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Isabel e la sua famiglia incontrarono Maya e Lucinda, gli altri bambini non erano presenti perché si erano stufati di andare sempre nello stesso parco così Maya era andata da sola con Luce, che quando aveva visto quanto persone aveva accanto Isabel si era alzata dalla sua postazione, per correrle incontro e scoppiare a piangere tra le sue braccia, quest'ultima stringendola a sé disse: <<scusatemi un attimo>> e la riportò sulle scale poi con un fazzoletto le asciugò le lacrime e la chiamò per nome <<Lucinda?>> <<Sola>> uscì in modo strozzato,  <<hai parlato>> tornò ad abbracciarla. La bimba disse: <<mi sento sola>> Isabel sciolse l'abbraccio così che potesse guardarla negli occhi poi rispose: <<oh, tesoro non lo sei>> <<Sì INVECE>> <<no, hai Maya, hai...>> la interruppe <<lei non è mia madre e mio padre mi ha abbandonata>> <<essere madre è più di averla/o avuto/a in grembo>> e si indicò la pancia poi continuò: <<sono sicura che la tua lo sia stata finché ha potuto. Tuo padre non ti ha abbandonata. Non è al tuo fianco è vero, ma ha solo capito che non poteva starti accanto in quel momento>> <<tornerà da me?>> <<Lo spero tanto tesoro, comunque hai Maya, hai me e forse qualche nuovo amico?>> Scosse la testa <<sai Luce, le vostre storie sono simili non li escludere a priori potresti trovare conforto e darlo anche tu>> <<grazie Isabel>> <<va meglio?>> <<Sì.>>
Con quella risposta affermativa prese la mano di Lucinda e tornarono da Maya e dalla sua famiglia. Nei giorni precedenti ogni volta che Isabel si trovava al parco per lavoro si incontravano e i suoi clienti erano conquistati da quella bambina silenziosa dai rari sorrisi tanto da volerle in almeno una delle loro foto -le foto in cui c'era Luce si faceva fare due copie- . Avevano preso a chiamarla la "niña del parc Guell".
Isabel e Carlos si trovavano agli archivi per ricercare nome e indirizzo del padre di Lucinda...
Il pomeriggio precedente aveva raccontato alla famiglia della piccola Lucinda e Carlos si era offerto di accompagnarla nella ricerca del padre della bambina, anche dopo dieci anni una parte di lui si criticava per essere stato prevenuto nei confronti di quella vecchia lettera in cui Amelia gli rivelava di essere incinta e che il/ la bambino/a era suo/a così aveva perduto i diciott'anni di vita di Bel finchè lei non gli aveva scritto comunicandogli la propria esistenza e che aveva saputo che lui era il suo padre biologico.
Ormai Isabel aveva 28 anni e lui insieme al suo compagno Hector erano stati presenti, erano una grande famiglia allargata, ma quegli anni di assenza non voluta a volte gli pesavano ancora perciò si era offerto di aiutarla e chi sa che non riuscissero a far ricongiungere padre e figlia.
Il cognome della bambina era "Torres" e dopo un'ora di ricerche trovarono il suo fascicolo di registrazione,  a quel punto Isabel sbiancò, Carlos accortosi del suo colorito chiese: <<cosa c'è?>> <<conosciamo suo padre, "Juan Torres!">> <<Quel Juan?>> <<Sì, l'indirizzo combacia con quello che mi diede per tenerci in contatto in caso di impegni imprevisti quando cominciai a prendere lezioni di fotografia da lui>> <<che pensi di fare?>> <<Forse, potrei andarlo a trovare, forse gli farà piacere vedere una faccia amica.>>

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