Capitolo 41

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Perché per quanto possiamo nasconderci dietro mura che crediamo impenetrabili, dentro castelli inespugnabili e farlo attraverso le apparenze, a volte basta solo sapere dove cercare la chiave di tutto questo. E quella chiave sono proprio gli occhi.

Arlen B. Owen

N.A.: Fate partire la canzone che ho messo in copertina: stavolta non dovreste avere problemi di riproduzione <3


-NOOOOOOOOO!-

Vengo sbalzata via, sbattendo da qualche parte.

Riapro gli occhi.

Mi ritrovo contro la parete.

-HERMIONE!-

No!

No!

No!

-NO!-

-Non è successo! Non è successo!-

Urlo.

I miei pugni battono sul pavimento.

Non capisco più niente.

Vedo solo lui.

Quell'espressione serena mentre i suoi occhi si chiudono sul mondo... per sempre.

Qualcuno mi afferra per le braccia, inginocchiandosi accanto a me.

Mi abbraccia, passandomi una mano sulla testa.

-Sssh! Era solo una visione!-

-NO! NO! DRACO! NO!-

Le lacrime mi inondano il viso.

E' morto.

E' davvero...

E' davvero finita.

-Guardami!-

-NO! NO! DRACO!-

Urlo.

-GUARDAMI GRANGER!-

Mi sento afferrare per le guance e la mia testa viene girata a forza.

Blaise.

Io però non riesco a guardare in avanti: i miei occhi, pieni di lacrime, si muovono come impazziti in tutte le direzioni.

-ERA UNA VISIONE! ERA SOLO UNA VISIONE! CALMATI!-

Le mie mani afferrano i suoi polsi e li stringo: -NO! NO! IO DEVO... IO DOVEVO IMPEDIRLO! NON... LUI... LUI E'... LUI E' MORTO PER COLPA MIA!! E' COLPA MIA!-

-No! Hai solo visto quello che è successo! Non potevi fare niente! Mi senti?! NIENTE GRANGER!-

-NO! IO... DEVO! DEVO TORNARE DA LUI! DEVO! LASCIAMI!-

Cerco di liberarmi dalla sua presa, ma è inutile.

E' più forte di me.

-LASCIAMI! IO DEVO! DRACOO!-

Mi stringe un po' di più e le sue mani scendono di nuovo sulle braccia, e mi abbraccia di nuovo.

-Calma Granger... Adesso passa- mi sussurra a mezza voce.

-NO...No... No...- Mi sciolgo di nuovo in un pianto liberatorio. Piango per non so quanto tempo, dibattendomi, finché il mio corpo, esausto, si arrende.

-Io... devo... tornare...-

I miei occhi si chiudono e...


Il fuoco è più vivo che mai.

Arde impetuoso illuminando tutta la stanza.

Mi rimetto in piedi velocemente guardandomi intorno.

Dove sei?

Non può essere sparito.

Non può.

Non così.

Non senza che io abbia potuto parlargli.

Non senza che abbia potuto salutarlo.

Mi precipito all'ingresso e spalanco la porta.

Ciò che vedo mi immobilizza.

Piove.

E' notte e piove.

Un temporale.

I fulmini illuminano il cielo e l'unica cosa che sento oltre lo scrosciare impetuoso della pioggia, sono i tuoni.

Piove... esattamente come la notte in cui...

-Draco!-

Non c'è... Il panico mi pervade.

Scendo i gradini e sull'ultimo quasi scivolo, finendo a terra rovinosamente, ma non mi importa.

Non mi importa.

Devo trovarlo.

Non vedo niente, ma so perfettamente in quale direzione muovermi.

La pioggia mi bagna i capelli, il viso e mi inzuppa i vestiti, ma non me ne curo.

Continuo a correre, scivolando più volte sul terreno umido.

Intravedo il mandorlo e la lapide.

E... con mio grande sollievo... in piedi lì davanti, c'è anche una sagoma scura che mi dà le spalle.

-DRACO!- urlo per superare il frastuono del temporale.

Per fortuna mi sente e si gira di scatto.

Sembra sorpreso, ma non mi importa di come mi veda ora.

Non mi importa di come reagirà.

Scoppio a piangere, e gli corro incontro.

Appena riesco ad abbracciarlo le mie lacrime aumentano, ma cerco di non fargli sentire alcun rumore.

Mi vergogno terribilmente, ma allo stesso tempo non posso trattenermi.

Sembrava così reale...

Lui...

Colpito da quella maledizione...

Lui...

Che cadeva all'indietro...

Lui...

Che... Infrangeva quella finestra...

Lui...

Che rimaneva sospeso nel vuoto per poi...

Precipitare...

Catturato dalle tenebre...

Mentre...

Il suo cuore si fermava...

Poggio la testa sul suo petto.

Adesso lo sento battere all'impazzata...

Esattamente come il mio...

-Io... E' colpa mia... E' tutta colpa... mia... Non... Non avrei dovuto portarti indietro... Avrei dovuto... Avrei dovuto fare qualcosa... Avrei dovuto essere lì... Avrei...-

Lo stringo di più...

Ho bisogno di sapere che è qui... ancora qui... Non è morto.

Non è morto...

Non è...

Le sue braccia mi cingono, attirandomi ancora di più a sé.

Non dice nulla, ma non mi importa.

Lui è fatto così, lo so bene.

Piango e questa volta vengo scossa dai tremori che lui avverte sicuramente.

-Io... Io non volevo... NON VOLEVO... Davvero... Io... Non volevo... Non volevo... Non volevo... Scusami...-

Piango e non me ne importa.

Mi importa solo di averlo qui... con me.

Sento la sua mano sulla mia guancia.

Il suo tocco è talmente leggero che non mi rendo neanche conto di quando lui abbia iniziato a sfiorarmi.

So solo che quel contatto adesso mi porta a singhiozzare e a scostarmi leggermente per sollevare la testa.

I nostri occhi si incrociano e finalmente eccolo qui: il vero Malfoy.

In tutta la sua fragilità.

In tutta la sua tristezza.

Con lo sguardo lucido di chi ha vissuto sulla propria pelle tutto il male possibile.

Con lo sguardo di chi lo ha appena ricordato.

E con lo sguardo di chi lo ha appena rivissuto.

Per la prima volta, riesco a vedere il vero Draco.

Perché per quanto possiamo nasconderci dietro mura che crediamo impenetrabili, dentro castelli inespugnabili e farlo attraverso le apparenze, a volte basta solo sapere dove cercare la chiave di tutto questo. E quella chiave sono proprio gli occhi.

I suoi occhi, che adesso sono argento liquido bruciante.

-Mi dispiace...-

Non dico altro.

Non posso dire altro perché, come la prima volta, è lui ad agire di nuovo.

Mi bacia e le nostre labbra tornano a sfiorarsi, a cercarsi, con molta più esigenza.

Hanno bisogno di questo contatto, esattamente come io ho bisogno di lui.

E solo quando lo sfioro sento che finalmente una piccola parte di me si calma.

E' lui.

E' qui.

Chiudo gli occhi, abbandonandomi totalmente.

E' questo ciò di cui avevo bisogno.

Sentirlo accanto a me.

Sentirlo vivo.

La mia mente si annebbia.

I nostri respiri si azzerano e solo dopo molto tempo tornano prepotenti a separarci per meno di un secondo.

Lo ricerco immediatamente, mentre le sue mani mi tengono stretta a sé e io faccio lo stesso con lui, stringendo la camicia zuppa sulle sua schiena e cercando di avvicinarlo ancora di più al mio corpo.

Ho bisogno di lui.

Ho solo bisogno di lui e non so perché.

Le sue labbra ben presto si spostano scendendo a sfiorarmi il collo, giù fino all'incavo della clavicola e li indugiano per un po', provocandomi una scarica di adrenalina che a stento mi fa ancora mantenere il controllo.

La mia mano sinistra sale, stringendo quell'oro puro che sono i suoi capelli, per poi riaprirsi e accarezzarli.

L'altra invece continua a stringere la sua camicia sempre più bagnata per via della pioggia che continua a cadere.

La mia testa istintivamente si piega all'indietro, mentre lui continua a sfiorarmi il collo con le labbra.

Mi tiene stretta in una morsa, ma non mi importa.

Sento la pioggia bagnarmi il viso, lavando via anche le ultime lacrime e torno a spostarmi in avanti, abbracciandolo.

Lui mi asseconda per poi catturare di nuovo le mie labbra.

Un bacio sempre più veloce, ancora più esigente, ancora più bisognoso.

E io mi perdo ancora una volta: non esiste nient'altro.

Ci siamo solo noi due.

Vengo avvolta di nuovo da quella nuvola di fumo nero, ma stavolta non perdo contatto con lui. Lo sento ancora stringermi a sé.

Poco dopo, in un attimo di lucidità, riapro gli occhi, rendendomi conto che la pioggia è cessata.

E alla mia destra lo vedo: il fuoco.

Siamo dentro il mausoleo.

I miei occhi si chiudono di nuovo, quando le sue labbra scendono ancora.

La sua mano mi sfiora la spalla, scostando il maglione, mentre la sua bocca inizia a percorrere la linea della mia clavicola.

Stringo ancora una volta i suoi capelli, mentre il mio corpo si scioglie sotto il suo tocco.

-Dra... Draco- sussurro e questo lo fa esitare per un secondo, cosa che mi permette di afferrargli la guancia a mia volta e di fargli girare la testa verso di me per poi baciarlo.

Non si aspettava che lo chiamassi per nome?

Lo sento opporre una debole resistenza, ma ben presto cede.

Lo bacio con lentezza: prima le labbra, poi lo zigomo sinistro, dove quel pugno l'ha colpito la prima volta.

-Mi... Mi dispiace...- gli dico di nuovo in un sussurro.

Mi sposto sullo zigomo destro.

-Mi dispiace... Mi dispiace...-

Infine torno sulle sue labbra.

Mi stringe di nuovo a sé. Ricomincia a baciarmi, e lentamente la sua bocca si sposta di nuovo, prendendo di mira l'altra clavicola, mentre le sue mani si infilano sotto il mio maglione, sfiorando con delicatezza i miei fianchi, quasi con una leggera titubanza, che però le sue labbra non lasciano trasparire.

Rabbrividisco istantaneamente, e lui lo avverte perché sembra quasi bloccarsi, ma il mio corpo agisce da solo, quasi ad imitarlo. L'istinto ha preso il sopravvento e non riesco più a fermarmi.

Non voglio fermarmi.

Torno a cercare le sue labbra, mentre le mie dita si spostano sulla sua camicia.

Non rifletto.

Non voglio riflettere.

Inizio a sganciare un bottone.

E quando finalmente ci riesco ecco che lui si ferma del tutto.

Si separa da me, ma per fortuna non si allontana: riapre gli occhi e mi guarda.

Il suo respiro, pesante e affannato, a pochi centimetri dal mio viso, mi fa rabbrividire di nuovo.

Mi immobilizzo anch'io, mentre le sue iridi incrociano di nuovo le mie: insicure, dubbiose, confuse.

Le sue mani, ormai ferme, sembrano voler continuare quella danza, iniziata pochi minuti fa, ma non osano muoversi. Io però le avverto: frementi, calde, e impazienti... come se aspettassero il mio permesso.

Ricambio il suo sguardo: il mio petto è in fiamme.

E allora capisco.

Riesco a sentire perfettamente ciò che prova: stavolta non è solo una sensazione. E' come se fossi io stessa a provare quello che sta provando lui, rimanendo però cosciente che siano le sue emozioni.

Senza filtri.

Senza censure.

Questo è il suo vero io.

Questo è ciò che è.

Ricambio lo sguardo, sperando che lui capisca.

Non voglio che si fermi. Non voglio che se ne vada.

Non voglio perderlo.

Perché forse... arrivati a questo punto... perderlo significherebbe... perdere me stessa.

Se è il mio permesso quello che sta cercando, di certo non deve chiedermelo.

Alzo le mani e lo accarezzo con delicatezza.

I suoi occhi si chiudono e lo sento tremare sotto il mio tocco.

Lo avvicino a me, finché la mia fronte tocca la sua:

-Baciami...- dico in un sussurro strozzato che non sembra neanche venire da me -Baciami... Ti prego-

E bastano solo queste parole: riapre gli occhi, che vengono immediatamente attraversati da qualcosa che non riconosco, e mi bacia.

E adesso... adesso lo sento.

E' diverso.

Non ha più alcun freno.

Le sue mani ricominciano ad accarezzarmi la schiena, salendo sempre di più.

Le sue labbra sono sempre più esigenti.

Assapora ogni centimetro di pelle che riesce a raggiungere.

Ogni centimetro della mia pelle che sotto le sue carezze si sgretola.

Le mie dita ricominciano ad armeggiare con la sua camicia e ben presto riesco nella mia impresa.

Quel tessuto fradicio vola via, da qualche parte accanto a noi, dimenticato, permettendo anche alle mie mani di scivolare lungo il suo corpo.

I miei occhi scendono lungo il suo torace: nessuna cicatrice, nessun segno del foro lasciato dal proiettile.

E' come se fosse il vecchio Draco.

La sua pelle è calda e alla luce del fuoco risulta di un leggero color miele.

Le uniche cose che vedo adesso sono i suoi muscoli poco pronunciati, ma tonici e quella linea tra gli addominali più definiti, che scende dritta fino alla cintura dei pantaloni.

Mi sento avvampare, mentre le mie mani si poggiano sui suoi pettorali e mi lascio guidare dall'istinto.

Gli do un bacio proprio dove so esserci quella cicatrice lasciata dall'arma da fuoco.

Lo sento rabbrividire ancora una volta. Gli cingo la vita con le braccia, mentre la mia bocca sale fino alla base della sua gola e li mi lascio andare ad un sospiro leggero, mentre le sue mani raggiungono le mie spalle e le sue labbra continuano a lasciare una scia di baci sul collo.

Alla fine mi sfila via il maglione e stavolta sono io ad immobilizzarmi sotto i suoi occhi. Mi sento arrossire e abbasso lo sguardo.

So che non dovrei, perché mi ha già vista così, ma quella era una situazione totalmente diversa.

Lui, forse percependo il mio imbarazzo, si riavvicina a me e allunga una mano a sfiorarmi la guancia con il dorso delle dita.

Rialzo gli occhi e immediatamente incontro i suoi, pieni di qualcosa che finora non avevo mai visto.

Desiderio.

Sento qualcosa di più forte divampare all'improvviso dentro di me.

E' la stessa cosa che provo io.

Gli afferro la mano e la abbasso facendo un passo avanti.

I miei occhi si chiudono e mi lascio andare.

Ci abbandoniamo entrambi alle braccia dell'altro.

Bisognosi, stremati, distrutti per ciò che è accaduto, ma insieme.

E forse solo così...

Solo insieme...

Prima o poi...

Riusciremo a risanarci.






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Spazio Autrice:

Io non lo so...

Io non lo so davvero se riuscirete ad arrivare a leggere questo S.A. dato che credo che Wattpad sia già imploso xD Sento sin da qui (dalla mia casa nascosta in Alaska, perchè si vi informo che mi sono trasferita, dato che ormai ci avviamo alla fine e devo nascondermi da voi xD) le vostre urla di giuoia xD E se l'altra volta ero diventata una distributrice automatica di Kleenex, stavolta devo diventare un distributore di calmanti (o almeno credo) AHAHAHHAAH!

Vabbè a parte la mia scemenza xD Avete vistoooooooooo??? Avete atteso 32 capitoli per un baciooooo, maaaaaaaaa ne è valsa la pena aspettarne appena altri 10?? xD ahahahhah Vi è piaciuto???? Ma soprattutto... Essendo la prima scena di questo genere che scrivo, come vi sembra? E' della giusta intensità? O è troppo soft? Spero di essere riuscita a trasmettervi tutto ancora una volta. Io purtroppo non riesco più a rendermi conto di com'è venuto, perchè l'ho davvero riletto migliaia di volte!

Spero vi piaccia :D

Dunque ora passo ad una precisazione: il capitolo scorso potrebbe avervi fatto notare dei cambi di prospettiva nel narratore che forse potrebbero esservi sembrati degli errori: ebbene vi dico che non è assolutamente così. Quel passaggio di narrazione dal punto di vista di Herm fino ad arrivare a Draco progressivamente è più che voluto :)

Ordunque... Io vi ringrazio tantissimo per i voti al capitolo precedente e sono davvero contenta di essere riuscita a farvi emozionare (la mia azienda di Kleenex qui in Alaska ha avuto un ottimo inizio ve lo dico xD). E vi ringrazio anche perchè Lumos sta crescendo davvero tanto <3 Domando scusa se non rispondo a tutti i commenti lasciati ai primi capitoli, ma sono e siete davvero tanti e poi mi rendo conto che il giorno dopo vi siete già portati in pari (cosa che adoro *_* e di cui non finirò mai di ringraziarvi abbastanza), quindi vi rispondo a certe cose, magari quando avete già il quadro più completo della situazione <3 Spero mi capiate :)

Quindiii... In attesa dei vostri pareri.... che ho DAVVERO paura di leggere questa volta :) Io mi dileguo e vado a dormire... Chissà se voi riuscirete a fare lo stesso *risata malefica* ahaha

Vi auguro una splendida notte ;) E ci risentiamo presto

Stay Tuned :*

Iron9208

P.S. Fatemi sapere per la musica se è durata abbastanza e se avete avuto di nuovo problemi di riproduzione. Altro avviso importante: Vi chiedo di guardare la mia bacheca perchè ho bisogno del vostro aiuto.E vi chiedo anche di tenerla sott'occhio perchè eventuali avvisi di pubblicazione ritardata saranno postati lì e non qui <3 Buonanotte a tutti :*

P.P.S. E ADESSO CORRETE A SCRIVERE GLI AUGURI A TOM 😏😏😍

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