Cap7 Come se non bastasse...

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Kevin ♡

"Finalmente si mangia."

È arrivata l'ora di pranzo, non ci vedo più da quanto ho fame.

Il servizio sta andando alla grande, è per una pubblicità di un profumo per una rivista di moda molto nota, le modelle sono vestite (ehm svestite) con le stesse tonalità dei colori della boccetta di profumo.

"Certo...ma a chi diavolo interessa!!!"

Madison mi ha portato in un posto dove preparano dei panini straordinari.

Abbiamo ordinato sandwich al tacchino e té alla pesca,quello che adora Alex, quando lo bevo mi ricorda lei.

"Ok, ok, lo so. Può sembrare un pò stupido o idiota. Ma a me piace pensare alla mia piccina! "

<< È divertente mangiare con uno come te! >> Madison è seduta al lato opposto del tavolo con in mano il suo panino, mi guarda da sopra la montatura dei suoi occhiali.

<< A si? Mi fa piacere! >> Dico cercando di rintracciare Alex al telefono. 

<< Ero sarcastica! >> Afferma alzando gli occhi al cielo.

Dopo la partenza ho sentito raramente Phil, anche se è il mio migliore amico non ha preso bene la notizia che me ne sarei andato.

Ci sentiamo poco e questo mi dispiace, Alex mi ha detto che lavora al ristorante e qualche volta lui mi informa sulle novità, e soprattutto tiene d'occhio la mia piccola.

"Non è certo perché non mi fidi di Al, è degli ragazzi che non ho fiducia."

Comunque sia ho trovato in Madison una buona amica, anche se non ho ancora detto niente ad Al.

Si ha bisogno di almeno un amico quando sei solo in una città che non si conosce.

<< Perché? Hey vedi che io sono di ottima compagnia. >> Affermo dando un morse al mio panino.

Senza Alex il mio unico pensiero e sfogo è il cibo. Mangiare, mangiare, mangiare per non pensare.

<< Scommetto che stai pensando alla tua ragazza. >> Dice con un mezzo sorriso.

<< Come fai a saperlo? >> Domando aggrottando la fronte.

<< La tua faccia... >> Dice.

Mette giù il panino, poi sgrana gli occhi e apre la bocca, in una smorfia idiota per fare la mia imitazione.

<< La mia faccia non è così! >> Affermo e entrambi scoppiamo a ridere.

<< Sono innamorato tutto qui... >> Dico con un sorriso a trentadue denti.

<< Pff, l'amore fa schifo. >> Dice bevendo un sorso della sua bibita.

La guardo alzando un sopracciglio, e lei alza gli occhi al cielo, come fa sempre Alex quando non ha voglia di parlare.

<< Cosa? Perché mi fissi? >> Dice.

<< Io neanche ci credevo. Poi ho incontrato Al. E...me ne sono innamorato alla follia. Bisogna aspettare la persona giusta, quella che non riesci a smettere di pensare.  >> Le dico sincero.

<< E allora perché io non riesco a trovare la persona giusta. Accidenti, so di non essere bellissima, e che non sono uno stuzzicadenti. Ma sono simpatica e...e...una sfigata. >> Mi dice appoggiando il mento sulla mano quasi fosse disperata.

Di certo non sono la persona giusta per questo genere di argomenti, non so come si consola una ragazza che non ha ancora trovato la persona giusta.

Cosa avrebbe detto Alex in questi casi?

"Eh...io non ne ho idea!!!!"

<< Aspetta e vedrai... >> E dico la cosa più stupida che si possa mai dire.

Per fortuna il cellulare mi salva, rispondo immediatamente e sento la voce di Alex.

<< Hey cucciolo. >> Mi saluta Al con la bocca piena di qualcosa.

<< Hey piccola... >> Ricambio il saluto.

Madison prima mi guarda storcendo il naso poi sorride, borbotta un 'ciao a dopo' e se ne va di nuovo allo studio.

<< Tutto bene? >> Mi chiede la mia piccola.

<< Si...più o meno. >> Le dico bevendo un'altro sorso di tè.

<< Qualcosa non va? Ti sento strano. >> Mi domanda con un tono preoccupato.

<< No, va tutto bene. Solo che una mia amica... >>

<< Amica? >> Domanda Alex alzando il tono della voce.

<< Si Madison... >> Faccio oer parlare ma lei mi interrompe di nuovo.

<< Madison? >> Quasi urla.

"Accidenti a me! "

<< Non mi hai mai parlato di un'amica...di nome Madison... >> Già immagino la sua faccia.

Gli occhi di un verde acceso e socchiusi a fessura, le mani strette a pugno e i denti che affondano nella pelle morbida delle sue labbra.

<< Al è solo un'amica, lo giuro. Io... >> Faccio per dire.

<< Ascoltami bene. Kevin se scopro qualcosa o provi a tradirmi con un'altra donna sei morto. Chiaro? >> Dice certo è arrabbiata, ma so che si fida ciecamente di me.

Restiamo al telefono per più di un'ora e le racconto di come ho conosciuto Madison e via dicendo, anche se dice di credermi mi ha rassicurato che quando torno a casa avrò una punizione coi fiocchi.

"E ad essere sincero non vedo l'ora. "

<< Ora devo andare Kev. Ci sentiamo stasera? >> Mi chiede Al con un filo di tristezza nella voce.

<< Si piccola. Ti amo. >> Le dico.

<< Ti amo anche io. Ma sono lo stesso arrabbiata. >> Afferma.

Dopo aver staccato la chiamata mi ritrovo una decina di messaggi di Eleonor.

"Accidenti! "

Torno velocemente allo studio, Madison ha una faccia esausta, non so come quella ragazza sopporti Eleonor, fossi in lei l'avrei già uccisa.

La comanda a bacchetta, non solo quando dobbiamo fare i servizi fotografici ma le ordina anche di premdere il pranzo o il caffè.

Madison non ha certo bisogno di lavorare, suo padre è miliardario, ancora non capisco perché si ammazzi di lavoro per quattro soldi.

Ad essere sincero mi sono accorto che il capo ha un occhio di riguardo per me, Maddy me lo dice spesso, ma non è certo colpa mia.

Io non faccio niente per attirare la sua attenzione, anzi farei di tutto per avitarle.

I suo abbracci, i saluti troppo enfatici, mi mettono a disagio.

<< Oh, Anderson. Grazie per la tua presenza. >> Afferma Eleonor guardandomi con la testa inclinata.

Ha più di trentacinque anni ma ne dimostra molti di meno.

Tutti i ragazzi comprese le modelle e gli assistente rivolgono lonsguardo verso di me, mi sento un pò a disagio, e anche se non sono certo un tipo timido vorrei sprofondare nel terreno.

<< Mi dispice io...ehm stavo parlando con la mia ragazza e non mi sono reso conto del tempo che passava. >> Dico quasi per giustificarmi, abbasso gli occhi un pò in imbarazzo.

<< Kevin, se vuoi parlare con la tua fidanzata puoi anche tornare a casa... >> I suoi occhi sono fissi nei miei, vedo la cattiveria dentro di essi, un sorriso acido le balena sul viso.

<< Kevin essere un fotografo significa sacrificare i propri amici, la propria famiglia e in questo caso la tua amichetta. Sai non sei ne il primo, ne l'ultimo che vuole questo posto. Quindi se vuoi chiacchierare con la tua ragazza puoi anche andare a casa! >> Non mi da il tempo di replicare.

<< Continuate il servizio. Kevin ti voglio nel mio ufficio stasera dopo il lavoro. Se non ti dispiace... >> Così dicendo esce dalla stanza.

"Cazzo!"

Alex ♥

Un'amica? Un'amica? 

"Accidenti a lui!"

Capisco che ha bisogno di qualcuno a New York, non sarebbe giusto se gli chiedessi di non avere amici.

Ma una ragazza! No, no e poi no!

Se fosse qui lo avrei già strangolato, ma lui non è qui e io posso solo pregare e sperare che non trovi un'altra.

"Certo che no, lui è mio."

<< Hai parlato con Kevin? >> Phil si avvicina a me e mi fa un mezzo sorriso.

Kevin non manca solo a me, ma anche a lui. Phil non è riuscito a buttar giù la notizia di New York e da quando Kev è partito si sentono pochissimo.

<< Si. >> Gli rispondo.

Si passa una mano tra i capelli cortissimi, e volge lo sguardo verso il pavimento.

<< Come sta? >> Mi chiede un pò in imbarazzo.

Lo fa spesso, mi chiede di Kev ma poi non lo chiama mai.

Prima di partire hanno 'litigato' e Phil gli ha detto che lui è suo fratello e che, anche se con me non lo ha detto ma lonso grazie a Kevin, e che non doveva abbandonare la sua famiglia.

So che Phil poco tempo dopo si è pentito di quello che ha detto a Kev e hanno parlato, ma non sono tornati ad essere gli amici di sempre.

Così Phil mi tiene d'occhio come per farsi perdonare da Kev, anche se in fondo non ha fatto niente di male.

<< Perché non lo chiami? Kev è testardo ma ti vuole bene. Te ne ha sempre voluto. E... >> Non mi lascia finire la frase.

<< Ti ho solo chiesto come stava, Al. Solo questo. >> Così dicendo si alza ed entra nel locale.

Faccio altrettanto ma mentre sto per rientrare Edward mi afferra per un polso e mi spinge contro al muro.

<< Eddy...mi hai spaventata. >> Dico cercando di liberarmi dalla sua presa.

<< Mi dispiace se prima ti ho messo a disagio... >> Dice.

Con la punta delle dita mi accarezza la guancia.

Nei suoi occhi vedo qualcosa che non ho mai visto, è troppo vicino, e mi sento a disagio.

<< Non importa. Ma ora rientriamo. >> Dico cercando di spostarmi da lui e dal suo tocco.

Non è come quando mi sfiora Kevin, il cuore mi martella ma non dal desiderio, ma dalla paura.

<< Hai paura di me, Al? >> Mi domanda avvicinandosi al mio viso.

Ingoio a vuoto e mi mordo il labbro nervosamente.

<< Stasera posso venire a trovarti? Mi dispiace che tu debba restare tutte le sera da sola. Nessuno dovrebbe lasciare una ragazza così bella da sola, come ha fatto il tuo amico. >> Sussurra con un mezzo sorriso stampato in faccia.

Faccio per dire qualcosa ma lui mi mette l'indice sulle labbra per azzittirmi.

"Maledizione, ma quando vieni il mio turno di parlare?  E perché accidenti lui mi ta così vicino?"

<< Ci vediamo stasera. >> Mi stampa un bacio sulla guancia e rientra.

Prima di entrare mi appoggio a muro e chiudo gli occhi per un secondo.

<< Kevin...accidenti a te. Come vorrei che fossi qui. >> Sussurro tra me e me.

Cerco di dirgli quanto mi manca, soprattutto quando ci sentiamo telefonicamente, ma spesso non ce la faccio proprio a stare senza di lui, non riesco a dormire senza la sua presenza e, anche se sembrerà egoistico, spero che per lui sia lo stesso.

<< Al, tutto bene? >> Phil sbuca dalla porta e mi guarda aggrottando la forte.

<< Dobbiamo preparare il servizio per l'una. Vieni? >> Mi chiede alzando un sopracciglio.

<< Credi che...ecco...credi che Kevin e io...se lui mi lasciasse, se... >>

<< Alex...ma che dici? Senza di te Kevin non potrebbe vivere. >> Dice agitando la testa.

<< E se non fosse così? >> Gli domando come se lui sapesse la risposta.

<< È così. E se Kevin provasse a farti del male gliela faccio pagare io. >> Dice sorridendo, anche se so che sta scherzando, in lui vedo un vero amico.

Entriamo in cucina e ci rimettiamo a lavorare per il pranzo da prepara agli ospiti dell'una.

Notando che lo sguardo di Eddy non smette di fissarmi Phil non può fare a meno di guardarlo male.

Afferro Phil per la camicia e lo trascino nella cella frigorifera.

<< Al perfavore non è il momento devo servire altri quattro tavoli... >> Si lamenta visto che abbiamo il pieno.

<< Stasera ti va una pizza a casa mia? Vedi di convincere anche Maggy. >> Mi guarda perplesso.

<< Ehm, Maggy sono sicuro non verrà. Sei sicura. Io e te da soli... >> Dice con un sorriso malizioso.

Gli tiro una pacca sulla spalla e lui sussulta e impreca.

<< Accidenti Al stavo scherzando! >> Afferma lui strofinandosi la parte lesa.

<< Lo so... >> Gli sorrido. << Ci vediamo stasera. >> E senza farlo replicare torno in cucina.

"Non ho certo l'intenzione di farmi trovare da sola a casa da Eddy. Sa essere molto gentile, ma non minfido fino in fondo di lui."

Salve bellezze.
Scusate il ritardo ma eccovi il capitolo.
Spero vi sia piaciuto .
Commentate voglio sapere cosa ne pensate.
Un bacio..
Lina♥♡♥♡♥

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