DICIASSETTE

Màu nền
Font chữ
Font size
Chiều cao dòng

CAPITOLO 17 | IT'S EMPTY IN THE VALLEY OF YOUR HEART


"It's hard letting go,

I'm finally at peace but it feels wrong."

(Of Monsters and Men - Silhouettes)

*

TORNARE a Galway era quello di cui avevo bisogno.

L'aeroporto è affollatissimo - chi non vuole tornare a casa, a Natale?

Mi faccio strada tra i baci, gli abbracci e i saluti degli sconosciuti attorno a me; trascino la mia valigia, percorrendo la sala con lo sguardo alla ricerca della figura familiare di Dylan. Poco fa mi ha inviato sul cellulare la foto di un bicchiere di carta ricolmo di fumante caffè nero, su cui la mano di una probabilmente frettolosa barista ha scarabocchiato Dale, e io non vedo l'ora di essere stretta tra le sue braccia e di poter mettere le mani su quel caffè.

Lo scorgo non troppo distante, lo sguardo già posato su di me e il sorriso sulle labbra. Alza appena il caffè in segno di saluto, e io proseguo nel farmi strada verso di lui. I suoi occhi scuri indugiano sul mio viso tirato, e probabilmente sulle occhiaie che non sono minimamente capace di nascondere con il trucco senza sembrare un pagliaccio.

Lo vedo corrugare la fronte quando mi alzo in punta di piedi per baciarlo sulla guancia. La mano libera dal bicchiere mi circonda i fianchi mentre fa uso di tutti i centimetri con cui torreggia su di me per affondare il viso tra i miei capelli.

"Stai bene, Dale?" chiede, indugiando per un istante in più nell'abbraccio e chinandosi appena per baciarmi la fronte.

Mi osserva, percorrendo la mia figura, e io gli rubo il caffè dalla mano, bevendone un sorso lunghissimo e nascondendomici dentro.

"Sto bene, Chip," rispondo, caricando il suo soprannome di tutta la divertita esasperazione di cui sono capace. Scrollo le spalle, riemergendo dal bicchiere che ormai è mezzo vuoto. Incrocio i suoi occhi, e quando parlo di nuovo la mia voce trema appena, "... sono solo un po' stanca."

Il sortilegio irlandese è tornato. Mentire è sempre più difficile, a Galway.

Sorrido, e so di non averlo convinto minimamente mentre si sporge per prendere la mia valigia. Tuttavia, è gentile, e sa quando non insistere. Mi circonda le spalle con il braccio libero e inizia a raccontarmi di quanto Amelia non veda l'ora di vedermi, mentre ci avviamo verso l'uscita dell'aeroporto.

*

I giorni successivi scivolano lenti, tra la neve oltre i vetri delle finestre e il calore dell'affetto della mia famiglia.

Mia madre ha iniziato a fare la maglia quest'autunno, quindi per queste feste ci siamo ritrovati un po' tutti con dei bitorzoluti maglioni di lana di colori dubbi che fanno molto famiglia Weasley. Il pensiero mi lascia sempre un sorriso.

Passo il mio tempo accoccolata sulla mia poltrona preferita davanti al camino: scambio messaggi felicemente ridicoli con Piper e Vicky e cerco contemporaneamente di fornire più consigli possibili per le materie che le aspettano in questa sessione. Leggo - ho lasciato da parte lo studio e la tesi, almeno in questi giorni. Ho sventolato davanti al naso di mia madre, scandalizzata, la copia in edizione economica di 50 Sfumature di grigio che le ho trovato sul comodino. Ho letto le prime cinque pagine, pensando di farmi due risate, e alla fine della giornata ho risistemato senza rimpianti il libro dove l'avevo trovato e ho dovuto leggere l'intero Macbeth per purificarmi. Alla fine della giornata, tutto ritorna alla Scozia.

Il pomeriggio della Vigilia di Natale, Dylan - che per un qualche misterioso motivo sembra vedere attraverso la mia gabbia toracica fino al mio cuore spezzato - mi raccoglie senza troppi complimenti dal mio rifugio accanto al camino e mi trascina fuori, in una battaglia a palle di neve senza esclusione di colpi che vede me e tutti i miei adorati nipoti uniti contro di lui.

Esme e mia madre ci osservano dalla grande vetrata del salotto, le tazze di tè caldo alla cannella tra le mani, mentre mio padre è abbandonato in cucina a mescolare il vino speziato.

Urlo quando Dylan mi agguanta per il colletto della giacca e infila un pugno di neve nel mio maglione. Il freddo scende senza scampo lungo la mia schiena e io mi lascio cadere teatralmente a terra, colpita, tra le risate della mia famiglia. Allargo le braccia, a pancia in su nella neve, i capelli fradici malgrado la cuffia calcata sulla testa, e guardo verso l'alto, dove c'è solo il cielo bianco. Il mio respiro rallenta, e gli schiamazzi e le urla sembrano quasi lontane, ovattate dalla neve.

Ho ancora il sorriso sulle labbra, ma i miei occhi sono pieni di lacrime.

*

"Mamma, io esco!" urlo dal corridoio.

Finisco di allacciarmi gli scarponcini e recupero il giaccone dall'appendiabiti. Il viso di mia madre spunta dalla soglia della cucina - dal profumo che riesco a sentire anche da qui, nel forno c'è qualcosa che ha la cannella nell'impasto.

"La strada è gelata Holls, sei sicura-"

Le sorrido, e lei si interrompe quando vede la borsa di carta a intricati disegni floreali che sto recuperando da appoggiata alla cassapanca. "Vado a piedi," le dico, "... ho promesso a Kee che sarei passata a trovarli."

Annuisce, ricambiando la mia espressione. "Aspetta solo un attimo. La prima infornata di biscotti dovrebbe essere fredda, ormai."

In strada, mi muovo precariamente sul marciapiede gelato, stringendo le mie borse piene di regali per la famiglia Sullivan. Penso all'ultima volta in cui ho parlato al telefono con Keeran, a quello che non ci siamo detti e a quello che potrei dirgli oggi. Le donne della mia vita, aveva scritto. Com'è che i miei uomini hanno sempre più di una donna, nella loro vita?

Scaccio con forza quel pensiero, immediatamente, perché so che non è la testa ma il mio cuore spezzato a parlare, oh lo so. Non è giusto, né nei confronti di Katie, meno che mai nei confronti di Keeran. Non è giusto, e basta. Hai fatto una scelta, Holly, tanto tempo fa.

Smetto di pensare e continuo a camminare fino alla graziosa villetta della famiglia Sullivan. Busso, e Katie mi accoglie sulla soglia: mi hanno sempre detto che sembro più giovane dei miei anni, ma lei, minuta e perfetta nel suo morbido maglione bordeaux e con i capelli lisci e castani tirati su in una alta coda di cavallo, sembra quasi una ragazzina piuttosto che una neomamma.

"Buon Natale," le dico sorridendo. Le porgo le mie borse, un po' impacciata, "Ho portato qualcosa da Oxford, e qui ci sono i biscotti alla cannella di mia madre," le spiego, togliendomi la giacca. "... Katie, sei bellissima."

Arrossisco. Sto straparlando. Ma lei lo è davvero, e io davvero non so come si fa a dire a una donna che la maternità sembra farla brillare di una luce nuova senza sembrare più strani di così.

"E tu e Siobhan siete sempre troppo gentili." Mi abbraccia, baciandomi delicatamente sulle guance. "Ho mandato Keeran a fare la spesa, ma ormai dovrebbe tornare a momenti..."

Mi alzo appena in punta di piedi. Da questa posizione nell'ingresso, da dove si apre il salotto, riesco a vedere la culla di legno chiaro tra i divani.

Katie sorride, seguendo il mio piccolo movimento e la direzione del mio sguardo. "Vieni," mi dice soltanto, con dolcezza. "C'è qualcuno che voglio presentarti."

*

Abigail è una cosa piccola, preziosa e meravigliosa, e quando Katie me la depone tra le braccia mi sudano le mani mentre mi spiega come tenerla nella posizione corretta. Dorme pacificamente, incurante del battito violento del mio cuore mentre osservo i ghirigori di fiori sulla sua minuscola cuffia, da cui spunta un ciuffo di capelli.

Beviamo il tè in salotto, chiacchierando tranquille mentre Abbie continua a dormire indisturbata nella culla. Katie addenta un biscotto alla cannella e mi dice che ci mancherebbe, considerando che questa notte ha fatto fare a tutti le ore piccole, molto piccole.

Le chiavi girano nella toppa della porta d'ingresso mentre sto raccontando delle mie mirabolanti avventure a La Libellula, e in un istante rapido Keeran è sulla soglia del salotto, carico di borse della spesa e con i ricci scuri che lottano per liberarsi dalla cuffia grigia. Tale padre, tale figlia.

Sorride guardando la culla, e io ricordo cosa vuol dire amare davvero.

*

Io e Kee camminiamo lentamente verso casa mia: dopo un placido pomeriggio a base di tazze di tè, biscotti alla cannella e deliziosi gorgoglii di neonati, si è offerto di accompagnarmi a casa per poter entrare e fare gli auguri di Natale alla mia famiglia.

Ha preso una bottiglia di Connemara per mio padre, quello che sa essere il suo preferito, e io resisto all'impulso di confidargli con un sorriso che mio padre non smetterà mai di adorarlo, con o senza whiskey. Quando penso a come, nonostante tutto, io, Keeran e le nostre famiglie siamo rimasti in ottimi rapporti, di solito lo faccio con affetto e soddisfazione; oggi non riesco a fare a meno di sentirmi contaminata da una punta di tristezza che non riesco a scacciare.

Bel modo di affrontare il Natale, Holly, avanti così.

Keeran mi prende la mano, strappandomi quasi fisicamente alla mia tristezza. Ridicoli come siamo, cuffie, sciarpe, cappotti e pesanti guanti di lana, all'improvviso è come essere tornati un po' bambini - avevamo nove anni e lui si era rotto entrambi i polsi, rotolando giù da una collinetta nella neve.

"Vuoi parlarmene, adesso?"

Sfrego il pollice sul dorso delle sue dita. Ci sono due strati di lana spessa a separarci, ma so che non importa. "No, davvero no," dico soltanto. "Non c'è più molto da dire."

Lo sguardo nei suoi occhi è mesto come il sorriso lieve sulle sue labbra, mentre il sole scende e proseguiamo in silenzio verso casa.

*

Ho nascosto la maglia blu dell'università di Glasgow sul fondo di un cassetto, sepolta tra maglioni pesanti e coperte di lana, e certe volte vorrei solo che ci fossero abbastanza cassetti per tutti i miei ricordi.


Ciao a tutti e bentornati!

Sono davvero felice di riprendere in mano Lover's Eyes da dove l'avevamo lasciata, e spero che anche a voi faccia piacere continuare a seguire le avventure di Holly, Piper, Sibyl e Vicky!

Questa settimana, eccezionalmente, aggiornerò anche domani e domenica - in modo da potervi dare una panoramica completa di cosa è capitato a Holly nel periodo delle vacanze natalizie e degli esami, prima di arrivare alla bomba di capitolo crossover che vi aspetta. Fatemi sapere cosa ne pensate, consigli e suggerimenti sono sempre ben accetti!

In questo caso, a domani! ;)

Holly

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen2U.Pro