la pelle del nuovo mondo

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David mi disse un giorno che i Mulini erano in guerra e di stare attenta perché se uno dei Carrozzoni o dei Davoli, ci beccava eravamo fritti. Per qualche tempo non dobbiamo avvicinarci al capannone, mi disse, quindi tutti i giorni al pomeriggio andavo dai Cullen e zia Alice mi insegnò a preparare una maschera curativa per la mia pelle costantemente pallida e screpolata. Mamma mi aveva portato spesso al mare durante i due o tre giorni che le davano liberi ogni due o tre mesi di lavoro. A volte anche solo noi due, quelli erano i miei ricordi preferiti: mi prendeva il mattino presto quando papà dormiva ancora e con la borsa già a tracolla e io ancora assonnata mi posava davanti ben legata e bardata e mentre era ancora era scuro andavamo a Los Angeles e ci passavamo un paio di giorni. Stavamo in spiaggia sin dal momento in cui non c'era nessuno, fino a che non ero troppo stanca per tenere gli occhi aperti. Giocavamo, nuotavamo e prendevamo gelati fino allo sfinimento e ogni volta che mamma mi vedeva annoiata, veniva vicino a me e all'orecchio mi diceva "il sole si sta offendendo, perché non mi dici cosa vogliamo fare in questa giornata, mia bellissima Jamie?" E ricominciavamo a giocare a qualsiasi cosa io volessi, anche le più assurde idee e iniziative. Ma dopo queste eterne giornate, come mamma restavo biancolina e malaticcia. Non ero mai riuscita a prendere il sole. Quindi Alice mi spiegava come fare una lampada naturale senza scottarmi. Rose invece mi insegnò la romantica e antica arte del make-up.Imparai come a 13 anni sembrare una di 16. E man mano che il tempo passava, Rose mi insegnò a civettare, a capire se un ragazzo era intenzionato a flirtare o a non farlo. Imparai a dare un impressione ma pensare tutt'altro.
A sembrare felice ma morire dentro. A nascondere le emozioni e i pensieri a Jasper e ...
a nascondere Edward da ogni segno che potesse far sembrare che ancora ci morivo dietro.
Mentre compivo 13 anni, mamma era incinta di 6 mesi e a luglio è nato Jace Mirror Black.
Lo adoravo e scrissi tutto nelle varie lettere che non spedì mai.
Avevo quasi 14 anni quando arrivò una lettera di cui ormai non speravo più l'arrivo.
Cara Jam.
Scusa la mia assenza, la mia tardiva rendita di notizie.
Forse eri in pensiero quanto lo ero io o forse meno ma non so se mi perdonerò dell' impudenza. Del non averti più scritto e di averti allontanato da me. Ma qui, ad Adgard le regole sono severe, per loro non ci dovrebbero essere contatti con l'esterno.
Ma mi manchi.
Quindi forse più tardi se la prenderanno con me, ma in questo momento non mi importa, sono un paio di giorni che pensavo di scriverti quindi ti allego le nozioni di questo anno e mezzo che ho imparato e ti voglio raccontare:
★ sono il capo dei buoni; ad Adgard ci sono 3 fascie: i buoni che si occupano della correttezza e della sicurezza, di in caso di guerra, evacuare la popolazione, quindi di cura e tranquillità.
I secolari che sono gli intelligenti, gli studiosi che entrano in guerra solo se è davvero così brutta, altrimenti no.
E per ultimi, i più importanti e con più privilegi, i cattivi. Non pensarli nel modo classico, non sono peggiori o migliori di nessun altro. Li stimo molto essendo guerrieri addestrati alla guerra e hai confitti con il solo scopo di proteggere l'armonia e la pace.
★vivo da solo, mi credi? Io ogni tanto quando torno a casa mi parte un colpo non vedendo saltellare Alice o Jasper bellamente sdraiato sul divano a leggere. La solitudine mi distrugge, é così spossante, spesso non sopporto il silenzio, perché é un muro, alto, possente e massiccio. Invalicabile. Non lo riesco a tollerare come nemmeno il girare monotono delle pale del ventilatore, sono così fastidiose ... e la cosa è buffa perché per tutta la vita ho cercato il silenzio per la mia povera telepatia ma adesso il silenzio è il mio peggior nemico.
★qui ho più potere: la mia telepatia si trasforma in leggera manipolazione di materia ed energia. È forte ma devo ancora imparare per bene a controllare me stesso.
.... e basta non ho altro da raccontarti se non che qui mi piace davvero e che sono stanco di essere il rompipalle di turno ... un abbraccio Edward.
Con quelle sue parole capì che non sarebbe tornato. Lanciai un urlo e tutto cominciò a tremore, e mentre che il terremoto si dispargeva per oggi parte del globo, mi lasciai andare alla parete ed alla disolutezza più totale. Non potevo crederci, non potevo assolutamente, dovevo, aver capito male per forza eppure più guardavo quella terribile lettera più la soluzione era sempre la stessa. Non sarebbe tornato da me perché ero solo una ragazzina e lui il potente e prepotentemente vampiro che poteva fare di entrambe le nostre vite quello che voleva. Urlai ancora mentre tutto ancora vibrava e si distruggeva oltre ogni immaginazione. Avrei fatto soffrire chiunque altro come soffrivo io. Sentivo i mari smuoversi, palazzi sgretolare e ... il mondo cadere a pezzi e se così non avesse capito la mia rabbia avrei fatto lo stesso con tutti i mondi di tutti gli universi di cui nemmeno gli scienziati erano a conoscenza. Io avrei distrutto tutto come era distrutto il mio cuore, con la stessa forza che avrei dovuto impiegare per alzarmi in piedi o aprire la porta. A ogni mia mossa avrei potuto fare tutto quello che era fisicamente possibile ad un cataclisma naturale o peggio ancora.
Sobbalzai soltanto un istante mentre che il viso spaventato di Jasper e di mio padre entrarono nella mia stanza e si piazzarono a pochi centimetri da me. Il mio riflesso negli occhi chiari di mio zio che da qualche mese chiamavo "papà", diceva che stavo piangendo a tutto spiano. Jacob mi prese tra le braccia calde e con calma feci smettere di tremare il mondo.
-cosa è successo amore?- mi chiede.
Piango ancora tra le sue braccia come ho fatto spesso quando ero solo una bambina.
-se ne andato, non tornerà mai più! Ha distrutto tutte le promesse e le speranze! Ed io non ho più nulla papà, più nulla!- dissi con fare piagnucoloso incontrollato.
-chi Jam, chi?- mi chiede Jasper.
-EDWARD!- urlo a pieni polmoni e una parte di me spera che mi abbia sentita.
Ti odio pensai arrabbiata. Ti odio stupido idiota di merda che non sei altro! Tu non sei altro che la mia rovina!

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