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Isabel salutò i suoi genitori dicendogli che andava a fare una passeggiata per fare qualche scatto, loro risposero: <<d'accordo tesoro torna per pranzo>> <<sì>> e uscì di casa. Lei è la sua famiglia abitavano in un piccolo paese spagnolo situato nella regione autonoma di "Castilla y leon" si spinse fin su alla scogliera delle rive del fiume e fotografò le sue acque blu verdi, si sentiva bene immersa in quel tono su tono, si spostò di poco cercando di prendere anche il cielo terso e parte della scogliera, rimise la macchina fotografica nella propria custodia e si sedette in un punto sicuro godendosi la propria tranquillità, quando vide delle figure avvicinarsi si alzò per farli passare quando notò che uno dei due era Carlos dedusse che l'altro dovesse essere Hector.  Riprese la macchina e rubò uno scatto ai due ignari che continuavano ad avanzare nella loro passeggiata.  Hector era un uomo alto, muscoloso, occhi color cioccolata al latte, capelli neri e corti. Quando furono abbastanza vicini li salutò: <<ciao Carlos>> << Isabel cosa ci fai qui?>> <<un paio di scatti>> disse con un sorrisetto furbo <<e voi?>> <<Una passeggiata, avevo voglia di immergermi nella natura e iniziare a scrivere e Hector ha deciso di accompagnarmi>> <<ciao Isabel>> la salutò Hector. La ragazza per rompere il ghiaccio ricambiò il saluto e poi con una scintilla di divertimento negli occhi disse: <<chi di vuoi due, in un ipotetico futuro sarà il mio patrigno o la mia matrigna? A seconda di chi farà la moglie!>> La domanda funzionò riserbo entrambi tornando seri fu Hector a rispondere <<per ora stiamo bene così>> <<già, quando questo mondo sarà meno idiota nei nostri confronti vedremo>> disse Carlos alludendo a tutto il movimento LGBT in generale. Isabel annuì e per ridare un tono sereno a quell'incontro chiese loro se volessero dare un occhiata ai suoi scatti poi per far si che non rimanesse una cosa ipotetica aggiunse: <<infondo li ho qui>> in quell' istante di quello scatto rubato e poco prima che il suo sguardo tradisse i suoi pensieri Carlos rispose: <<perchè no!>> La ragazza dopo averla riacceso sfogliò dall'ultima alla penultima e gliela porse,  per il momento era salva. È per un fortunato caso notò che stavano per tornare all'ultima e disse: <<bè, sono tutte>> <<sei molto brava>> le comunicarono entrambi, poi ricordò a Carlos che ancora non aveva letto niente di suo, quest'ultimo le rispose: <<la prossima volta non ho niente di vecchio con me, questo taccuino è nuovo>> <<ok, ci conto.>> Scesa sui tre un silenzio rilassato Carlos iniziò a scrivere usando le gambe come appoggio dopo essersi seduto, Hector e Isabel si sdraiarono su una coperta che lei aveva portato e lasciarono che il sole baciare i loro volti. Quando il sole si fece più caldo Isabel capì che doveva essere mezzogiorno o quasi e invitò i due a pranzo così che anche Alejandro e Amelia potessero vedere quanto fossero dolci quei due insieme,  li rassicurò dicendogli che essendo domenica sua madre preparava sempre qualcosa in più così da non dover per forza cucinare anche a cena, Carlos e Hector di guardarono un attimo e accettarono a patto di non essere di disturbo.

Amelia stava portando a tavola  le pietanze mentre Alejandro che aveva precedentemente apparecchiato le chiedeva se potesse aiutarla, lei rispose che avrebbe sparecchiato e lavato i piatti, si udirono le chiavi, Isabel li raggiunse e esordì: <<spero che non vi dispiaccia, ho incontrato Carlos e Hector e li ho invitati. Ho pensato che fosse una bella occasione per riunire la nostra famiglia allargata.>> Alejandro e Amelia per tutta risposta andarono a presentarsi al famoso Hector, e gli dettero il benvenuto. Amelia aveva cucinato la paella, che nella sua famiglia rappresentava la domenica più di ogni altra pietanza, tramandata di madre e figlia, mangiarono con gusto e Hector raccontò un po' di sé, che il suo colore preferito fosse il blu e le sue sfumature, riguardo alla lettura concordava con Isabel e Carlos, Amelia e Alejandro seguirono, quest'ultimo chiese: <<cucini? O come me è Carlos conosci a malapena le basi?>> <<Credo di essere un bravo cuoco>> <<fa il modesto>> intervenì Carlos <<uno dei primi pasti condivisi ha preparato una carbonara fantastica>> <<ma non è una pietanza italiana?>> Chiese Amelia curiosa. <<Sì, mia madre è italiana, venne in Spagna -dopo aver superato l'esame di maturità- con una sua amica, ma incontrò mio padre che all'epoca era un prete...>> <<anche la vostra una sottospecie di tradizione familiare? >> Si informò Isabel interrompendolo <<voglio dire vi fate o tentate di farvi preti e poi mollate tutto?>> Hector rise <<Non proprio, mio padre si fece prete perché credeva abbastanza in ciò che la Chiesa professa,  abbastanza da sembrare sicuro di ciò che stava facendo,  e poi non sembrava innamorarsi di nessuna, non in senso romantico... quando incontrò mia padre era prete da appena un anno, e quando capì di essersi innamorato, e di essere ricambiato, mollò tutto e chiese la dispensa dallo stato clericale, che gli arrivò tramite una lettera formale, ma che lo invitava a ripensarci se si trattava della crisi di fede risolvibile. Rispose  altrettanto formalmente che si trattava di altro è che era sicuro della sua scelta e che non voleva più essere contattato se volevano convincerlo a tornare sui propri passi, e quella fu l'ultima volta che interagì con loro>> <<si direbbe che finì bene, no?>> <<Sì, non mi posso lamentare, dopo di che si sposarono e da quella unione nacqui io>> <<no,  decisamente non mi lamenterei>> disse Carlos guardandolo con occhi innamorati. <<Che lavoro fai?>>  Chiese alla fine Isabel <<sono un allenatore privato, avevo iniziato nelle palestre, poi con l'esperienza acquisita venni in contatto con alcuni figli dei signori benestanti che hanno la palestra in un'ala della casa che desideravano un allenatore tutto per sé.>> <<Almeno la paga è buona>> disse Amelia <<già, e tu che lavoro fai?>> <<Ho un laboratorio tutto mio dove realizzo capi d'abbigliamento>> <<sarta bel avoro>> Carlos a quel punto lo chiese ad Alejandro, quest'ultimo rispose: <<lavoro in una libreria nel reparto bambini e "nell'ora della favola" leggo ai più piccoli che non sanno ancora leggere, ma che sono già appassionati.>>

Carlos che già sapeva che Isabel volesse approfondire lo studio della fotografia la salvò dagli altri tre sguardi interrogativi che stavano per chiederle cosa piacerebbe fare a lei nel prossimo futuro dicendo: <<e Isabel diventerà una delle migliori fotografie professioniste!>> La ragazza arrossì poi disse: <<dovrei conoscere delle tecniche specifiche prima>> <<Hector a Madrid ha conosciuto un bravo fotografo, potremo portarti a conoscerlo e a chiedergli se può insegnarti ciò che sa!>> Venne ringraziato da tre sorrisi che fecero risplendere gli occhi a cui si aggiunse anche a quello di Hector. Quest'ultimo fu il primo a riprendersida quella paralisi facciale dovuta a quel sorriso prolungato per almeno due minuti e chiese ad Alejandro e Amelia come si fossero dichiarati, visto che loro conoscevano già la sua storia e di Carlos da quel punto di vista. <<Be...>> disse lei <<dopo che non ricevetti alcuna risposta da Carlos...>> quest'ultimo abbassò lo sguardo, Amelia gli accarezzò la mano e riprese a raccontare, <<andai da Alejandro in lacrime, quando ci ritrovammo faccia a faccia gli comunicai il  motivo del mio stato d'animo, lui mi prese tra le sue braccia e mi disse: "dolce Amelia permettimi di esserci per te, per voi!" Mi sfiorò il ventre poi continuò: "ti ho sempre amata, per la tua dolcezza, per il tuo desiderio di aiutare il prossimo anche quando non ti viene richiesto, per la tua bellezza, che anche se dovesse sfumare quella interiore si rifletterà su quella esteriore." Mi lasciai asciugare il volto bagnato dalle  lacrime e ricambiai: "Alejandro sarei onorata di averti accanto a me, con la tua capacità di fare ironia, con la tua capacità di aiutare quando ti viene richiesto e di lasciare i propri spazi in caso contrario" ci baciamo e organizziamo il nostro matrimonio>> <<quanta passione c'è nell'aria>> sospirò Isabel.

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