Cap46 Occorre scappare, occorre mentire...

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Kevin

Entro nell'ospedale quasi correndo. La madre di Tanya sta piangendo seduta nella sala d'attesa.

Alcuni amici seduti con lei le tengono le mani e la consolano.

All'entrata della sala d'attesa trovo Phil e Margareth.

<<Hey amico.>> Phil mi da una pacca sulla spalla mentre Margareth finge quasi di non avermi visto.

<<Stai bene, sembra che tu abbia visto un fantasma. >> Dice il mio amico.

"No, non sto bene."

Perché sono un fottuto stronzo, perché credo di aver fatto la cosa più stupida della mia vita e ora mi sento come morire.

Come si fa a perdere l'unica cosa bella della tua vita?

"Perché hai bisogno di sapere che lei sia al sicuro."

<<Sto bene...>> Rispondo con voce roca. <<Come sta Tanya?>> Chiedo preoccupato.

Dopo la telefonata e dopo aver visto l'espressione di Alex sono letteralmente corso via da quella casa.

"Io non merito quella ragazza così preziosa, non dopo quello che ho fatto. "

<<Ha detto che era con degli amici e questi l'hanno fatta bere e costretta a fare uso di qualche sostanza. E poi, come dice, hanno abusato di lei lasciandole dei lividi. Ma come ha detto il dottore sta bene.>> Phil mi guarda un pò scettico riguardante la storia di Tanya, ma io gli lancio un'occhiataccia.

<<Sai che non mentirebbe su una cosa del genere Phil. >> Gli dico cercando di convincere più me stesso che lui.

<<E tu sai benissimo che lo farebbe.>> Mi dice serio.

<<Dov'è Alex? >> Domanda Maggy, finalmente mi sta guardando.

"Ma che le è preso? "

Ora cosa diavolo le spiego.

<<A casa mia.>> Dico in un sussurro.

<<E sa che tu sei qui?>> Domanda ancora.

<<Si.>> Le dico tra i denti.

<<Perché è a casa tua? E perché non è qui con te? E perché tu sei qui? >> Aggrotta le sopracciglia e mi guarda male.

"Che cos'è un fottuto interrogatorio?"

<<Perché non ti fai gli affari tuoi Maggy? >> Interviene Phil.

<<Kevin...>> Lo sguardo di Maggy si fa serio e mi prende il braccio per farmi fermare. <<Lei tiene molto a te. Non farle del male...>> Dice con uno sguardo serio.

Quelle parole mi colpiscono dritte dentro al petto, dritto a quello che fino all'altro giorno chiamavo cuore, ma ora è solo pietra.

<<Io non merito una persona come lei. Alex ha bisogno di altro.>> Così dicendo, anche se vorrei tornare a casa, anche se vorrei portare Al nel mio cottage e tenerla stretta a me, entro nella stanza d'ospedale dove si trova Tanya.

"Il mio mondo si trasforma in piccoli frantumi."

Alex

Non è come penso, lui mi ama, lui vuole me. Me lo ha promesso, Kevin me lo ha promesso.

Che non mi avrebbe fatto del male, che non avrebbe amato nessun'altra apparte me, che non mi avrebbe spezzato il cuore.

Lui è andato via, Kev è andato dalla persona che gli ha spezzato il cuore incurante dei suoi sentimenti, senza pensare al dolore che gli ha provocato.

Eppure lo ha fatto.

"Kevin è ancora innamorato di Tanya. "

L'ho visto dal suo sguarda, dal panico nella sua voce prima di andare via, da come abbiamo litigato stamattina e l'atteggiamento che ha avuto l'altra sera.

Ho un dolore fortissimo al petto che a stento mi fa respirare, devo mantenere le lacrime. Non posso piangere davanti alla sua famiglia.

<<Alexandria stai bene?>> La madre di Kevin si avvicina lentamente con gli occhi fissi nei miei.

Mi tremano le mani, lo stomaco dolorante e mi sento come se mi avessero inflitto una lama tagliente dritta nel cuore.

Vorrei scappare, andare lontano da qui.

<<Si, si sto bene.>> Dico con un filo di voce. Il respiro mi manca e le parole fanno fatica ad uscire.

<<Le do una mano con i piatti.>> Le chiedo prendendo le posate e portandole in cucina.

Sentiamo la porta aprirsi con un tonfo, per poco non saltiamo per aria dallo spavento.

<<Dov'è la fidanzatina di quell'idiota di mio figlio? Eh?>> Sentiamo la voce di un uomo avvicinarsi alla cucina.

<<Che ci fa papà qui, mamma?>> Sussurra Astrid.

Lizzy, la madre di Kevin, ha lo sguardo severo, arrabbiato, i suoi lineamenti sono duri.

<<Gli avevi detto di Alex? >> Continua la ragazza.

<<Si è ovvio.>> Risponde lei?

<<Ma...>> Interviene di nuovo Astrid.

L'uomo che deduco sia il padre di Kevin, Patrick, entra barcollando nella sala da pranzo, appena i suoi occhi si posano su di me la sua espressione diventa severa e quasi disgustata.

Sento il mio viso infuocarsi, le mani mi tremano ancora di più, sento gli occhi velarsi di lacrime e la testa scoppiare.

L'atmosfera è tesa, la madre di Kevin fissa il marito con insistenza e lui guarda me come se avesse visto un mostro.

Astrid si è posizionata davanti a me quasi per difendermi.

<<Che ci fa una bianca nella mia casa?>> La sua voce è roca e piena d'ira.

<<Patrick...>> La madre di Kevin prova a calmarlo ma lui non gline da il tempo.

L'uomo le da una spinta così forte che lei cade a terra, mi scanso da Astrid e mi precipito verso la donna.

<<Lizzy stai bene?>> Le porgo una mano e cerco di tirarla su dal pavimento ma uno schiaffo mi arriva dritto in faccia.

Violento e doloroso che quasi mi fa girare la testa.

Non ci penso due volte mi alzo di scatto e lo spintono via con entrambe le mani così forte che l'uomo si ritrova con il sedere per terra.

<<Vattene di qui Alex. Vai.>> Lizzy mi prende per un braccio e mi trascina alla porta, mentre Patrick borbotta e grida parole orribili.

Apre la porta e mi fa uscire.

<<Vai al cottage. Sono contenta di averti conosciuta e mi dispiace per quello che è successo. Kevin è un bravo ragazzo sappilo. E ti ama tanto anche se fa degli errori. >> Mi abbraccia e mi stampa un bacio sulla guancia le lacrime prendono a scendermi e a rigarmi le guance.

<<Lizzy....>> Provo a dire qualcosa ma una morsa mi chiude la gola.

Il dolore alla guancia si fa sentire, ma quello al cuore è sempre più forte.

<<Vai.>> La sua espressione è un misto di dolore e dolcezza.

Chiude la porta e inizio a correre verso la casa di Kevin.

"Perché tutto questo, perché adesso? Kevin ti prego ho bisogno di te. Ti amo da morire."

Kevin

La stanza è ben illuminata, Tanya ha la testa rivolta verso la grande finestra dall'altro lato della stanza. Non appena mi sente entrare gira il volto verso di me.

<<Oh Kevin. >> Sul suo viso iniziano a scendere delle lacrime, ma la sua espressione sembra diversa.

Non è impaurita o triste, ne tanto meno sembra una persona che ha appena subito delle violenze.

<<Ehm, ciao. >> Stranamente è come se mi sentissi a disagio.

<<Vieni qui amore mio.>> Dice aprendo le braccia.

"Amore mio?"

Mi avvicino a lei e anche se un pò a disagio l'abbraccio e le stamoo un bacio sulla fronte.

<<Come stai? >> Le chiedo allontanandomi.

<<Oh è stato orribile. Ora che ci sei tu però sto molto meglio. Non mi lascerai mai più perché dobbiamo stare per sempre insieme. >> Dice Tanya guardandomi come se avesse vinto il primo premio ad una gara.

<<Tanya noi non stiamo insieme. >> Le dico cercando di essere calmo.

<<Tu mi hai baciata. >> Dice aggrottando la fronte.

<<E tu ti sei scopata tutta la città. >> Rispondo con il suo stesso tono.

<<Sai che non ti perdonerò mai per quello che hai fatto.>> Aggiungo accigliato.

<<Ti ho chiesto scusa. >> Dice, le lacrime che cadono dai suoi occhi.

"Hanno abusato di lei e io mi sto comportando da idiota solo perché sono arrabbiato con me stesso."

<<Voglio solo che siamo amici.>> Sussurra prendendomi la mano.

<<Ok.>> Dico a mia volta.

<<Che cosa ti è accaduto? >> Domando guardandola negli occhi. La sua espressione sembra tesa e abbassa lo sguardo.

<<Non è importante che tu sappia. Kevin sei qui ed è questo la cosa importa. >> Dice sorridendo.

Faccio un cenno di assenso con la testa anche se sono convinto che mi sta nascondendo qualcosa.

Mi siedo su una piccola sedia di fianco a lei, Tanya borbotta in continuazione ma io non le do molto ascolto.

Con Alex è diverso, lei fa parlare sempre e solo me, ascolta, sorride e si complimenta per qualunque cosa abbia fatto.

"Ti fa sentire ferio di te stesso."

Quando finalmente Tanya si è addormentata accendo il cellulare che avevo spento prima di entrare in ospedale.

Inizia a vibrare e ci sono un ventina di messaggi di mia madre e Astrid.

Il mio primo pensiero è Alex. Deve essere successo qualcosa.

Digito il numero, esco dalla stanza e chiamo mia madre.

<<Perché non mi hai risposto? >> Grida in lacrime la mamma dall'altra parte del telefono.

<<Che cosa è successo? >> Chiedo con il cuore in gola.

<<Tuo padre ha fatto del male ad Alex. L'ho mandata al cottage. >> Dice tra i singhiozzi.

<<Cazzo. Sono ancora in ospedale. >> Dico mentre esco dall'edificio.

<<Che cosa le ha fatto? >> Chiedo quasi tremando.

<<Le ha tirato uno schiffo. Kevin devi vedere come sta, povera ragazza dopo che sei...>> La interrompo prima di sentire ciò che più mi fa male.

<<Tu stai bene?>> Chiedo velocemente.

<<Si. È stata colpa mia.>> Risponde con rammarico nella voce.

<<Ti avevo chiesto di mandarlo via...>> Le dico urlando.

<Kevin ti prego....>> La sento ancora piangere.

"Devo trovare Alex prima che diventi buio."

<<Vado a cercare Alex non ho tempo di parlare con te. >> Così dicendo stacco la conversazione.

Nel mio cuore sento di essere ancora innamorato di Alex, di esserlo sempre stato.

Ma ora mi rendo conto di averla fatta soffrire, di aver visto sul suo viso troppe lacrime.

"Voglio che lei arrivi ad odiarmi. Ad odiare quello che c'è stato tra noi."

Posso arrivare a questo solo con una bugia, le dirò che sono innamorato di Tanya, che in fondo non l'ho mai dimenticata.

"Ma il mio cuore sarà sempre e solo della mia piccola."

Accendo l'auto ma prima di partire invio un messaggio al padre di Alex.

~La prego venga a prendere Alex, mio padre le ha fatto del male e io le ho spezzato il cuore.~

Salve bellissime...

Perdonate l'attesa ma ho avuto troppo da fare...

Ma ecco a voi il capitolo...

Come vi è sembrato...?

Spero vi sia piaciuto....

Un bacio Lina...=)

Ah dimenticavo domani ne pubblico un altro =)

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