il silenzio degli innocenti

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♠ il silenzio degli innocenti ♠
-piccola, cosa c'è?- mi chiede.
-Jamie non c'è più nulla da temere adesso puoi parlare- mi dice ma mi giro. -Jamie sono serio, Jane ed io abbiamo chiuso quando ho scoperto che ti faceva male- lo guardo. -Jam non sai quanto desideri che tu dica il mio nome anche se non ha senso questa mia assurda pretesa- Continuo a guardarlo male, in attesa. -io e te, non so nemmeno come dirtelo abbiamo una cosa speciale, importante ed è dovuta dal tuo sangue ibrido- lo fulmino. -non è un'offesa, è la verità. Tuo padre è l'Alpha di un clan di licantropi e tu, più dei tuoi fratelli minori, siete ibridi, metà di sangue magico di licantropia e metà umano ma mutante di scudo. Tu sei nata quando erano al culmine dei loro poteri. Sei un ibrido anche bastardo a dire la verità, un meticcio, un sangue misto e questo ha fatto scattare sia me che te-
Ho voglia di urlare, strillare, mettermi le mani nei capelli ma non faccio nulla. Sto a sentirlo mentre mi insulta, affermando con tutta l'anima che è la "verità". Vorrei sul serio dirgliene di tutti i colori ma tanto so che uno, non capirebbe e due, non mi starebbe nemmeno a sentire. -Jam sul serio, questa cosa mi fa ammattire più del fatto di chi sei. Questa cosa è cominciata, come hai scritto anche tu nella lettera quando ti ho trovata quel giorno e sono andato fuori di testa, perché pensavo che non ci sarei riuscito a gestire tutte quelle emozioni in contemporanea. Poi tu eri così piccola, innocente, la figlia della ragazza che amavo con il mio accerrimo nemico. E ho pensato che eri piccola, che non avresti ricordato e se fossi tornato qua dopo mezzo secolo saresti stata troppo adulta per guardarmi anche minimamente. Quindi sono andato via ma immagina il mio stupore quando mi arriva un messaggio da Alice, sei anni dopo con scritto di stare attento alla posta e una settimana dopo la tua lettera! Ero fuori di me, mi sembrava impossibile e ho scambiato questo tuo ricordare in maledizione e in odio. Ti ho odiata e dopo che sei stata male mi sentivo bene perché pensavo che avresti smesso di ricordarmi e quindi che io potevo andare avanti senza badarti. Ma tu no, tu dovevi continuare a pensarmi e io di conseguenza. Un conto Jamie è se sono io che soffro può andare ma tu ... Tu piccola principessa non puoi stare male per un pensiero terrificante come me. Sono tornato e tu sei così bella e io ho smesso di pensare a tua madre e ... E sto seriamente cominciando a pensare di poter ricominciare e passare con te i pomeriggi ed essere per te come Jasper. Ma tu hai smesso di parlare e questa cosa mi uccide! - Si mette le mani nei capelli e sembra che stia per schiacciarsi il cranio.
-contando che ho anche capito che la colpa non é nemmeno tua- a quel punto il resto della sua famiglia inizia a guardarlo male.
-okay ora mi spieghi, torturi Jamie e ci porti a tutti compresa lei a pensare che sia davvero sua la colpa e ora dici il contrario; questo significa che ti tirava di rovinare una bambina e ti inventi la prima presa che te ne dia un ipotetico diritto!?- Jasper mi guarda -vai!- dice indicando la porta. -vai da Bella e da Jacob, ti fai picchiare, visto che hanno quasi divorziato per colpa tua. Giuro non ho mai sentito dei sensi di colpa peggiori. Penso non si bacíno più da sei anni, cercando di capire chi dei due ha permesso di farti del male ... Credo che si siano odiati, okay? Hai rovinato la loro primogenita e il loro legame quindi ora vai e quando torni spero con dei sensi di colpa peggiori di quelli di questo momento, ti scusi, implorando Jam- cominciano a discutere e faccio la prima cosa che potrebbe distrarne l'attenzione. Alzo al massimo la tastiera e suono i bassi tutti in un volta. Loro si girano e Jasper comincia a "citare" a lui quello che dico.
Sbuffa. -Jamie non vuole che ci vai perché ormai più il senso non c'è e se vuoi fare qualcosa, puoi smettere di cercare di cambiarla perché non ricorda più come si formula una frase o solo una parola. Ricorda solo come si urla e non ci tiene. Dice che però capisce se sei distante perché non vuole obbligarti a imparare un linguaggio che non ti servirà mai più. Capisce di non essere importante. Ehi!- Esclama quasi offeso. Si piega sulle ginocchia. È leggermente un po più basso di me, almeno venti centimetri. -amore per me sei la mia bimba. Adoro i tuoi come anche i fratelli minori che ti ritrovi. Adoro la piccola Jamie perché non ci hai mai visti come persone diverse da te e adoro che Rose e Ali ti amino tanto. Tu rendi felice dei mostriciattoli come noi. Non pensare nemmeno per un secondo di non essere importante. Non ci provare. Io ti adoro e ti voglio un bene dell'anima sia pregi che difetti anche silenziosa sia mentre suoni- abbraccio il mio Jasper e scoppio il lacrime. Lui mi prende in braccio. -farò il bravo, sono il capo clan e Carlisle dice sempre che se fossi rimasto lo saresti stato tu quindi scegli, resti e cerchiamo di convincere i licantropi che sei un membro fondamentale e che è giusto che entri a far parte del nuovo patto di uguaglianza; te ne vai per altri sei anni così la lasci crescere in pace o te ne vai e non torni mai più. Scegli, ma sappi che non vogliamo ripensamenti. Non vogliamo dare a Jamie false speranze- Edward guarda me poi Jasper, tornando poi su di me.
-Jamie per te cosa dovrei fare?- scendo e torno a spiegare e Jasper glielo dice.
-dice che ti vuole bene e che gli è piaciuta l'ultima settimana e vorrebbe ce ne fossero altre ma dice che è una ragazzina ancora e se resti devi sopportare e aprire la mente a ogni. Capisce che è difficile ma lei non sa dirti se preferisce il te dei sogni o quello reale. Entrambi un po le fate male. E capisce che non deve essere facile sopportare un ... Un ibrido dal sangue sporco, indecente e puzzolente- poi mi guarda -come?-
Edward alza lo sguardo mentre dico al fratello di passarci sopra.
A quel punto mi giro e sulla porta c'è mia madre.
-ecco cosa non mi tornava ...- farfuglia mia madre. -... Edward che ci fai a Forks?- chiede lei.
-sto decidendo se restare o andarmene. Sto chiedendo a tua figlia la sua opinione sulla cosa- dice e si piega davanti a me -non l'ho detto come un'offesa, era per dire che come te non esiste nessun altro, ed è meraviglioso. Adoro le cose uniche e tu sei rara quasi quanto questa terra, non ne esiste un'altra- lo abbraccio poi li saluto, mamma mi è venuta a prendere. So che il giorno dopo tornerò.
♥♥♥
Finito gli esami so che da li a due giorni farò l'orale. Mamma mi ha aiutato a fare una cosa importante e spero che Edward sarà felice o almeno sorpreso dal mio cambiamento.
Arrivo saltellando alla porta seguita da mamma. Busso e Jasper mi saluta subito.
-ehi ragazze, Jam, Rose ti vuole dare delle cose, dai venite- entriamo e comincio a notare subito che c'è qualcosa che manca. Salgo dalle mie zie e cominciano a farmi provare dei vestiti di ogni tipo con marche: Gucci, Dolce&Gabbana, Zara, H&M, Bluemarine, Blu Girl, Fairly, Fly Girl.
In una mezz'ora finisco e ho 3 scatoloni pieni di roba nuova da aggiungere al mio armadio. Faccio la domanda che probabilmente non volevano facessi. "Dov'è Edward?" loro non mi vogliono rispondere. Allora lo chiedo ancora.
Squilla il telefono e rispondono.
-è per te- dice Emmet. Lo mette viva voce. -ciao bella bimba. Ti manco?- è Edward.
-...Edward- dico. -sì- rispondo.
-Jamie Ella Black, tu parli?- rido ma non so cosa rispondergli.
-no non ancora, le sto insegnando di nuovo- dice mia madre.
-tu-detto-vuoi-sentire-io-dire-tuo-nome, Edward- dico. -io-imparo-per-te- continuo.
-giuro, sto piangendo, non posso crederci- penso cosa dirgli
-dove sei?-

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