Stai scherzando, Malfoy?!

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Rose non odiava Scorpius. Rose non odiava nessuno. Semplicemente non si rivolgevano la parola, da bravi Grifondoro e Serpeverde con faide generazionali alle spalle. Non si odiavano nemmeno, però. Semplicemente erano in conflitto pacifico per i risultati scolastici e sportivi. Oh, e si contendevano il migliore amico.

Tra loro vi erano una sorta di guerra ghiacciata o qualcosa del genere. Ne aveva sentito parlare una volta dalla sua compagna di dormitorio e ne era rimasta affascinata. Era come una guerra, ma senza esplosioni, incantesimi e morti. Era una gara a chi riusciva a fare di più, a diventare il migliore.

Ad ogni modo, Rose non si sarebbe mai aspettata di veder entrare dalla porta dell'infermeria Scorpius Hyperion Malfoy con un mazzo di margherite tra le mani, non se lo aspettava minimamente. Soprattutto non si aspettava che i fiori fossero per lei.

Si guardò intorno sospettosa dato che non si era resa conto che ci fosse una nuova paziente di Madama Vane, ma quando si voltò di nuovo verso Malfoy scoprì con stupore che non c'era nessun altro in infermeria e che quei fiori erano proprio per lei.

Stai scherzando Malfoy?!

Il biondo le porse il mazzo impacciato e distolse lo sguardo sperando di non arrossire. Naturalmente fallì e Rose si giovò di aver vinto un'altra piccola battaglia. Non appena si rese conto che avrebbe dovuto accettare quei fiori, alla svelta anche, arrossì furiosamente di rimando maledicendosi mentalmente, o quasi.

Stai scherzando Malfoy?!

Al suo sguardo interrogativo e piuttosto eloquente, Scorpius rispondeva con uno sguardo altrettanto interrogativo e preoccupato.

«Albus mi ha costretto a venire a trovarti» confessò senza spiegare il motivo per cui era andato a trovarla portandole un mazzo di margherite. Erano vagamente simili a due ebeti, in piedi davanti al letto a fissarsi esterrefatti e straniti.

Rose rivolse uno sguardo eloquente al mazzo di fiori che si apprestava a strappare dalle mani gelide di Scorpius temendo che potessero affievolire i docili ramoscelli solo con lo sguardo -che c'è, sono pur sempre i miei fiori preferiti!- continuando a chiedersi per quale oscuro motivo le avesse portato le margherite, e soprattutto come facesse a sapere che erano i suoi fiori preferiti. Sull'ultimo punto pensò ci fosse lo zampino di Lucy.

«Beh, i fiori...» iniziò impacciato fissandosi le scarpe. Era già la seconda volta che Rose lo osservava in un momento del genere e non poté fare a meno di constatare che sembrava più umano, sicuramente più insicuro e molto meno superbo in situazioni del genere.

«Mi sembrava poco cortese presentarmi al tuo capezzale a mani vuote, ecco tutto» spiegò con l'aria di superiorità che lo aveva contraddistinto nei cinque anni precedenti. La timidezza era stata fatta da parte e al suo posto prevaleva di nuovo la strafottenza.

In un certo senso, Rose fu grata di questo repentino cambiamento di personalità -non avrebbe saputo come mettere Scorpius a proprio agio- ma iniziò a sospettare che soffrisse di qualche disturbo della personalità -vedi bipolarismo o simili.

Beh, questo spiegherebbe molte cose. E comunque, stai scherzando Malfoy?!

D'altronde, solo perché Scorpius non aveva sfoggiato con lei la galanteria, non aveva mai pensato che non ne fosse dotato. Era stato cresciuto come un viziatello purosangue e fin dai primi mesi le buone maniere gli erano state inculcate da educatori e insegnanti privati.

Non sia mai che Scorpius Hyperion Malfoy, erede dell'antichissima casata purosangue dei Malfoy, frequenti una normale scuola pubblica.

Rose arrossì mentre prendeva le margherite tra le mani, premurandosi di annusarle per bene prima di riporle sul letto sfatto dell'infermeria. Stava racimolando le ultime cose prima di spostarsi di nuovo nel suo dormitorio.

«Tuo cugino non me lo perdonerebbe mai» aveva borbottato Scorpius mentre prendeva il mantello di Rose e seguiva la ragazza con due mazzi di fiori.

Non era l'unico ad aver pensato di non presentarsi lì a mani vuote, o in alternativa piene di schifezze. Certo, i fiori era un pensiero elegante, ma per regalarli bisognava avere una buona dose di coraggio e un certa conoscenza della persona.

In effetti, pensò bene Scorpius, regalare delle rose a una che si chiama Rose è alquanto banale. D'altra parte lui non avrebbe saputo fare di meglio se Lucy non avesse ripetuto per tutta la mattina che le margherite erano i suoi fiori preferiti. Sospettava che le due serpi Weasley -vedi Albus e, appunto, Lucy- stessero cospirando qualcosa, ma era troppo impegnato a salire le scale della torre in cui c'era sala comune dei Grifondoro, per pensarci.

In quel momento si rese conto di aver pensato troppo perché non si era accorto che erano davanti alla Signora Grassa e non avevano spiccicato parola dal suo ultimo borbottio indistinto, beandosi solamente del lieve profumo d'inchiostro che contraddistingueva la ragazza che gli camminava davanti.

Se non altro mi risparmia la fatica di contraddirlo.

Rose aveva sussurrato la parola d'ordine -aveva a che fare con un limone, suppose- e il quadro si aprì, non senza che la donna palesasse tutto il suo sdegno nei confronti della sua "orrenda cravatta verde e argento". Ma non si poteva certo avere tutto nella vita.

Scorpius seguiva Rose furtivamente, sperando di non essere notato dai Grifondoro, per quanto fosse possibile data la sua testa platinata e la sua prominente altezza. Rose, d'altro canto, non sembrava minimamente turbata, e suppose che se avessero tentato di rifilargli qualche incantesimo l'avrebbe difeso, almeno se fossero state Maledizioni Senza Perdono. Non che la cosa lo consolasse, tutt'altro.

In quel silenzio tombale Malfoy non si era accorto si essere salito su per le scale del dormitorio femminile e che vi stava anche entrando, se solo non avesse smesso di sentire il rumore dell'acqua nella doccia. Una delle compagne di dormitorio di Rose stava per uscire in accappatoio e lui voleva fuggire il più lontano possibile. Lanciò il mantello alla Rossa in maniera tutt'altro che elegante e guadagnandosi uno sguardo accigliato.

Prima mi regali i miei fiori preferiti e poi tenti di sabotarli? Stai scherzando, Malfoy?!

Inutile dire che si pentì di quel gesto non appena le scale si trasformarono in uno scivolo. Non era sicuro di come era riuscito a salire fin lassù, in effetti. Era certo che la presenza di Rose e il fatto che portasse il suo mantello in mano avevano aiutato. Atterrò ruzzolando nel bel mezzo della sala comune guadagnandosi non poche occhiatacce ed uscì borbottando qualcosa a proposito delle false credenze sulla cordialità dei Grifondoro mentre l'essenza di inchiostro svaniva, sostituita dal tepore del caminetto.

Rose aveva osservato la scena dalla cima delle scale con un sorriso sulle labbra e si riscosse solo quando Sol uscì dalla doccia.

«Che succede?» aveva domandato la coinquilina sporgendosi ad osservare lo scivolo che si trasformava nuovamente in scala.

Non ricevendo risposta si era avvinata al letto su cui giaceva un pacco abbondato poco prima da un gufo dall'aria impettita. Rose gli aveva liberato la zampa con non poca fatica e aveva scrutato incuriosita la posta della sua vicina di letto. Quando la sentì squittire qualcosa che assomigliava decisamente a «Si! Il vestito per il ballo di Halloween!» si bloccò di colpo.

«CHE COSA?».

Mise a mente di rimproverare Malfoy per non averle detto una cosa importante come quella nel lungo tragitto silenzioso che avevano percorso insieme e si affrettò a scendere le scale per andare in Sala Grande.

Aveva appena finito di cenare quando il suddetto biondo-che-doveva-essere-cazziato e suo cugino la raggiunsero vicino la porta blaterando quanto fossero entusiasti per il ballo in maschera di Halloween. Rose non aveva esattamente capito di cosa si trattasse, ma non poté fare a meno di chiedere: «Stai scherzando, Malfoy?!».

N.d'A

Lo so, questo capitolo si concentra maggiormente su Scorp che su Rose, ma d'altronde mi serve un modo per caratterizzare anche lui e farvi sapere cosa frulla nella sua testa certamente più sana di quella di Rose (e della mia, ovviamente).

Baci baci

flyerthanwind

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