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<<Bene Isabel, ti ho insegnato tutto quello che so, ora se vuoi essere abilitata ti posso portare da mio padre, nonché mio maestro insieme a mia madre, un altro grande fotografo>> <<puoi darmi nome e indirizzo e ci vado da sola>> <<mi fa piacere accompagnarti, magari sulla via del ritorno ci prendiamo un caffè>> <<d'accordo>> acconsentì la ragazza con una lieve incertezza "che nonno Javier avesse ragione? No è solo un favore da amico" Isabel aveva ormai l'attestato che l'abilitava fotografa professionista e si diresse al bar con Juan al suo fianco che le disse: <<congratulazioni sei stata un alunna diligente>> <<Ho avuto un bravo maestro>> il cameriere arrivò e ordinò un cafè e un capuchino per Isabel. <<Allora che farai adesso?>> <<Mi farò conoscere come fotografa di eventi, iniziando con piccole cose>> <<e tu?>> <<Forse cercherò qualcun'altro a cui insegnare, dopotutto è stato bello trasmettere le mie capacità>> <<ti fa onore>> <<quindi questo è un'arrivederci?>> <<Che intendi?>> <<mi piace stare in tua compagnia, potremo rivederci qualche volta>> <<come amici?>> <<Se è quello che vuoi>> <<Se è quello che voglio?  L'hai proposto tu!>> <<Sì, ma pensavo a qualcosa di più>> Isabel aprì la bocca, poi la richiuse <<...>>  <<sei intelligente, intuitiva, sarcastica al punto giusto, sincera, bella>> <<oh Juan, sei un bravo maestro, è un uomo sincero che non ha paura di dire quello che pensa o prova ma...>> <<Ma?>> <<Sei troppo grande per me>> <<Bel diamoci una possibilità>> nel frattempo le ordinazioni erano arrivate e le consumarono nel minor tempo possibile. <<Riaccompagnami a casa>> <<va bene andiamo.>> Il viaggio di ritorno fu silenzioso, quando arrivarono, Juan le aprì la portiera, lei sforzò un sorriso e disse: <<allora... ciao>> egli la baciò dolcemente brevemente sulle sue labbra carnose, <<ciao dolce Isabel e se ne andò.
La ragazza entrò in casa e si accorse che l'ultima volta che era stato da loro si era dimenticato il suo taccuino, lo prese raggiunse la sua stanza e seguendo una forza istintiva prese a batterlo a macchina,  quando ebbe finito si ricordò della rivista "mundo gay"  che Hector aveva nominato a uno dei loro pranzi e pensò di andare a Madrid per vedere se fossero interessati, il pensiero non l'abbandonò e l'indomani si recò li.
<<Buenos dias signorina desidera?>> <<Ecco, vorrei farvi visionare questo diario, per vedere se potreste essere interessati>> <<d'accordo>> Isabel porse il taccuino all'uomo che le stava di fronte che lo lesse con attenzione, infine le domandò: <<Non è suo questo scritto vero?>> <<È di mio padre...>> <<quindi lei è la "Isabel" di cui parla?>> <<Sì,  lo ha dimenticato a casa dei miei e ho pensato che sarebbe bello se qualcuno leggesse la sua storia per quello che è. Se venisse pubblicata qui, magari sotto forma di rubrica non correrebbe il rischio di censura>> <<questo è vero ma dovrebbe chiedere all'autore se desidera cambiare i vostri nomi per tutelare le vostre vere identità>> <<posso chiederglielo e tornare a comunicarglielo?>> <<D'accordo nel frattempo custudirò questa copia battuta a macchina gelosamente>> <<grazie per la sua disponibilità>> <<grazie a lei.>>
La ragazza arrivata a casa di Carlos e Hector fissò alla porta, fu quest'ultimo ad aprirle, la invitò per la merenda a base di biscotti e caffè. Isabel ringraziò e chiese se Carlos fosse a casa, Hector le rispose: <<sta arrivando, devo andare a sollecitarlo?>> <<Ma no, tranquillo passavo di qui e ho pensato di fermarmi per stare in compagnia sua e del suo bel compagno>> <<che gentile>> <<è la voce di mia figlia quella che sento?>> << Sì, ha detto che è venuta per ammirare i miei muscoli>> <<che intenditrice,  però non è più sulla piazza>> <<ciò non toglie che posso ammirarli quando voglio, è vedere quanto siete dolci insieme!>> <<Grazie tesoro>> <<posso farti una domanda particolare?>> <<Del tipo?>> <<in via ipotetica se dovessi scegliere dei nomi di persona quali sceglieresti?>> <<Vuoi sapere in quale modo ti sareste potuta chiamare se fosse dipeso anche da me?>> <<Sì, curiosità>> rispose prontamente. <<Vediamo per donna "Julia" o "Angel">> <<e se fossi stata uomo?>> <<"Ramon" o "Pablo">> <<Infondo non sarebbe andata tanto male, Hector adoro i tuoi biscotti>> <<grazie>> <<ora sarà meglio che vada o farò tardi>> <<Posso darti un passaggio? Tanto sono d'impaccio ad Hector in cucina>> <<verissimo>> i due si salutarono con un bacio a stampo e Carlos si avviò in direzione della macchina con Isabel.

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