PEZZI DI UN AMORE Capitolo 7

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La Spa era notevolissima, sofisticata e curata in ogni minimo dettaglio.

Clint, di umili origini, non aveva mai frequentato un posto del genere e ne rimase davvero stupito.

Lui e Rafflesia scoprirono, all'arrivo, di aver ricevuto in regalo un massaggio di coppia e l'intera giornata da trascorrere in una parte della struttura loro riservata, dove poter rimanere in completa intimità.

'Mi piace il regalo di mio padre, Falco, tutto il giorno da soli' la moretta gli fece l'occhiolino, con un sorriso tenero, entrando, in accappatoio, nella sala destinata al trattamento benessere 'Voglio essere felice, godere almeno di un attimo per ogni giorno che mi rimane da trascorrere con te' utilizzò poche parole che suonarono come un ultimatum.

'Io sono felice ogni momento che passiamo insieme, amore mio' le rispose, dolcissimo, cercando di rasserenarla.

Scelsero un massaggio Lomi Lomi, originario delle isole Hawaii, il più rilassante e avvolgente tra tutti i trattamenti dedicati al rilassamento della persona.

Un professionista uomo si occupava di Rafflesia ed una donna di Clint; su due lettini limitrofi, venivano coccolati da mani esperte che spargevano sui loro corpi un profumato ed idratante olio di mandorle.

Le caratteristiche del trattamento erano date dall'utilizzo di molto olio caldo, e da manovre lente e sinuose che evocavano il dolce movimento delle onde, lunghe ed estremamente avvolgenti, dai piedi alla testa, che portava la persona, lentamente, ad uno stato di perfetta armonia e riequilibrato relax totale.

Terminato massaggio, si spostarono nell'area riservata annessa, in accappatoio e costume.

La ragazza tolse la spugna ed entrò nell'idromassaggio, non prima di aver chiesto a Barton di chiudere a chiave la porta.

Quello ubbidì e si tuffò in acqua, senza utilizzare le scale di marmo, esibendosi in un gesto atletico notevole che mise in evidenza gli addominali guizzanti. 'Ho diritto a un premio' riemergendo, pretese un ricompensa, facendo intendere fosse il preludio di un contatto per nulla innocente.

La raggiunse, infatti, traendola a sé 'Mi sei mancata'.

Un bacio mozzafiato la travolse 'Siamo stati lontani solo quarantacinque minuti...che esagerato' la Tyler lo schernì, schizzandogli dell'acqua termale sul viso.

Il Falco l'agguantò, alle spalle, quasi nello stesso modo con cui aveva atterrato Matthew in spiaggia, spingendola verso il bordo della piccola vasca circolare 'Meriti una punizione, dottoressa'.

L'aveva bloccata, per scherzo, e lei, fra le risate, non riusciva, comunque, a liberarsi da una presa tanto muscolosa e virile.

'Lasciami, Barton!' lo rimproverò.

'Alle mie condizioni...' la baciò sul collo, scendendo a adulare la pelle fra l'orecchio e la scapola destra, percependo i suoi brividi persino sotto la propria pelle.

'Va bene' sussurrò Rafflesia, sapendo perfettamente come sarebbe finito il gioco in cui l'aveva sfidata 'hai vinto, Falco, mi arrendo'.

Le mani di lui volarono a sciogliere i laccetti del bikini, a metà della sua schiena 'Sei bella con questo costume, te lo vidi addosso il pomeriggio che prendemmo il gelato in spiaggia...uno in due...'. Era quello blu, semplice e casto, che lo aveva colpito a suo tempo.

'Pistacchio e fragola. Sono diventati i miei gusti preferiti...ne hai potuto comperare solo uno, avevi già speso i soldi per le sigarette. Brutto vizio, il fumo'.

'Mi avevi scoperto subito' il reggiseno del bikini scivolò nel fondo della struttura che ospitava il loro bagno.

'Non sai mentire e sei un libro aperto per me' ammise, senza vantarsene.

'Mi hai chiesto di aprire il mio cuore ed l'ho fatto; credo che tu sappia ciò che penso, prima che lo pensi sul serio' sostenne, con le mani che raccolsero le mammelline in un caldo abbraccio.

La bruna posò la testa sul suo petto, voltandosi 'Ti amo' sussurrò, gli occhi pieni di lui.

'Io di più' prendendola dalle anche, la rivoltò di centoottanta gradi, per guardarla in viso mentre glielo diceva.

'Tanto?'

'Sì, hai bisogno che te lo dimostri?' la spinse verso i gradini della discesa della vasca, facendole appoggiare la schiena sul marmo, per torturarle i seni, come faceva sempre; si esibì in morsi, succhiotti, carezze, uno via l'altro. La voleva e da morire...il sapore dolciastro dell'olio da bagno alle mandorle, unito a quello della sua cute, lo fomentava.

'Non c'è alcuna fretta. Abbiamo tutto il giorno' la ragazza lo interruppe e si alzò in piedi, uscendo dall'acqua. Si levò la mutandina del costume e mostrò al compagno le natiche, ancheggiando, sensualmente, per provocarlo ancora.

Aveva notato, infatti, un particolare dell'accoglienza della Spa di cui voleva approfittare.

Clint sobbalzò alla visione dello spogliarello femminile e la osservò, incantato, mentre tornava con un vassoio recuperato da un tavolino limitrofo, che gli poggiò accanto; sopra, c'erano due calici di vino bianco frizzante ed una scatolina colma di cioccolatini assortiti.

Rafflesia si rimmerse, portando una pralina alla bocca. La succhiò per un po', poi si strinse al Falco e lo baciò, spostandogli nella bocca quel che rimaneva della cioccolata. Lui la terminò e la rimirò, entusiasmato.

'Buono, vero? Ti piace?' gli domandò, facendogli l'occhiolino.

'Eccellente...ne proviamo un altro? È il mio turno, stavolta!' scelse un altro cioccolatino, fondente, e continuò il lezioso passatempo, spingendo la metà del dolcetto fra le labbra della bruna, con la punta della lingua, che vorticò assieme a quella della sua ragazza, in un paradiso di squisitezze alimentari e sentimentali.

La bruna prese un cremino di cioccolato al latte e nocciola, ripetendo l'operazione, ed alternandosi con Barton, finché la scatolina fu completamente svuotata.

'Ho sete!' il Falco assaggiò un sorso di vino 'Ha un aroma fruttato, ne gradisci un po', amore?'. Lei non beveva ma glielo offrì, lo stesso.

'Certo!' rispose, inaspettatamente, languida, e lui le porse il bicchiere, stupito.

'Non così, Clint, fammelo assaggiare tu!' lo invitò e capì, senza indugio, ciò che voleva facesse. Ne bevve un altro piccolo sorso e la baciò incollando il più possibile la bocca alla sua, per passarglielo.

Rafflesia lo ricevette e lo gustò, strusciandoglisi addosso, insistente. 'È buono e tu troppo vestito' rise, ironica, intanto che Barton toglieva il costume arancione; la stoffa addosso gli faceva male. Era teso e predisposto dai deliziosi preliminari, tanto da non riuscire più ad attenderla.

'Che vorresti fare, adesso?' gli chiese, con le ametiste luccicanti.

'L'amore, amarti, amarti e basta' le rispose, romantico, intanto che usciva dall'idromassaggio, prendendola per mano ed in braccio subito dopo, con una mossa repentina.

A mo' di una sposa che attraversava la soglia di casa dopo le nozze, la condusse con sé, per stenderla su uno dei lettini imbottiti, posizionati attorno le vasche.

Lei allargò le braccia, in cui Clint si allungò per cercare le sue labbra, il corpo posato letteralmente su quello femminile.

'Ti voglio...non farmi più aspettare' la pregò e lei lo accontentò. Schiuse le gambe, per il compagno e, in un attimo, il Falco la prese, irruento, unendo i loro fianchi.

'Quanto è bello, amore, stare qui con te' le mormorò mentre erano un solo corpo e due cuori che battevano all'unisono 'questo è il mio posto nel mondo, l'unico in cui voglio stare...tu sola sei il mio paradiso...'.

***
'C'è anche la terrazza privata e posso fumare! Adoro questa Spa! Appena usciremo, chiamerò subito tuo padre, per ringraziarlo'.

'Certo, è stato proprio un bel regalo. Chissà quanto si divertirà Billy soprattutto perché verrà in compagnia!' Rafflesia ridacchiò, mentre si asciugava dalla doccia, nuda e bellissima. Aveva visto l'olio profumato dei massaggiatori su una mensola e se ne appropriò, inserendo la boccetta nella tasca dell'accappatoio, prima di raggiungere Barton.

'È una vista incredibile' il balcone affacciava sulla spiaggia di dune candide più famosa degli Hamptons, e si scorgeva un panorama eccezionale, con le onde dell'Oceano Atlantico che, tumultuose, si infrangevano sulla riva con la loro schiuma bianca.

'È agitato, come il mio cuore quando siamo assieme' la Tyler si era ripromessa di pensare esclusivamente al relax - come consigliato da suo papà - ma la separazione prossima da Clint era un tarlo logorante nella sua mente.

Barton, finita la cicca, le sfiorò la ciocca di capelli scuri ribelle, posizionandogliela dietro l'orecchio 'Se metti su questo musetto triste, mi strazi...fammi un sorriso'.

'Clint' giocherellò con i lembi dell'accappatoio, gli occhi velati.

'Stanotte, quando ti sei addormentata, ho pensato che potremmo sposarci!' disse, serio, con semplicità, posandole un bacino sulla fronte.

'Come?'.

'Hai sbagliato risposta. La giusta è un sì'.

La Tyler gli prese il viso fra le mani 'Ho diciott'anni e tu ventuno. Siamo senza lavoro, e dipendiamo da mio padre e da Fury, economicamente. Voglio diventare un medico e tu sei Occhio di Falco, hai un destino da eroe davanti a te, la cui strada è lontana dalla mia' tentennò 'la mia risposta è un sì, comunque, pure se non ci saranno cerimonie o scambi di anelli. Forse potrai non crederci, ma so che potrei sposare solo te'.

Barton sbuffò; lei aveva ragione... anche si fossero sposati, un rapporto di mesi o anni di distanza, alla loro età, era una pazzia. E voleva il suo bene, che realizzasse il sogno di diventare medico...ed il proprio, di proseguire con l'addestramento all'Agenzia.

'Quindi siamo al punto di partenza...promettimi una cosa, però'.

'Che vuoi, dottoressa?' il suo tono lo spaventò.

'Che tu sia felice e sereno, anche senza di me, che frequenti altre persone, che viva una vita piena d'amore, pure se non sarà il mio!'.

'No!' si oppose, quasi gridando 'puoi chiedermi tutto tranne questo...non farlo mai più'.

'Falco...scusa' l'unione delle loro labbra, salate di lacrime nascoste, ebbe un effetto calmante su entrambi. Rafflesia infilò una mano nella tasca della spugna, recuperando l'olio e mostrandolo al suo ragazzo 'Hai diritto a un secondo massaggio...sono certa ti piacerà e che ricorderai a lungo questa giornata'.

Si mosse verso il lettino a bordo della vasca, utilizzato in precedenza, per liberarsi dell'accappatoio, e iniziare a spalmarsi addosso l'unguento profumato.

Il Falco la osservava dal vetro della terrazza. Si avvicinò, pensando che avrebbe perso la testa vedendola passarsi l'olio sui morbidi seni, con voluttà.

Si ungeva i piccoli seni con le dita per poi scendere verso l'ombelico; era chiaro volesse farlo impazzire, con movenze lascive e quasi peccaminose.

'Credevo che avresti massaggiato me' ridacchiò sotto i baffi, arrivato davanti a lei.

'E intendo farlo: via l'accappatoio' lo pregò, proseguendo a spalmare l'olio ovunque, insistendo su fianchi e cosce, in ogni punto del suo fisico, anche il più inviolato.

Barton trattenne il fiato.

'Rafflesia, che diavolo vuoi fare?' le chiese divertito; era una ragazza seria e posata, la scenetta che stava mettendo su le apparteneva poco.

'Ti massaggerò col mio corpo, Falco, stenditi sopra di me'.

Lui afferrò al volo il concetto, tolse la spugna e si diresse verso il lettino 'Come desideri, amore mio!'. Era tanto preso dalla visione della sua bellissima donna che gli si stava offrendo, in quel modo inaspettato, e desiderò farla stare meglio possibile.

Strusciò il fisico sul suo, agevolato dalla lubrificazione dell'elisir al sandalo.

Le mani di Rafflesia, colme di olio, levigavano la sua schiena, i glutei, per dedicarsi alle cosce e alle braccia, con meticolosità, a ciascuna parte che potesse toccare con le dita

'Sei più brava della massaggiatrice della Spa. Se fallissi la prova di ammissione alla facoltà di Medicina, potresti riciclarti in altro!'.

'La supererò, Clint, è quello il problema' commentò cinica, dedicandosi a lui, che sentiva un evidente e frizzante desiderio al basso ventre.

'Sembra che anch'io me la cavi nei trattamenti benessere' spingendole la propria rigidità nel tenero avvallamento, si propose, ironico, accompagnando la lusinga con uno sfioramento di labbra.

'Ti proverò!' ribatte' la Tyler, rallegrata.

Barton annuì, in silenzio. La sollevò, leggermente, prendendola per i fianchi, abituandola lentamente al contatto, mentre sfiorava il suo fiore, per farla rilassare, perché il loro incrocio amoroso durasse all'infinito.

Rafflesia si mordeva il labbro superiore, in attesa.

Quando lo vide tentennare, lo esortò 'Clint, tutto bene?'

Il Falco si sentiva morire al solo pensiero che un altro uomo potesse essere al suo posto, in un futuro. Annuì, entrando completamente nella tenera cavità, fino in fondo, fino a colmarla, in un'unica spinta vigorosa.

Udì il gridolino felice di Rafflesia - che faceva il suo nome - e si fermò per guardarla, nei meravigliosi occhi violetti...Che poteva dargli ancora, la sua donna? si chiese. Gli aveva donato già sé stessa; ogni parte del corpo e dell'anima era sua, era già del Falco. Lo avevano capito da moltissimo tempo, probabilmente da quando si erano incontrati.

'Ti amo' mormorò lei.

'Io ti amo di più' controbatté' lui, vedendola, finalmente, rilassata. Più la sollecitava, più sembrava trovare piacere nel ritmo stesso che imprimeva al loro sinolo. Rinforzò le spinte, continuando a vezzeggiarla.

Capì che stesse per arrivare all'apice del piacere e si lasciò andare. Percepì un susseguirsi di spasmi ravvicinati e violenti nella mora; un brivido che partiva dal basso ventre lo attraversò, dalle natiche all'inguine, come una saetta, mentre la raggiungeva, i gemiti del loro piacere infinito nelle orecchie di entrambi.

Era in una sorta di pace dei sensi, ebbro del sapore paradisiaco dei baci scambiati, dell'afrore coinvolgente dei loro odori commisti nelle narici, della visione più piacevole del mondo negli occhi, la sua donna... questo pensò, lambendole le labbra.

'Ti amo, Clint e ti amerò sempre, ricordatelo, quando saremo separati' gli mormorò.

'Amore, io...' era scosso 'lo so...' si era ritrovato a risponderle 'e pure che io ti amo di più'. Per l'idea che l'avrebbe persa e non più avuta o forse, semplicemente, per l'attrazione folle che li legava, sentiva di possederla fin dentro l'anima...nella parte di anima che aveva ritrovato, grazie alla sua presenza e dove poteva ascoltare il ritmo conosciuto del loro amore.

***

In serata si erano concessi una passeggiavano sul pontile, con gli altri amici, preso un gelato al solito chioschetto. Un cono ciascuno...tranne la Tyler e Barton...un cono a metà, fragola e pistacchio.

'Raccontateci della Spa! Pure i dettagli!' Nat era curiosa; si era tenuta dalle domande davanti al Capo Fury, ma in separata sede era divenuta piuttosto insistente.

'Mai visto niente di simile. E' un posto splendido...i trattamenti, le piscine, l'idromassaggio, una grande terrazza che dava sul mare...' Clint era entusiasta della struttura ma soprattutto delle emozioni che aveva condiviso con la sua ragazza.

'E poi?' chiese Tony, con lo sguardo furbetto.

'Stark! Sei un impiccione; c'erano tanti cioccolatini, una bottiglia di vino bianco' Rafflesia rise 'Che vuoi sapere, esattamente?'.

'Quello che avete fatto! Tutto!' disse l'amico, con la solita malizia.

'Smettila, Iron Man, rischi le botte!' Barton lo minacciò, mostrando i pugni davanti al brutto muso di Tony.

'Clint, che male c'è a raccontarlo? Sono i nostri amici più cari' la Tyler arrossì, teneramente 'è stata la giornata più bella e romantica della mia vita. Ci siamo coccolati ed abbiamo fatto l'amore per tutto il tempo...' confessò.

Tony ammutolì. Era sempre stata stupenda ma - mentre gli parlava, con i suoi modi candidi, garbati e sinceri - gli parve una creatura sensazionale...deliziosa.

'Falco...Non meriti una donna così. Non rispondi niente a una dichiarazione simile?' subito Stark lo rimproverò 'Sforzati, fagiano'.

Lui, stregato dall'anima della sua ragazza, si era zittito, sulle prime; dopo qualche attimo si era lanciato, spronato da Tony. 'Da quando ti conosco so che cos'è la felicità, sempre, ogni momento che siamo insieme e non solo nella Spa. E' semplice...' la sbaciucchio, senza curarsi degli altri, sentendo il retrogusto del pistacchio e della fragola sulle sue labbra.

'Rafflesia è la donna del Falco!' Thor si stava impratichendo con la lingua e sciogliendo 'La solita fortuna!'.

'Temo di sì! Siamo rovinati! Già era insopportabile prima, figurati ora!' Tony concluse, sghignazzando, ed accelerando il passo, per lasciare un po' di intimità alla coppia che si era fermata sul pontile per un bacio appassionato.

***

I momenti conviviali degli ultimi giorni di permanenza al mare erano stati molto malinconici. Si passava dall'euforia più sfrenata alla tristezza infinita...per di più, Rafflesia e Clint vi partecipavano poco e, spesso, andavano a cena fuori od uscivano, per rimanere soli.

Ed anche per non vedere Nick. Lei aveva, un'avversione profonda, per l'uomo che non riusciva a gestire. Le valutazioni di Fury per gli Avengers avrebbero condizionato anche la sua vita e accettarlo era impossibile. Il Capo dell'Agenzia la conosceva da sempre, ma neanche l'affetto che provava per lei gli aveva minimamente fatto cambiare idea sulle sue decisioni per la squadra dei Vendicatori. La sicurezza nazionale ed i suoi piani erano più importanti del resto, finanche dei sentimenti che legavano due giovani innamorati...lo odiava!

Il Falco e Billy avevano provato a parlarle ma non aveva voluto sentire ragioni.

Durante la penultima cena, Billy comunicò l'esito delle elucubrazioni mentali dei tre mesi estivi 'Oggi pomeriggio ho chiamato i manager del Toronto per informarli che non andrò. Rinuncio all'hockey, per sempre'.

'Sei davvero sicuro?' la sua amica lo chiese, prontamente.

'Sì. La medicina è il mio mestiere, quello che voglio fare un domani. Ci ho pensato tanto, credimi' aveva scrutato dentro di sé, e, dopo un lungo esame di coscienza, aveva maturato la propria conclusione.

'Spero tu abbia scelto esclusivamente pensando al tuo benessere ed al tuo futuro' lo esortò ad aprirsi.

'Che vuol dire?'.

'Non aver paura di lasciarmi sola o che sia un problema che affronti il test ed il resto, per conto mio' temeva che Kronk scegliesse lo studio per il motivo sbagliato; era sempre stato molto protettivo nei suoi confronti, avevano frequentato assieme ogni grado di educazione scolastica, in una amicizia salda.

Steve intervenne a smentire qualsiasi dubbio 'Non è così' la fissò, con fermezza, e lei si tranquillizzò, certa che Rogers fosse obiettivo e sincero.

'Sono fiero di te. Lo sarei stato comunque, ma hai preso un'ottima decisione. Ci è voluto un po' ma hai fatto bene a ponderare le cose e sarai un ottimo medico'. Fury si espresse, favorevolmente, nei confronti del suo protetto, orgoglioso.

Rafflesia si girò verso il nero e gli si rivolse, impetuosa negli occhi 'Nick...ascoltami bene, per piacere. Al termine di questa vacanza non voglio vederti mai più. Non cercarmi, per nessun motivo al mondo!'. Si alzò da tavola ed andò direttamente nella sua camera, motivata dal rancore e dalla delusione nei confronti di una persona che fino ad allora aveva profondamente stimato; inoltre era preferibile chiudere ogni legame con Barton e tagliare i contatti con lo S.H.I.E.L.D. in un prossimo futuro.

I commensali rimasero ammutoliti, perché era sempre stata educata e deferente con gli adulti e un comportamento simile era poco da lei.

Fury si resse la testa fra le mani, angosciato, sicuro che non fosse un monito temporaneo, ma una risoluzione ferma sulla quale non sarebbe tornata indietro.

'Capo, mi spiace...ci ho parlato tanto ma non vuole sentire ragioni o giustificazioni' Clint si rammaricò.

'Non preoccuparti, Falco, non è colpa tua' il nero sminuì, con la morte nel cuore.

'Nick, era seria, non cambierà idea, la conosci. Non concordo con le tue decisioni, però, ti sono grato di avermi invitato. HQQQQo trascorso l'estate più bella e felice della mia vita. Anzi, non sono mai stato così contento come con le persone a questo tavolo. E ti voglio bene; spero che potremo continuare ad essere amici, almeno noi' Billy parlò, sommessamente, cercando gli astanti con lo sguardo, poi si alzò e mise a Fury un braccio sulle spalle.

L'uomo lo abbracciò, in cerca di conforto. Gli Avengers videro una lacrima nell'unico occhio rimasto al loro superiore, per la prima volta da quando lo conoscevano.

***

'Ho chiesto un prestito al padre di Rafflesia e mi ha fatto avere i contanti con un corriere espresso' il Falco, mostrando una busta di carta marrone appena consegnata, si confidò con Tony, in cerca di un consiglio e di una spalla, chiusi nella stanza di quest'ultimo.

'Davvero? Perché?' domandò Stark, sapendo quanto un gesto simile gli fosse costato, orgoglioso com'era.

'Per due cose. La prima è comperare un regalo. Devi accompagnarmi, ho bisogno di un po' di aiuto. Ridarò a Jack Tyler fino all'ultimo centesimo, puoi scommetterci l'armatura di Iron Man!' lo avrebbe fatto, a tempo debito.

Il miliardario si rese subito disponibile. La giornata a New York era stata piuttosto sconvolgente anche per lui, cinico e duro, e gli faceva piacere scortare Barton.

Clint aveva trovato una scusa per la sua ragazza e i due amici avevano fatto un giro, per i negozi degli Hamptons, boutique di lusso e costose, in una interminabile camminata.

'Tony, cerco qualcosa di speciale ma non ho visto nulla che mi piaccia' passeggiarono per ore, fino a quando, in una vetrina di un'oreficeria, entrambi, nello stesso momento, si ritrovarono a fissare un piccolo ciondolo a forma di falco.

Aveva le ali incastonate di pietre di ametista, della stessa sfumatura degli occhi di Rafflesia e della tuta di Barton; lo acquistarono, immediatamente, insieme ad una collanina semplice a cui agganciarlo.

'Che si fa ora? La seconda meta?' chiese Stark, curioso.

'Un tatuaggio...' Clint ne aveva già un paio, sui bicipiti, realizzati negli anni più bui del riformatorio.

'Un altro? Fury ti ammazzerà, stavolta; aveva detto niente più segni sulla pelle. Meno saremo riconoscibili, meglio sarà, pure in futuro!' ricordò gli ammonimenti del Capo.

'Vorrei tatuarmi questo' gli passò un foglietto: sopra c'era un disegno che aveva realizzato lui stesso... un falco stilizzato, dentro al petto due cuori e due lettere. C e R.

Tony smise di opporsi, intenerito 'Va bene, sbrighiamoci'.

***

'Ahi...' il Falco si lamentò, mentre Rafflesia lo accarezzava sul torace sopra la maglia, prima di coricarsi per la notte. Nonostante il caldo l'aveva indossata tutto il giorno e persino in spiaggia, evitando di fare il bagno.

'Scusami, ti ho fatto male? Che è successo? Hai una ferita qui?' subito domandò, preoccupata, percependo al tatto un ulteriore strato a contatto con la cute, forse una garza. Credette di aver indovinato: Barton era anche arrossito e non le rispondeva, timoroso.

'Dimmelo, ti sei ferito?'.

'No. Non è questo, non arrabbiarti con me' sollevò la t-shirt dalla testa, tolse il grande cerotto e la guardò, in attesa della sua reazione.

Che non tardò ad arrivare. Rafflesia non riusciva a smettere di fissare il tatuaggio che Clint aveva impresso sul torace, a sinistra...un falco con due cuori e le iniziali dei loro nomi.

Era talmente emozionata da non riuscire quasi a parlare. L'aveva fatto per lei, per loro, per portarla sempre con sé, sulla pelle, dentro il muscolo cardiaco.

'É bellissimo...ti amo!' gli gettò le braccia al collo, tentando di non sfiorarlo sul petto, grata dell'immenso sentimento che nutriva e di cui le aveva dato prova, per l'ennesima volta.

'Ho un'altra cosa per te' le porse un pacchettino, che aveva custodito nel cassetto del comodino...la scatolina di una gioielleria, a giudicare dalla confezione. Emozionata, lo aprì subito. Rimase a bocca aperta alla vista del ciondolo e di nuovo evitò di parlare; lasciò che parlasse il gesto che stava per compiere.

Si spogliò dell'abito azzurro coi cuoricini viola, lenta, il più sensualmente possibile, mentre lui faceva altrettanto, avendone intuito le intenzioni.

Quando fu completamente nuda, indossò il gioiello...prima si rimirò allo specchio, sfiorando le ali del rapace con le dita, il viso di Clint che la scrutava e si rifletteva accanto la propria immagine.

Poi, lieve, si stese sul letto, invitandolo a raggiungerla.

'Sono la donna del Falco' mormorò, mentre la baciava con ardore sul collo, accanto al ciondolo meraviglioso, che lei non avrebbe più tolto di dosso, neanche un giorno della sua vita.

***

'Domani evita di accompagnarmi in aeroporto, è meglio vada da sola con Kronk; sarebbe troppo struggente, troppo emozionante salutarci' Rafflesia lo pregò, fatto l'amore nel buio della stanza illuminata dai raggi della luna piena.

Il Falco ammutolì, contrariato.

'Non tenermi il muso, è l'ultima notte che passiamo insieme, fammi vedere ancora il tuo bel sorriso' gli stampò un bacio sulle labbra, ma il ragazzo si voltò nel letto, dandole le spalle.

'Lasciami in pace!' mugugnò, mentre sentiva la sua bocca sul collo, che lo sbaciucchiava.

'Clint, amore mio, girati, per favore' lo implorò.

'Non riesco mai a resisterti...perché non posso venire in aeroporto e rimanere con te, fino alla fine? Non hai voluto sentire ragioni sul resto, non vuoi continuare a stare con me, non vuoi nemmeno che ti telefoni, e neanche sentire più gli altri della squadra o Fury. Sei cattiva! Non è vero che mi ami!' rivoltandosi, borbottò, tristissimo, come un bimbo capriccioso.

Rafflesia lo fissò, con gli occhi pieni di lacrime, e la voce rotta dal pianto 'Ne abbiamo parlato tante volte e non abbiamo trovato alcuna soluzione. Starai nove mesi in Sudafrica e non potrai accedere ad alcun telefono, Nick è stato chiaro; a seguire ti sposterai nei luoghi più impervi del pianeta, senza ripassare per gli Stati Uniti. Pensi sul serio che non ti ami?'.

'No, amore mio, scusami...' la strinse fortissimo, chiedendo venia. Che stupido era stato, a dirle certe cose, a farla soffrire più di quanto già non stesse male! La baciò, disperato e più innamorato che mai.

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