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Dopo tre giorni di viaggio a piedi senza chiedere ausilio a nessuno, pur nel cammino avendolo avuto senza essersene accorta, giunse al confine della palude dove in mezzo stava un villaggio.

Oltre quel villaggio c'erano le ricchezze che l' aspettavano, anche se tra sé ammise che il marito non aveva buone conoscenze geografiche. In fondo eravamo a qualche miglio di distanza, non dall'altra parte del mondo.

Quando giunse al villaggio era tutta ricoperta di fango. Sembrava che avesse attraversato chissà quali peripezie.

Entrò nel villaggio. Aveva degli occhi docili e preoccupata. Non indossava nemmeno un abito: era completamente nuda, attirando così di fatti sguardi indiscreti.

Non si fece problemi, raccolse il coraggio con un bel sospiro e proseguì verso una capanna con grosse tende rosse che sostava giusto al centro. Prima ancora che potesse entrare, una vecchia signora dai folti capelli bianchi, il seno floscio che penzolava, la pancia che emergeva fuori e le gambe magre, uscì fuori e le andò incontro.

-" Benvenuta!" – disse la signora.

-" Grazie" – replicò la donna con una voce colma d' ansia.

-" Vieni, entra pure cara. Sarai stanca immagino!" – disse lei.

-" Sì, vi ringrazio"- . La donna entrò seguita dalla vecchia signora. La fece accomodare e le offrì ristoro.

Bevve dell' ottimo the nero, dal sapore amaro a causa dell' assenza di zucchero.

Poi mangiò del pane azzimo, molto saporito. Il suo viso riprese rapidamente colore. La donna si lavò e la vecchia signora gli offrì degli abiti indigeni della tribù locale. Si vestì con grande piacere e in tutta fretta, si fece vedere dalla vecchia signora che approvò l' abbigliamento con un sorriso. Poi la fece accomodare di nuovo e la invitò a raccontare le sue avventure.

In effetti, la ragazza di fango che entrò nel villaggio non molto tempo prima, seppur in forte imbarazzo, era desiderosa di raccontare e le parole uscirono da sole, come per magia.