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Hector si incontrò con Juan Torres -fotografo e suo allievo- per la loro sessione settimanale, si trovavano al parco del Buen Retiro, situato nel pieno centro cittadino, con i vialetti ombrosi, con un grande lago centrale in cui si possono noleggiare barche a remi. Hector aveva organizzato per lui una corsa di resistenza per ricercare il "Cipres Calvo" 'l'albero più antico di Madrid che ha posto le sue radici già all'inizio del seicento-  e una volta che entrambi avessero raggiunto l'ombra dell'albero avrebbero cominciato a fare stretching e una volta finito  avrebbero potuto ammirare il "Palacio de Cristal" o se preferivano il ''Palacio Velasquez "che si trovavano all'interno del parco.
Per lui Hector preparava percorsi simili, nei parchi soprattutto quelli più adatti a fare sport, perché essendo fotografo di professione preferiva stare all'aria aperta che in una  palestra qualunque. Mentre correvano con passi quasi sincronizzati dopo tante sessioni,  Hector gli domandò: <<ti piacerebbe insegnare ciò che hai appreso dai tuoi genitori?>> <<Non lo so... perché?>> <<Ecco, la figlia del mio compagno è appassionata di fotografia e per quel che ho visto è brava, ma vorrebbe approfondirne lo studio, apprendere qualche tecnica. Non devi decidere subito, però potresti accettare di conoscerla con me e Carlos.>> Dopo queste ultime si piazzò davanti per guardarlo. Juan decisamente incuriosito rispose: <<immagino che nell'incontrarla non ci sia niente di male, puoi giusto dirle di portare la sua macchina fotografica? Così posso vedere a che livello è>> <<ti ringrazio per la disponibilità>> <<grazie a te per aver pensato a me>> Hector tornò al suo fianco e continuarono l'allenamento... quando ebbero finito Juan esclamò: <<potremo incontrarci qui>> <<io, te, Carlos e Isabel?>> <<Sì, è un bel paesaggio, tranquillo e sicuramente non manca lo spazio>> <<d'accordo allora manca solo il giorno e l'ora che ti comunicherò per lettera dopo averla informata.>>

Erano passati due giorni da quando Isabel aveva ricevuto la lettera di Hector che la informava che Juan -così si chiamava il fotografo- era disposto a incontrarla per vedere le sue foto. Sì erano accordati che Carlos sarebbe passato a prenderla per portarla al parco in mattinata, restituì lo sguardo al suo riflesso, portava una camicia bianca, con una salopette, evitò di truccarsi e lasciò i capelli sciolti. Decise di essere soddisfatta e uscì dalla sua stanza blu-grigio. Arrivò in soggiorno con la sua macchina fotografica ben salda in mano, bussarono alla porta, aprì a Carlos che le disse: <<stai benissimo>> <<andiamo?>> Annuì. Salutò i suoi genitori e si avviarono.
Quando arrivarono Carlos fece le presentazioni, Juan era un bell'uomo sulla trentina, non proprio tutto muscoli come Hector, ma ci andava vicino aveva i capelli castani e occhi del medesimo colore, portava una camicia a quadri del medesimo colore dei blu jeans. Juan sembrava ricambiare lo sguardo accorto a quei pochi dettagli oggettivi che potevano vedere l'uno dell'altra poi porgendole la mano disse: <<piacere>> ella la strinse e disse: <<piacere mio>> ritirò la mano e gli porse la macchina fotografica. Dopo aver sfogliato le foto si pronunciò: <<hai catturato molti paesaggi, ma in una il soggetto cambia radicalmente visto che in quest'ultima il paesaggio si limita a fare da sfondo...>> la ragazza arrossì leggermente ricordatosi di quello scatto rubato e decise di farsi guidare dall'istinto. <<Ecco, mi piacciono i paesaggi, ma quello che mi interessa di più>> diede enfasi alle ultime due parole <<... sono gli eventi importanti e due uomini che dimostrano di amarsi anche solo tenendosi per mano, secondo me è importante, voglio dire non solo esprimono che il sentimento che li unisce è forte, ma anche quel senso di libertà che viene negato,  al contrario delle coppie del sesso opposto non hanno di questi problemi>> Calò un momentaneo silenzio Carlos e Hector con gli occhi lucidi e corsero ad abbracciarla, Juan che era rimasto a godersi la tenerezza di quella scena si schiarì la voce, i tre sciolsero l'abbraccio. <<Allora quando vorresti iniziare le lezioni?>> <<accetta... di insegnarmi?>> <<Il suo animo sensibile è perfetto per questa forma d'arte, allora quando vuole iniziare?>> <<Quando le fa più comodo>> <<facciamo così scambiamoci gli indirizzi, così potremo comunicare direttamente noi due, ma se vuole possiamo organizzarci per iniziare la prossima settimana >>  <<va benissimo!>>
Isabel fu riaccompagnata a casa da Hector e Carlos e insieme raccontarlo come era andata ad Alejandro e Amelia che si dissero felici per la propria figlia.

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