Cap55 La paura, il perdono, la proposta.

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Alex...

Il telefono vibra incessantemente e mi costringe ad aprire gli occhi, mi metto seduta e accendo l'abajour sul comodino, sono le due di notte.

Prendo il telefono e vedo una marea di chiamate da parte di Astrid.

Il mio primo pensiero va a Kevin

"Deve essergli successo qualcosa."

Seleziono velocemente il numero e Astrid mi risponde al secondo squillo.

<<Alex. Ti prego vieni qui...>> Supplica tra le lacrime.

<<Astri che succede? Kevin sta bene?>>  Chiedo cercando di restare calma, ma la voce,così come le mani,mi trema.

<<Ha avuto un incidente è in ospedale. Ti prego vieni qui.>> Dice tra un singhiozzo e un altro.

Il cuore si blocca all'improvviso, mi sento morire. "Kevin...amore mio..."

Mi alzo di scatto dal letto.

<<Arrivo subito.>> Dico riattancando.

Silenziosamente, per non svegliare Teddy e la mamma,  busso alla porta della camera dei miei.

<<Papà...>> Dico con un filo di voce. Le lacrime minacciano di uscire e mi sento la gola bloccata in una morsa.

"Kevin. Ti prego Dio fa che stia bene."

<<Papà svegliati.>> Dico un pò più forte.

La porta di apre lentamente, mio padre si affaccia in pigiama e con i suoi occhialini, ha lo sguardo assonnato.

<<Che succede Al? >> Il suo sguardo è preoccupato.

<<Papà, la...la sorella di Kevin mi ha telefonato. Lui ha avuto un incidente...>> Sussurro appena.

Mio padre mi guarda preoccupato, e le lacrime iniziano a scendere dai miei occhi, che bruciano come fuoco.

<<Va a cambiarti, andiamo da lui.>> Dice abbracciandomi.

Mi vesto velocemente, ed esco fuori dalla stanza, scendo in cucina dove papà mi sta già aspettando.

La mamma si è svegliata e sta parlando con lui quando entro nella stanza.

<<Alex non preoccuparti tesoro, vedrai che non gli è successo niente. Andate...>> Mia madre mi bacia la fronte e con mio padre ci dirigiamo all'auto.

Durante il tragitto non dico una parola sento il viso bagnato e rigato dalle lacrime.

<<Sta tranquilla...>> Sussurra.

Mio padre che cerca di confortarmi è una cosa che non succede da così tanto tempo.

Ma niente in questo momento può riempire il vuoto che ho dentro, se gli fosse accaduto qualcosa di terribile io ne morire.

Lui è la mia vita, è il mio cuore.

Perché tutto questo? Proprio ora che forse era sorta una piccola speranza per noi, per il nostro amore.

"Il mio cucciolo..."

L'auto si ferma davanti all'ospedale, ho quasi apura di scende ma mi faccio forza.

Entriamo nella sala di aspetto, vado verso l'infermiera. <<Kevin Anderson, ha avuto un incidente poche ore fa. Vorrei sapere la sua stanza. Perfavore.>> Dico con voce tremante.

La signora mi guarda dispiaciuta notando le mie lacrime.

<<Devo sapere lei chi è signorina, non posso darle queste informazioni.>> Dice agitando lentamente la testa.

<<Sono...sono la sua ragazza. La prego ho bisogno di sapere come sta...>> Balbetto con voce tremendamente debole.

Mi sento debole, ho paura, non posso perderlo...

"Non posso."

Ho bisogno di lui, di stringerlo a me.

L'infermiera fa un sospiro forte.

<<Stanza duecento venti. >> Neanche il tempo sentira la risposta che mi precipito subito a trovare la stanza.

<<Alex ti aspetto nella sala di attesa...>> Dice mio padre.

Non gli rispondo, trovo la stanza e apro la porta lentamente.

Mi gira la testa, gli occhi e lo stomaco mi fanno male, la gola è chiusa, le mani mi tremano forti e il cuore...

Mio dio il cuore...mi fa male così come il petto.

Mi porto una mano alla bocca quando finalmente lo vedo.

È seduto di lato sul letto per permettere all'infermiere di medicargli le ferite dietro la schiena.

"Kevin, il mio amore."

Il petto è ricoperto di lividi, il basso ventre e fasciato così come la mano, il braccio sinistro e pieno di graffi.

Ha i capelli arruffati e lo sguardo stanco, la madre e le sorelle sono sedute su un divanetto, nessuno si è accorto della mai presenza.

Anche se con tanta fatica mi costringo a parlare.

<<Kevin...>> Sussuro.

Il suo sguarda si alza dal pavimente verso di me, così anche quello delle donne.

I suoi occhi spenti mi guardano tristi e rammaricati.

<<Al...>> Dice un sospiro.

Vorrei avvicinarmi a lui, stringerlo e non lasciarlo andare mai più.

Ma tutto ciò che riesco fare e stare lì, davanti alla porta, bloccata.

Le lacrime mi scendono ininterrottamente.

Sembra passato un secolo dall'ultima volta che ho guardato i suoi occhi.

"Amore mio."

Mi stringo piu forte nella felpa, non fa freddo, ha smesso di piovere eppure ho un brivido he mi percorre lungo la schiena.

Dopo quello che mi è sembrato un secolo, finalmente Kev apre bocca.

<<Fuori. Uscite tutte fuori, voglio stare da solo con lei.>> Dice con voce roca.

La madre di Kevin e il resto delle persone escono dalla stanza.

<<Vieni qui piccolina...>> Dice Kevin sussurrando.

Mi precipito tra le sue braccia senza fargli male, poggio le mie mani sul suo petto come ler alleviare il dolore, sia il suo che il mio.

Immergo il viso nell'incavo del suo collo e lo bagno con le mie incessanti lacrime.

<<Amore mio...>> Dice stringendomi forte a se.

<<Kevin, ho avuto così tanta paura. >> Sussurro.

<<Sch sch...non piangere, ti prego.>> Mi dice sfiorando la mia guancia con il suo naso in piccole e dolci carezze.

"Stare tra le sue braccia è come svegliarsi da un sonno eterno..."

Kevin...

Vederla così distrutta, sulla soglia della porta, con le guance rigate dalle lacrime, gli occhi lucidi e le mani tremanti...mi ha quasi ucciso una seconda volta.

"La prima è stata quando il mio cuore ha smesso di sbattere perché l'ho lasciata..."

Il dolore dei lividi e dei graffi non è minimamente paragonabile al dolore che sento al petto.

Ma lentamente, sentire le sue carezze sulla mia pelle, il suo respiro e il suo dolce profumo, mi fa sentire meglio e mi da un briciolo di speranza.

Il suo pianto è silenzioso, pieno di dolore e di sofferenza.

Vorrei poter dire o fare qualcosa di giusto, per vedere sul suo viso anche solo un accenno di sorriso.

Ma mi limito a tenerla stretta fra le mie braccia, a sentire i suoi singhiozzo contro la mia spalla e ad accarezzarle dolcemente i capelli.

Ho solo bisogno di sapere le parole che la farebbero stare bene...

"Ti amo.."

Sono le uniche che mi vengono in mente.

Ma non posso, devo aspettare che sia lei a fare il primo passo, quando lo desidera e quando si sentirà pronta.

Le accarezzo una guancia con le labbra senza soffermarmi troppo su nessun punto, voglio sentire tutta la sua pelle e tutto il suo calore.

La testa mi fa ancora male e anche il punto in cui la cintura di sicurezza mi ha stretto.

Lentamente Alex si scansa di pochi centimetri da me per guardarmi negli occhi, con le mani mi accarezza le guance e i capelli.

I suoi occhi sono ancora pieni di lacrime e il labbro inferiore le trema, così anche le sue fragili dita.

<<Non so cosa dire...>>Ammetto con un mezzo sorriso.

<<Ti odio...>> Dice seria.

<<C...cosa?>> Balbetto come un idiota.

<<Ti odio.>> Ripete fissandomi negli occhi con i suoi di un verde scuro.

<<Ehm...>> Non so cosa dire.

<<Vuoi sapere perché? >> Chiede aggrottando la fronte.

<<Si?>> Chiedo più a me stesso che a lei.

<< Odio il modo in cui mi hai parlato. Odio il modo in cui guidi la mia macchina senza pensare a quel che fai. Odio quando mi fissi senza dire una parola. Odio tutto quello che mi hai fatto.Ti odio talmente tanto che mi fa star male e ti vorrei uccidere allo stesso momento.Ti odio perché mi hai mentito. Odio quando mi fai ridere, perchè finisco per desiderarti sempre di più, ancora peggio quando mi fai piangere. Odio quando non ci sei. E il fatto che tu non abbia chiamato. Ma la cosa che odio di più è il fatto che io non riesca a odiarti, nemmeno un pò. Perché, maledizione, Kevin ti amo troppo.>> Dice tutto d'un fiato, agitando la testa freneticamente.

<<Tu cosa?>> Chiedo.

"Ha detto che mi ama...l'ho sentito con le miei orecchie."

Cavolo...due parole, cinque maledette lettere...mi fanno stare bene...sentirle pronunciare da lei mi fa stare bene.

Gli angoli della sua bocca si alzano leggermente quasi in un sorrisino.

Poi sospira forte e si morde il labbro.

"Come vorrei mordere anche io quel labbro."

<<Stai bene?>> Mi chiede dolcemente.

La sue espressione e preoccupata.

<<Si, sto bene piccolina.>> Le rispondo stampandole un bacio prolungato sulla guancia, lei chiude gli occhi e arrossisce per poi abbassare la testa.

Metto l'indice sotto al suo mento in modo da alzarle il viso e costringerla a guardarmi negli occhi.

<<Sei bellissima. Cavolo mi sei mancata così tanto, la tua voce, le tue carezze...>> Dico stringendo per un secondo gli occhi.

<<Anche io ti amo.>> Le sussurro. <<Mi dispiace per ciò che ho fatto, volevo solo proteggerti da mio padre. Ma forse gli somiglio più di quanto immaginavo. >> Le dico distogliendo lo sguardo dal suo.

<<Stupido...>> Afferma, poi mi arriva una pacca con la mano, dritta sulla testa.

<<Auch...perché? >> Chiedo strofinandomi la parte lesa.

<<Perché sei uno stupido. Non dare la colpa agli altri per quello che hai fatto tu.>> Dice con le lacrime che le ronzano ancora negli occhi.

Restiamo in silenzio per un pò a guardarci e a scambiarci piccoli sorrisini.

"Cazzo...voglio un bacio...voglio sentire il suo sapore dolce e delicato sulle mie labbra."

Posa una mano fresca sulla mia fronte che mi fa quasi sussultare.

<<Hai la febbre. >> Afferma aggrottando le sopracciglia.

<< Puoi perdonarmi? >> Le chiedo quasi disperato.

<<Devi metterti qualcosa addosso. >> Dice spostandosi da me.

<<No, dove vai...? Sei mia.>> Mi lamento.

Amo stare tra le sue braccia.

Prende una felpa dal borsone che mi ha portato mia madre, e me la infila lentamente dalla testa. Mi lamento appena ma non lo do a vedere.

<< Devi riposare.>> Mi dice mentre sistema le coperte per farmi sdraiare.

<<No.>> Dico mettendo il broncio.

<<No?>> Alza un sopracciglio.

<<Voglio parlare con te...>> Dico serio.

<<Devi dormire...>> Afferma mettendo le mani sui fianchi.

"Odio quando fa così...ma la amo da impazzire..."

Alex♥

Testardo di un ragazzo...

Pff, ho detto che deve riposare ma non mi ascolta e ora vuole parlare...

Noo...deve dormire.

<<Ho fatto l'errore più grande della mia vita...>> Inizia a parlare serio, il suo sguardo dritto nel mio.

<<Vieni qui? Vorrei stringerti forte. L'unica cosa che mi fa stare bene sei tu.>> Si passa una mano tra i capelli quasi imbarazzato.

Gli stringo le braccia al collo e gli bacio una giancia.

<<Hey piano piccolina...>> Dice lamentandosi, mi scanso di un centimetro.

<<Scusa.>> Dico imbarazzata.

<<Vieni qui.>> Mi attira a se e tiene le mani sui miei fianchi.

Poi diventa serio.

<<Quando...quando ho avuto l'incidente, quando ho sentito quel rumore assordante. Per un istante prima di chiudere gli occhi, io ho pensato a te. Se fosse successo qualcosa di più grave io...>> Abbassa la testa e mi stringe con più forza.

<<No. Amore mio no. Se ti fosse successo qualcosa io ne sarei morta.>> Gli dico prendendo il viso tra le mani.

Immerge una mano nei miei capelli e avvicina la testa alla mia, con l'altra mi stringe la vita.

Siamo vicinissimi le nostre labbra sono a un millimetro di distanza.

"Quanto desidero un bacio...se non si sbriga finirò per impazzire. "

Ma niente...non mi bacia...

"Accidenti a lui. "

<<Resti con me stanotte?>> Chiede diminuendo la stretta.

<<Si, è ovvio, devo tenerti d'occhio.>> Gli dico.

Sorride dolcemente.

<<Mettiti a letto, vado ad avvisare mio padre.>> Gli dico.

Dico a mio padre che resto in ospedale con Kevin e lui mi saluta, ci organizziamo che sarò io a chiamarlo quando deve venire a prendermi.

Torno nella stanza dopo aver salutato anche la signora Anderson e le ragazze dopo che sono uscite dalla camera di Kevin.

Gli tocco di nuovo la fronte che è ancora calda, prendo un piccolo asciugamano e lo bagno sotto l'acqua fredda e glielo metto sulla fronte.

<<Viene a dormire vicino a me?>> Chiede come un bambino che vuole le caramelle.

<<No dormirò sul piccolo divanetto lì. >> Dico indicando l'oggetto dietro di noi.

<<Vieni qui.>> Dice con una smorfia di dolore stampata in faccia.

Mi prende per la vita e mi catapulta sul lettino.

<<Kevin fa il bravo o ti farai male.>> Dico canzonandolo.

<<No, non posso fare il bravo, non posso resisterti ne aspettare solo un altro secondo. Voglio le tue labbra sulle mie. Voglio le tue carezze. Voglio il tuo amore e voglio amarti. Per sempre, fino alla fine dei miei giorni.>> Così dicendo mi fa sdraiare di fianco a lui.

Ci mettiamo sotto le coperte e ci teniamo stretti.

Gli accarezzo dolcemente i capelli e lo guardo con un sorriso che lui ricambia magnificamente.

<<Kevin.Ti amo da morire e ti ho sempre amato. Non ho mai smesso perché credo in quello che provo per te e so che tu provi le stesse cose nei miei confronti.>>

Gli dico sorridedogli teneramente,  lui mi stringe di più al suo petto.

Poi avvicina il suo viso al mio molto lentamente,  ingoio a vuoto come fosse la prima volta, le sue labbra accarezzano le miei in un bacio delicato e dolce che lentamente si fa sempre più passionale e intenso.

Sento la sua lingua accarezzare la mia e avvolgersi come in una danza perfetta, lo sento gemere e sospirare forte.

Mi gira sul materasso e mi ritrovo sopra di lui, gli mordo il labbro, lo tiro e lo lecco dolcemente.

Poi lo sento sospirare forte e un gemito di dolore gli esce fuori dalle labbra.

<<Mio dio mi sei mancata, piccola.>> Dice stringendo il mio sedere per farmi sentire la sua erezione.

"Oddio...si sto impazzendo."

<<Kev stai troppo male ed è pericoloso. Fammi sdraiare di fianco a te.>> Gli dico cercando di staccarmi un pò da lui.

Continuo a baciarlo e gli stringo i capelli con entrambe la mani, gli lascio una scia di baci sul collo.

"Cavolo...devo fermarmi."

<<Basta Kevin, basta.>> Così dicendo mi metto di fianco a lui e lo abbraccio.

<<Ti amo da morire.>> Mi dice il mio amore.

<<Anche io.>> Gli poggio la testa e una mano sul suo petto e continuo a lasciargli teneri baci sull viso e sui lividi.

<<Alex...i tuoi baci alleviano il mio dolore. Posso chiederti una cosa?>> Mi chiede il mio bellissimo (e finalmente di nuovo mio) fidanzato.

<<Si cucciolo...>> Dico quasi già nel sonno.

<<Vieni a vivere con me?>> Mi domanda come se fosse la cosa più naturale del mondo.

Lo guardo negli occhi.

<<Sei serio?>> Gli chiedo mordendomi il labbro.

<<Si. Ho capito che ti amo più della mia stessa vita. Senza di te non posso vivere. Allora?>> Dice un pò insicuro.

Lo gurdo per un pò e gli sorrido.

"Mmh me ne ha fatte passare fin troppe per dirgli subito di si...non è che voglia vendicarmi ma..."

<<Ci devo pensare.>> Gli rispondo.

<<Oh, ehm...ok...aspetterò. >> Dice sorridendo e stringendomi più forte.

<<Ora dormi, non sopporto di vederti conciato così. >> Gli dico seria.

<<Ok amore...buonanotte.>> Mi dice stampandomi un bacio sulla fronte.

<<Buonanotte a te cioccolatino. >> Gli do un tenero bacio sul petto.

"Si...voglio vivere con te!!!"

Salveee bellezzeeee...

Ecco il capitolo spero con tutto il cuore che vi sia piaciuto...

Ho pensato di non scrivere niente di drammatico...

Un pò triste e un pò divertente...

Cosa ne pensate della proposta di Kev?

Ditemi un parere...
Baci Lina ♥ ♡

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