6 - Pizza, cheescake e baci

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Federico

Pima che potessi chiedere cosa intendesse, Benjamin fece sparire la mano tra le mie gambe aperte per poi iniziare a stuzzicarmi l'entrata con movimenti lenti e circolari, "Oh cazzo!", che ben presto si trasformarono in una dolce pressione: un battito di ciglia dopo il suo dito era dentro il mio calore.

Quell'intrusione mi fece irrigidire ma il mio compagno non si fermò. "A-ah Ben..."

"Shhh... senti quello che ti faccio Fede... Concentrati e fidati di me."

Quelle parole lasciarono velocemente spazio a un rumore di plastica strappata, seguito da una sensazione fredda sulla fessura, poi un secondo dito che mi fece gettare la testa all'indietro e gridare di sorpresa.

Ero bloccato contro il materasso e in completa balia del mio compagno ma non ero mai stato più eccitato in vita mia; nemmeno quando ero stato una ragazza.

"Ben... oh Ben..." avevo mugolato per poi alzare il bacino e andare incontro ai movimenti delle sue falangi "Fai qualcosa... ti prego!"

Quella richiesta fatta con voce spezzata mi aveva fatto guadagnare un terzo dito che si era unito alla festa degli altri due, ma se avesse continuato a torturarmi a quel modo non sarei durato molto.

"Voglio farti star bene tesoro, ma sei stupendo Federico... davvero stupendo."

"Benja-ah!" Con un movimento deciso aveva sfilato le dita dal mio calore per poi spingersi tra le mie gambe e rivendicarmi finalmente come suo; a quell'intrusione il mio corpo si era teso come una corda di violino pronta a spezzarsi da un momento all'altro, ma le spinte lente e costanti di Benjamin - unite ai mille e più baci che continuava a lasciarmi ovunque - mi fecero prima rilassare, poi gemere e infine godere.

Senza rendermene conto avevo iniziato a rispondere e a cercargli la bocca, dando vita a baci incandescenti e fuori controllo che andarono di pari passo ai nostri movimenti sempre più frenetici.

"Bravo, così..." aveva mugolato Benjamin per poi far sparire una mano tra i nostri corpi e stringermi il sesso tra le dita umide che sapevano di noi. "Lasciati andare, voglio sentirti urlare." mi aveva sussurrato contro l'orecchio per poi masturbarmi con lentezza e lussuria.

"Ah... ancora!!"

Lambito da quei tocchi incandescenti, che sembravano quelli di mille dita affusolate, avevo socchiuso le labbra per permettere ancora una volta alla lingua del mio compagno di succhiare, sedurre e vezzeggiare la mia ma, a un passo dall'orgasmo, Benjamin si era fermato per poi regalarmi un'occhiata di fuoco.

"Sai quale sarebbe una delle mie fantasie erotiche di adesso? Vorrei vederti esplodere tra le mie dita e poi anche leccare la tua eccitazione... Lo farai per me, Federico?"

L'idea di assaggiare il mio stesso sapore e poi magari confonderlo con il suo mi fece raggiungere il punto di non ritorno. "Sì Ben... oddio... Benjamin!!! ahhhh." Incontenibili ondate di piacere si schiantarono a cento all'ora sulle mie terminazioni nervose, mandando in corto circuito tutte le mie sinapsi: appena venni, schizzando in nivei fiotti tra le dita di Benjamin, la mia mente andò in black-out.
In quel momento chiunque avrebbe potuto farmi di tutto.

"Cazzo Federico!"
Un attimo dopo anche il mio compagno raggiunse il culmine dentro di me, svuotandosi nel preservativo con stoccate profonde e mugolii soddisfatti. Prima che potessi tornare in me due dita umide mi accarezzarono le labbra e i miei occhi velati di piacere si intrecciarono a quelli pieni d'aspettativa di Benjamin; ancora profondamente immerso dentro il mio calore. "Lecca."

Come se fossi guidato da un sortilegio che aveva annullato la mia volontà, avevo socchiuso la bocca per poi far scivolare le sue falangi sulla mia lingua, chiudere gli occhi, succhiare e gemere eccitato: il sapore era un mix strano di vaniglia, salsedine e miele ma non mi dispiaceva; anzi.

"Bravo piccolo, così..." aveva sussurrato Benjamin per poi cominciare a spingere di nuovo tra le mie natiche.

"Mh...!"

"Voglio farti godere ancora Federico, ti piacerà, vedrai." Senza darmi il tempo di rispondere aveva fatto scivolare le dita dentro e fuori dalle mie labbra, creando un gioco erotico al quale non volevo sottrarmi: mi piaceva troppo essere plasmato dalla passione e sottomesso da quella che sembrava a tutti gli effetti una piccola iniziazione.

Seguendo l'istinto avevo annuito per poi succhiare e mordicchiare la sua carne, mentre finalmente Benjamin mi liberava i polsi per poi stringermi le ciocche bionde in una morsa passionale: alla faccia della mia prima volta!

Con il fiato spezzato aveva posto fine a quel piccolo gioco per poi coinvolgermi in un bacio fatto di lingue, denti, morsi e mugolii screziati di voglia di venire: incredibilmente mi stavo eccitando di nuovo e quel particolare non sfuggì al mio compagno. "Sapevo che sarebbe... mh... bastato poco Fede... a-ah... cazzo se non vedo l'ora di sentirti gridare ancora!"

Con un movimento improvviso Benjamin aveva ribaltato le nostre posizioni e un battito di ciglia dopo mi ero ritrovato a cavalcarlo con passione gridando con tutto il fiato che avevo in gola, "Sì... ah!", mentre il mio compagno mi stringeva i fianchi dentro una morsa passionale.

Come ubriaco di piacere gli avevo graffiato i pettorali scolpiti per poi chinarmi in avanti e rapire le sue labbra in un bacio screziato di fuoco, passione e amore. Il piacere mi colse all'improvviso facendomi gridare nella sua bocca mentre Benjamin tornava a sovrastarmi con il suo corpo: quel movimento repentino ci fece rotolare sul pavimento e un secondo dopo stavo gridando con voce roca contro le piastrelle di marmo mentre il mio compagno raggiungeva il culmine dentro di me, "Oh... cazzo... a-ah!", e sospirava soddisfatto.

Mi faceva male ogni singolo muscolo del corpo, per non parlare del mio lato B, ma non ero mai stato così felice. "Tutto bene tesoro?"

Un bacio bagnato dopo avevo sorriso contro le sue labbra che profumavano ancora di noi. "Sì cazzo... Mi hai sempre raccontato di quanto fossi bravo a letto, ma ammetto di aver pensato che tu ingigantissi un pò i tuoi racconti per passare bene ai miei occhi." gli avevo rivelato godendomi il suo stupore.

"Io cosa?! Davvero hai pensato che mentissi?!"

"Un pò sì, ma sono contento di essermi sbagliato: sei davvero, davvero, bollente e sono felice che tu sia solo mio ora."

Il suono squillante del suo telefono ci fece mugolare infastiditi. "Lascia stare Fede, chiunque sia smetterà."

Istintivamente avevo allungato la mano per vedere chi fosse lo scocciatore e l'immagine sorridente di Luke mi fece aggrottare la fronte. "Certo di non voler rispondere Ben?"

"Sì Fede; non risponderò." aveva confermato il mio compagno per poi spegnere il cellulare "non con te tra le braccia e non dopo quello che è successo! Con Luke è sempre stato solo sesso, lo sai: è con te che voglio stare."

Quella frase mi aveva fatto sciogliere. "Oh Ben..."

"Anche se prima hai dubitato delle mie performance sotto le lenzuola" aveva aggiunto con un'occhiata spruzzata di rimprovero "Nessuno mi ha mai detto una cosa del genere! Non era previsto un terzo round, ma credo che possa farti sparire tutti i dubbi che ti hanno attraversato quella bella testolina: inoltre siamo più che compatibili bellezza." aveva ammiccato prima di sfilarsi dal mio calore e cercare un nuovo preservativo.

"Terzo che?! Tu sei pazzo! Ho bisogno di ricaricare le batterie e nessuno mi toglierà una pizza ai quattro formaggi e un pezzo di cheescake al cioccolato! Quindi dì al tuo boa la sotto di calmarsi." avevo argomentato mettendomi a sedere.

"Boa? Hai appena chiamato il mio cazzo boa?"

Un sorriso furbo mi aveva disteso le labbra mentre mi avvicinavo al mio compagno e allungavo l'indice fino a sfiorare il suo sesso a riposo. "Beh sì... mi ha dato decisamente quell'impressione." gli avevo rivelato godendomi il suo sguardo di fuoco sulla pelle.

"Fede..."

"Soprattutto quando l'ho sentito spingere dentro e fuori: non sapevo che fossi così ben dotato, sai? Ma questo non cancella la mia voglia di pizza e il mio dolore al culo." avevo argomentato lasciandogli un bacio a schiocco sulla guancia.

"Va bene! E pizza sia ma vestiti Fede: nessun fattorino vedrà il mio ragazzo nudo!"

"Se trovo i miei vestiti sì; non so nemmeno dove sono... Ma ehi, aspetta un attimo: hai detto ragazzo? Scusa Ben ma devo essermi perso un pezzo, perché nessuno mi ha chiesto di essere il suo ragazzo; almeno non nelle ultime due ore."

"Quante cazzate." Una mano dietro la nuca aveva anticipato un bacio passionale che mi aveva fatto gemere e allacciare le braccia dietro al collo di Benjamin. "Fin da quando ti ho visto ti ho voluto Federico; certo, sapere che sei la mia migliore amica è folle ma sono anche grato per poterti avere sempre al mio fianco come avrei voluto fin dall'inizio. Ora che ti ho trovato non pensare che ti lasci andare!"

"Allora chiedimelo" avevo sussurrato emozionato "chiedimi di essere tuo e lo sarò per sempre Ben."

Una luce calda, ornata da mille scintille d'amore, aveva illuminato il suo sguardo poi Benjamin mi aveva racchiuso il volto tra i palmi. "Vuoi essere il mio ragazzo, il mio migliore amico e la persona con la quale condividere tutto il resto della mia vita Federico?"

Un bacio dopo l'avevo reso felice con un, "Lo voglio Benjamin", sussurrato contro le sue labbra.

"Davvero?"

"Davvero ma adesso ordina la pizza, altrimenti mangio te al suo posto."

"Io non avrei nulla in contrario, anzi."

Uno schiaffetto sul sedere nudo, "Benjamin!", l'aveva fatto ridacchiare.
"Ok, ok! E pizza sia, ma tu vestiti!"

Dieci minuti dopo ero seduto sulla penisola della mia cucina, con i suoi vestiti addosso e Benjamin tra le gambe che mi ricopriva di coccole e frasi stupide: non l'avevo mai visto così felice ed ero certo che il merito fosse del mio sì di poco prima. Solo il suono del campanello ci aveva fatto staccare.

"Vado io Fede, deve essere la pizza."

"Non ci pensare nemmeno, l'idea è stata mia! Resta qui, torno subito."

Con le guance rosse e un piccolo sorriso sulle labbra, per il bacio che Ben mi aveva appena rubato, avevo aperto con dieci dollari in mano ma nel vedere il fattorino delle consegne ero rimasto a bocca aperta.

"Ciao Federica o, per meglio dire Federico."

Un senso di panico misto a paura si era fatto strada attraverso i miei tatuaggi "Za-yn?"

"Vorrei tenerti un po' sulle spine, perché vederti così spaventato mi diverte troppo, ma in realtà sono venuto solo per farti una domanda dopodiché sparirò dalla tua vita: adesso che hai provato cosa vuol dire essere un ragazzo, vuoi restarlo? Oppure preferisci riavere indietro la tua vecchia vita?"

"Federico tutto bene?"
La voce del mio ragazzo, unita alla prospettiva di perdere tutto quello che la vita mi aveva appena regalato, mi fece alzare il mento e andare incontro alla mia nuova esistenza. "Voglio restare così Zayn: amo Benjamin e anche per lui è lo stesso."

"E se un domani con lui dovesse finire che farai? Una volta confermato il mio incantesimo sarà irreversibile."

Investito da una strana sicurezza che portava il nome dell'amore che mi legava a Benjamin avevo sorriso per poi annuire. "Sono certo Zayn: se anche ci fosse una sola possibilità sceglierei sempre e soltanto lui. Dovrò rischiare? Lo farò, ma la vita stessa è un rischio; ora dammi le nostre pizze e sparisci."

Senza aggiungere nulla Zayn mi aveva allungato i cartoni per poi battere le mani, emettere uno strano scampanellio e toccarsi il cappellino degli Yankees. "Ai tuoi ordini, buona vita."

Sotto il mio sguardo attento era svanito in una nuvola di polvere dorata poi un braccio caldo, familiare e tatuato mi aveva circondato la vita.

"Sei la cosa più bella che la vita potesse regalarmi Fede, ti amo."
Quella dichiarazione mi aveva fatto sorridere e alzare il volto per cercare i suoi occhi: "Anch'io Ben, ti amo anch'io."

Un dolce bacio a stampo aveva siglato il contratto con la mia nuova vita: sperai solo di aver fatto la scelta giusta.

Solo il tempo avrebbe potuto dirlo.

Angolo Autrice:

Curiose????

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