Cap10 ♡Missioni compiute.♥

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Alex ♥

Sono appena arrivata e vedo Kevin seduto su una panchina poco distante alla fermata dell'autobus. Non ho ancora capito perché ma mi ha chiesto di non venire con l'auto.

Sono eccitata, nervosa, felice e chi più ne ha più ne metta..."Desideravo da un bel pò uscire con Kevin! E credo proprio di essermi persa una cotta pazzesca."

Lo vedo e mi prendo qualche secondo per osservarlo. È bello, come al solito con i capelli tirati in dietro e la camicia attillata è tremendamente sexy..."Mi fa morire." Cerco di mantenere un contegno, per quello che posso, anche se ad essere sincera se lui mi desse un solo segnale gli salterei addosso.

"Si, non mi importa di sembrare volgare (anche se sto parlando da sola) ma lui è diventato un'ossessione. Cavolo è il mio chiodo fisso."

Si gira lentamente e mi guarda, il suo sorriso mi fa arrossire e cerco di stare calma, mi liscio il vestito e vado verso di lui.

<<Buongiorno.>> Gli dico sorridendo. Mi fissa per quello che mi sembra un secolo ma passa solo un secondo. Poi i suoi occhi mi guardano dalla testa ai piedi e fa un cenno di apprezzamento. "Maledizione mi fa sentire a disagio."Abbasso lo sguardo e penso a tutto quello che mi è passato per la testa un attimo prima.

<<Buongiorno a te bellissima.>> Mi risponde. Alzo lo sguardo e noto che sta sorridendo. Ma non è il suo solito sorriso, sembra così dolce, cosi tenero.

Mi cinge la vita con un braccio in modo che io possa avvicinarmi di più a lui, mi spinge appena verso l'alto e io mi metto sulle punte dei piedi. Le sue labbra incontrano la mia guancia in un delicato bacio. Quel contatto e quella vicinanza mi scombussola il cervello. "Accidenti a lui."

<<Mi sembri particolarmente felice stamattina, generalmente sei mezzo addormentato alle nove di mattina.>> Si, perché sono le nove di mattina. Mi tiene ancora stretta, cerco di divincolarmi ma niente.

<<Beh, è tutta colpa tua.>> Il suo naso sfiora la mia guancia e poi mi lascia andare.

<<A si, come mai? >> Gli chiedo con un sorriso malizioso. Cerco di tenere lo sguardo fisso nel suo.

<<Ora vuoi sapere un pò troppo, non credi?>> Sorride.

<<Era solo per chiedere...se vuoi che stia in silenzio allora...>> Fingo di chiudermi la bocca con un lucchetto e butto via la chiave.

Mi incamminiamo.

Lui ride e mi viene dietro mi stringe con entrambe

e braccia e mi ritrovo con la schiena contro il suo torace. "Oddio, mi sbaglio o sono brividi quelli che sento?!?!"

<<Bene ti diverte provocarmi? Ok facciamo un patto.>>

Mi giro sempre tra le sue braccia visto che non ha la minima intenzione di lasciarmi andare. Lo guardo incuriosita ma non dico niente.

<<Tu oggi parli, parli così tanto che alla fine della giornata ti chiederò di smetterla perché mi hai sfinito. Voglio sapere tutto di te. Tutto!>> Sottolineare particolarmente l'ultima parola. Ci penso un pò.

<<E in cambio?>> Fa un mezzo sorriso e poi mi divincola dall'abbraccio. Anche se sono un pò riluttante non glielo dò a vedere.

<<Avrai una sorpresa.>> Mi dice con uno sguardo malizioso. Sorrido.

<<Mmmh, come faccio a sapere che non è solo un trucchetto per avere ciò che vuoi?>> E ricomincio di nuovo a camminare. Mi viene vicino prendendomi la mano.

<<Hai la mia parola.>> Sorride dolcemente. La sua mano stringe la mia e la cosa che più mi colpisce e che non mi sento per niente a disagio. "Anzi per la prima volta mi sento me stessa."

<<Ok, mi fido.>> Dico storcendo un pò il naso.

<<Alloraaaa...>> Dice prolungando la finale. <<Ho preparato un bel pò di cose da fare oggi.Pronta?>>

<<Siiiiii prontissima.>> Dico saltellando come un idiota.  E solo che sono così entusiasta.

<<Allora prima di tutto andiamo a fare colazione.>>

Mi prende per mano e camminiamo per un pò,noto che la gente ci guarda, o meglio mi guarda, curiosa, qualcuno ha un'espressione un pò accigliata. Abbasso lo sguardo e cerco di togliere la mia mano da quella di Kevin, non voglio metterlo a disagio perché siamo diversi.

Ci ho riflettuto tanto se accettare o meno l'invito. Alla fine ho accettato perché fino a poco fa ero convinta che il colore della nostra pelle non avrebbe significaro alcuno ostacolo. Almeno per me e per la mia famiglia non lo rappresenta. Ma ora osservando le persone che ci guardano noto che forse non tutti la pensano come me. Kevin si blocca all'improvviso e mi ritrovo schiacciata contro il suo petto.

<<Ti dà fastidio che ti tenga per mano? >> Mi chiede corrucciando la fronte. Agito la testa.

<<Parla.>> Mi dice abbassando le sue labbra sulla mia guancia.

<<La gente ci guarda e non voglio farti sentire a disagio.>> Rispondo e abbasso gli occhi.

<<Stai scherzando vero?>> Il suo sguado è serio. "Anzi troppo serio." Faccio un cenno di no con la testa.

Mi stringe ancora più forte come se volesse dimostrarmi qualcosa o forse dimostrare qualcosa a chi ci guarda.

<<Già credo proprio che tu mi metta a disagio. Uno strafigo pazzesco come me dovrebbe avere una modella al suo fianco. Non credi?>> Riesco a sentire il suo petto che si alza e si abbassa mentre ride. "Beh non ci vedo niente di divertente."

<< Non ridere, sono seria.>> Dico guardandolo negli occhi. Mi guarda con un sorriso dolce stampato sulle labbra.

<<Ascoltami bene piccola... >> I nostri nasi a un centimetro di distanza.<< Di quello che pensa la gente non mi importa, sai mia madre che mi ha sempre insegnato. Siamo tutti figli di Dio, tutti uguali ma con caratteristiche diverse. In questo momento mi importa solo quello che pensi tu.>> Per poco i miei occhi non si riempiono di lacrime, mi metto sulle punte e tengo le mani sulle sue spalle e gli stampo un lungo bacio sulla guancia destra lasciandomi stringere dalle sue braccia.

Entrambi sorridiamo e continuiamo la nostra passeggiata.

Kevin♡

"Camminare mano nella mano mi fa sentire quasi in paradiso." Ero teso e nervoso perché temevo che Alex avesse accettato l'invito solo per cortesia. Ad essere sincero quando ha cercato di separare le nostre mani ne ero convinto è per questo che gliel'ho chiesto. Ma quando mi ha detto che non vuole mettermi a disagio per poco il mio cuore non saltava un battito. "Io a disagio? " Non mi importa un cazzo di quello che pensano gli altri, io voglio stare con lei.

<<Allora dove mi porti? Ho una fame che tra un pò svengo.>> Mi dice distogliendomi dai miei pensieri. "Cavolo." Non riesco a spiegare come mi sentito, quando è scesa dell'autobus con quel vestitino che le oscillava dolcemente lasciando intravedere le cosce. Più ci penso e più sono convinto che lei è la perfezione fatta persona.

<<Heyy, terra chiama Kevin. Ho bisogna di mangiare se non vuoi che io muoia adesso.>> Mi oscilla una mano davanti al naso.

<<Oh si, scusami.Mi ero distratto.>> La tiro nel mio Caffè preferito.

<<Ho notato che ti capita spesso di immergerti nei tuoi  pensieri. A che cosa pensavi in particolare.>> Mi chiede curiosa.

<<A te, sempre e solo a te.>> Scoppia a ridere. E la prima volta che la sento ridere in quel modo, è un suono dolce che ti arriva fin dentro al cuore."Cavolo rimango ogni giorno più sconvolto dei pensieri che mi balenano per la testa."

<<Certooo...>> Mi dice storcendo la bocca. <<Ma ora mangiamo.>>E mi sorride.

Ci sediamo ad un tavolo e ordino due biscotti cookie giganti pieni di gocce di cioccolato, avendo ormai capito quanto Al adori il cioccolato, e poi ordino una cioccolata calda alle nocciole.

Appena la cameriera porta l'ordinazione vedo il viso di Alex illuminarsi. "Bene prima missione compiuta:prenderla per la gola. Sono un fottuto genio."

<<Ti ho mai detto che ti voglio un mondo di bene Kev?>> Mi dice dando un generoso morso al biscotto.

<<No.>> Rispondo. Mi guarda negli occhi.

<<Beh te ne voglio tanto tanto.>> Mi sorride e poi torna a concentrarsi sul suo biscotto.

"È bellissima anche quando mangia. Per la miseria sono cotto a puntino."

Mangiamo la colazione e chiacchieriamo del più e del meno. Vorrei chiederle della sua famiglia ma non voglio fare il primo passo aspetto che sia lei a dirmi qualcosa di più.

<<Vediamo un pò c'è un bellissimo parco qui vicino ti va di andarci?>> Le chiedo, usciamo dal Caffè e le prendo di nuovo la mano.

<<Si, si. Ma la prossima volta pago io.>> Mi dice severa ma con il sorriso. Ci ho messo un quarto d'ora per convincerla a farmi pagare, ho dovuto minacciarla che non le avrei più rivolta la parola e così ha ceduto. La parte più tenera è stata quando ha messo il broncio e ha tirato fuori il labbro inferiore per enfatizzare. "In quel momento ho desiderato tirare quel labbro con i miei denti..."

<<Se lo dici di nuovo ti mollo qui. Ho organizzato di mia volontà questa giornata e pago io. Poi sono io l'uomo e non so se te ne sei accorta ma sono un vero gentiluomo. Fai la brava chiaro?>> La stringo a me con un braccio e camminiamo, la sento rilassarsi sempre di più e io ne sono estremamente felice.

<<Ma...>> La interrompo, mi stacco da lei e faccio per andarmene. Mi tira la camicia e mi blocca, poi mi stringe da dietro.

<<Scusa faccio la brava promesso, ma non lasciarmi.>> Quell'ultima frase mi fa palpitare il cuore energicamente.

Mi giro di scatto e la prendo in spalla.

<<Oh tesoro, non ti libererai così facilmente di me.>> Scoppiamo a ridere e inizia ad agitarsi sulla mia spalla.

<<Kevin mettimi giù. >> La sua risata attira lo sguardo della gente e di un gruppo di ragazzi che gioca a calcio. Li vedo che sorridono e guardano il sedere della mia ragazza. "Si...Mia!!!! Cavolonsono geloso. Continua a dimenarsi. Mi infilo tra alcune siepi.

<<Kevinnnnnn dove andiamo?>> Continuo a non rispondere fino a quando non arriviamo in un giardinetto pieno di fiori di ogni colore. Ora non si muove e non parla più. "Missione numero due compiuta: incantarla." La deposito a terra.

<<Cosa dicevi?>>Le chiedo alzando un sopracciglio convinto di me stesso. La sua espressione è indescrivibile, un insieme di gioia, sorpresa e credo cdi averla colpita.

<<Oddio Kevin ma è...io non...wow.>> Sospira e gira su se stessa. Bene è incantata. Ci sono fiori da ogni parte rose, margherite, viole...c'è un profumo intenso.

<<Ti piace?>> Le chiedo. "Solo per esserne sicuro."

Si alza sulle punte e mi sussurra ad un orecchio. Le mani intrecciate dietro la sua schiena.

<<Mi piace da morire. Se mi prendi ti dò un bacio.>> Il mio cervello va a farsi fottere. Inizia a correre senza neanche darmi il tempo di pensare alle sue parole. "Un bacio..." È l'unica cosa che ho capito.

La inseguo e in un attimo la prendo tra le braccia e faccio roteare mentre lei urla.

<<Aahhh, lasciamiiiii.>> Dice ad alta voce ma sta ridendo come una matta. "Non mi sono mai divertito così tanto con una ragazza."

<<Non ci penso proprio.>> Ci buttiamo a terra e ci facciamo il solletico reciprocamente, ma vinco sempre io e lei ride. Poi ci calmiamo. I nostri respiri si placano lentamente. Alex poggia una guancia e una mano sul mio petto e avvicina una gamba alla mia.

<<Se non sbaglio. E come ben sappiamo io non sbaglio mai. Mi spetta un bacio.>> "Ooh sii."

<<Anche se quella che non sbaglia mai sono io. Si ti spetta un bacio!>> Si protende verso di me facendo strusciare il suo corpo contro il mio."Sento un brivido dentro di me...e so molto bene da cosa dipende."

Alex mi stampa un tenero bacio sulla guancia e poi si allontana.

<<Ecco...>> Dice con un sorriso. "Cavolo. Mi aspettavo un vero e proprio bacio."

Notando un pò di delusione sul mio volto si sdraia sul mio corpo e poggia il suo viso sul mio petto. E poi con un velo di disagio mi sussurra.

<<Non sono ancora pronta.>> Mi si stampa un sorriso sulla bocca non so perché,  forse è il modo come riesce a leggermi nel pensiero o il fatto di volersi giustificare per tutto ciò che fa. Le accarezzo dolcemente i capelli con una mano e l'altra la porto dietro la testa per guardarla, il mio tocco le fa alzare lo sguardo nel mio.

<<Piccola,aspetterò tutto il tempo necessario.>> Poggio le mie labbra sulla sua fronte e mi sorride, un sorriso dolce. Si stringe ancora di più a me.

"Missione numero tre compiuta:Farle avere fiducia in me."

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro