Cap47 L'odio nei tuoi occhi.

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Alex

"Dove sei, dove diavolo sei? Kevin ti prego..."

Sono seduta davanti al portone del cottage, le ginocchia avvolte tra le mie braccia e strette al petto, le lacrime che mi scendono a raffica sulle guance.

"Perché tutto questo?"

Le mani mi tremano sempre di più, la testa mi scoppia.

Il cuore...il mio cuore quasi non lo sento più battere.

<<Alex...>> Sento una voce sussurrare il mio nome.

<<Kevin. >> Alzo la testa e lo vedo lì davanti a me che mi fissa negli occhi.

Il viso stanco e teso, gli occhi scuri più del nero,i cappelli arruffati. La sua espressione è un misto di rabbia e...paura.

Mi alzo di scatto pogiando una mano sul muro per darmi una spinta, mi sento così stanca che a stento riesco a camminare.

Gli avvolgo le braccia intorno e gli poggio la faccia contro al petto e le lacrime gli bagnano la camicia.

<<Kevin...>> Sussurro, ma lui non mi da il tempo di parlare.

<<Tuo padre sta venedo a prenderti.>> Dice con voce roca.

Alzo la testa e lo fisso negli occhi.

<<Cosa? No Kevin perché? >> Chiedo aggrottando la fronte.

<<Devi tornare a casa.>> Dice soltanto.

<<Kev...>> Provo ad avvicinarmi ma lui indietreggia e posiziona le mani davanti come per allontanarmi.

<<Al ti prego. >> Afferma passandosi le mani tra i capelli.

Gli occhi mi bruciamo e il respiro mi manca.

<<Che ti succede Kevin? Che cosa è cambiato da ieri?>> Chiedo cercando i suoi occhi.

Kevin abbassa lo sguardo.

<<Guardami Kevin...guardami.>> Gli prendo il viso tra le mani e lo costringo a guardarmi negli occhi.

<<Dove sei stato? >> Gli chiedo a denti stretti.

"No, non voglio sentirmi dire che non mi ama più, che tra noi non c'è stato niente di importante. Non voglio avere il cuore spezzato, non a causa sua. Lui mi ama."

<<Ti prego parlami. Kevin dove sei stato?>> Di nuovo la stessa domanda. 

"Sta soffrendo lo vedo nei suoi occhi. Sta soffrendo come me."

Kevin

Un solo respiro, mi somo concesso un solo respiro, quando l'ho ritrovata.

"Ma poi di nuovo l'apnea. Di nuovo i battiti saltati del mio cuore. Di nuovo la paura di perdere la mia anima."

Guardarla soffire così mi fa morire dentro.

Vorrei poter sprofondare in un abisso oscuro.

Vorrei poter tornare indietro e non farla innamorare di me.

Vorrei che tutto questo non fosse mai esistito.

"Ti amo cazzo, ti amo con tutto me stesso."

È questo ciò che vorrei dirle, ma non posso.

Non posso permettere che lei, Alex, la ragazza più bella e più dolce che avessi mai conosciuto possa soffrire ancora a causa mia.

La lascerò andare, devo la sciarla andare.

Ma le starò sempre accanto, il mio cuore è suo, e lo sarà per sempre.

Non la stringo a me anche se vorrei, non le lascio una carezza ne cerco di alleviare il suo dolore.

Vorrei sfiorare la sua guancia rossa, vorrei uccidere quel bastardo che l'ha toccata, che ha toccato la persona che amo di più in questo schifoso mondo.

Vorrei, ma non posso, se la toccassi, se solo sentissi il suo calore sulla mia pelle, non la lascerei più andare via.

<<Ti amo...>> Sussurra con un filo di voce. Le guance sono rigate dalle pesanti lacrime. Le mani le tremano.

"Ti amo anche io." Sono queste le parole che vorrei dirle.

<<Credo di non amarti più. >> Le parole mi escono dalla bocca e mi lasciano un gusto amaro sulla lingua.

"Bugie, su bugie...che schifo."

Alex mi guarda, è pallida ma le guance sono rosse come ciliege.

Il dolore si vede sul suo viso, si legge chiaro e tondo, mentre agita la testa in un lieve no.

<<Sono stata da Tanya. Sta male e ha bisogno di me.>> Non ho il coraggio di giardare i suoi occhi mentre dico queste parole, poco credibili persino alle mie stesse orecchie.

Lei continua a tenere lo sguardo fisso su di me.

<<No. No.>> Urla con rabbia.

<<Non puoi farmi questo Kevin. Non dopo quello che è successo, non dopo le nostre promesse. Kevin. >> Scandisce ogni parola come per imprimerle nella mia testa.

Ma non ce ne bisogno so quello che ci siamo detti, so quello che abbiamo fatto.

"E non lo dimenticherò per nulla al mondo. "

<<Abbiamo fatto l'amore.  Io sono tua Kevin. Sei mio. No, non puoi lasciarmi così, lei ti ha fatto del male.>>

Tra le mani tremanti stringe la mia camicia e mi scuote leggermente.

"La mia piccola."

<<Stai mentendo. Kevin stai mentendo. Ti prego.>> Continua ad urlare e io vorrei piangere.

Ingoia a vuoto per trattenere, dobbiamo smetterla, devo smetterla, devo allontanarla da me.

<<Non sto mentendo. Non ti amo più, o forse non ti ho mai amata. Lo vuoi capire.>> Cerco di alzare il volume delle voce, di tenere il tono roco e arrabbiato.

I suoi occhi si spalancano, come se avesse visto un fantasma.

<<Cosa stai dicendo? >> Mi chiede con un filo di voce.

<<Sono...sono innamorato di Tanya. >> Rispondo.

Se in questo momento qualcuno mi darebbe una coltellata dritta al cuore, non uscirebbe una sola goccia di sangue.

Sento il gelo, il freddo, calarsi tra di noi. Il calore e quel maledetto amore  che c'era prima ora non se ne vede neanche l'ombra.

"Anche se nei suoi occhi resta sempre il riflesso di me e nel mio cuore la dolcezza di lei."

Alex

Dio ti prego, fa che sia solo un incubo. Un brutto sogno da cui devo risvegliarmi. Ti supplico.

Sta mentendo. Lo so, lo conosco fin troppo bene.

Lui mi ha amato e mi ama ancora.

"È cosi? Ti prego fa che sia così."

E se fosse tutto vero e se lui non fosse mai stato innamorato di me?

Lei le ha spezzato il cuore, lei non merita Kevin.

Lui è mio, solo e soltanto mio.

<<Guardami negli occhi Kevin e dimmi che non mi hai mai amata. Dimmi che per te non conto niente, ne io ne quello che c'è stato tra di noi. Se mi dirai questo allora io ti lascerò andare.>> La voce è un sussurro impercettibile che mi rimbomba nelle orecchie.

Lui non mi guarda,  cerca di distogliere lo sguardo da me.

Se stesse dicendo la verità mi guarderebbe in faccia.

<<Sai qual'era il mio scopo fin dall'inizio. >> Dice stringendo le mani a pugno lungo i fianchi.

La testa mi pulsa e mi fa male, vorrei poter chiudere gli occhi per un solo secondo.

<<No, non lo so.>> Sussurro. Ingoio a vuoto e cerco di respirare.

<<Qual'era il tuo scopo Kevin, portarmi a letto, fare dei giochetti e poi sbarazzarti di me...?>> Senza neanche volervo sto urlando, lo spingo con entrambe le mani e lui indietreggia.

<<Rispondi, abbi almeno il coraggio di guardarmi in faccia e dirmi la verità. Kevin...>> Alza la testa e i suoi occhi incastrano i miei.

<<Si Alex, volevo scoparti, volevo vedere quanto mi avresti fatto godere. Era questo il mio scopo fin dall'inizio.>> Sputa ogni parola ferendo ogni parte del mio corpo.

"Mi sento morire."

<<Perché?...>> Le mie mani si stringono a pugno e inizio a colpire il suo petto. <<Perché? Sai quanto io tanga a te, perché mi hai fatto questo? Stai mentendo. Sei un lurido bugiardo.>> La rabbia cresce lentamente dentro di me come un vulcano in eruzione.

Kevin mi prende i polsi in una mano e mi stringe contro di se.

"Voglio solo che ritorni tutto come prima. Voglio solo che ritorni il mio Kevin."

Kevin

L'auto del signor Smith è ferma nel piccolo vialetto del cottage. Dopo il messaggio lui mi ha telefonato.

Gli ho detto la verità. Ogni singola parola.

Del bacio, di mio padre, delle mie pure e del fatto che Alex merita di meglio.

Lui non mi ha dato una risposta, ha detto soltanto che sarebbe venuto a prendere Alex.

Stringo ancora per qualche secondo la mia ragazza tra le braccia prima di dirle addio per sempre.

Non so quamdo smetterò di chiamarla così. Ma non smettero mai di amarla.

"Lei non mi perdonerà mai e questo mi fa paura più della morte. "

Ora mai il mio cuore sta lentamente morendo, così come la mia anima.

L'uomo scende dall'auto e si posiziona a pochi metri da noi. Mi ha guardato solo per un secondo sembra deluso.

Non ho mantenuto la fiducia che lui aveva in me ed è giusto che sia arrabbiato.

Vorrei ricevere un pugno in faccia o nello stomaco per sentire un dolore più forte di quello che provo nel petto.

<<C'è tuo padre...>> Sussurro ad Alex che ora si è calmata.

<<Ti prego non mandarmi via. Non mi importa farò tutto ciò che desideri, ti amerò con tutta me stessa. Ma non lasciarmi Kev. Ti amo.>> Dice lentamente, agita la testa e mi stringe più forte.

"Ti amo, piccola mia. Ti amo. "

<<Devi andartene. Non ti voglio più qui.>> La prendo per un braccio e la trascino verso l'auto.

<<No,Kevin no, ti prego. >> Urla cercando di fermarmi.

È stanca, è esausta, ha bisogno di riposare e di mangiare.

<<Signor Smith.>> Faccio un cenno a Jo.

Stringo Alex che si agita fra le mie braccia, mi stringe e affonda il viso nell'incavo del mio collo, bagnadomi con le sue lacrime.

Jo apre la portiera della macchina e prende la figlia tra le sue braccia.

<<No papà, aspetta no. Kevin.>> Continua ad urlare ma io mi allontano.

"Voglio scappare."

Sento di nuovo le sue braccia stringermi.

<<Aspetta...>> Sussurra.

<<Smettila...>> Le dico con voce roca e dura.

Le prendo di nuovo il braccio anche se ho lo sguardo fisso su di me di Jo.

La sbatto contro l'auto senza farle male e la fisso negli occhi.

<<L'ho baciata....>> Dico soltanto. Al mi guarda negli occhi. I suoi sono spenti e pieni di dolore.

Ingoio a vuoto per trattenere le lacrime.

<<L'ho baciata la sera in cui tu mi hai fatto la sorpresa. Ti ho mentito sono andato a casa sua e ci siamo baciati.>> Sul suo viso si disegna un'espressione di disgusto.

<<Eravamo in camere sua, solo io e lei e ci siamo dati dei baci.>> Le dico sotto voce.

"Odiaki amore mio, odiami."

<<Io ti odio.>> Sussurra.

E quelle parole mi fanno mille volte più male dello schiaffo pungente che mi arriva dritto in faccia che mi fa voltare la testa di scatto.

<<Vattene, è per il tuo bene.>> Le sussurro e mi allontano dall'auto.

Sento la portiera sbattere e l'auto partire.

Apro la porta di quella maledetta casa, e con la schiena contro al muro freddo mi accascio a terra in lacrime.

"Come si può amare qualcuno così tanto da sentirsi il cuore strappato via dal petto? "

Alex

"L'ha baciata e poi ha fatto l'amore con me."

Come ha potuto farmi questo?

Mentire e tradire, le cose che lui non ha mai tollerato. Le cose che lui ha provato sulla sua stessa pelle a causa della persona che ora dice di amare.

Sono stanca, sfinita.

Non avrei dovuto dargli quello schiaffo, non avrei dovuto urlargli in faccia in quel modo.

"Che cosa ho fatto?"

<<Hey...>> Mio padre prova a sfiorarmi un mano ma io mi scanso.

Non voglio parlare con nessuno. Non ho bisogno di parlare, ho bisogno di Kevin.

Non mi importa di quel maledetto bacio.

"Non mi importa, diamine. "

Stringo tra le mani il piccolo ciondolo a forma di cuore che lui mi ha regalato.

"È per il tuo bene."

Che vuol dire? Cosa significa che è per il mio bene?

Gli occhi pesanti a causa della stanchezza, allora li chiudo solo per un secondo. Lentamente sento il sonno impossessarsi del mio corpo allora cerco di addormentarmi.

"Sperando che questa non sia la fine della mia fiaba."

Ecco a voi il capitolo.

Come vi e sembra?

Spero vi sia piaciuto....

Domani il prossimo... =)

Un bacio la vostra Lina =)

AH DIMENTICAVO GRAZIE DI CUORE ♥♡♥♡

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