Capitolo 42

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  La realtà esiste nella mente umana e non altrove.

George Orwell  



Riapro gli occhi.

La prima cosa che vedo è il fuoco.

Sorrido, mentre riprendo coscienza del mio corpo a poco a poco.

Avverto un calore piacevole avvolgermi e la mente è leggera, sgombra da qualsiasi pensiero, positivo o negativo che sia.

Batto le palpebre un paio di volte: sono distesa su un fianco e i miei occhi inquadrano immediatamente il mio braccio sinistro, dove c'è la cicatrice, steso in avanti, con la mano che penzola fuori dal letto.

Sono poggiata su di un materasso e sopra di me avverto il peso soffice di un piumone.

Mi rilasso, richiudendo gli occhi mentre, sulla mia bocca, quel sorriso non accenna a sparire.

E so benissimo perché...

Ogni sguardo, ogni carezza, ogni sussurro...

Tutto mi ripassa velocemente nella mente e rabbrividisco ancora una volta al ricordo delle sue mani su di me.

Di quegli occhi, così persi e confusi, che incrociano i miei, lucidi e pieni di qualcosa che non so spiegare.

Delle sue labbra che sfiorano la mia pelle...

E adesso sono qui...

E non lo dimenticherò con facilità.

Perché non è stato un puro e semplice atto fisico... no... è stato qualcosa di più ne sono certa, anche se non so definirlo.

Amore?

Assolutamente no.

Bisogno?

Si.

Il bisogno di sapere che siamo reali, che lui è ancora vivo in qualche strano modo.

Che non è realmente... morto... cadendo giù... da quella torre. No.

Siamo qui...

Su un letto che accoglie entrambi, più consapevoli che ciò che è successo tra noi non potrà essere cancellato.

Un momento.

Letto?!

Noi non... non eravamo su un... Oddio.

Scatto a sedere e vengo colta da un improvviso giramento di testa che mi offusca la vista per un attimo.

Sono tornata.

Spalanco gli occhi inorridita.

Era... eravamo nel limbo... Era... Era tutto un sogno?

E adesso sono tornata alla realtà.

E adesso... Proprio in questo istante... tutto ciò che è successo e a cui ho appena ripensato, mi precipita addosso come un macigno.

Perché adesso...

Si aggiunge il peso di questa realtà da cui sono fuggita.

E il peso di questa realtà è un'unica consapevolezza.

Sono una traditrice.

Gli occhi mi si riempiono di lacrime istantaneamente.

"Che cosa ho fatto?"

Mi porto le mani sulla testa e piego le ginocchia.

Inizio a tremare e stavolta non di piacere, ma di terrore.

Sono una traditrice.

Ho tradito Ron.

Ho tradito la sua fiducia.

Mi faccio ribrezzo da sola.

Che cosa mi è saltato in mente?

Come ho potuto?

Come ho potuto fare una cosa del genere?!

"Era solo..."

NO! Non era un sogno! Quello è un limbo! Sono certa che Malfoy esista ancora da qualche parte.

E questo fa sì che il mio tradimento in qualche modo sia reale.

No... Non posso rimanere qui ferma.

Non posso, non devo... Devo trovarlo.

Devo spiegargli.

Devo trovare Ron.

Scosto le coperte, poggiando i piedi a terra.

Sono ancora vestita come quando ero a casa di Blaise.

Mi guardo intorno e solo adesso mi rendo conto che questa non è la mia camera da letto.

Non sono a casa mia.

Ma allora... Dove?

Non ho mai visto questo posto.

Il camino è alla sinistra del letto, con sopra un quadro raffigurante un paesaggio di campagna. Accanto c'è la porta d'ingresso della stanza. Le finestre invece sono sul lato opposto, e fuori è buio pesto. Di fronte al letto invece c'è un armadio e un cassettone. Le pareti sembrano dipinte di grigio chiaro, ma la luce proveniente dal camino ne altera i toni, mentre il pavimento è ricoperto da una moquette scura.

No... Decisamente non è la mia camera.

Mi fermo un attimo riflettendo: quando ero cosciente mi trovavo nella stanza delle pozioni nel tunnel con Blaise. Quindi... Possibile che sia ancora a casa sua?

Mi guardo ancora intorno. Le lenzuola sono di seta bianca e il piumone è verde smeraldo.

Il letto è a baldacchino e le colonne sono finemente lavorate in delicati motivi a spirale.

Il mobilio inoltre sembra essere molto costoso.

Mi alzo in piedi, dandomi una sistemata ai vestiti e mi avvicino all'uscita.

Apro la porta e mi ritrovo in un corridoio debolmente illuminato e che immediatamente mi risulta familiare.

Si, questa è casa di Blaise.

Lo percorro in direzione della scala che mi condurrà al piano inferiore, cominciando a sentire un debole vocio in lontananza che, man mano che mi avvicino, si fa sempre più forte.

Riconosco la voce di Blaise e con lui Astoria. Rallento solo quando mi rendo conto che in realtà c'è anche qualcun altro.

-Ho ricevuto il tuo Patronus! Cos'è successo?!-

Questa è... Ginny?!

E' agitata.

Oddio: l'ha chiamata Blaise?!

-Calmati Weasley. E' di sopra nella mia camera. La febbre è scesa, e sta dormendo- le risponde quest'ultimo.

Stanno parlando di me?

Febbre? Ma che...?

Mi tocco la fronte e la sento un po' più calda del normale.

Ho avuto la febbre?

Ma... Com'è possibile?

-Cos'è successo?- gli chiede ancora una volta la mia migliore amica.

-Stavamo parlando del caso e ha iniziato a stare male. E' svenuta all'improvviso-

La voce di Blaise ha qualcosa di strano.

E' abituato a mentire, ma allora perché sembra che adesso invece stia facendo una grande fatica?

C'è qualcosa che non va.

Mi affaccio leggermente dall'angolo dietro cui sono nascosta.

L'oscurità quassù è quasi totale quindi loro, dal piano inferiore, non riusciranno a vedermi.

Per poco però, non mi sento svenire un'altra volta.

Di sotto c'è effettivamente Ginny che si sta sfilando il mantello ed è proprio davanti la porta; di fronte a lei Blaise con accanto Astoria.

L'espressione di lui è tesa, esattamente come lo era il suo tono di voce un paio di secondi fa.

Ma adesso che posso vedere tutto, ne capisco esattamente il motivo.

Dietro Astoria, vicino la porta della cucina, poggiata al muro a braccia conserte, c'è un'altra persona.

E questa persona è l'ultima che vorrei vedere in questo momento.

E' Daphne.

Dov'è la mia bacchetta?!

Mi tocco le tasche dei jeans, constatando però che ovviamente sono vuote. Un flash mi ricorda di averla vista sul comodino accanto al letto, poco fa.

Stringo i pugni, tornando a guardare di sotto.

Sento il petto iniziare a bruciare: la mia rabbia. Questa è la mia rabbia ne sono certa.

Quelle torture, quel dolore... tutte quelle immagini... quel viso deformato dall'odio e lei che estrae la bacchetta per ucciderlo...

Non mi importa!

Non mi importa di non essere armata!

La aggredirò a mani nude!

Vengo scossa da un brivido, ma questo non fa altro che aumentare ciò che sento.

Voglio scendere di sotto... Adesso... ADESSO... e....

-Per favore, portatemi da lei!-

La risposta di Ginny mi riporta alla realtà.

Ho fatto un passo avanti senza rendermene conto.

Oddio...

Cosa stavo per fare?

Devo tornare indietro.

Sto per girarmi, mentre Blaise fa cenno alla mia amica di seguirlo, quando vedo Daphne raggiungere la sorella, dirle qualcosa all'orecchio e poi uscire.

Mi soffermo un secondo ad osservare la scena: sentendo la porta d'ingresso chiudersi, Blaise si gira, leggermente dubbioso. Che sia solo dubbio però? O magari anche lui avrebbe voluto fare ciò che stavo per fare io?

-Daph tornerà domani- risponde Astoria alla sua tacita domanda.

Questo mi fa tirare un sospiro di sollievo, ma allo stesso tempo, mi fa scattare in direzione della camera da letto.

La raggiungo e mi chiudo silenziosamente la porta alle spalle, per poi infilarmi nel letto e voltarmi verso la finestra, in modo da avere il tempo di recuperare un po' di fiato.

Il mio corpo è debilitato, lo sento, ma non ne capisco il motivo. Che sia perché ha ospitato Malfoy?

O forse... quello che è successo là dentro, ci ha legati maggiormente a livello mentale, tanto da avere ripercussioni a livello fisico?

Oddio... no.

Sento la porta riaprirsi e (credo) Blaise, seguito poi da Ginny e Astoria, fanno il loro ingresso.

-Oh... Hermione!- sento dire in un bisbiglio dispiaciuto.

-Tra mezz'ora devo ridarle la pozione- risponde Blaise.

-Che... Che pozione?- chiede Ginny con voce spezzata. Sta piangendo?

-Rinvigorente sta tranquilla. Un vecchio rimedio che ho imparato ad Hogwarts-

-O...Ok-

-Toccale la fronte Weasley. Dobbiamo capire se si sta riprendendo- le dice lui.

Sento Ginny sedersi accanto a me e allungare la mano, sfiorandomi la fronte.

-Non scotta- dice subito dopo sollevata –Sta meglio! Forse... Forse si risveglierà a breve! Herm... mi senti?-

Mi sento scuotere, ma subito viene fermata da Astoria: -Credo sia meglio lasciarla riposare. Quando sono arrivata due ore fa delirava-

Deliravo?! Oddio no... Non può essere.

Ginny si ferma immediatamente: -Delirava? Cosa... Cosa diceva?-

-Non so, parole senza senso- le risponde Blaise.

Il mio cuore si calma leggermente, ma ho una strana sensazione.

Silenzio per qualche secondo, poi Ginny riprende a parlare: -Avete ragione... E' meglio che per stanotte rimanga qui... ma... Devo avvisare Ron...-

A sentirlo nominare il cuore mi balza in gola e il senso di colpa mi stringe lo stomaco di nuovo.

Cosa succederà adesso?

-Weasley è meglio di no-

Le parole di Blaise mi stupiscono.

-Come?- Il tono di Ginny è evidentemente confuso.

-E' meglio di no. Come pensi che reagirebbe la Donnola a sapere che si trova a casa mia?-

-Zabini, è di mio fratello che stai parlando!- ribatte immediatamente lei seccata.

Lui la ignora e continua: -Sarà meglio fargli credere che sia ancora al Ministero a lavorare. Gli manderemo un gufo-

Ancora una volta silenzio.

-Forse... Forse è meglio. Avete una pergamena? Riesco a imitare abbastanza bene la sua scrittura-

Sento l'aria dimezzarsi, o forse sono io che involontariamente ho trattenuto il respiro. Sembra che l'atmosfera nella stanza cambi e lo avverto perfettamente.

Il silenzio cala di nuovo.

-Che c'è?- chiede Ginny ignara di tutto.

-Si... vieni seguimi- interviene Astoria, smorzando la tensione.

Sento il peso accanto a me sparire: la mia migliore amica si è sicuramente alzata e dopo qualche secondo avverto la porta aprirsi e richiudersi di nuovo.

Automaticamente espiro l'aria che stavo trattenendo.

-Se n'è andata Granger. Puoi smettere di fingere-

Mi irrigidisco: come ha fatto?

Apro gli occhi e mi sollevo a sedere velocemente: -Tu... Come... Come l'hai capito?- gli dico scioccata, mentre un altro capogiro mi coglie impreparata.

Mi porto una mano alla fronte massaggiandola e chiudendo un attimo gli occhi.

La mia voce è rauca, come se avessi gridato per molto tempo.

Inoltre risulta anche agitata. Che cosa diavolo è successo?

-Hai la silenziosità di un wampus quando fuggi-

Un ghigno gli si apre sul volto, mentre io mi immobilizzo del tutto: mi ha sentita correre via.

Decido di ignorare la sua provocazione: ci sono cose più urgenti a cui pensare.

-Io... Hai detto a Ginny che sono svenuta e avevo la febbre. E' vero? Deliravo? Cosa... Cosa dicevo? E quanto tempo è passato? Che ore sono?- chiedo precipitosamente, guardandomi intorno alla ricerca vana di una sveglia o orologio. Devo sapere. E devo sapere adesso.

La mia mente nel frattempo fa di tutto per destabilizzarmi continuando a farmi rivivere ricordi che invece vorrei solo chiudere fuori e dimenticare.

-Granger calmati. Sembri sconvolta-

"LO SONO!" E' questo che vorrei rispondere, ma mi trattengo, assottigliando le labbra in una smorfia di disappunto.

Dopo un attimo di silenzio, per fortuna, inizia a parlare: -E' mezzanotte. Hai perso i sensi gridando e hai avuto le convulsioni subito dopo. Bruciavi e ti ho dato una pozione per calmare gli spasmi. Ti ho portata qui e si, quello che ha detto Astoria è vero. Hai iniziato a delirare-

Fa una pausa, che però, anziché rassicurarmi, mi mette più ansia addosso, perché lui distoglie lo sguardo da me.

Vorrei esortarlo a parlare, ma un nodo in gola mi impedisce di proferir parola, mentre il battito cardiaco, già leggermente accelerato, aumenta ancora.

Che cosa ho detto?!

Il silenzio si allarga, finché sento la mia agitazione arrivare al culmine.

-Blaise... Cosa...-

-L'hai chiamato di nuovo per nome, più volte, gridando- mi interrompe immediatamente, come se volesse subito chiudere il discorso.

Ma è troppo generico... devo sapere di più.

-Gridando?- chiedo insicura, mentre sento quasi il cuore esplodere.

Torna a guardarmi: -Esattamente come hai fatto prima di svenire. Sono ricominciate le convulsioni e la pozione non ha più fatto effetto. La febbre persisteva e così ho provato con una pozione antipiretica-

Oddio... grazie.

Chiudo gli occhi, cercando di calmarmi.

-Granger...-

Torno con lo sguardo sulla sua figura, anche se molto lentamente.

-Tu e lui...-

Mi irrigisco.

-...Avete... Insomma...-

Non dirlo... Non dirlo...

-Avete chiarito? Insomma... Avete avuto molto tempo, suppongo, per parlare... Lui non è un tipo di molte parole, ma... è dalla prima volta che ti ho sentito chiamarlo per nome che ci penso. Siete... Siete amici adesso? O... Comunque qualcosa di simile?-

"Oh... Non sai quanto simile..."

Vorrei sbattere la testa al muro in questo istante.

La mia coscienza che non si faceva sentire da tanto, decide di intervenire proprio adesso?!

"Oh si mia cara. Io sono sempre qui. Nella tua testa"

Ooh... Taci!

Mi sento arrossire, ma sostengo il suo sguardo e la mia espressione si rilassa un po'. Gli sorrido leggermente: -All'inizio è stato difficile...- inizio a dire, distogliendo lo sguardo e fissandolo sulle mie mani, poggiate in grembo, sopra il piumone. –Credo tu possa immaginare il mio shock quando... quando l'ho rincontrato la prima volta... Quel giorno c'era stato il funerale e...-

-E' comparso quel giorno?!- interviene basito.

Annuisco: -Si... Ero abbastanza sconvolta anch'io... Al funerale ho visto il suo fantasma... Mi ha dato l'ennesimo indizio e quando gli ho detto che eri tu il colpevole, ha emesso un suono talmente forte e stridulo, che ho gridato anch'io- Mi fermo, mentre osservo la sua reazione: la sua espressione si fa più consapevole.

-Quindi è questo che è successo- si limita a dire.

Annuisco nuovamente, mentre i miei ricordi si focalizzano su di lui: solo adesso capisco che la sua espressione dubbia e preoccupata di quel pomeriggio era sincera. Non mentiva. Era realmente preoccupato per me. Fortunatamente però non sento il senso di colpa assalirmi.

Io lo credevo colpevole, esattamente come lui credeva lo stesso di me.

"Ma lui si è preoccupato realmente"

Blocco la mente.

Ero arrabbiata.

Non ero in me.

Tutto qui.

-Ci abbiamo messo un po' di tempo... Forse tutto questo tempo fino ad oggi... Ma...- Esito. Sento gli occhi di Blaise scrutarmi, mentre io riabbasso lo sguardo –Forse... Ha capito che di me può fidarsi...-

Le sue labbra sulle mie...

Le sue mani che mi accarezzano i fianchi...

Reprimo un brivido e batto le palpebre per scacciare quelle immagini.

Non posso.

Non devo pensarci.

Il senso di colpa torna su di me.

Mi impongo di mantenere la lucidità.

Giro lentamente lo sguardo e torno a guardarlo.

Non dice nulla. Il suo viso rimane impassibile.

Vorrei tanto capire a cosa stia pensando.

E se... E se capisse tutto?

Mi blocco.

Oddio no.

Non deve succedere.

Se lo capisse... No...

-Hai detto che...- inizio insicura. Non vorrei tornare sul discorso, ma devo assicurarmi che le cose stiano realmente così. Che lui non abbia capito nulla –Mi hai detto che... Ho ripetuto il suo nome... ma Astoria poco fa ha detto che deliravo...quindi...- Un'altra pausa –Ho detto qualcos'altro, non è così?- concludo, spinta da chissà quale slancio di coraggio improvviso. Stavolta però è lui a distogliere lo sguardo da me.

La sua espressione cambia.

E'...Oddio... E' imbarazzo quello che vedo?

"Che cosa ho detto?!"

-Blaise... Cosa dicevo? Devo saperlo-

Non mi risponde subito. Prima si gira di spalle, avvicinandosi alla finestra.

-L'hai chiamato per nome...più volte-

-Questo me l'hai già detto, ma...-

-Fammi finire Granger-

Mi zittisco. Ho il cuore che di nuovo, batte impazzito.

-L'hai nominato più volte e piangevi- inizia a dire, rimanendo girato verso la finestra per fortuna, perché per la vergogna vorrei già sotterrarmi adesso, anche se so che c'è dell'altro. Non sarebbe imbarazzato se avessi soltanto pianto.

-Piangevi, ti dimenavi. E' stato difficile calmarti del tutto. Hai detto anche un'altra cosa...-

Non replico. Non ci riesco. La mia bocca si è inceppata, insieme alla mia mente.

-Hai detto...- si interrompe e purtroppo quel momento arriva: si gira di nuovo a guardarmi.

-Hai detto "Ti prego non mi lasciare"-

No...

Non posso averlo detto...

No no no.

Voglio sparire. Voglio sparire adesso!

Immediatamente!

Sento le guance andarmi a fuoco, ma la febbre non c'entra nulla. I miei occhi si sono spostati da lui già da qualche secondo e sicuramente non torneranno più a guardarlo, né ora, né, forse, mai. Il battito cardiaco ormai non so più se ci sia o meno. Non sento quasi più niente, se non l'imbarazzo e la vergogna pervadermi.

Come ho potuto?!

Come ho potuto?!

"Non è colpa tua. Deliravi per la febbre"

No! E' colpa mia! Non avrei mai dovuto permettere a lui di... tornare indietro con me!

Mai!

Non sarebbe successo nulla di tutto ciò! E soprattutto non avrei... Non avrei tradito...

-Granger-

Mi costringo a girare la testa verso Blaise, ma naturalmente non oso alzare lo sguardo.

-Te lo richiedo Granger... Siete... Amici?-

La sua domanda stavolta suona totalmente diversa: non solo per il tono di voce più serio, quasi più severo, (con una nota di sottofondo quasi... come dire... stupita), ma anche per via di ciò che ho appena saputo da lui. Avendomi sentita pronunciare quelle parole, la sua domanda iniziale assume tutto un altro significato.

Lui immagina... Lui sta pensando che io sia...

No...

Non può essere...

E inoltre non è solo lui ad avermi sentita.

Ingoio, in preda al panico.

Cosa devo fare?

Cosa devo dirgli?

Non posso permettermi di sbagliare.

Non posso permettermi di dirgli nulla.

Anche perché, tra me e Dra... e Malfoy non c'è nulla. Quello che è successo è stato un errore. Un errore dettato dal panico del momento. E il panico è derivato dal legame che, già di per sé, mi porta a provare qualcosa che in realtà non provo.

Mi riscuoto, rendendomi conto che devo ancora rispondergli e che questo silenzio non fa altro che peggiorare la situazione.

-Te l'ho già spiegato. Forse adesso riusciamo a fidarci...-

Sta per aprire bocca, ma viene interrotto dalla porta della stanza che si riapre.

Mi giro terrorizzata in quella direzione, sperando di non incrociare gli occhi di Ginny, ma per fortuna c'è solo Astoria sulla soglia.

-Oh Granger... Ti sei svegliata a quanto vedo- dice immediatamente.

Il suo tono sembra quasi sollevato? O forse sono io che in questo momento sono talmente fuori di me che non riesco a recepire con correttezza la realtà che mi circonda?

-E' venuta la tua amica Weasley...- inizia a dire, ma Blaise la interrompe: -Era sveglia... Lo sa...-

Il suo tono è strano, davvero strano e non riesco a definirlo.

Anche Astoria sembra confusa, infatti si acciglia: -Che succede?- chiede sospettosa, passando alternativamente gli occhi tra me e lui.

Blaise stringe automaticamente le labbra e la sua espressione si indurisce: -Niente- si limita a dire.

Lei sta per rispondere mentre io sospiro: forse è meglio intervenire.

-Sentite- Entrambi tornano a guardarmi. Astoria ancora perplessa –So cosa mi avete sentita dire...-l'espressione di lei diventa stupita –...ma non fatevi strane idee. Stavo male. Avevo la febbre e le convulsioni. Deliravo come avete detto voi stessi. Quindi per favore, vi chiedo di dimenticarlo-

Blaise è ancora turbato, anche se sembra che le mie parole lo rassicurino leggermente. Astoria invece, continua a guardarmi meravigliata per un secondo per poi girarsi verso di lui: -Gliel'hai detto?-

Blaise rimane in silenzio, assottigliando le labbra e non osando guardarla, ma continuando a tenere gli occhi su di me.

-Si me l'ha detto. Stavamo giusto parlando di questo. Ecco perché adesso lo chiedo ad entrambi. Vi prego, davvero... Dimenticatelo- rispondo quindi.

Silenzio.

Lei si limita a guardarmi, senza parole.

La guardo seriamente senza tradire alcuna emozione, anche se al momento sento il cuore impazzito e il respiro che quasi vorrebbe fermarsi.

-D'accordo- dice alla fine Blaise e io espiro, tranquillizzandomi.

-Grazie- rispondo greve.

Astoria non dice nulla, ma si limita ad annuire.

Sfrutto il momento per cambiare argomento: -Dov'è Ginny?-

-E' andata via. Ha inviato la lettera al tuo Weasley e l'ho convinta a tornare a casa- risponde lei, mentre io di nuovo sento lo stomaco annodarsi.

-Bene- mi limito a rispondere, cercando di sembrare tranquilla. Blaise non mi toglie gli occhi di dosso.

Mi giro verso il comodino, dove accanto alla bacchetta ci sono diverse ampolle con contenuto di colore diverso.

-Quale devo prendere?- chiedo tornando a guardare Blaise.

Lui sembra riscuotersi finalmente e si avvicina al comodino, allungando la mano e afferrandone una con una pozione lilla all'interno. Me la porge: -Un cucchiaio-

Annuisco e poi seguo le sue istruzioni, aiutandomi con la magia.

Una volta bevuta e constatato che il sapore è davvero terribile, tossisco un paio di volte: -Oddio Zabini... Mi vuoi avvelenare per caso?- chiedo, con una vena ironica che non appartiene di certo al mio umore attuale.

Strabuzzo gli occhi, tappandomi immediatamente la bocca.

Lui si irrigidisce, capendo perfettamente cosa sta succedendo: è il legame che mi fa comportare ancora una volta come Malfoy.

Astoria invece ridacchia, per fortuna non capendo.

Abbasso gli occhi imbarazzata, mentre lui stringe un pugno e si allontana nuovamente.

-Sarà meglio che tu dorma- dice dopo aver raggiunto Astoria.

Annuisco.

-Buonanotte Granger- dice lei aprendo di nuovo la porta e uscendo.

Blaise sta per seguirla.

-Zabini- lo richiamo con voce calma.

Si ferma, irrigidendosi leggermente e girandosi a guardarmi, in attesa.

-Tu sai chi è la colpevole... Ciò che ha detto Ginny prima non cambia nul...-

-Lo so benissimo- mi interrompe con voce seria, stringendo la mano sul pomello.

Distoglie lo sguardo da me e mi sento un po' in colpa ad averglielo ricordato, ma dovevo farlo. Ginny è innocente e lo sappiamo entrambi.

Fa un passo avanti per uscire, senza dire altro.

-Blaise...- lo fermo di nuovo.

Stavolta però mi dà le spalle e non si gira verso di me.

-Devi dirlo a lei adesso... Devi dirlo ad Astoria-




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Spazio Autrice:

Ebbene buonaseraaa miei cariii <3 Eccoci qui con il risvegliooo di Hermionee :D Ahahah! Scioccati? Vi aspettavate che si risvegliasse ancora nel limbo lo so xD Ma sapete che sono sadica xD Ormai lo sapete benissimo :D 

FINALMENTE riesco a pubblicare <3 Sono stati giorni infernali, quindi chiedo scusa per l'assenza prolungata (oggi ho avuto altri due esami). 

Dunque! Prima di chiedervi un parere su cosa ne pensate, ci tengo molto a ringraziare chi mi ha aiutata! :D Nello scorso capitolo vi avevo chiesto di controllare la mia bacheca perchè avevo bisogno di un piccolo aiuto e tre di voi mi hanno risposto:

 @Little_Unicorn_18 @Nicole_Malfoy_ vi ringrazio per aver commentato immediatamente <3

@moonlight2304 TI RINGRAZIO TANTISSIMO PER L'AIUTO :D Sappiate che il wampus nominato in questo capitolo è merito suo :D Alla mia richiesta su quale animale avesse delle determinate caratteristiche, si è immediatamente adoperata, mandandomi una lista di Animali che potessero soddisfare tali requisiti e tra questi la mia decisione è ricaduta proprio sul Wampus :D Ordunque grazie mille Moonlight :D Come vedi anche tu, era una cosa davvero superflua però l'aiuto è stato fondamentale davvero :D <3 

Adesso passo dunque a chiedervi: che ne pensate del capitolo? Reazioni adeguate secondo voi da parte di Herm? O avrebbe dovuto reagire in maniera peggiore o in qualche altro modo? La reazione di Blaise?? E soprattutto...Che ci faceva Daphne a casa di Blaise?? ;) Commentate commentate commentate :D 

Attendo i vostri resoconti <3 Vi ringrazio molto per i voti e le vostre parole al capitolo precedente <3 Sono contentissima che vi sia piaciuto e che sia riuscita ad emozionarvi <3 Forse è anche per questo che stavolta il capitolo è più soft xD Per evitare altri infarti xD Anche perchè adesso ne succederanno di tutti i colori xD Nono...Non vi anticipo nulla tranquilli xD ahahah!

Quindi... Dopo questo S.A. scritto malissimo perchè è mezzanotte e un quarto e io sono stanca che vedo quasi doppio... vi abbandono <3 Vi do appuntamento al prossimo aggiornamento che spero di riuscire a postare per Domenica <3 Non ve lo posso promettere purtroppo, ma spero davvero di arrivarci <3 Per chi ha letto il mio ultimo post in bacheca, sapete che questo è un periodo davvero pieno di impegni... C'è chi dice "L'inverno sta arrivando" e chi invece deve dire "La laurea sta arrivando"...Ecco io mi limiterei invece a dire "L'inFerno sta arrivando" che credo sia un OTTIMO compromesso e un'ottima soluzione xD ahahha (Scommetto che più di qualcuno di voi sa cosa voglio dire xD)... 

Ok...Basta... 

La smetto di delirare promesso...

Buonanotte miei piccoli Sherlock (*-*) 

A presto e mi raccomando 

Stay Tuned :*

Iron9208 (Arlen) 

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