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Attenzione,
Questo capitolo sarà diviso a metà; BC

David e io stavamo insieme ma temevo proprio che non sarebbe durata, io di tredici anni e intoccabile, lui di quasi sedici e arrapato. A me piaceva e tanto, ma l'unica volta che aveva provato a baciarmi, mi era partito un nervo e c'era stato il terremoto. Lui l'aveva considerata una cosa divertente, io invece no.
Per metà giugno finì tranquillamente la seconda e zio Jasper con lo zampino di zia Alice, avevano invitato me e David alla loro casa a Chicago.
Preparavo la borsa e nel frattempo, pensavo che magari potevo davvero provare seriamente a baciare David. Sempre che no tornasse a partirmi la mano e facessi scoppiare qualche catastrofe fuori misura.
-

Jamie, posso aiutarti?- mi chiede Julie entrando nella mia stanza. Annuisco e lascio che si diverta a giocare. Quando ho finito vado di sotto e papà mi ripete per la terza volta la solita ramanzina, sullo stare attenta, sul non dare dispiacere agli zii e altre cose che ascolto vagamente. Do un bacio a lui, uno alla mamma e li abbraccio entrambi dicendo che li voglio molto bene e che mi mancheranno. Saluto i miei fratelli e quando sono fuori c'è già la macchina dei miei zii. Jasper scende e carica le mie valige. Chiudo il bagagliaio mentre lui è già sopra. Entrando dò un bacio alla mia seconda mamma e mi sporgo fino ad arrivare al mio secondo papà.
-ciao mamma, ciao papà- li saluto e lei si sporge all'indietro per scompigliare i miei poveri capelli.
-bella l'amore di zia- rido e prendo l'occasione per messaggiare a David.
Jamie. Stiamo arrivando da te.

Sta scrivendo...
David. Okay, io sono già pronto.
Jamie. Preparati che i miei zii sono un po strani, io li chiamo "mamma e papà" perché è come se lo fossero
Sta scrivendo.
David. Avete un buon rapporto, ottimo. ♥
Jamie. Sì, lui è un pò la persona migliore che conosca e lei è la mia migliore amica, più ancora di Indigo.

Sta scrivendo...
David. Wow, la zia deve essere proprio speciale.
Jamie. Sì ma è un pò strana. Non farci caso se facciamo affermazioni strane, mi conoscono tanto bene che spesso non c'è nemmeno bisogno di parlare...

Sta scrivendo.
David. Beh allora dovrò imparare il linguaggio della sensibilità facciale XD
Jamie. Ha sì mi sembra proprio il momento giusto di iniziare a studiate hai due settimane di sopportazione, poi portai tornare dall'adorabile Andrew e da tuo padre.

Sta scrivendo...
David. Jamie non siamo ancora partiti salvami da questi discorsi se non prima dell'ultimo giorno.
Jamie. Ok tesoro ♥

David, viveva con suo fratello, Andrew e suo padre, che nettamente preferiva l'altro al mio povero David.
Arrivati da lui, scendo e mi saluta con un abbraccio tenero che mi puzza un tantino. Saltiamo in macchina e torno a fare le presentazioni. -David ti ricordi di mia zia Alice e mio zio Jasper?- chiedo e da li cominciano a parlottare. Dopo poco la conversazione cade e David mi stringe la mano e continua a puzzarmi.
-tesoro, sei contenta di venire a Chicago?- mi chiedono.
-sì molto e decisamente di più di andare a Phoenix da mia nonna-
-a chiamato Renè?- mi chiedono.
-sì, ha invitato la famiglia a passare qualche settimana da lei al suo cottege, da quando Phil ha fatto successo, vuole solo mostrare alla mamma cosa può avere più di lei che non siano 4 figli-
-sempre delicata tua nonna, e mamma cosa pensa?-
Alzo le spalle. -era strana, stranamente felice ed entusiasta, mi toccherà andarci- sbuffo. -non mi è mai stata simpatica Renè, è sempre così precisina, pretende che sorrida e sieda dritta, che porti vestitini color pastello e scarpe un pò altine-
Gli zii e David ridono. -si vede che vuole fare della mia piccola una signorina per bene- dice Alice.
-ma' per favore se mai ti chiedessero un parere dì che pensi che stare in un ambiente conosciuto sia più educativo che in un posto che non si conosce per nulla-
Ridono. -okay piccola, te lo prometto-

In un oretta arriviamo all'aereoporto e i tre quando siamo sull'aereo si litigano il posto vicino a me. Alla fine scelgo io e chiedo a David se gli dispiace stare vicino a Jasper e io ed Alice ci mettiamo vicine a confabulare e lei per mezz'oretta gioca con i miei capelli goffamente piastrati.
In tre ore più o meno arriviamo e dopo aver ritirato le valige, Jasper chiama un taxi.
Le città sono così larghe e trafficate, si nota ovunque una musica di motori e profumo di cibo. C'è il sole e sono così felice.
Gira, l'autista per strade che conosce e io mi impongo di ricordarne qualcuna ma dopo un pò perdo l'ordine delle vie e dei viottoli.
Si accosta davanti ad una villetta a schiera dalle tonalità chiare e scendiamo riprendendoci le valige. Alice mi passa le chiavi e davanti al portone infilo le chiavi e giro nella toppa. Apro e i primi ambienti si disegnano davanti ai miei occhi sorprendendomi.
Entro e Alice in breve ci dice cosa c'è nella casa e mentre cerco di smettere di sorridere sento scendere dalle scale. Sono felice, ho una strana aurea positiva che riempe ogni mio poro. Non sono in difficoltà, sono felice e basta.
Vedo finalmente chi è appena sceso e se fosse possibile, mi cadrebbero le braccia. E vicino a lui c'era un ragazzo, decisamente vampiro e decisamente carino. Aveva occhi azzurri, forse da lenti a contatto, con capelli neri e un fisico decisamente sexy.
-Damon Salvatore- dice facendo bacia-mano ad Alice e poi a me.
-ciao Jamie- dice Edward. Mi si avvicina sorridendo e non so bene come reagire. -sei molto carina per avere solo 14 anni-
Lì, non so come o perché mi scappa un nervo e gli tiro uno schiaffo. Sembra avergli fatto male ma non ci giurerei.
-e tu il soliti brutto stronzo-

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