diffuso provenire dal corridoio, Rose capì.

Il rumore dei passi era forte e nessuno dei due poteva dire con certezza quante persone stessero attraversando il corridoio. Parlottavano a voce bassa e solo alcune parole erano comprensibili. Poi, d'un tratto, si fermarono, come se il capo avesse alzato una mano e tutti fossero stati colpiti da un Petrificus Totalus. Se non fosse stato per la mancanza del tonfo che molti corpi immobili avrebbero dovuto creare toccando terra, quell'ipotesi sarebbe stata plausibile.

«Fate silenzio» proferì una voce sicura, non certo la voce di un alunno, «Ho imparato a mie spese che anche i corridoi hanno le orecchie. Domani avremo la nostra vendetta». Il vociare riprese ancora più concitato e tutti quei passetti accelerati svanirono prima che Rose e Scorpius uscissero dal loro nascondiglio e potessero guardarli in faccia.

«Chi diavolo erano quelli?!» domandò sorpresa e anche leggermente spaventata Rose. Se non fosse stato per Scorpius lei avrebbe continuato a camminare e si sarebbe imbattuta certamente in loro. Non osava immaginare cosa le avrebbero fatto se avessero potuto, perché era certa che non fossero cose belle.

«Non lo so Weasley, ma tutto era tranquillo da troppo tempo, dovevamo aspettarcelo» proferì fiero continuando a guardarsi intorno. Aveva l'impressione che ci fosse qualcuno, ma il corridoio era spoglio e deserto e il solo posto in cui ci si poteva nascondere era occupato, fino a pochi istanti prima, da loro due.

Erano passati due mesi da quando Rose era finita in infermeria e la figura scura aveva pronunciato di nuovo quelle parole che avevano trovato sull'arazzo all'inizio della scuola. Novembre era ormai terminato e si avvicinavano le vacanze di Natale. Gli studenti iniziavano a decidere se restare o tornare a casa e iniziavano a comprare i regali. La neve imbiancava il paesaggio, il lago Nero era diventato una pista di pattinaggio e gli studenti giocavano allegramente. Nessuno aveva dovuto preoccuparsi degli strani avvenimenti dato che non c'era nulla su cui basarsi.

«Voglio sapere di più...» iniziò Rose fissando Scorpius negli occhi, forse aspettandosi una strana collaborazione. L'aveva conosciuto meglio negli ultimi tempi ed era consapevole che fosse intuitivo e intelligente, nonché astuto e ambizioso, tutte qualità Serpeverde che le avrebbero certamente fatto comodo.

Il ragazzo storse il naso, perplesso. Rose continuava a profumare di inchiostro anche quando era ben lontana dalle aule e dalle pergamene intonse. Valutò la proposta implicita della Rossa scoprendo con stupore che non aveva la minima intenzione di coinvolgerla. Non che gli sarebbe dispiaciuto, ma quelle non erano faccende in cui una ragazza doveva immischiarsi, in cui una Wealey doveva immischiarsi.

«Non sperarci, ti limiterai ad accettare le mie scoperte alla fine» disse sprezzante. In fin dei conti ci sperava davvero, che non si immischiasse, ma era sicuro che i Weasley fossero attratti dal ficcare il naso in situazioni che non li riguardavano.

La faccenda, però, era complessa, si trattava di vendetta ed era una sentimento che aveva visto tante volte negli occhi del nonno. Non era bello vedere un uomo anziano sputare odio sulle grandi gesta di coloro che aveva salvato suo figlio e che adesso avevano dei figli a loro volta, ma Lucius Malfoy non sarebbe cambiato mai, Scorpius ne era sicuro.

L'importante era non essere come lui.

N.d'A.
Io ci ho provato, davvero, ma questi due proprio non riescono a parlarsi senza battibeccare...
Allora, cosa ne pensate? Idee? Supposizioni? Di che vendetta si tratta? Sono pronta a leggere le vostre teorie 👀
flyerthanwind

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