un salto senza paracadute

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Fu come se mi fossi scottata, come se avessi preso una scarica elettrica sotto il naso. Come se ... se non mi fossi mai addormentata ... vedevo tutto .. il cielo infinito, la terra dura e stabile, l'immenso ammasso d'acqua che riempiva per 2/3 il globo. Sentivo la forza scorrermi in corpo, pur non capendo dove fosse. Sentivo i miei capelli crescere, percepivo pure le cellule morire dopo che si erano divise e riprodotte. Era come se fossi tornata ma almeno 10 mila volte più forte di quanto non fossi mai stata. Vedevo i centimetri del soffitto, le righe e nervature dell'intonaco vecchio. I lampioni a neon quadrati e i buchi per l'aria condizionata. Sentivo uno strano sapore di ferro e ruggine in bocca come se avessi leccato del sangue. Volevo guardarmi intorno ma prima che potessi farlo mi ritrovai ad urlare a squarciagola, di un dolore che non sapevo bene dove cominciasse o finisse.
Mi sentivo esplodere.
Prima di quel momento non ero mai stata così viva ... e ora, stavo pagando il mio abbassare la guardia. Ulai il nome di mia madre, quello di mio padre, di zio Jasper e anche ... anche di Edward. Ma sembrava che nessuno mi sentisse o avesse voglia di risponde. Pareva proprio che fossi sola ...
Poi tutto cambiò e mi ritrovai in piedi in un bosco e davanti a me c'erano Edward ed una mia madre molto più giovane di quanto ricordassi. Portava un impermeabile malconcio giallo senape e lui invece era vestito formale o quasi. Si parlavano e sembrava che non mi sentissero. Mi avvicinai per sentire meglio:
-... che un taglio netto sarebbe stato per te meno doloroso ... sarà come se non fossi mai esisto. Addio Bella ... stai attenta- dopo queste parole lui comincia a correre e riconosco il periodo in cui sono capitata. Un mese o poco più prima che scopra di essere incinta di me. Ma non penso soprattutto a questo, penso che vorrei sostenerla, dirle che tutto passerà e che sarà felice anche senza di lui. Lei é così bella ... i capelli sono lunghi fino al seno e ... sta chiamando LUI. Che però non tornerà. La situazione cambia e lei è distesa nel bosco, piange e so di sapere cosa prova. Ci sono passata anche io. Mi distendo vicino a lei come faccio sempre sin da quando sono una bambina. La abbraccio e la stringo forte. Ma la scena torna a cambiare e mamma é seduta sulla poltrona della sua stanza a casa del nonno Charlie. Mi aspetto da un momento all'altro la comparsa di papà, ma non succede, passano i mesi e lo capisco perché fuori dalla finestra il tempo muta. -mamma no! Mamma riprenditi!- urlo e lei non sembra sentirmi. Vedo lei che è su una scogliera. Urlo, impreco, non voglio che si butti perché é quello che sento che farà. Lei dice: -non ho altro modo per averti accanto!- e si butta torno a urlare ma niente, io pure finisco in acqua ... poi tutto è buio. Piango, piango e non riesco a smettere, mamma si è suicidata per Edward o almeno era quello che sarebbe successo se non fosse arrivato quel grande di mio padre che la aveva messa incinta e che l'aveva fatta rinsanire e ... e trasformata in una mamma, un po distratta ma una mamma. La migliore. Continuo a piangere anche quando mi accorgo di essere nella mia stanza. Corro fuori, corro giù dalle scale, corro tra le braccia di papà e urlo un qualcosa che somiglia a: -non lasciarla, non farlo mai, deve vivere!- continuo a blaterare cinque minuti buoni e non mi accorgo che mi ha preso in braccio e che con mamma alle spalle siamo nella loro stanza. -mamma ...- dico poi mi lagno. -...non morire per lui mamma, non lo fare, mamma- sto sbavando e piangendo copiosamente bagnando per qualche istante la camicia di papà.
Mamma mi prende e mi abbraccia. -amore mio, cucciola, andrà tutto bene, tutto bene bimba mia, tutto bene Jamie- mi dice sussurrando dolcemente.
-Tesoro so che fa male, ma non puoi farci nulla, per lui sei solo una delle tante che lo amano e che lui ha abbandonato. Lo ha fatto anche con me. Tu però devi andare avanti e capire cosa ti fa felice ...- mi dice e so bene di cosa parla, lo ho visto.
-... lui mi rendeva felice, pensarlo e amarlo anche se non lo sapeva mi faceva sentire bene, mamma- dissi poi mi voltai verso papà.
-scusa papà, se amo una persona orribile come lui, scusa- dico in lacrime. Lui mi stringe forte a sé. -non è colpa tua amore mio, non potrei mai essere arrabbiato per i sentimenti del più bello stupido, azzardo e meraviglioso errore che abbia mai preso con tua madre.- lo guardo nei sui occhi scuri come i miei. -tuo nonno quando seppe che la sua unica figlia era incinta a diciotto anni, da uno di diciassette, mi volle parlare, mi disse la cosa più assurda e penetrante che mi avesse mai detto, mi disse che se volevamo davvero essere genitori, avremmo dovuto rispettare quello che la nostra creatura avrebbe pensato e provato, perché erano i piccoli istanti in cui avremmo capito cosa anche noi provavamo in quelle stesse circostanze. Che non sarebbe mai stata come noi ce la aspettavamo, che non sarebbe mai stato facile o divertente, ma che sarebbe sempre stato intenso. Mi disse di proteggere te e tua madre, di amarvi oltre misura perché non avrei mai scordato la sensazione del prendere in braccio una creatura che era parte anche di me. Che qualsiasi cosa sarebbe successa avrei sempre e comunque dovuto pensare alla tua felicità- disse. -se tu, mia piccola cosetta, mi avessi detto che la tua felicità sarebbe stata seguire Edward, non l'avrei ucciso, non gli avrei fatto male, anzi ti avrei aiutato cercarlo. Jamie, non so cosa ti abbia sconvolto tanto, ma se ti ha fatto del male stai certa che me la pagherà- disse. Poi mi baciò sulla fronte. -nessuno toccherà la mia bambina- lo strinsi a me, rendomi conto di aver smesso di piangere.
-tieni mamma sempre, non lanciarla mai e ... raccontami, come fai a essere sempre così forte ...- prima che potesse rispondermi, Julie e Jesse con in braccio Jace, entrarono nella stanza ulando il mio nome.
-JAMIEEEE!!! Stai bene?- mi chiedono sedendosi sul letto.
-sì piccoli pasticcioni, Jamie é forte come papà- dico.
-ma è bella come mamma- aggiunge lei e tutti ridiamo.
-sono seria!- esclama mia madre e un dieci minuti dopo siamo tutti e sei distesi sul lettone matrimoniale della stanza padronale. Guardiamo il soffitto chiaro e poco dopo mi rendo conto che i miei fratelli dormono e aiuto i miei a metterli a letto, papà prende Jesse, mamma Jace e io Julie. Le tolgo la maglietta rosa e i jeans di velluto nero, così anche le scarpine. Le metto la camicia da notte e le sciolgo i codini prima di metterla a letto. Chiudo le persiane, tiro le tende e chiudo la porta uscendo. Vado nella mia stanza e controllo sul sito della scuola i compiti. È tardi ma voglio tornare alla mia vita. Li faccio in fretta e per le 9 ho finito. Mamma entra nella mia stanza che sono le 9.30 e mi sto spazzando i capelli, ho fatto la doccia e messo la canottiera giallo canarino con sotto gli shorts con cui dormo. Mi si siede dietro e le passo la spazzola. -so come ti senti, lui diventa sempre importante dopo che lo si conosce- dice. -ma non esiste solo lui, perché per lui non c'è mai stato veramente nessuno- continua. -ha paura di impegnarsi, credo o è solo confuso, si rende conto che tiene ad una cosa, sempre troppo tardi- mi fa voltare. -amore, Edward non è degno di nessuna delle tue lacrime se non sa quanto tu sia meravigliosa-
La abbraccio. -come faccio a lasciarlo andare? E perché per lui é stato così facile e io solo al pensiero sto male?-
Sorride complice, capisco che se lo sta chiedendo anche lei.
-piccola, parti dal presupposto che in amore non si deve soffrire e deve farti sorridere ... il resto viene da solo ...- si alza poi si gira. -chiama David, vedi se ha voglia di passare a prenderti domani ... é un bravo ragazzo Jamie, e sicuramente gli piaci, io vedrei cosa ti dice poi penserei seriamente a dargli un'occasione- si gira mi da un bacio sui capelli e le guance. Mi infilo sotto le coperte e aspetto che chiuda la porta. -buona notte meraviglia- dice spegnendo la luce e chiudendo la porta. Rimango al buio e penso che forse non è una brutta idea. Tiro fuori il mio Samsung Galaxy S5 e apro la pagina Whatsapp di David. Come immagine profilo ha una nostra foto e il suo stato è: 'farei tutto per te, anche un salto nel vuoto senza paracadute' sorrido ed è online.
Ehi Davy ... domani vengo a scuola. Scrivo in fretta.
Sta scrivendo ...
Che bello Jam, passo da te? Dice lui. Sorrido al pensiero.
Okay, solita ora? Chiedo.
Sta scrivendo ...
Ovvio ... ehi Jam, ti va, visto che domani abbiamo il pomeriggio, di andare a mangiare al McDonald?
Ci penso, mi va? Claro che sì ...
Ovvio ... non devo fare da babysitter domani. Mamma non se la prenderà ...
Sta scrivendo ...
Ottimo ... a domandi bellissima... notte ...
Notte David ... invio e spengo il telefono, forse mamma ha ragione.

ANGOLO AUTRICE:
HeyHey ... vi piace ... non ho molte idee ma non mi sembra così maluccio come capitolo e a voi?
Aspetto idee se ne avete o pareri su 'Javid' ... vi piace? Non so come mi sia venuta ... ahahah ... un bacio
BELLA CULLEN ♥♥^-^ ^-^ ^-^ ♥♥

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