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Isabel sentendo delle voci uscì dalla sua stanza e quando sentì la voce di quello che doveva essere il suo padre biologico affermare di capire di essere gay, grazie ad un certo Hector è che con lui di aver lasciato il seminario uscì dall'ombra nella quale si trovava e esclamo: <<quindi non sei un prete!>>
I tre si girarono verso Isabel, la madre presentò finalmente padre e figlia e Carlos ritrovando la voce rispose: <<no, non lo sono, ho abbandonato molto prima di diventarlo se vuoi unirti a noi così bene o male vi racconto come è andata>> <<va bene>> disse lei, quindi si sedette tra Amelia e Alejandro e lasciò che Carlos iniziasse a parlare.

<<tutto è cominciato -come sapete- con l'inizio dell'adolescenza, ed è vero non ho mai avuto il coraggio di dire a mio padre che non era ciò che volevo così a 19 anni dopo aver rotto con Amelia perché entrambi -anche se separatamente- avevamo capito che la nostra relazione era pura illusione, non ci amavamo, non in senso romantico, ho deciso di allontanarmi, anche se lo negavo a me stesso ero attratto da Alejandro...>> <<davvero?>> Chiese il diretto interessato <<Sì, e speravo che fosse qualcosa di adolescenziale, ho sempre saputo che ti piaceva Amelia e mi è dispiaciuto quando ti sei allontanato da noi, ma l'ho compreso. Quando sono entrato in seminario e ci stavano illustrando le varie materie a sfondo religioso che avremmo dovuto affrontare nei successivi 8 anni e 6 mesi lasciai vagare lo sguardo e incontrai quello di Hector e nessuno dei due staccò gli occhi dall'altro per un tempo indefinito, sentii un calore dentro ma, sapevo che il nostro era ed è un piccolo paese e che la gente avrebbe potuto notarlo e fare commenti sono ancora troppo tradizionalisti così mi forzai a distogliere lo sguardo, a quel punto sentii un dolore alla bocca dello stomaco, ma mi dissi che quel dolore era meglio che sconvolgere le cose, ci smistarono in stanze a due a due e finii con Hector, mi sentii bene, poi di nuovo male costringendomi a ricacciare quel sentimento. I giorni passarono seguivano le lezioni ed io mi sforzavo di concentrarmi e far finta di crederci, senza far trasparire l'aria annoiata, ma quel gioco di sguardi casuale proseguiva con l'alternarsi del giorno e della notte, così come l'affermarsi di benessere e acuto dolore, credevo di impazzire, un giorno alla fine della lezione mi avviai a passo svelto alla nostra stanza, Hector mi seguì, e chiuse la porta a chiave, mi strinse a sé provai a non lasciarmi andare ma quando sussurrò: "basta" smisi di opporre resistenza e lo guardai con un desiderio disperato quelle due sillabe valevano per entrambi, ricambiamo il mio sguardo disse: "ci siamo fatti abbastanza male, incatenando i nostri sguardi e tentando di ricacciare quel sentimento che ci unisce, rompendo quel contatto visivo, sforzandoci, voltando lo sguardo, dicendoci no, non devo provare nulla, non è giusto..." ogni parola detta da lui alleviava il dolore e le ammissioni di quelle negazioni erano nuove coltellate. Proseguì: "quel sentimento ci rende ciò che siamo" un nuovo balsamo sui nostri animi feriti. Scoppiai in lacrime, ma ricambiai la stretta, mi aggrappai a lui, alle sue parole, ero crollato, comincia a sentire del benessere, che stavolta lasciai crescere, lui prese a baciare le mie lacrime, gli chiesi il motivo mi rispose: " sono salate e voglio vedere il tuo volto come è veramente, privo di gocce di rugiada" sorrisi e lo lasciai fare, quando arrivò alla bocca, risposi al bacio ormai desideroso delle sue labbra carnose sulle mie...>> <<sta per diventare un racconto "più spinto?" È vero che sono grande ma non sono interessata a quella parte!>> Si informò Isabel <<no, tranquilla aggiungo solo che bussarono alla porta avvertendoci che avevamo un ultima lezione, Hector staccò prontamente le sue labbra dalle mie, andò a togliere le mandate alla porta e la socchiuse dicendo: "Carlos sta poco bene, me ne occupo io, se ci dice il giorno in cui possiamo recuperarla ci presenteremo" gli comunicò il giorno e se ne andò. Hector richiuse la porta a chiave, non appena non sentimmo più i passi ci svestimmo rimanendo solo in boxer e ci abbracciamo e accarezzammo>> <<che dolci>> <<grazie>> <<Ma sono contenta di sapere che non sei rimasto del tutto in stallo, lasciando che la vita scorresse. Hai un po' del mio rispetto>> <<lusingato, cara Isabel>> Alejandro è Amelia risero poi Carlos concluse <<comunque Don Pedro vide me e Hector mentre ci stavamo baciando -eravamo contenti che nessuno ci avesse beccato durante le nostre "sedute" di coccole e conoscenza reciproca- eravamo in corridoio, sembrava che fossimo da soli così mi scoccò un bacio a stampo, ma quando ci sentimmo chiamare per cognome ci accorgemmo della presenza di Don Pedro e ci girammo nella sua direzione, ci disse: "gli anni del seminario servono a prepararvi a diventare preti, ma anche a capire se siete idonei a diventarlo! E da ciò che ho vista ora voi non lo siete. Il mio consiglio è di abbandonare il percorso, non dirò a nessuno ciò che ho visto, ma dovrò notificare alle vostre famiglie il vostro abbandono!" Non esitammo a rispondergli che avremmo abbandonato, ci disse ancora una volta che avrebbe avvisato le nostre famiglie, noi annuimmo e andammo nella nostra stanza a fare le valigie.>> << E poi?>> Domandò Amelia << be, una volta fuori di lì  prendemmo casa insieme e vi scrissi quella lettera, i miei dopo aver saputo del mio ritiro non mi hanno più cercato>> <<e non credi di doverli cercare tu? Capisco che prima non volevi, ma potresti almeno comunicargli della mia esistenza!>> Argomemtò Isabel <<credo che dovrei>> <<potremo andarci insieme ci divertiremo>> <<perché no!>>

Carlos tornò a casa e salutò Hector dandogli un bacio a stampo poi gli chiese: <<ti ricordi dove abbiamo messo la vecchia lettera di Amelia? -Quella contemporanea a quando siamo entrati in seminario?->>  <<Sì, ma cosa centra adesso? Raccontami come è andata!>> <<Centra perché con quella mi diceva che sarei diventato padre. Sono stato prevenuto nei confronti del suo contenuto>> Hector la prese dal cassetto e gliela porse, Carlos la prese e l'appoggiò sul comodino, poi prese a raccontare come era andata la mattinata.
<<Non è andata male>> contestò Hector <<al contrario, Isabel mi ha proposto di andare insieme dai miei almeno per palesargli la sua esistenza e con essa il fatto che siano nonni>> <<buona idea, magari dovresti scrivergli, per tastare il terreno e se non ti rispondono allora andate di persona>> <<si, forse hai ragione>> <<ti lascio leggere la lettera>> <<grazie.>>

Caro Carlos,
Questa mattina ti ho visto entrare in seminario ero venuta a dirti che: "sono incinta" non so perché ho rinunciato o forse lo so. Forse pensavo che nonostante la notizia fosse lieta tu non saresti rimasto al mio... al nostro fianco. Forse sono stata prevenuta e rinunciataria ma vedendo quante volte io e Alejandro abbiamo provato a smuoverti da questa situazione di stallo e non ci siamo riusciti nonostante non fosse ciò che volevi ho avuto paura di fare l'ultimo tentativo per importi con le tue forze e questo destino predetto anni fa. Tua amica, sì amica perché la nostra "relazione amorosa" credo sia stata fittizia. C'è un profondo affetto non di più.
La tua amica Amelia

Cari mamma e papà,
Non sono mai riuscito a capire perché mi volevate prete a tutti i costi, sopratutto tu, papà. Mamma oh mamma di te non ho mai capito perché non dicessi mai la tua è difficile essere sempre d'accordo, quasi impossibile. Esiste il disaccordo, esiste il  compromesso e sinceramente vedevo e leggevo i tuoi occhi, sembravano desiderosi di esprimersi, ma poi vedevo le tue piccole delicate labbra negargli la possibilità venivano serrate in una linea sottile e gli occhi si abbassavano rassegnati. Perciò mi chiedevo dove fosse la forza dell'amore per aiutarci, magari se avessi avuto un esempio ci avrei provato a dirvi che quel destino predetto mi rendeva infelice, che non era ciò che avrei voluto fare e diventare.
Se vi sto scrivendo oggi non è solo per dirvi questo, anche se è una parte importante, anche perché ritengo giusto comunicarvi che 18 anni fa io sono diventato padre e vuoi due nonni, si chiama "Isabel" è figlia di Amelia, l'ho scoperto recentemente e lei ha espresso il desiderio di venirvi a conoscere, fatemi sapere se a voi va bene.
Vostro figlio: Carlos

Dopo aver finito di leggere la vecchia lettera di Amelia scrisse quella per i suoi genitori, andando a rileggere si rese conto di non aver menzionato il fatto che fosse gay e tanto meno il fatto che vivesse con Hector. Decise di andare per gradi e di spedirla così come era.

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