16

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

Luce si svegliò con il rumore di una macchina che si parcheggiava davanti al loro cancello erano le sette di mattina -ma era sicura che non fosse Bel perché la sera prima suo padre l'aveva convinta a restare- si mise il cappotto sul pigiama e andò ad aprire poco prima che il campanello suonasse. Riconobbe la figura della nonna e la salutò: <<buenasdias abuela>> <<Buenos Dias pequeña Luce>> poi vide un'altra figura scendere dalla macchina in modo incerto <<è il nonno?>> <<Sì querida>> <<non so ancora fare il caffè>> disse Lucinda in tono di scusa non appena ebbe chiuso la porta di casa. <<Ci penso io>> si offrì subito nonno Adrian. <<Io  vado a svegliare papà>> una volta nella stanza disse: <<papà, Bel>> <<cosa c'è Luce vuoi un po' di coccole nel letto prima di attivarti?>> Domandò il padre <<No, sono venuta a svegliarvi, ci sono i nonni Sanchez di là>> <<Non dovrei essere qui>> <<Isabel, sei proprio dove dovresti essere>> <<ma non nel giorno del vostro primo incontro dopo...>> non terminò la frase non c'era alcun bisogno. <<Posso vestirmi e uscire dalla porta sul retro>> <<Bel avanti, nella lettera ho menzionato una persona che ci è stata accanto dedurranno che sei tu quella persona ormai importante nelle nostre vite>> <<papà ha ragione >> <<MA POTREBBERO NASCERE POLEMICHE, lo scopo di questo incontro è fargli rivedere la loro nipotina, tenere vivo questo rapporto potrebbe far bene a tutti voi e io mi sento di troppo in questo scenario. Vi voglio bene e continuerò a esserci ma almeno in questo primo incontro non dovrei essere qui>> Si chiuse in bagno. <<Chi non dovrebbe essere qui?>> <<Belen, hai sentito tutto?>> <<Solo l'ultima frase>> <<io>> uscì dal bagno un Isabel pettinata ed elegante anche se non era vestita per uscire <<Mi chiamo Isabel Garcia>> <<piacere Belen Sanchez>> Juan le prese la mano e Luce l'altra nessuno dei due voleva che si inventasse una scusante per la sua presenza. <<Raggiungiamo Adrian di là, o continuerà a chiedersi che fine abbiamo fatto.>> Seguirono il suo consiglio. Isabel lasciò scivolare la propria mano da quella di Juan per permettergli di stringere quella di Adrian, il quale quando se lo trovò davanti disse: <<ti trovo bene>> <<adesso sì!>> Guardò le due donne della sua vita e chiamò sua figlia che salutò il nonno, il quale la strinse in un abbraccio breve e impacciato. <<Quanto vi fermate?>> <<Abbiamo un paio di settimane libere>> <<potreste fermarvi per tutte e due da domani iniziano le vacanze di natale>> propose Luce, <<che bello non trovi caro?>> <<D'accordo.>> Isabel sorrise vedendo quella scena da lontano e chiamò Juan e Luce per salutarli <<vado a casa, avevo ragione>> <<ti vogliamo con noi>> <<i tuoi sentimenti lo dicono, ma la situazione pratica non lo permette>>  <<lascia almeno che ti presenti anche ad Adrian poi valuterai se andartene o restare>> Isabel lo assecondò, anche se non del tutto convinta, era difficile sottrarsi al suo tocco dolce in cui le aveva preso la mano dandole una leggera stretta. <<Adrian, lei è Isabel Garcia, mia ex alunna di fotografia e...>> <<tua amica speciale?>> <<Lei è la donna che ci è stata accanto, riportando me e Luce alla vita, guidandoci l'uno verso l'altro>> <<sei innamorato, lo vedo.>> Calò il silenzio finché Bel disse: <<comprendo che la mia presenza qui questa mattina sia un errore, non sarei rimasta se avessi saputo del vostro arrivo. Me ne vado e vi auguro un buon soggiorno.>> <<Ti accompagno al cancello>> e così fece, la prese tra le braccia e la supplicò di perdonarlo, si lasciò stringere e baciare, infine sulle labbra gli disse: <<perdonato!>>

<<L'hai messa a disagio>> <<non ho detto niente di male>> <<Se non consideri il tono e la maniera!>> <<A noi Laura manca ogni giorno>> <<e credi che per lui non sia lo stesso?>> <<Non mi sembra>> <<si è solo abituato al vuoto della sua assenza, come del resto anche noi>> <<ma lui ne a già trovata un'altra>>

Lucinda vedendo che c'era aria di discussione aveva lasciato la stanza non appena avevano iniziato, ma le arrivavano comunque i toni alterati. Juan rientrò e colse l'ultima risposta di Adrian, volse a lui il suo sguardo e tuonò: <<non insultare il mio dolore!>> <<Quando avevi detto di aver trovato un appoggio avevo pensato psicologico, non un'altra donna>> <<non l'ho cercata io e non volevo raccontarvi come l'ho vissuta -perché non posso paragonare le due cose- ma forse cosi potrai capire>> prese fiato, lacrime di rabbia e dolore presero a scorrergli prima ancora di iniziare a raccontare ma non pensò di asciugarsele. <<Dopo che non ce l'ha fatta, non ero più io, un automa non un padre, avevo appena perso la madre di mia figlia, la mia migliore amica. Provai per un mese a essere il padre che ero stato quando capii che non ce la stavo facendo la portai all'orfanatrofio da Maya, il giorno dopo Luce le scappò arrivò fino al "Parc Guell" dove conobbe Isabel, che a poco a poco l'avvicinò e quando le chiese se sarei mai tornato da lei, si adoperò per cercarmi, mi raccontò come si erano conosciute, mi portò al parco con lei, il giorno stesso la riportai a casa con me. Isabel parlò con entrambi separatamente e dopo un po' lei è tornata a scuola e io a lavoro, ci ha aiutati molto, potete capire che non toglierò a mia figlia un altro punto di riferimento. Ed è vero mi sono reso conto di amarla, ma non dimenticherò mai Laura, anche se la nostra è stata solo un amicizia sapete bene quanto me che dovrebbe stare alla base di ogni rapporto che si definisca sano. Ora se vorrei essere più comprensivo nei nostri confronti resta, riprendiamo questo rapporto da dove l'abbiamo lasciato o sei libero di andartene. Mi scuserete se ora raggiungo mia figlia.>> Le portò in camera -su un vassoio per due- latte e biscotti nel suo ci aggiunse il caffè. <<Il nonno se ne va?>> <<Non lo so tesoro, lo sapremo fra qualche ora>> disse cercando di essere ottimista. <<Intanto fai colazione>> <<e poi?>> <<Poi andiamo da Isabel.>>

Isabel si era fatta una coda morbida e dato che quel giorno non aveva eventi da immortalare se ne stava sul divano con un buon libro quando  bussarono alla porta <<Juan Luce, non è andata bene da che me ne sono andata?>> <<Non benissimo>> li fece entrare e li abbracciò entrambi <<mi vuoi raccontare?>> <<Ecco io...>> guardò sua figlia Isabel la prese per mano e la guidò nella stanza che condivideva con Estrella , le affidò il peluche che lei e la sua amica avevano comprato il giorno che volevano sentirsi bambine. Tornò da Juan e lo lasciò sfogare mentre lo stringeva fra le braccia <<mi sento emotivamente a pezzi>> <<credo sia normale dopo che si è rievocato il periodo in cui si è stati peggio.>> <<Mentre parlavo ho rivisto tutto, da quel giorno all'ospedale, al nostro mese in solitaria, al tuo ritorno, al nostro riavvicinamento fino adesso le ho solo fatto fare colazione e siamo venuti da te sentivo che non potevamo restare lì.>>  Lo portò in camera, Luce si era addormentata e loro si strinsero nel suo letto Juan si rilassò mentre gli accarezzava la schiena e gli lasciava teneri baci sul collo <<grazie di esserci, di non essere arrabbiata con me>> poi cedettero entrambi al sonno. Juan si svegliò sciolse la coda di Isabel passandole una mano trai capelli facendosi scivolare l'elastico al polso.  Squillò il telefono e andò a rispondere <<pronto?>> <<Juan, sono Belen ho guardato la rubrica e ho trovato il suo numero>> <<e hai pensato di cercarmi qui>> <<vogli scusarmi con entrambi>> <<ha deciso cosa vuole fare?>> <<Non ne ho idea, si è chiuso nel silenzio del pensatore e finché non ha finito non risponde ad alcun tentativo di comunicazione>> <<capisco! Qualsiasi cosa lui decida sei libera di restare>> <<grazie>> riattaccarono>> si sentì abbracciare da dietro e i capelli castano scuro gli solleticarono il collo <<chi era?>> <<Belen, voleva scusarsi con entrambi>> <<che gentile, ma non stava a  lei farlo>> <<lo so, e lo sa anche lei ma a volte non basta per superare i sensi di colpa per qualcosa che ha fatto il proprio compagno di vita>> <<spero che a noi non accada, promettimi che si scuserà chi ha provocato il disagio, e non sarà sollevata/o dal farlo perché ha già provveduto l'altro.>> <<Va bene, se Luce è sveglia potremo andare tutti e tre da Parc de Cervantes>> <<bell'idea>> <<vi ho sentiti>> <<da che punto tesoro?>> <<Da quello della passeggiata>> <<e ti va?>> <<Sì>> <<e allora si va.>>


Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro