Eterno

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Nessuno fece caso a lui, nessuno faceva caso a nessuno in quel posto

Il ragazzo con i capelli biondi camminava silenziosamente, anch'esso un fantasma, in quel posto pieno di spiriti inquieti

La donna, come sempre, era raggomitolata all'esterno, gli occhi spalancati verso un orrore a cui nessuna madre dovrebbe mai assistere, sulla panchina, nel freddo novembre, il suo corpo dondolava avanti ed indietro in una lenta litania che comprendeva un'unica parola

"Izuku....Izuku...Izuku...."

Nessuno faceva caso a lei ed a quanto le stesse larga la camicia...nessuno vedeva la foto stretta tra le sue mani , dove un ragazzo sorrideva...

Nessuno la vedeva perché quel posto era pieno di madri, mogli, mariti e figli, tutti uniti dal un sottile filo di disperazione, troppo assorti e soffocati dal loro dolore per percepire quello degli altri...

Katsuki si fermò davanti a lei... accarezzò,per un secondo , la sua testa e si chiese se il verde dei suoi capelli avesse le stesse sfumature di quello che ondeggiava, dopo una sferzata di vento, sulla testa del figlio

La sua mano la sfiorò appena ,ma i suoi occhi non si sollevarono, ne percepì la presenza di quel ragazzo

Eppure....eppure nell'immaginario collettivo si tende a credere che una madre possa sapere sempre tutto...

In un mondo ideale la donna avrebbe sollevato il capo ed avrebbe iniziato ad urlare, lo avrebbe colpito, lo avrebbe ucciso con le sue mani...

Già.... nell'immaginario collettivo quella donna si sarebbe trasformata in una tigre che avrebbe dilaniato chi aveva osato toccare il suo cucciolo

Ma qui...in questo giorno di novembre...quella donna rimase immobile e ,quasi, apprezzò quella mano sulla sua testa...

Lei non sapeva...lei non poteva sapere cosa avesse fatto quella mano...

Katsuki si chiese se era la destra la mano con cui lo aveva definitivamente buttato a terra, se era quella la mano che aveva usato quando , dopo aver colpito il suo stomaco, lui aveva sputato sangue...

Ma non poté chiederselo a lungo

La donna sollevò gli occhi velati per un secondo

Prese la sua mano e gli diede la foto

E la sua testa si abbassò di nuovo, lo stesso mantra venne ripetuto dalla sua bocca ed il biondo si allontanò, ricominciando a camminare, sotto la pioggia di novembre, per arrivare da lui...

Ma Izuku era già al suo fianco, come ogni giorno

Oggi sorrideva felice e la sua figura quasi brillava in quella giornata

<<Cosa sono io per te Kacchan?>>

K:"....."

Il biondo non rispose...non lo faceva mai...

Sapeva che , se lo avesse fatto, lo avrebbero rinchiuso di nuovo, e lui non poteva permetterselo....

Lampi verdi percorsero per un secondo il suo corpo e lui strinse i pugni

"...lo darò a te Kacchan....tu...tu sei il mio eroe...."

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