32.

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HARRY

<Hermione, andiamo a vedere nella Stanza delle Necessità. > le dico io.
Lei acconsente, ma non abbiamo il mantello dell'invisibilità, visto che non lo troviamo. Dobbiamo ricorrere ad incantesimi di invisibilità, anche se sono molto scadenti rispetto al mantello.
Dopo dieci minuti siamo davanti alla porta, e pensiamo intensamente che ci servono quelle voci.
La porta si apre, ma la stanza è vuota. O almeno sembra vuota, sul fondo si trova una scrivania e due sedie.
<No.... non ci posso credere.> sussurra Hermione.
<Cosa?>
<Niente.>

All'improvviso si sente un canto.
<Se le nostre voci ascolterai, o ci sei o no.... >
<Sono loro?> chiedo alla mia amica.
Lei fa cenno con la testa e si guarda attorno.
<Guardati attorno...... li avrai... se ci troverai.....>
<Ma non c'è niente....> le bisbiglio.
<È vicino a te.... sarai felice..... avvicinati..... ti basterà solo questo per dimenticare tutto.....>
Non sarà mica che.....
<Harry?>
<Hermione?>
<Dobbiamo baciarci?>
<Si.> le rispondo.
Sono preoccupato e triste. Ma mai quanto lei. Vedo controluce una lacrima che le riga il viso. Sta pensando a Ron e Malfoy. Che tutto questo è stato causato per un battibecco ed ora è di fronte a me.
Ma sono quasi otto anni che la conosco, ora voglio veramente assaggiare le sue labbra.

Ci avviciniamo ancora di più.
Il tempo sembra non finire mai....
Quei pochi centimentri sembrano lunghi chilomentri.
Sono troppo impaziente. Vorrei avvicinarmi più velocemente, ma sembra che in fondo alla stanza ci sia Ron ad osservarmi.
Poi le nostre labbra si scontrano. È bellissimo, sanno di vaniglia come il suo profumo.

Ma lei non ce la fa e si stacca, cominciando a piangere disperata inginocchiata sul pavimento.
<Hermione! Che.... che ti prende?> esclamo io.
<Niente Harry, niente. Non puoi capire.> mi dice con voce tremante immersa nel pianto.
<Spiega.>
Prima mi guarda, sull'orlo di continuare a piangere ancora  più disperata, poi prende forza e comincia a parlare.
<Harry, è qui che io e Draco ci siamo baciati per la prima volta. Ricordo perfettamente cosa ci siamo detti. E quella scrivania c'era, quel giorno. L'unica volta in cui ho fatto ripetizioni. Ed è stata una sciocchezza accettare la proposta di Draco di lasciare Ron. Era solo una proposta, ma io l'ho presa alla lettera. Questo è il luogo del mio dolore. Dolore su dolore. Quest'altro dolore non peserà su questa stanza.>

Rimaniamo per un pò in silenzio. Poi lei continua.
<Perciò questa era una trappola per causare più confusione.>
<Eh?> chiedo confuso io.
<Nel senso,> e le compare uno sguardo illuminato sul viso <La persona che architettato tutto ciò è la stessa che ha a che fare con gli omicidi! Dobbiamo andare in biblioteca!>
Uhmmm.....Io ancora non la seguo.

Vedendo il mio sguardo confuso, sbuffa e mi prende per il polso, trascinandomi in biblioteca.

HERMIONE

Ho la soluzione...... le uniche persone che vorrebbero uccidere tutti i miei amici e farmi soffrire innescandomi addirittura una trappola per baciare Harry sono ovviamente quelle che mi odiano. Ma le uniche persone che mi odiano le ho già interpellate e mi hanno mandate a fanquidditch......
Perciò dev'essere successo qualcosa, nell'universo spaziotemporale che ha portato..... Voldemort. Una rivincita. Ma è ovvio. È l'unico mago che sia stato abbastanza potente da poter non solo produrre incantesimi ma anche di una certa complessità........
Ma è da escludere.
Prima di dare conclusioni affrettate, dovrò interpellare tutti quelli che ho visto guardarmi storto negli ultimi tempi. Anche perchè Voldemort avrebbe ucciso direttamente Harry oppure io sarai stata la prima vittima. Non vedo il caso di prendere me come persona da far soffrire.

<Hermione! Ma a che stai pensando?! Ti sto chiamando da tre ore e tu non senti?> mi grida Harry.
<Scusa.>
Siamo davanti alla biblioteca.<Che mi devi dire?>
<Solo che libri su come produrre incantesimi se ne trovano soltanto nel reparto proibito.>
<Allora andremo nel reparto proibito.>
Lui mi guarda stupefatto, un'espressione che cambia improvvisamente in indignata. Poi squote la testa e si gira dall'altra parte, in segno di andar via.
<Ma HARRY! DOVE VAI?!?>
<Ho chiuso con il reparto proibito. Penso che tu sappia il perchè. Ci ha fatto finire troppo spesso nei guai ed ora ne sono già sommerso. Se vuoi andare, vacci da sola.>

Sembra offeso. Secondo me è solo una scusa, quella del reparto proibito.
<È perchè non ti ho baciato, vero?> incalzo io, mentre è già alla fine del corridoio che precede la biblioteca.
Lui rimane fermo, in silezio. E si sa che chi tace acconsente. Perciò io mi avvicino piano, gli metto una mano sulla spalla e lo giro verso di me.
<Harry, stai tranquillo. Tu non sei un comune amico che con gli anni perderò. Tu sei speciale. Non ti dimenticherò mai, fino alla morte.>
<È proprio questo il fatto. La morte. Un killer si aggira per la scuola, intento a far fuori noi, le persone che hanno ucciso il Signore Oscuro. È ovvio che ti ricorderai di me fino alla morte se la possiamo rischiare da un giorno all'altro.>
Io rimango perplessa.

<Harry... è perchè non ti ho baciato, vero?> ripeto.
<Se lo vuoi proprio sapere allora si. Ron parlava sempre di te, di come sapessi baciare bene, delle tue labbra morbide al gusto di vaniglia.... non che non credevo a Ron, e non che non mi piacesse di Ginny ma.... anche se succedesse questo.... continueremo ad essere amici, vero?>
<Si, ovvio.>
E sfoggio un larghissimo sorriso, dei tipi che non faccio da mesi.
Perciò ci avviciniamo e ci baciamo. Cavolo però, Ginny aveva ragione.... anche lei parlava di Harry e di come sapesse baciare bene. Ed ora ne ho la conferma!

Ma perchè mi sento osservata?!?!
Siamo nei corridoi dove non ci dovrebbe essere nessuno, soprattutto noi. Forse c'è qualche studente che avrà quindi raccolto qualche scoop...
Oh my Godric, Draco! Se lo venisse a sapere....
<Ha...Harry....Forse...Dovremmo.... Smetterla....> dico fra un bacio e l'altro.
Perciò ci fermiamo improvvisamente.

<L'hai sentito anche tu?> mi chiede.
<Cosa?>
<Quel rumor.....>
Perchè non ha completato la frase??!?!?!?!??!?!?!?!?
<Harry....Harry.... non scherzare, ti prego! HARRY!>
Lui si accascia a terra, senza dire una parola. E quello che vedo è raccapricciante.

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