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La cena passò mentre parlavano del più e del meno, rimaste sole intorno alle nove Isabel guardò l'amica chiedendole se volesse parlarle della sera precedente. <<Di cosa?>> Provò a fare la finta tonta <<Mi sei sembrata distante vorrei sapere se è successo qualcosa!>> <<D'accordo >> si arrese <<Mi ha chiamato Orquidea, perché voleva che scattassi delle foto del tramonto al parco sotto casa sua, dopo averle scattate le ho bussato alla porta così che potesse stamparle e incorniciarle subito, e così ha fatto, ma se con una mano teneva le foto, l'altra la teneva intrecciata alla mia. Mi ha condotta davanti a una porta che una volta aperta dà su un lungo corridoio che non porta da alcuna parte ma dove sono appesi tutti i miei scatti paesaggistici. A quel punto le ha messe insieme alle altre, mi ha fatta girare verso di lei e mi ha baciata da prima a fior di labbra ma quando -per puro istinto- ho ricambiato l'ha approfondito, buttando le braccia al collo azzerando la distanza, quando le sue mani sono passate dal collo a sfiorarmi le braccia mi sono spaventata e sono scappata.>> <<Quindi eri strana per un bacio?>> <<Perché mi è piaciuto>> <<non vedo il problema non tutti lo capiscono presto, ma meglio tardi che mai, no?>> <<...>> <<infondo anche Carlos ha avuto me con mia madre e poi ha conosciuto Hector>> <<grazie>> si abbracciarono poi entrambe si prepararono per andare a letto, si raccontarono le rispettive giornate fino ad addormentarsi. Almeno una delle due. Estrella alle cinque del mattino era ancora sveglia perchè non faceva che ripensare al bacio tra lei e Orquidea e a come era scappata. Sarebbe stata via per un paio di mesi per un incarico: "viaggiare per i piccoli paesi spagnoli, così da poter realizzare una guida turistica apposita." Era stata entusiasta per questo incarico perché si tratta di paesi che se non ci vivi potresti non conoscere, ma dopo ciò che era accaduto non poteva aspettare per parlarle ma era combattuta: telefonarle non le sembrava il caso a quell'ora giusto gli animali e gli insonni come lei potevano essere svegli, se le avesse scritto le sarebbe potuta arrivare tardi. Le rimaneva andare da lei ma avrebbe rischiato di svegliarla o magari non le avrebbe aperto... si decise per andare da lei alla peggio si sarebbe fatta un viaggio in macchina, ma mise la valigia nel bagagliaio nel caso le cose fossero andate bene.
Risuonò il campanello nella stanza. Orquidea andò ad aprire, è guardando davanti a sé con tono sorpreso disse: <<Estrella>> lasciò che le si avvicinasse mentre ammirava la sua chioma castano scura e i suoi occhi nocciola finché le loro labbra si congiunsero in un bacio urgente passionale. Estrella si staccò appena per dirle:<<scusa se sono scappata>> Orquidea riunì le loro labbra, e prendendole la mano, assicurandosi di chiudere la porta, la condusse in camera da letto, dove si tolsero i vestiti a vicenda per accarezzarsi in modi passionali e intimi. <<Ci hai messo poco a tornare da me, solo un giorno>> le disse dopo averle dato un bacio a fior di labbra. <<Il nostro primo bacio, le sensazioni che ne sono scaturite mi hanno travolto e spaventata, non riuscivo ad ammettere quanto mi fossero piaciute, poi ho parlato con Isabel che mi ha ricordato che anche suo padre biologico è gay, che non importa quando, ma l'importante è capirlo e poi non potevo aspettare due mesi>> <<due mesi?>> <<Mi hanno offerto l'incarico di viaggiare tra i paesi spagnoli per fotografarli per realizzare una guida apposita>> <<ti aspetterò. Ma verrai da me appena tornata?>> <<Dopo essermi fatta una doccia>> <<vieni da me prima non ti servirà>> le disse con sguardo malizioso <<che magnifica immagine!>> Dormirono fino alle otto e passarono tutto il giorno insieme salvo una mezz'ora in cui Orquidea era uscita per consegnare le sue creazioni di gioielleria. Estrella riempì quei minuti chiamando Isabel per ringraziarla e dirle che non si era mai sentito da così viva.

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