Cap56 Finalmente io e te...

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Kevin ♡

"Che rottura!"

Sono già due giorni che mia madre, le mie sorella e la mia piccola Alex mi stressano e mi trattano come un bambino.

'Mangia.'

'Dormi.'

'Copriti bene che fa freddo.'

Aahh...finirò per diventare matto.

Anche se ho dovuto lottare per due interi giorni, sono riuscito a convincere tutti di stare abbastanza bene per tornare a casa, non è proprio la verità, ma non mi andava di restare rinchiuso in quel maledetto ospedale.

Mi alzo dal letto senza fare troppo rumore.

Alex ha dormito in ospedale la prima sera, la seconda è tornata a casa per prendere dei vestiti e venire a stare un pò da me.

"No, non mi ha ancora dato una risposta alla proposta di venire a vivere con me."

Per ora resterà solo per qualche giorno,  il tempo di riprendermi.

Il solo pensiero che lei stia di nuovo lontana da me mi fa stare male, mi provoca un dolore lacerante al petto.

Mi infilo in bagno e aspetto che l'acqua della doccia diventi calda.

Mi tolga la fasciatura intorno al torace e quella sul braccio e la mano. Mi sfilo i pantaloni della tuta, con molta calma, perché il dolore si fa sentire, e controllo se l'acqua sia abbastanza calda, poi mi infilo sotto la doccia.

Rilasso i muscoli e sento il dolore alle ferite alleviarsi lentamente.

La prima notte ho dormite bene grazie agli dolorifici che mi hanno somministrato, ma la notte passata ho avuto gli icubi e la febbre mi fa stare ancora peggio.

Nel sogno ho rivissuto il moemnto in cui il tizio nell'altra auto mi è venuto addosso con la sua jeep.

"Cazzo..."

Quando finalmente ho rivisto Al mi sono reso conto di quanto mi sia mancata, poterla stringere di nuovo tra le braccia, sentire il suo profumo e la sua dolce bocca conto la mia.

"Cazzo, quanto la amo..."

<<Kevin...>> Sento la voce di Alex, timida e quasi un sussurro, è così preoccupata per me che cerca di non lasciarmi solo neanche un secondo.

E questo mi rende così felice che il mio amore diventa sempre più grande, e sono certo che anche per lei è lo stesso.

Bussa timidamente e la voce è sottile e lieve, quanto mi è mancata anche solo sentirla parlare.

<<Kevin,stai bene? Hai bisogno di aiuto?>> Dice aprendo poco la porta.

<<Si piccolina, sto bene. Non preoccuparti non ho bisogno di aiuto. >> La rassicura, ma lei è già entrata.

La tenda è l'unica cosa che ci separa, stranamente stare nudo davanti a lei mi fa sentire un pò in imbarazzo.

"Che idiota."

Ha le guance arrossate e non mi guarda, sembra più in imbarazzo di me. Prendo un asciugamano e me lo avvolgo intorno alla vita mentre esco dalla doccia.

Senza neanche pensarci le prendo il viso tra le mani e mi fermo ad un centimetro di distanza dalle sue labbra costringendola, così, a guardarmi.

<<Buongiorno.>> Sussurro fissando i suoi occhi.

Si morde il labbro e mi guarda sorridendo.

<<Giorno a te cucciolo.>> Dice strofinando il suo naso contro il mio.

<<Ti amo.>> Le dico avvicinandomi per baciarla.

<<Mhmh...>> Dice agitando la testa in un no e stringendo le labbra in una linea sottile.

<<Cosa?>> Dico perplesso dal suo atteggiamento.

Non mi risponde, agita di nuovo la testa in un no e si morde il labbro.

<<Non vuoi baciarmi?>> Domando aggrottando la fronte.

<<No.>> Afferma spostandomi le mani.

Prende un altro asciugamano e mi tampona i capelli alzandosi sulle punte, mi abbasso un pò per rendere le cose più semplici.

<<Sei arrabbiata?>> Le chiedo mentre continua ad asciugare i miei capelli e poi lentamente le spalle e il petto con molta attenzione per non farmi male.

Non mi risponde e tanto meno mi guarda negli occhi, semplicemente mi prende la mano e mi porta in camera facendomi sedere sul letto.

Prende l'asciugacapelli e dei vestiti puliti e sistema tutto accuratamente sul letto di fianco a me.

Notando che Al non mi rivolge la parola, vorrà dire che mi divertirò un pò a prenderla in giro.

<<Bene. Visto che la mia ragazza non ha intezione di rivolgermi la parola, significa che devo trovarmene un'altra. >> Dico con un mezzo sorriso.

Nenache il tempo di finire la frase che mi ritrovo Alex di fronte a me che mi stringe forte la ferita all'addome con una mano e con l'altra mi tiene il mento in modo da guardarla dritto negli occhi.

"Cazzo, cazzo, la desidero così tanto che mi sento morire. È così sexy quando si incazza...."

<<Aaah...>> Mi lamento per il dolore.

<<Prova solo a spezzarmi di nuovo il cuore e ti giuro che ti taglio le palle Kevin. Sei mio. Chiaro? >> Dice arrabbiata.

Resto stupito dalla sua affermazione.

"Auch...le mie...per la miseria non scherza."

Lo vedo dai suoi occhi, dalla sua espressione,  dalla sua voce dura e dalle lacrime che iniziano a brillare nel suo sguardo.

Mi alzo in piedi e di soprassalto l'abbraccio forte e la tengo stretta a me, contro il mio petto, Alex ricambia con forza ma con attenzione a non farmi male.

"Anche se mi ha quasi ucciso."

<<Non lo farò mai più Alex, ti amo da morire.>> Le sussurro baciandole i capelli.

<<Sei uno stronzo. E scordati che te lo dirò anche io, almeno fino quando non ti sarai fatto perdonare per bene. >> Dice alzando la testa verso di me.

<<Ti posso dare un bacio?>> Le chiedo avvicinandomi di più a lei con le labbra.

"Ti prego,  ti prego, ti prego..."

Sembra quasi che si sia decisa a ricambire quando la porta si spalanca all'improvviso e mia madre si fionda dentro come un razzo.

Alex si sposta da me facendo tre passi indietro e io mi ritrovo da stringere forte Al tra le mani a stringere forte l'asciugamano per non far vedere la mia fottuta erezione a mia madre.

<<Cazzo, non puoi bussare quando entri mamma? >> Dico accigliato sedendomi sul letto.

<<Sono tua madre. Posso entrare quando voglio. E non imprecare davanti a me. >> Afferma.

Prima di tornare a casa mi ha detto che si sente in colpa per quello che è successo,per mio padre, per Alex e per l'incidente.

Invece non è stata colpa sua ma solo e soltanto mia, ho fatto tanti errori, soprattutto con la mia piccola, e ora sono io a doverne pagare le conseguenze, così l'ho rassicurata ma lei non è convinta.

Al è imbarazzata dalla presenza di mia madre e me mezzo nudo, così,  le prendo la mano e le faccio fare qualche passo verso di me.

<<Kev...>> Sussurra con lo sguardo basso.

<<C'è Alex a prendersi cura di me, puoi anche andare a casa mamma, a riposare.>> Le dico guardandola mentre continuo a stringere i fianchi di Al con il braccio.

<<Oh...>> Mi guarda per un pò. <<Lo so che c'è lei. Ma so quello che le hai fatto e temo che possa ucciderti.>> Dice con un ghigno divertito sulla faccia.

Alex si copre la bocca per nascondere il sorrisino.

"È così dolce...come ho potuto farle tutto quel male..."

<<E poi deve essere lei a scegliere se stare qui o meno.>> Afferma alzando un sopracciglio.

<<Oh, si. Certo che voglio restare signore Anderson. Mi occuperò io di Kev e prometto che non lo ucciderò.>> Dice la mia piccola con un sorriso.

"O si che la amo..."

Ora devo solo convincerla a venire a vivere qui da me.

Alex♥

La signora Anderson non smette di parlare e noto che Kevin sembra molto accigliato.

Prima di venire in camere Lizzy ha parlato un pò con me, mi ha raccontato quello che è successo, i continui litigi tra lei e Kev,  la rabbia di lui contro il padre e l'incidente.

Ho anche scoperto che Kevin stava venendo da me e che un pazzo gli ha tagliato la strada.

"E non so perché mi sento un pò in colpa."

<<Allora io vado.>> Afferma la signora anderson guardando sia me che Kevin.

<<Ciao mamma.>> Dice Kev con un gesto della mano.

<<Arrivederci Lizzy. >> La saluto con un sorriso.

Poi finalmente esce dalla stanza e chiude la porta.

Restiamo da soli a guardarci come due che si stanno appena conoscendo, come il mio primo giorno all'accademia. Quando i nostri sguardi si sono incrociati ed è scattata una scintilla che è poi diventata un fuoco ardente.

Anche se sono preoccupata per lui cerco di nasconderlo, non solo perché la madre mi ha raccontato che ha avuto un incubo stanotte e che ha dormito male, anche se lui non vuole darlo a vedere, ma anche perchè la febbre non scende e lui non vuole farsi curare da un medico e si lamenta ogni volta che deve prendere le medicine.

" Aahh gli uomini."

"Dice che sta bene. Ma io lo conosco e so che non è la verità. "

Ho parlato molto con Lizzy, del fatto che lei si sente molto in colpa per l'incidente, e del comportamento di Kevin nei confronti del padre.

Mi ha chiesto di aiutarla a ricostruire il rapporto tra i due, ma ad essere sincera non so che fare.

Non è che voglia che il mio ragazzo non abbia buoni rapporti con il padre, anzi vorrei che tutto si sistemasse. Il problema sta nel semplice fatto che io ancora devo ricostruire il mio di rapporto con Kevin,  come posso mettermi in mezzo ad un situazione del genere?

Comunque sia le ho promesso che parlerò con il cucciolo ( anche se davanti a lei lo chiamo Kevin ) e che cercherò in qualche modo di fare qualcosa di giusto.

<<A cosa stai pensando?>> Mi domanda serio il ragazzo seduto di fronte a me.

Gli ho asciugato per bene i capelli e ora non riesco a staccarmi più da lui.

"Per quanto io possa essere ancora un pò arrabbiata con lui, il semplice fatto che lo ami mi fa diventare pazza di Kev, tanto da non riuscire più a mollarlo."

Continuo il 'gioco del silenzio' che ho cominciato poco prima, un pò per fargli capire cosa ho provato io quando lui non si è fatto sentire, un pò per punzecchiarlo.

Anche se il gesto di prima è stato un pò crudele da parte mia e anche volgare, non ho certo intezione di tagliargli le palle, l'ho fatto per una giusta causa.

"Non è bello avere il cuore spezzato, ancor di più sentirti dire che può trovare un'altra ragazza."

Si certo, ma deve passare prima sul mio cadavere, dopo che gli ho tagliato i gioielli di famiglia e averlo preso a calci nel culo.

"Ho intezione di farlo implorare. "

E poi ho così tante cose a cui pensare che la testa mi scoppia.

Credevo che una volta tornati più o meno insieme avrei potuto dormire in santa pace, ma no.

Il mio pensiero è costantemente con lui e per lui, e per ora sapere che non è in buona salute mi uccide e mi rende debole.

<<Stai mangiando vero?>> Mi domanda premuroso.

Io fingo di non averlo sentito.

È ovvio che sto mangiando, non si vede? Forse i primi giorni non sono stata molto attenta e ho saltato qualche pasto, ma ora sto meglio.

Lui è tornato ad essere mio e io sono sua.

"E questo mi da vita."

Prendo un paio di boxer nel cassetto e glieli porgo, lui mi guarda alzando un sopracciglio e poi li prende, io mi giro di scatto mentre lui se li infila.

<<Mi spezza il cuore non poter sentire la tua voce...>> Dice con tono rauco e basso.

<<Amo sentirti chiacchierare.>> Continua.

"Oooh il mio cucciolo."

Mi mordo il labbro più forte che posso.

È solo uno dei suoi trucchetti, deve soffrire come ho sofferto io.

"Beh, almeno un pochino."

Mi giro di nuovo e vedo il mio bellissimo e sexy fidanzato mezzo nudo che mi guarda con gli occhi da orasacchiotto coccoloso e innocente.

"Maledizione...!"

"Perché è così dannatamente bello che mi fa persino mancare il respiro?"

Il cuore mi batte all'impazzata e sento le mani che mi tremano nello sfiorare la sua pelle.

Mi scanso da lui e prendo, dal cassettone di fronte al letto, tutto l'occorrente per medicare le ferite, lo faccio sedere e gli spargo l'unguento per i lividi e i dolori muscolari, poi lentamente gli sistemo la fasciatura.

Visto che la fascia deve ricoprire tutto il giro vita sono costretta ad avvicinarmi di molto al suo viso.

Strofina il suo naso contro il mio e prova a baciarmi ma io mi scanso prima del tempo.

"Non provarci..."

Medico per bene anche il braccio, alcuni graffi sul petto e la mano.

Nel frattempo con l'altra mano mi accarezza la parte posteriore della coscia e mi avvicina sempre di più a lui.

Lo guardo storto e Kev mi sorride.

Faccio per andare verso il bagno per sistemare le bende che mi sono rimaste ma lui mi attira a se tirandomi per la maglietta, mi sposto di nuovo e lui mi tira ancora, e ancora.

Lo guardo male, incrocio le braccia al petto e alzo un sopracciglio.

Lui mi guarda con un ghigno divertito

<<Mi scusi signorina infermiera, avrei bisogno di aiuto. >> Mi dice porgendomi un paio di pantaloni della tuta puliti, che ho preso dall'armadio.

Lo guardo per un pò e poi, lui si infila i pantaloni ai piedi e si alza.

Lo guardo stringendo gli occhi.

Con entrambe le mani tengo i lati dei pantaloni e glieli alzo, li faccio salire lentamente, arrivata su gli lego il laccetto tenendo lo sguardo basso sulle mani.

"Beh...più o meno. "

Alzo la testa e gli sferro un morso sul petto dove non ci sono lividi, e lui sussulta.

<<Aah, cazzo piccola, lo sapevo che me l'avresti fatta pagare.>> Così dicendo mi catapulta sul letto con ancora, sul viso, un ghigno divertito.

È in piedi di fronte a me.

<<Cazzo, mi fai fottutamente impazzire quando sei incazzata.>> Afferma.

Mi ritrovo sotto di lui con la maglietta che mi è salita quasi a metà della pancia.

Inizia col lasciarmi una scia di baci che parte dalla guancia giù fino alla base del collo, la bocca semi aperta da farmi sentire il calore della sua lingua e mi graffia appena con i denti, con una mano mi stringe delicatamente entrambi i polsi, con l'altra mi accarezza la pelle della pancia sotto la maglietta.

" Resisti Alex, resisti."

I capelli scompigliati e la barba leggera mi solleticano il collo, i denti mi graffiano delicatamente in morsi leggeri.

Cerco di mantenero un pò di contegno ma, cazzo ( Al non imprecare!) è da così tanto tempo che lo desidero.

"Accidenti a lui, al mio maledetto e scemotto fidanzato."

Si sposta tra le mie gambe, allargandomi le cosce, e si posizione nel centro,  riesco a sentire la sua erezione pulsare contro la mia intimità.

Inarco la schiena contro la mia volontà, provo a resistere ma non ci riesco.

<<Ti sono mancato piccolina. Non è cosi?>> Dice con la bocca schiacciata contro la pelle del mio collo.

Mi stringe un seno con la mano, così forte che quasi sento dolore ma allo stesso tempo è così maledettamente piacevole.

Continua a tenermi le mani strette sulla testa e non mi da la possibilità di muovermi, cerco di fare qualche movimento ma Kev mi tiene stretta con il suo peso.

<<Cazzo, tu mi sei mancata da morire, miss pugile. Cazzo. Piccola ti amo, sarei morto per te. >> Mi lascia le mani e io le immergo nei suoi capelli.

Lo strattono delicatamente e afferro la sua bocca con la mia in un bacio.

"Oddio quanto mi è mancato. "

Prende il controllo del bacio che diventa così inteso e passionale che mi sento il cuore esplodere come un vulcano in eruzione.

Si stacca per un secondo e mi sflia la maglietta dalla testa tenedo gli occhi sempre incastonati nei miei.

<<Sei mia. Solo mia.>> La sua voce è roca.

Mi bacia la pancia, e sento la sua lingua calda e delicata accarezzare la pelle del basso ventre in movimenti lenti e forti.

<<Sei così dolce e io sono maledettamente affamato.>> Sussurra mordendomi un fianco, poi lentamente risale sul seno con una scia di baci a bocca aperta, poi sul collo con un morso leggero che mi fa sussultare.

<<Ti amo. E questa è la sensazione più bella che si possa mai provare. Ti amo, ti amo, ti amo da morire e non smetterò mai più di dirtelo amore mio...>> Lo guardo negli occhi e il suo color nocciola diventa così intenso che quasi lo sento bruciare.

Mi bacia dolcemente le fronte, le guance, la punta del naso. E vedo una lacrima scivolare sul suo viso.

Gliela asciugo con il dorso della mano e gli accarezzo dolcemente i capelli.

Lo bacio , gli tiro il labbro inferiore e gli sorrido.

<<Kev, ti amo da impazzire, ti amo da morire, da non dormirci la notte, fino alla follia. Sei l'unica persona che è riuscita a distruggere quella corazza che mi ero costruita perché avevo paura del mondo. Ti amo perché mi fai sentire speciale, felice e bella. Perché mi sopporti e perché so che non mi lascerai mai più. Ti amo semplicemente perché sei tu e io non posso fare  a meno di te.>> Sussurro dolcemente ogni parola e vedo la sua espressione cambiare.

I suoi lineamenti si rilassano e mi sorride teneramente, mi bacia con dolcezza, tanti teneri baci a stampo su tutto il viso.

<<Temevo che non avrei sentito ancora per molto la tua voce. Piccolina. La mia piccola, dolce, tenera e bellissima fidanzata. Cazzo quanto ti amo.>> Dice mentre le sue mani vagano su tutto il mio corpo in carezze, come per rivendicare il suo possesso.

"Si sono sua e non voglio essere di nessun altro."

Kevin ♡

Le sue parole mi sono arrivate dritte nel cuore e mi gonfiano il petto e l'anima.

Tutto quello che è successo, il dolore, l'incidente, la paura.

Il timore di non poterla stringere più tra le mie braccia, di non poter sentire il suo dolce sapore e il suo profumo intenso e così buono da non dimeticarlo più.

" Mia solo mia..."

La desidero. Ora.

Continuo a baciarla e le sbottole i jeans, soffermandomi sulla cerniera, lentamente fissando i suoi occhi verdi come il mare, con quelle bellissime sfumature di giallo.

<<Che intezione hai cucciolo?>> Dice Al attirandomi in un bacio più inteso.

<<Mmh, tu che vorresti fare?>> Le chiedo tra un bacio e l'altro.

<<Non sei certo in condizioni di poter fare quella cosa lì. >> Dice arrossendo e mordendosi il labbro.

<<Quella cosa lì? >> Domando con un sopracciglio alzato.

<<Ti decidi a toglierti di dosso?>> Mi domanda sorridendo.

<<Non ho alcuna intezione di lasciarti andare.>> Le dico mordicchiandole il collo.

Ride, ride di gusto e di pancia.

<<Mi e mancata la tua risata...>> Dico divertito.

<<Ah si...cosa ti è mancato più di me?>> Domanda guardandomi con un sorrisino.

<<Mmh tutto direi.>> Le dico sdraiandomi e trascinandola su di me.

<<Piano o ti fai male Kev. >> Dice preoccupata.

<<Sto bene. Piccola.>> La rassicuro.

Mi bacia le ferite quasi come se volesse alleviare il dolore, il solo problema è che mi sento tremendamente stanco e la febbre non vuole scendere.

Tira la coperta su di noi e ci accoccoliamo per riscaldarci.

<<Non possiamo stare tutta la mattinata qui.>> Afferma baciandomi la fronte.

<<Guarda qui, hai la febbre ancora alta e devi fare colazione per prendere le medicine che ti ha prescritto il medico.>> Dice seria.

<<Come ti prendi cura di me.>> Dico con un mezzo sorriso.

"E anche un pò imbarazzato."

<<Ooohh...il mio cucciolo. >> Dice stringendomi le braccia al collo.

Mi bacia intensamente con tanta foga.

<<Ti amo amore mio. E mi sei mancato tanto. >> Sussurra tra un bacio e l'altro.

E poi quel bacio si trasforma in qualcos'altro.

<<Kev...>> Dice in un lieve sospiro attirandomi a se strattonando delicatamente i miei capelli.

<<Ti desidero da morire.>> Dice quasi supplicando.

Mi ritrovo di nuovo sopra di lei, immerso tra baci e  carezze, il suo respiro si fa affannoso e il battito accellera.

<<Anche io. Piccolina. Da starci male.>> Le lascio una scia di baci sul collo e cerco di sfilarle i jeans.

Ma proprio mentre sento un gemito uscirle dalle labbra qualcuno bussa alla porta.

Sia io che Alex ci risvegliamo dalla nostra estasi e ci guardiamo accigliati per un secondo, poi sul suo volto spunta un sorriso.

<<Sarà per un'altra volta. >> Dice con un ghigno divertito, e senza neanche accorgermene già è uscita dal letto e si sta infilando la sua maglietta.

Faccio per alzarmi, con un pò di fatica, ma lei mi fa sdraiare di nuovo stampandomi un bacio sulla guancia.

<<Devi stare a letto.>> Mi dice dolcemente con un filo di preoccupazione nella voce.

<<Ti amo cucciolo.>> Mi sussurra prima di uscire dalla porta.

"Ti amo anche io. Ma ti voglio qui con me!"

Salve ragazze...
Scusate se ci ho messo più del solito...

Ma volevo scrivere un bel capitolo...e spero di esserci riuscita...

Spero vi piaccia...
Baci la vostra Lina ♥♡



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