29°capitolo

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I mesi volavano e le ore nella festività diventavano sempre più lunghe, almeno per Giustine; un pensiero che aveva condiviso con Bernard e la risposta fu:
"Giustine ti capisco. Lo sapevi sin dall'inizio come stavano le cose. Anche tu mi manchi ma per me è diverso. Non voglio ripeterlo per non farti stare male. Perché non cerchi di distrarti facendo qualcosa che ti piace?".
Si, Giustine sapeva come stavano le cose e le aveva accettate pur di avere qualche attimo di felicità e spensieratezza, però si era innamorata ed anche l'uomo le aveva detto di amarla e allora perché non sperare?  In quel momento di tristezza Giustine aveva sperato almeno in una risposta diversa, del tipo:" Sarebbe bello se potessimo stare insieme!". Le bastava poco per incoraggiarla, le bastava poco per sognare.
Quando Giustine soffriva per la mancanza di Bernard si domandava che razza di amore era il suo (si sentiva un giocattolo nelle sue mani). Quante volte aveva pensato di troncare il rapporto ma per il solo pensiero che avrebbe sofferto di più senza di lui, passava sopra a tutto, tranne una cosa: il dubbio del venerdì. Non sapeva ancora perché ma sentiva che Bernard le stava nascondendo qualcosa.
Giustine sapeva dove lui lavorava e il venerdì seguente voleva sapere a tutti i costi; in fondo al cuore sperava però di sbagliare e che la sua fosse solo stupida gelosia da donna innamorata.  Come poteva fare con i bambini che uscivano da scuola? Non poteva certo portarseli dietro.
Così chiese a sua madre di andarli a prendere a scuola, con la scusa che avrebbe dovuto fare dello straordinario. Ciò era già capitato.
Un'altra settimana andata e dopo il solito saluto del buon weekend, Giustine si avviò verso l'azienda dove lavorava Bernard.
La macchina dell'uomo era parcheggiata proprio davanti alla porta principale. Giustine parcheggiò la macchina non molto lontano da lì per non farsi vedere ed aspettò.
Verso le 17h vide uscire delle persone ma di Bernard niente. Rimasero due auto, quella dell'uomo ed un'altra.
Giustine incuriosita dalla cosa provò a telefonargli. Non rispose e non gli mando' nessun messaggio.
Erano le 18h quando la porta d'uscita si spalancò e vide Bernard e una donnona. Camminavano vicini vicini e parlavano in modo molto confidenziale. Sorridevano e si guardavano negli occhi decisamente non da amici. Bernard aspettò che la donnona salisse in macchina e poi si  abbasso' verso di lei, ma laddove Giustine era parcheggiata non riusciva a vedere altro.
Un tonfo al cuore, cos'era per lui quella donna? Si erano scambiati un bacio in macchina e dove? Sulle guance o sulle labbra?
Dalla rabbia accese la macchina e se ne andò via piangendo.

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