Capitolo 3

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Sbuffai, forse sbuffare era la cosa che facevo con più frequenza nella mia vita.
E lo feci anche quella volta mentre il mio caro proprietario stringeva il sottopancia con tutta la forza che aveva in corpo.

Alzai lo sguardo e scorsi Robert seduto anche questa volta sulla staccionata del tondino di addestramento con le gambe penzolanti.
Aveva insistito tanto per essere la prima persona al mondo a cavalcarmi ma suo padre voleva tenersi per se' quell'onore, avrei preferito avere di gran lunga Rob sulla mia schiena.

Winner prese la testiera e con i suoi soliti modi rudi mi obbligò ad aprire la bocca per poi mettermela, infine la strinse più che poteva.
<< Ho comprato un nuovo morso >> il morso è il pezzo di ferro o plastica che va nella bocca del cavallo << apposta per lui, è il più forte che ho trovato >> esclamò fieramente il mio proprietario.
Rob sospirò << Non stai esagerando? >> ma ovviamente Winners scosse la testa, mentre tirava le redini per farmi entrare nel tondino.

Ordinò al figlio di tenermi fermo cosicché lui e la sua innata agilità che non gli consentiva nemmeno di saltare, poteva salire.
Scese dalla staccionata e prese saldamente tra le mani le redini dandomi una pacca sulla spalla come per dire "abbi pazienza", nel frattempo il padre mise un piede nella staffa, la parte della sella in cui vanno i piedi, e si diede una spinta.

Forse sarebbe potuto anche salire su di me.
Forse.

Ma appena staccò anche la seconda gamba dal terreno feci un paio di rapidi passi in avanti, Winners imprecò per poi finire al suolo con un tonfo.

Si rialzò quasi subito senza essersi fatto male, gli diedi un'occhiata per vedere com'era ridotto, ma lui con il viso rosso come un pomodoro mi tirò uno schiaffo sul collo.
<< Stupido cavallo, ringrazia che sei ancora vivo >>

Penso che anche Winner dovrebbe ringraziarmi per averlo solo fatto cadere avrei potuto fare di peggio. Molto peggio.
Prese le redini in mano e gliele porse nuovamente a Robert dicendo nervosamente: << Vedi di tenerle saldamente queste redini la prossima volta e non farlo muovere >>
Provò nuovamente a salire su di me, sollevando la sua enorme massa tramite la spinta delle mani e del piede, sta volta, da bravo cavallo qual ero rimasi immobile limitandomi solamente a respirare nervosamente.

Ricadde pesantemente sulla mia schiena, per poco non scivolai a terra, poi prese saldamente le redini e tirò dei leggeri calci sui miei fianchi.
Avanzai lentamente tenendo le orecchie indietro, giusto qualche passo, poi strinse ancora di più le gambe cosicché io partissi al trotto, feci qualche giro del campo cercando di essere obbediente, anche se in realtà stavo cercando il momento migliore per fargli fare l'ennesimo volo in versione sacco di patate.

Quando fu sicuro mi spronò al galoppo e fu qui che la mia zampa iniziò a farsi nuovamente sentire, cercai di rallentare ma Winners tirò calci ancora più forti imprecando << Muoviti animale, va' che ce la puoi fare >>

Aumentai la velocità sorprendendo il mio fantino che, anche se non potevo vederlo, in quel momento stava ghignando soddisfatto.
Ma sapevo già come ribaltare la situazione, accelerai ancora un po' sforzando al massimo la mia zampa, sapevo che Winner ormai mi aveva sottovalutato e non aveva più nemmeno il controllo su di me, era come una marionetta in balia delle mie mosse.

Improvvisamente frenai, scivolai qualche centimetro nella sabbia sollevando una gran quantità di polvere per poi fermarmi di colpo.
Vi lascio solo immaginare come Winner volò in avanti, sopra al mio collo, per poi cadere di faccia tra la terra.
Rimasi immobile a fissare la scena, godendomi qualche minuto di gloria, che purtroppo durarono ben poco.

Robert corse subito in campo ad aiutare suo padre a rialzarsi che, sfortunatamente, ci riuscì senza problemi, non aveva nulla di rotto, da qui che capii, tranne una botta in testa e una al braccio.

Ora, conoscendo Winner, mi attendeva una buona dose di bastonate, ma invece il mio padrone quando si avvicinò a me prese soltanto le redini in mano per condurmi fuori dal recinto.
Io lo seguii a testa bassa senza fiatare, venni legato alla staccionata mentre padre e figlio di toglievano la testiera e la sella per poi condurmi nel mio box.

Tutto il resto del tempo lo passai lì fermo nella stalla, avevo mille dubbi nella testa: perché Winner non aveva detto nulla? Non era da lui.
Quando arrivò la sera non feci nulla se non cercare una stupida risposta alla mia domanda e le uniche soluzioni che avevo trovato comprendevano attacchi di affettuosità o che la botta che aveva preso alla testa lo aveva fatto impazzire, tutto molto surreale, purtroppo.

Fu il rumore della porta della stalla che interruppe i miei pensieri, rizzai le orecchie per vedere chi era, l'ombra di un giovane si dipinse sulla parete, poteva appartenere ad una sola persona: Robert.

Nitrii per accoglierlo ma lui forse subito da me dicendomi a bassa voce e portandosi un dito sulla bocca << Shhhh fai silenzio, mio padre non deve saperne nulla >>
Saperne nulla... Di cosa? Perché sta faccenda si stava sempre più ingarbugliando?!

<< Mio padre domani ti vuole portare al macello, dice che non vali niente come cavallo >> cercò di spiegarsi Robert << Ma secondo me non è così, qualsiasi cavallo lo avrebbe fatto cadere... Tu non meriti la morte >>
Ecco, altro che attacchi di tenerezza verso di me, sta volta la avevo combinata grossa e lo sapevo.

Forse non avrei dovuto osare così tanto, forse se fossi stato diverso... Io non voglio morire.
Io non voglio essere solo un pezzo di carne nel piatto di qualcuno, voglio avere una vita.
Lo guardai come per dire "Rob aiutami per favore", lui mi accarezzò dolcemente sul muso e sussurrò << So che sei un cavallo e probabilmente non stai capendo nulla di quello che ti sto dicendo, magari penserai che sono un pazzo che comunica con gli equini >> deglutì

<< Ma volevo dirti che tengo a te, io ho un amico che ama i cavalli più della sua stessa vita, tiene dei cavalli da corsa, ma lui sarebbe disposto a tenerti, ora è venuto qui con il trailer per trasportarti da lui, ripeto che mio padre non sa nulla, è il nostro segreto. Starai meglio dal mio amico, ti guarirà anche la zampa e quando sarai sano sono sicuro che farai pentire mio padre di averti mandato via, sei un cavallo eccezionale, amico mio >>

Se avessi potuto parlare non so cosa glia avrei detto, lui mi aveva salvato la vita... Gli dovevo tutto, ora avevo anche una nuova casa dove sarei stato probabilmente amato, finalmente.
Gli leccai la mano in segno di gratitudine, strappandogli un sorriso, poi Robert mi fece uscire dal box fino a condurmi sul trailer che era attaccato ad una macchina sportiva bianca.

Non persi di vista Rob fino a quando non chiusero la porta e io fui circondato dal buio, sentii i motori della macchina attivarsi e poi allontanarsi da quell'inferno che era stata la mia casa per troppo tempo.

ANGOLO DELL'AUTRICE
...Perché so come farmi perdonare... Due capitoli di fila, questo è più corto ma dettagli.
È così Nightmare finalmente se ne va da quel posto orrendo, chissà come sarà il nuovo proprietario! Curiosi di saperlo?
Ecco, sta volta dovrete aspettare.... Non ho un terzo capitolo pronto xD
Al prossimo capitolo,
Tizia Che Corre Coi Lupi

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